ZINGARETTI ELETTO SEGRETARIO. IL PD CAMBIA STRADA. CHIUSI SPECCHIO DELLA SITUAZIONE NAZIONALE. SCARA PERDE IL SUO FORTINO
C’era Stefano Scaramelli, ieri, al “seggio” delle primarie Pd nel circolo di Chiusi Scalo a fare lo scrutatore, come Calenda. Gentile, come sempre. Ma la faccia non era esattamente quella dei giorni migliori, dei tempi in cui il vento non si fermava con le mani. Ieri la faccia di Scaramelli era la faccia di chi sente odore di sconfitta. Come quella del giocatore che a dieci minuti dalla fine sta perdendo 2-0 e ha appena tirato in tribuna il pallone che poteva riaprire la partita. Ormai è andata, sembrava dire la faccia dell’ex sindaco e consigliere regionale. E’ andata non solo la partita, ma tutta la stagione. La stagione di Matteo Renzi che è anche la sua (di Scaramelli). Game over.
Sui tre candidati alle Primarie Pd Scara non si era espresso. L’aveva fatto per lui la sua portavoce Elisa Manieri, che – dicono – ad urne chiuse aveva una faccia ancora più triste. Chiusi non era più una roccaforte renziana. Il fortino dello Scalo ha evidenziato una “sacca di resistenza” ma l’onda è andata in altra direzione. Anche a Chiusi ha vinto Nicola Zingaretti. Largamente. Come in tutta Italia. Anche un tantino più nettamente, se possibile: su 726 votanti, Zingaretti ha preso 502 preferenze, pari al 70%, Roberto Giachetti (il candidato iperrenziano sostenuto anche da Elisa Manieri e Scaramelli) si è fermato a 174 (di cui 120 allo Scalo) pari al 24,7%, Martina ne ha presi 41, pari al 5,72. Per coloro che si erano spesi per Zingaretti, un bel successo.
Chiusi quindi perfettamente in linea con il trend nazionale. Zingaretti infatti ha vinto in tutta Italia con una percentuale tra il 65 e il 70%. Sarà lui il segretario del Pd, non ci sarà bisogno del ballottaggio nell’assemblea nazionale del partito il 17 marzo.
Abbiamo citato i numeri di Chiusi, assumendo la cittadina di Porsenna (e di Scaramelli) come paradigma della situazione. Perché in qualche modo ne è lo specchio fedele.
Se a livello nazionale il dato più rilevante è la partecipazione al voto, più alta di ogni previsione, con 1 milione e 700 mila elettori che si sono recati ai seggi nei circoli o ai gazebo, nell’ex fortino renziano di Chiusi hanno votato, come già detto 726 persone. Non un numero esorbitante, il 10% del corpo elettorale. Ma nemmeno un numero esiguo o irrilevante, perché si trattava tutto sommato di una consultazione “interna”, si trattava di eleggere il segretario nazionale di un partito. E di un partito in crisi.
726 persone significa quasi tre volte gli iscritti al Pd, che sono 250. Diciamo che il corpo attivo del Pd è stato messo in minoranza anche alle primarie. Un bel numero di cittadini ha voluto dare un segnale. Un segno di “esistenza in vita”, ha voluto mandare un messaggio anche al Pd: come a dire “dai Pd, svegliati, datti una mossa, riprendi la parola e la strada… che questo governo non ci piace e serve qualcosa di sinistra”. Ha voluto dire al Pd che la stagione di Renzi e del renzismo va messa ale spalle. Che il Paese ha bisogno di una sinistra (o di un centro sinistra) che sia riconoscibile, aperta, che smetta di inseguire la destra sul terreno del liberismo da un lato e della paura dall’altro, che lasci rappresentare le banche a qualcun altro e torni a dar voce e a rappresentare i lavoratori, i disoccupati, chi ha più bisogno…
Zingaretti non è Bernie Sanders (che in questi giorni sta riempiendo le piazze americane), non è neanche un leader “radical” e operaista come Jeremy Corbyn. Non ha l’appeal nuovista di Alexandria Ocasio Cortez, ma sembra essere la figura giusta per una fase come questa. Una faccia tranquilla, un amministratore locale capace di unire la concretezza ad un minimo di tensione ideale, un segretario che nelle primissime dichiarazioni rilasciate a caldo ha parlato di necessità di dar vita ad un “campo largo“, rottamando la vecchia vocazione maggioritaria di Veltroni e la spocchia da autosufficienza di Renzi, facendo intendere che lui sa benissimo che il Pd da solo non va da nessuna parte. E che la prima cosa da fare sarà aprire porte e finestre e permettere all’aria nuova di entrare e rinfrescare l’ambiente. Il Pd di Veltroni di fatto non è mai nato, quello di Renzi, trasformato in una sorta di Partito della Nazionale, è naufragato disastrosamente.
Zingaretti tra l’altro viene dal Pci non dalla Dc. E questo è un altro particolare che può sembrare insignificante a quasi 30 anni dalla fine del Pci. Ma non lo è. Perché nella storia ci stanno scritte un sacco di cose. E il Dna è importante.
Il voto e la buona partecipazione alle primarie del Pd (svoltesi tra l’altro nella domenica di carnevale, con la gente in piazza a divertirsi e a far divertire figli e nipoti mascherati) è in qualche modo anche un messaggio ai naviganti e ai naufraghi della sinistra dispersa. Sia quella dei vari partiti, partitini e movimenti dello zero virgola, sia quella dei cani sciolti, dei senza bandiera e senza partito, degli elettori non votanti e di quelli che per rabbia, incazzatura, delusione e scoramento, hanno votato per i 5 Stelle. Un modo per dire: la vogliamo smettere di guardarci in cagnesco ricominciando a parlare a confrontarci? Con il Pd di Renzi era oggettivamente difficile. Con un Pd derenzizzato e “aperto”, forse qualcosa si può fare.
Ovvio che il voto alle primarie da parte di gente non iscritta al Pd non è una cambiale in bianco a Zingaretti e al Pd. E’ più una speranza, un messaggio, che una cambiale. Che il Pd, con Zingaretti e con i dirigenti locali, dovrà cogliere e valorizzare per non vanificare la bella giornata di ieri.
Se non seguiranno atti concreti, il milione e 700 mila votanti di ieri saranno solo la resa dei cont interna al partito e al massimo una “lezioncina” ai 5 Stelle e ai fanatici della democrazia diretta sulla Piattaforma Rousseau. Tra un milione e 700 mila persone che escono di casa e si mettono in fila, con il documento e la tessera elettorale, pagando pure due euro e i 52 mila clic su un blog c’è differenza. Una bella differenza. Il Pd è nato e cresciuto con mille difetti, alcuni di fabbrica, altri dovuti all’uso o al “manico”, ma è l’unico partito che fa le primarie seriamente. Di questo gliene va dato atto. Rousseau è una bufala a confronto.
Che cosa significa cogliere e valorizzare il segnale arrivato dalle Primarie? Significa ad esempio aprire il confronto con il resto del centro sinistra e con la società civile per le amministrative imminenti laddove si voterà a primavera. Significa – anche laddove non si vota – cambiare il segretario se questi è una figura che fa riferimento alla stagione renziana (come a Chiusi, per esempio) e affidare il partito ad una faccia nuova, che senta e viva la leadership Zingaretti come una opportunità per far tornare il partito a fare politica sul territorio e non solo campagna elettorale. Significa avere un Pd che partecipa al dibattito pubblico, che dice la sua, che apre e promuove tavoli di confronto con le forze che stanno alla sua sinistra e con il centro, che intervenga sui grandi temi nazionali, ma anche sulle questioni locali senza delegare tutto al sindaco, alla giunta, al gruppo consiliare. Che riacquisti autonomia di giudizio e di pensiero.
Non è chiaro se il Pd, questo Pd, sarà in grado di farlo. Ma se non lo farà, le primarie non saranno servite a niente e Zingaretti sarà solo il settimo segretario (in 11 anni) di un partito di carta.
m.l.
Concordo sul futuro che ci aspetta come Sinistra o meglio come Centro Sinistra, lo spirito unitario e di quei valori che hanno rappresentato l’Ulivo deve riprendere corpo ed anima. Ci vogliono pensieri lunghi, capacità di sintesi, confronto e partecipazione. Un partito che abbia un leader, non il Partito del leader.
Si, tutto vero o verosimile,ed è bene giudicare dai fatti e dagli atti,ma un pensiero potrebbe essere quello di chiedersi il perchè in una roccaforte renziana come Chiusi come del resto in tante altre, si è passati ad una roccaforte Zingarettiana.Chi erano quelli che avevano sposato la linea renziana ? Chi sono quelli che oggi, anzi ieri, hanno votato per Zingaretti? Persone diverse? Perchè è dentro questi interrogativi che stà racchiusa la verità di un partito e la sua etica politica ed anche il suo futuro.Poi va tutto bene quello che dici, ma bisognerebbe chiedercelo dentro di noi, visto che da quell’altare si crede di dare lezioni alla Rousseau usando i quantitativi di una ”supposta valanga umana” alla quale anche tu hai fatto giustamente le bucce andando a guardare i numeri.Forse un ragionamento occorrerebbe farlo e farlo in modo diversificato, includendo il fatto che molti elementi di giudizio possano essere cambiati in tutto questo tempo soprattutto se prendiamo chi sia sfilato con i due euro in mano davanti ai seggi e forse sarebbe bene anche tener presente l’età anagrafica di costoro,cosa che quasi mai viene fatta ma che invece si vede usare parole roboanti per certificare i supposti successi.Ed infatti hai fatto bene tu a dare le cifre tante volte qualcuno si facesse qualche illusione.Si pensa che siano più anziani o più giovani, visto che come si dice sempre l’avvenire sia la gioventù ? Me lo chiedo perchè una risposta non la sò dare, ma occorre credo possedere ed esprimere la” teoria del dubbio” che illumini una situazione nella quale una grande massa di uomini e donne disilluse dalle politiche del proprio partito e che lo avevano abbandonato siano passati disinvoltamente a votare un altro segretario che riassomma in sè tutte le caratteristiche contenute in quell’abbandono, ma forse stavolta con una debole idea diversa sia dell’unità sia di quello che dovrebbe compiere politicamente il partito.La situazione intorno non mi sembrerebbe tanto favorevole, soprattutto a misurare le forze politiche di una tanto sbandierata alleanza più larga,sul solco di quanto successo in Abruzzo.Poi speriamo che i critici alla Carlo Sacco siano smentiti nei fatti quando viene detto che si rassomigli semprepiù ad una democrazia cristiana visto che i fondamentali sono molto paralleli e simili guardando anche al cambio genetico ed alla disinvoltura di tale cambiamento di linee.E li conosciamo questi anche a Chiusi perchè siamo un piccolo paese. Le persone sono sempre quelle,come erano le stesse quelle che in parlamento nella scorsa legislatura in 48 ore passarono dalla maggioranza bersaniana a quella di Renzi.48 ore se non ricordo male ! Ma si sà, se si prescinde dalle persone, allora tutto va bene e vale solo quello che appare,anche perchè mi riesce personalmente difficile intendere che le stesse persone abbiano sposato una linea e subito dopo visto che quella non funzionava passano ad un altra.C’è qualcosa di remininescente di un vecchio partito che si reggeva su tante cordate ma che quando votava, votava unito per non perdere il potere e che teneva a pitturarlo con la parola della democrazia dove ognuno poteva dire ciò che voleva.Lo sapete tutti che è durato 60 anni ed ancora è lì e non si chiama come si chiamava prima.Ma mica è un peccato? Solo che siccome le persone sono le stesse andrebbero chiarite le ragioni di tali persone, ma mi sembra che ormai ci si allontani sempre più dai congressi veri dove si dava battaglia sui concetti e sugli aspetti valoriali. L’altra sera ad una domanda di Floris consistente nel fatto dell’evidenziatura della diversità delle linee dei 3 concorrenti alla segreteria Zingaretti, Martina, Giachetti, il direttore Sallusti ha risposto che tale differenza fra la linea politica dei tre non l’aveva capita. C’è da dargli torto? Ed allora l’aria fritta è l’aria che respiriamo, ma è ”fritta” per il semplice motivo che si vorrebbe far politica lontani dai concetti e dai valori, soprattutto da quelli di ”interessi dirimenti” per i quali si è portati oggi a sragionare non tenendoli presenti, a poter dire tutto ed il contrario di tutto.Ed il risultato è l’uso e la montatura di parole vuote che non riescono a dare il segno di ciò che si vuol portare avanti.E’ questo che la sinistra deve riacquistare e senza studio e senza prassi le parole non sono nulla, servono ad illudere i poveri che domani staranno meglio di oggi.E questo è quanto è successo fin’ora.
Su cosa voglia fare Zingaretti basta leggere il suo programma. Non cita la società della conoscenza, ma ci si avvicina quando pone fra le sue priorità la scuola e la ricerca. Se poi sia il rifinanziamento dell’università avrei qualche dubbio, ma la direzione è chiara. Un’altra priorità è quella dell’apertura del partito. Qui mi permetto di citare quanto ho più volte scritto sulla necessità di un dibattito che la gestione “renziana” dei circoli e dell’unione comunale non ha mai voluto aprire in forme decenti. C’è infine l’inyenzione di una riforma del partito che nel programma si dice essere stato inquinato da capibastone e pacchetti di tessere. Basterebbero solo questi i punti che danno un segno di radicale novità. Se poi Zingaretti riuscirà nell’applicazione del suo programma è altra storia, ma io ci spero e mi impegnerò per l’attuazione.
Sì Carlo, anche persone diverse. Io, per esempio, non ho mai votato per il Pd, né avevo mai partecipato alle primarie Pd. Ieri invece ci sono andato e ho votato. Non tanto per contribuire all’elezione di Zingaretti, di cui mi frega poco o niente, quanto per dare un segnale al Pd, alla sinistra, al governo gialloverde. E se a Chiusi (ma non solo a Chiusi) hanno votato molte più persone di quelli che sono gli iscritti al Pd, qualcosa vorrà dire. O no? E se qualcuno che era renziano adesso non lo è più o lo è un po’ meno, a me non fa altro che piacere. Negli anni ’70 eravamo contenti e orgogliosi se un cattolico o un liberale cambiava campo e si avvicinava o entrava nel Pci. La politica è fatta anche di ripensamenti, di cambi di rotta, di “folgorazioni”. Perché la tua folgorazione per i 5 Stelle dovrebbe essere sincera e quella di Bettollini o chi per lui, per un Pd non più renziano, no? Non è che i buoni, belli e puri son tutti da una parte…
ciò che desta sospetto è che la folgorazione l’abbiano avuta a Chiusi in centinaia, non credo che questo fenomeno possa essere liquidato facilmente.
Per Paolo Scattoni.Da esterno e da modestissimo osservatore devo dire che non sono d’accordo con quanto dici.E non sono d’accordo primo perchè anche Renzi disse di far assurgere a priorità la scuola come investimento nella qualità della vita e nel sociale.si è visto come è finita la cosa.Quindi parole parole parole e mai i fatti.Cosa significa basta leggere il programma di zingaretti. Quello che dice sono cose ovvie per la maggior parte, il punto è creare un partito che sia aperto al controllo dal basso e che fin’ora è mancato, tant’evvero che quelli che tu dici e chiami i capi bastonenon sono altro che un espressione organizzativa di trazione del partito affidata a dei passa parola come struttura verticistica e quindi lontana totalmente da qualsiasi dibattito ma vicina invece a permettere il passaggio delle istanze dei vertici.La chiamano democrazia questa, ma è chiaro che il tutto lo si debba basare sui fatti e ripeto ”sui fatti”. Ecco perchè ho moltissimi dubbi che la struttura così amministrata non possa dare i frutti che gli si vuole far partorire. Abbiamo criticato tante volte nel passato quello che è stato il centralismo democratico quasi come se fosse a contenuto di involuzione democratica ma alla fine è quello che ha permesso il successo e l’affermazione degli scopi esistenziali ed essenziali di quel partito.Nel fallimento totale del verbo Veltroniano il contenitore aperto a tutti suggella una visione di pochezza culturale che serve solo ad uno scopo e che fino ad oggi è servita solo al fine di mantenimento e non al fine di produrre nuove idee delle quali ci sarebbe stato bisogno.Quindi i cittadini sono stati esclusi dicendo che si provvedeva per loro.Ed è una differenza questa talmente grande che fa e segna una storia drammatica al punto che involve anche la possibile e probabile dissoluzione della sinistra così come l’abbiamo conosciuta noi ormai settantenni.Ma se questa che sorgerà sarà sinistra è bene giudicare dai fatti. Conoscendo gli addetti ai lavori che hanno prestato la loro opera mi sembrerebbe poco probabile…ah già-ma avevamo detto che il metodo doveva essere un altro…..comunque bando alle ciancie ma prego solamente che gli interlocutori abbiano buona memoria di quanto si dice all’indomani delle primarie.
Il problema è capire se il PD sia effettivamente derenzizzato o se queste primarie siano una rinfrescata pura e semplice alla derelitta immagine che il partito aveva ormai da tempo. Poco mi interessa indagare delle improvvise fulminazioni sulla via di Zingaretti, anche se sarebbe bello fare un dibattito più di tipo sociologico, forse, che politico su come non una due o cinque persone abbiano improvvisamente cambiato idea, ma come lo abbiano fatto nella sola Chiusi a centinaia. Io sinceramente credo che questo non sia un bel segno perché è un andamento che fa ritenere come ci siano ancora poche persone disposte a pensare con la propria testa e molte pronte a eseguire gli ordini del capobastone di turno. Per questo ho difficoltà, al momento, a credere che al di là del successo numerico di Zingaretti la derenzizzazione sia avvenuta o stia avvenendo.
Il futuro ci dirà qualcosa di più ma servono segnali forti, a livello locale una nuova dirigenza che si esprima che prenda posizione e che non lasci la politica in mano esclusivamente all’amministrazione comunale, una maggioranza che non continui ad essere quel monolite sordo ad ogni proposta alternativa e che non si ostini a sostenere con orgoglio scelte sbagliate che hanno penalizzato il nostro comune. Al momento francamente non ritengo sufficiente il voto delle primarie, vedremo se è vero rinnovamento o se è stato un semplice regolamento dei contio e un giro di giostra per nuovi e vecchi riciclati.
stavolta mi pare che siamo d’accordo.Almeno su ciò che servirebbe a livello locale, per dare continuità e forza al “segnale” arrivato dalla primarie. Quanto alle “conversioni di massa” ci furono anche ai tempi di Renzi, quando centinaia di bersaniani diventarono renziani all’improvviso e in men che non si dica… Stavolta il segnale più forte è che ha votato tanta gente non iscritta al Pd. A Chiusi 3 volte gli iscritti, il che vuol dire che il Pd è stato messo in minoranza e chiamato a dare risposte…
si ma mi permetto di insistere il fatto che le “conversioni” siano improvvise e di massa la dice lunga sull’affidabilità degli interlocutori. Cambiare da Bersani a Renzi e da Renzi a Zingaretti è un triplo salto mortale e non significa solo cambiare un semplice voto ma presupporrebbe cambiare completamente il proprio modo di vedere le cose, le proprie idee. Ciò che mi chiedo è come si possa fare con questa facilità, e ribadisco se si cambia con questa facilità come si può essere presi inconsiderazione come interlocutori seri. Questo per ciò che riguarda i dirigenti mentre per la massa dei votanti credo sia chiaro che voti in base alle indicazioni dei capi bastone, basta vedere come qualche settimana fa sia stata eletta una segretaria regionale renziana o come ad esempio a Chiusi Scalo, dove un Scaramelli ha ancora un minimo di controllo della situazione abbia vinto Giachetti. Credo che su questo tema non si possa sorvolare o non discutere.
a Chiusi scalo non ha vinto Giachetti… Ha vinto Zingaretti 180 a 120… Quanto alla folgorazioni e conversioni di massa, queste non hanno riguardato e non riguardano solo il Pd. In tanti si sono convertiti in un batter d’occhio ai 5 Stelle o peggio, alla Lega di Salvini. L’antico “fideismo” e la fedeltà alla linea si è vista d recente solo con Renzi, ora è finita anche quella. L’elettorato è mobile come la donna nel Rigoletto…
Ma qui non si parla di semplice elettorato si parla della base di un partito quella tra cui credo dovranno essere scelti i nuovi dirigenti, una cosa è il corpo elettorale e un’altra sono quelli che venivano definiti un tempo gli attivisti. Rimango della mia opinione e continuo a porre la domanda, sono affidabili interlocutori?
E il fatto che già tanti si siano convertiti fulmineamente ai 5 stelle o a Salvini non vuol dire che sia una buona cosa e che sia giusto fare lo stesso percorso da parte di altri.
X Marco Lorenzoni.” Per dare un segnale alla sinistra ? ”Non ho parole. A proposito poi delle folgorazioni ti rispondo subito e la risposta che spazza via tutto dalla superficie è quella che ognuno sà di se stesso e nel mio caso è quella che io non debba nulla a nessuno in ogni modo nè di riverenza nè di scappellamenti nè di altro genere,ma si dia il caso che diversi che hanno fatto della politica la loro carriera e la loro prima occupazione,con altrettanti comprimari che gli girano intorno attaccati al carro, se permetti qualche dubbio lo fanno venire, soprattutto quando cambiano idea nel momento in cui le cose e le condizioni al loro intorno cambiano.A te non fa venire nessun dubbio tale questione? Se non te lo fa venire bene così,vuol dire che hai una struttura che ci fà pace subito con tali condizioni, anzi sfronda ogni dubbio.E non è davvero nella differenza fra me e gli altri che si debba vedere che non ci sia differenza,ma se permetti per coloro che hanno scelto la politica come professione lasciando anche il lavoro e dedicandosi a quella, il cambiare opinione – è sempre lecito per carità siamo umani- ma se permetti qualche dubbio che il tutto venga fatto per salvaguardarsi dalle esclusioni e di voler galleggiare viene alla mente, e viene alla mente guarda caso quando succede che contemporaneamente la parte che si sosteneva cade in disgrazia mentre quella nascente è sufficiente a servire da accoglienza fra le braccia misericordiose. ”I treni passano” lo dicesti anche tu nel caso di Scaramelli e non prenderli al volo sarebbe da rinunciatari(trattato bene come aggettivo,ma parecchio bene… ),ma caro Marco siamo tutti adulti ed anzi quasi vecchi.Qualcosa avrà contato vivere la vita e ricavarne un pensiero oppure no ? Oppure ancora ti meravigli e dici che non ho capito ? Talvolta sarebbe più credibile riconoscere i propri limiti, fare autocritica e dichiararsi ”peccatori”(peccatori per modo di dire eh ?).Il voler in tutti i modi cadere in piedi ed anzi dire che ora di fronte agli avvenimenti si sia cambiata idea e tentare l’operazione che mette davanti l’opzione più conveniente fa ricordare quel bracconiere che con indifferenza passava davanti alle guardie forestali con un cervo morto sulle spalle,ancora caldo.Una delle guardie lo apostrofa e gli fà:” scusi buon uomo, ma quella bestia sulle spalle ?”.Ed il bracconiere scuotendosi il bavero della giacca e con gli occhi fuori dalle orbite da meravigliato : ” quale bestia scusi,di quale bestia parla ? Eh Marco ci sarebbero tante sentenze da sputare, gli uomini in un sistema come questo lottano per arrivare (a cosa forse non lo sanno nemmeno loro talvolta, in genere ai soldi ed alla carriera, quasi tutti per la verità,e cosa non si fa per questo….) ma l’onestà intellettuale spesso non è cosa di questo mondo, od almeno è merce rara.Ed in tale quadro relativo al discorso che hai fatto quando sembri analizzare il problema sullo stesso piano etico-morale risiamo al fatto della guardia e del bracconiere.Si può essere contro, si può nutrire l’idea totalmente contraria all’altro che abbiamo di fronte e che anche lui la nutra avverso a noi, ma quando vi sono repentini cambi di casacca,non è ammessa nessuna giustificazione come hai detto più volte te: ”meglio in quel modo che in un altro” e perdipiù senza autocritica.Ma che giustificazione è? Quale valore può avere la cosa? Sà proprio di bracconaggio, anzi peggio perchè c’è il tentativo di farla passare quasi come cosa doverosa e…”per fortuna che è successo in quel modo,meglio in quel modo che continuare a seguire le vecchie orme”. Ma scusa la franchezza,ma hai bisogno di dire questo per far tornare la messa in piega del vestito come se gli altri che leggono non capissero di cosa stiamo parlando ? E tutto questo fatto di natura morale è una gran parte della condizione della quale oggi ci lamentiamo,contro la quale tutti a parole ci scagliamo , ma poi quando succedono i fatti siamo pronti alla giustificazione dicendo ”meno male, meglio così che in un altro modo ”……Siamo proprio strani,anzi più che strani direi opportunisti,non appena si intravede che tale condizione possa rendere qualcosa al nostro io.Pronti a cambiare squadra se serve, perchè tanto la giustificazione arriva…e tu dici che lo fai ” per dare un segnale alla sinistra? ”.Ma per piacere….
Leggo che molti non si spiegano come sia possibile nel giro di poco tempo passare da una maggioranza schiacciante a favore di Renzi ad una a favore di Zingaretti. Personalmente ho votato Renzi alle primarie finché mi è sembrato che rappresentasse un elemento di novità e di rinvigorimento della sinistra. A partire dal risultato del Referendum costituzionale del 4.12.2016 Renzi ha perso lucidità e forza, non dimostrando mai la benché minima disponibilità a rimettere in discussione nessuna delle scelte fatte dal Governo durante la sua guida. Andando così a sbattere contro il risultato del 4.03.2018. A cui ancora una volta non è seguita nessuna analisi seria della sconfitta. Dopodiché ha portato avanti un atteggiamento ambiguo sulle sue decisioni future e irrispettoso del travaglio del PD. Non credo ci sia molto da meravigliarsi se a questo giro anche molti di coloro che lo avevano sostenuto hanno deciso di cambiare pagina in maniera decisa. E hanno, abbiamo, scelto una persona che sembra avere tratti caratteriali molto diversi, una solida esperienza di governo, una buona capacità comunicativa ed un progetto politico che parte dalla necessità di riorientare il Partito Democratico in direzione di un migliore ascolto delle esigenze di strati popolari e ceti medi usciti impoveriti e impauriti dalla grande crisi del 2007-08. Che parla di un’economia giusta e della necessità- urgenza di puntare su conoscenza e ricerca per invertire questo trend di decadenza economica e sociale alle quali ci sta condannando questa maggioranza giallo-verde.
Intanto inizio con l’affermare che il PD è l’unico partito in Italia, che ancora esercita la democrazia. Tutti gli altri partiti e movimenti, sono padronali. Nessun dibattito, nessun congresso, nessuna direzione. Il M5s poi di questi partiti padronali è la massima espressione. Dentro a quel contenitore, ti fanno firmare un contratto con la Casaleggio, le Istituzioni non sono contemplate. E’ ovvio che dietro a quell’atto c’è un disegno politico preciso. L’intento di cancellare la democrazia rappresentativa, per sostituirla con una fantomatica piattaforma Rousseau. Uno strumento penoso e confuso, che però riserva il diritto di essere visionato ad un unico personaggio. Singolare no! Ho la forte sensazione che quanti ne parlano del pensatore, non ne abbiano minimamente idea di ciò che egli diceva. Egli si parlava di democrazia diretta, ma si riferita a piccoli villaggi rurali per decisioni minimali. Poi proferiva anche della necessità del monarca assoluto. Così come quando i grillini parlano della democrazia diretta. Una storia come quelle del Cristo, mai vista, mai esistita. Nella mitica Atene a quel tempo vi erano 4oomila schiavi e solo 20mila cittadini, ma soltanto a 5mila era consentito prendere decisioni. Chiuse le divagazioni, torno al PD. Dalle primarie arriva forte un messaggio, in Italia c’è ancora molta gente che sente la necessità di cambiare, di analizzare, di tornare a produrre pensiero critico. Ecco il PD di Zingaretti dovrebbe tornare ad essere il soggetto istituzionale, che sa raccogliere e interpretare questa voglia di cambiamento e trasformarla in progetto politico. Mi torna in mente una riflessione politica di Alfredo Reichlin questa: “Non dovremmo chiederci come mai quando vediamo che la religione colonizza qualunque altro campo della vita umana la chiamiamo teocrazia e quando vediamo che la politica colonizza ogni altro campo della vita umana la chiamiamo assolutismo, mentre se la legge del denaro tenta di colonizzare ogni altro campo della vita umana la chiamiamo libertà?” Ecco un PD che riparta da queste riflessioni, che coinvolga tutta la sinistra europea nella costruzione di un nuovo pensiero critico, ritengo sia assolutamente necessario. Stiamo assistendo ad un fenomeno davvero straordinario, grazie al fatto che manca sullo scenario politico una sinistra degna di questo nome. Il fatto del fallimento del liberismo, di un sistema economico che ha progressivamente cancellato tutte le conquiste sociali, i diritti. Un sistema economico che ha condannato l’Africa alla fame per poter rapinare le sue ricchezze. Una struttura economica, che sta racchiudendo sempre più la ricchezza in ristrette oligarchie. Il neoliberismo un pensiero che classifica gli uomini come macchine calcolanti prive di affetti e pensiero. Tutto questo è, e sta ancora accadendo, perché è mancata una sinistra che aimè si era ubriacata anch’essa di liberismo di globalizzazione. Un consiglio a Zingaretti: metta subito in atto una forte discontinuità con il passato. Non si faccia irretire da chi lo ha preceduto, piuttosto ricostruisca il partito nei territori, nei quartieri periferici delle città, lì dove ora spadroneggia Casa Paund. Un PD dal chiaro profilo socialdemocratico, che abbia tra i suoi obbiettivi il rimettere al centro il lavoro, lo studio, la scienza, la tecnologia.
Per Renato Casaioli. La dovrei fare molto lunga e cerco di evitare.Ma perchè Fassino, Chiamparino, Renzi, Giachetti,e quasi tutti i dirigenti non sono stati coloro che hanno spinto il liberismo a cambiare le condizioni del mondo del lavoro in Italia, non solo nelle riforme fatte ma l’hanno proprio guidato e messo in atto,indirizzando i concetti dello sviluppo facendo propri quelli dei Marchionne di turno? Ed ora si giacula contro il neoliberismo una volta che i danni sono stati quelli che dici ? Lasciamo per una volta da parte il fatto dei 5 stelle e della loro democrazia interna con la quale posso anch’io dissentire, ma perchè quando parli del Pd che dici che sia l’unico partito dove valga la democrazia. dal momento che li citi forse ti risulterebbe che vi siano stati ultimamente congressi? Ti risulterebbe che vi sia stato un dibattito interno per analizzare i rovesci del 4 di Marzo? Ti risulterebbe qualche direzione univoca? Sono d’accordo con le tue conclusioni ma caro Renato la vedo molto dura dopo i danni inferti proprio da quel PD a coloro che diceva di voler rappresentare. E la gente di questo se ne ricorda e fa bene e dovrebbe servirte da lezione tutto questo, ma ho l’impressione che siano parole vane.E’ come le famiglie che per generazioni risparmiano, si sacrificano ed accumulano risorse, poi arriva un membre di queste famiglie che le svuota di tutto. Morale, ad accumulare ci vuole tempo, intelligenza, lotte e sacrifici,ma a smontinare il tutto si fa in un attimo. Bastano un po di scalatori dall’esterno e che la gente che sta dentro casa in preda al narcotico accetti tutto.Per riparare a quei danni ci vorranno anni e con le altre dinamiche odierne non basteranno.Ma la cosa altrettanto grave è quella che quando si manifestavano certi fatti i più strenui difensori di quella politica erano i dirigenti che vediamo oggi. Ed il segnale politico di recarsi a Torino di Zingaretti che accolto da Chiamparino si siano uniti in un abbraccio marcando chiaramente il SI alla TAV stride terribilmente con quanto hai or ora detto sul neoliberismo e sulle sperpero di risorse.Le destre la vogliono ed il perchè lo si capisce perchè rientra nel modello di sviluppo che hanno sempre sostenuto, perchè la vuole anche il PD ? Questi ragionamenti sia sulla politica sia sulle persone che rammentavo bisognerebbe farli sennò tutti quei discorsi che vengono fatti sulla rovinosità del neoliberismo sono tutti discorsi vuoti, fnalizzati solo a due aspetti principali che sono quelli della frammentazione dei 5 stelle poichè la lega è di certo più organica al sistema socio economico ed al modello della destra e poi a rimpinguare di soldi le cooperative dell’Emilia Romagna ed altre che vi lavorano.Ed allora, ma di quale sinistra si parla? Sembra a voi essere l’andazzo giusto questo? Appunto, le parole sono e rimangono parole, i fatti sono altri. Ed i fatti oltre a quelli che si possono immaginare sono quelli che il PD se vuole sopravvivere si dovrà alleare.Vediamo se dal cilindro spunta qualche nome che ricordi forse qualche principio di quel neoliberismo dal quale si sarebbe dovuto affrancare:Calenda è vivo e lotta insieme a noi, ma anche insieme a lui tanti altri.Mi sembra che il sistema economico non perdoni coloro che lo vogliono far cambiare, ma la parola ” cambiamento” è una parola grossa e stai a vedere che nella quotidianità si ritorna in breve a quella dell’ ” accettazione ”.
Mah, lasciami essere molto ma di molto dubbioso su questo….anche perchè i giuochi ormai sono fatti da tempo e chi era renziano lo è rimasto nell’anima ed adesso vota Zingaretti. Staremo a vedere ma la sostanza almeno per me è lo scetticismo sulla natura della tua spiegazione.
Le primarie che hanno eletto segretario Zingaretti hanno detto che c’è un enorme bisogno di politica, che destra e sinistra non sono finite, che è urgente ricostruire una sinistra unita, capace rappresentare le istanze sociali tradite ed in grado di trovare soluzioni alle contraddizioni, senza adagiarsi sui vecchi paradigmi. Tuttavia, resta il limite che ancora una volta migliaia di persone si sono espresse su un nome, nella speranza che all’orizzonte ci sia del nuovo, senza avere ben chiare dove questo nuovo porterà. Continua a essere assente o molto labile la costruzione di una linea politica, di una visione condivisa. Un partito vive e opera i cambiamenti necessari se è protagonista in una dimensione collettiva in cui si mettono al centro gli errori fatti e le prospettive che si vuole intraprendere. Dire di ripartire dalla scuola, dalla formazione, dal lavoro lo hanno fatto tutti i segretari dal 2007 ad oggi. Andate a leggere i vari documenti.
Rimuovere ogni analisi sulle sconfitte, limitare un vero confronto sulle scelte è un macigno che ancora il pd non ha rimosso, nonostante la bella giornata di partecipazione. Sette segretari tra eletti e reggenti in undici anni di vita dei democratici, con un bagno di folla a fare da contorno non hanno costruito e dato fisionomia al Pd, ai propri gruppi dirigenti, addirittura alla propria base sociale. Questo mi pare essere il vero nodo.
Comunque, in questa occasione, mi pare sia emersa una differenza, almeno nei toni, rispetto alle primarie del 2013. All’indomani delle primarie che sancirono la vittoria di Renzi dominava l’arroganza della rottamazione, degli asfaltati, dei gufi perdenti. Atteggiamenti e parole da esaltati, il segno prima di tutto di assenza di cultura politica. Anche da questo è partita la fallimentare e nefasta stagione renziana. Questa volta con Zingaretti sembra diverso. Speriamo che sia il preludio al ritorno ad un partito che assume un valore determinante l’essere comunità, l’iniziativa politica, senza sentirsi autosufficienti, imprigionati da un leaderismo sbagliato. Siccome del 70% che ha sostenuto Zingaretti ci sono molti che hanno impersonato quella stagione, con i comportamenti, con i selfie, con le camicie bianche da indossare come segno distintivo, c’è da augurarsi che la lezione sia stata compresa. E, per i tanti ravveduti non sia stata solo la necessita di cambiare casacca.
Molto da vedere ci sarà anche localmente. Ad esempio: continuerà l’autoreferenzialità politica, l’iniziativa del partito passerà solo dall’azione amministrativa? Come sarà gestito il passaggio verso Zingaretti, considerato che solo tre messi fa, in altre primarie, la renzianissima Bonafè è stata eletta alla segreteria regionale con un risultato bulgaro, mentre domenica ha dominato chi vuole chiudere con il renzismo.
Bravo Marco condivido in ogni sua parte la tua perfetta analisi.
Sono affidabili interlocutori? chiede Luca Scaramelli. Beh, molto dipenderà da come si muoveranno. La mia “cultura comunista” mi ha insegnato a non buttare via niente, a non regalare niente e e nessuno agli avversari. Poi è vero che a sinistra siamo sempre stati tutti più schizzinosi degli altri. E abbiamo la tendenza a farci gli esami del sangue a vicenda. Io comincerei a ragionare sulle cose che si dicono e si fanno, non sempre e solo su dove si stava prima…Tu parli di gruppi dirigenti, di corpo attivo del partito, distinguendoli dal corpo elettorale. Ma il Pd aveva (e attualmente ha) un corpo attivo e un gruppo dirigente? Non ce l’ha nemmeno a livello nazionale, figuriamoci nei territori. Pensa che in Comuni che voteranno a primavera, alle primarie hanno votato meno persone che a Chiusi che a primavera non vota e quindi si presume sia una realtà meno coinvolta in questo momento dal punto di vista politico. E’ tutto dire… A Chiusi, per dire, più che un segnale di vitalità del Pd, le primarie sono state una “sveglia” al Pd. Sono stati gli elettori e i non iscritti ad alzare la media, a far vincere Zingaretti. Bettollini & C. avranno fatto certamente la loro parte per mobilitare il partito, non ne dubito. Ma a votare c’è andata gente che col Pd ha poco a che fare, quindi il messaggio del voto è rivolto anche a loro
Anche a me l’analisi di Nasorri appare abbastanza completa anche se pur non onnicomprensiva e una gran parte dello scetticismo che mi pervade viene anche da quelle ragioni che ha esposto. Molte volte abbiamo sentito certi discorsi e molte volte i fatti hanno smentito la realtà che era stata immaginata.E’ bene misurare le cose ed i valori dai fatti, ma per esempio sul un fatto che si è verificato subito dopo l’elezione a segretario e che è sfociato nell’incontro con Chiamparino in chiara funzione del SI TAV è uno di quegli aspetti che non mi trova d’accordo perchè è la chiara dimostrazione del perseguimento di un chiaro modello di sviluppo dove vengono coinvolte forze economiche ben precise che hanno come riferimento la globalizzazione ed anche molto altro. Qui si parla di energie limitate e perseguire un progetto pensato 25 anni or sono e far dipendere tutto o quasi da quel tipo di visione mi sembrerebbe oltremodo che corrisponda fatto che non ci si curi cosa si vada a produrre. Non voglio minimamente entrare nella spirale del discorso costi-benerfici ma a quanto ne sò le persone che hanno esaminato il progetto l’hanno colorato in maniera netta come una forzatura e sono persone non di parte a quanto mi è dato da capire.In definitiva le supposizioni sui nuovi sentieri della politica del PD rimangono supposizioni e sarà bene giudicare dai fatti. E sono quelli che hanno la coda lunga anche perchè se guardiamo a tutto il complesso mediatico- dico tutto il complesso mediatico- una cosa ne esce sicura,netta ed inequivocabile, ed è quella che mai dalla fine della seconda guerra mondiale tutti i media di questo paese hanno attaccato e continuano ad attaccare in ogni maniera possibile la politica di questo governo. C’era qualcuno che diceva che a forza di denigrare qualcosa alla fine resta.E secondo me- forse apparirà un discorso ed una impostazione da ”tifoso”- ma la Lega è molto più organica politicamente, culturalmente ed economicamente con l’establishment economico e la pressione distruttiva di tutta la macchina è indirizzata invece sul partito di Di Maio, al di là delle ragioni o dei torti che possa aver avuto. Sono loro che fanno paura ai vari partiti che impersonificano il sistema e questi ultimi hanno molta più ragione a temere i 5 Stelle che Salvini. Questo il mio pensiero. Per Zingaretti sarà bene giudicare dai fatti ma secondo me lo scetticismo è d’obbligo, non tanto per la persona ma proprio per le diverse anime di quel partito e di quello che bolle in pentola al suo interno.
Certo Carlo, sono molto d’accordo sulla considerazione che fai sulla Lega come vero avversario (ed in particolare Salvini) che può essere devastante per le sorti della Nostra Democrazia; Ma dopo tante discussioni on- line e tante dichiarazioni via Internet, TV, Radio, non ho ancora sentito alcuna analisi critica (se non dai fuoriusciti), dibattito , autocritica (questa sconosciuta) da parte dei dirigenti del M5s, sull’ascesa della Lega (partita da 17%, se non erro, e all’attuale sondaggio che la dà più che raddoppiata con crollo clamoroso dei Grillini) da quando è stato formato il governo Giallo-Verde. Unica analisi colpa del Pd. E’ vero che alcuni settori della stampa hanno usato toni ed un linguaggio talvolta sferzante e sprezzante, ma vogliamo parlare del linguaggio imposto da anni da persone che oggi rivestono importanti incarichi Istituzionali e che continuano a farlo? o da “fondatori di lungo corso” o testate come “Il Fatto Quotidiano”? O delle fuck-news dispensate a gogò preda di ragazzi a cui vogliono togliere anche l’esame di Storia promuovendo così generazioni di cittadini acritici?
E’ il momento di cercare una strada il più possibile comune per uscire da questa drammatica fase ed impedire l’ascesa di una destra antidemocratica che vuole riportarci al Medio Evo
Domandarsi se siano interlocutori affidabili quelli che erano renziani e ora sostengono Zingaretti è legittimo. Ed è anche legittimo il dubbio che non lo siano. Ma sono interlocutori affidabili quelli che erano di sinistra e ora – in forza di un contratto di governo capestro, pur avendo la maggioranza nella maggioranza, votano un provvedimento come quello sulla legittima difesa che di fatto legalizza l’omicidio? E che è un provvedimento voluto e applaudito dalla destra più destra che c’è?
In risposta a Roberto Pacchieri: Se ti mettessero in casa come coniuge o convivente una persona la quale non hai mai pensato di frequentare perchè non ne condividi le idee tu cosa faresti se partito di maggioranza relativa spettasse a te il compito di governare pena il ritorno alle elezioni anticipate o riformare nuovamente un governo come i 4 precedenti a cui aspiravano dividendosi il potere i defenestrati dalla gente? Noi parliamo liberamente ma ti ricordo che c’è stata una cosa chiamata contratto di governo.Cosa vrebbero dovuto fare i 5 stelle scatenare il putiferio appena saliti in camera con la nuova megera ? In pochi mesi delle cose importanti sono state fatte anche se non completamente e sono stati ingollati anche diversi rospi con una platea intorno che le avrebbe fatte bigie purchè quel contratto di governo si sfaldasse ed è da lì che si vede dove realmente stia di casa la faziosità,ma più che faziosità è lo scorno di aver perso la direzione della cosa pubblica, del potere quindi, della costrizione a non dover fare più quello per il quale si erano abituati per anni.E questo brucia e lo sentiamo tutti i giorni. Sarò partigiano o pasdaran come recita Lorenzoni, ma ti assicuro che la differenza fra me e lui su tale tema politico è quella-e lo si desume dalle risposte che ci diamo entrambi – che sono quelle che lui dice che critica aspramente il PD e che non l’ha mai votato ( questo bada bene che lo dice lui) e che non condivida la sua politica ma nello stesso tempo dice che sia sempre preferibile a quella del governo giallo verde e guarda caso il principale bersaglio in ogni occasione sono come è di prassi i 5 Stelle.Io invece dico come lui che il PD non l’ho mai votato ma non ci penso nemmeno a condividere nulla della sua politica e l’ho spiegato tantissime volte il perchè e l’involuzione che ha avuto.Incomincia a vedere come si mette in rapporto a Bettollini poi osserva come dice che ultimamente il nostro Sindaco abbia avuto una crisi e si sia sentito abbandonato dal suo partito ed in tal caso lui( Lorenzoni) non ha sostenuto il PD ma Bettollini e comunque non perde occasione per snocciolargli panegirigi, in ogni cosa in ogni aspetto ma nello stesso tempo se glielo rammenti ti dice sempre che il suo giornale sia stato sempre equidistante.Mica è proibito o che faccia una cosa che non si debba fare? Per carità di Dio, ma che ci venga a prendere per i fondelli ed a redarguire quando gli si ricordi tutto questo mi sembra un carico ancora maggiore di presa per i fondelli.E questo succede a 360 gradi nella politica di governo e spesso anche in quella estera quando titola i suoi articoli in una maniera che io ne farei a meno.E perchè non glielo devo dire ? Ed anche si appiglia a cose che secondo il mio sentire sono inconsistenti criticando qualunque cosa facciano i 5 stelle e non l’ho detto solo io questo, ma anche altri, non pochi.Io posso capire che non si possa condividere le idee ma arrivare a dire che” loro possono sbagliare la grammatica perchè incolti, superficiali ed improvvisatori” a questo mi sento di reagire.Poi se intervengo lo faccio perchè conosco l’importanza della lotta delle ideee poichè mi sembra che siamo rimasti soli io e lui, io a ricordarglielo e lui a dirmi di cambiare disco.Glielo potrei anch’io dire a lui di cambiare disco ma non perchè debba essere a favore dei 5 stelle se non sente di esserlo, ma perchè non perde mai occasione di mettere quel disco stonato sul giradischi che mostra una puntina parecchio consumata. ne vuoi un ultima prova? Anche in occasione dell’8 marzo ha detto che il governo nulla stia facendo per ricercare la cooperante rapita in Africa. Qui caro Roberto, siamo al punto che se uno erutta al ristorante la colpa è dei 5 stelle che hanno fatto il governo con la lega. Questa è quell’italia che non mi piace, ma non mi piaceva nemmeno prima che si affermassero i 5 stelle bada bene. Sono quelli che io non ho votato, altri non lo sò, ma come si diceva una volta vorrei essere una mosca quando parecchia gente entra in cabina.E’ quasi come succedeva con i sondaggi elettorali che nessuno dichiarava di aver votato DC ma poi la DC era il partito di maggioranza relativa.Pensi che oggi questo fatto sia proprio tanto diverso ?
Caro Carlo formare un governo con la Lega non era un obbligo, ma è stata una scelta consapevole per il M5s che evidentemente ha fattoi i suoi (errati) calcoli . Non si può stare al governo con un partito di cui non si condivide nulla e che soprattutto è un reale pericolo per la democrazia; non esiste nessuna valida contropartita. Il nocciolo è tutto qui.
Per Roberto. Non dire solo il peccato, dì invece come il peccato può essere riparato perchè sennò è la storia dello stento che dura tanto tempo come si diceva una volta. Si sarebbe dovuto riformare un governo con tutti gli altri partiti dentro? Si o no ? Si doveva ancora andare alle elezioni come mesi prima e con la stessa legge elettorale non votata dai 5 stelle ma votata da tutto il resto dei partiti? Si o no ? A chi sbraita oggi per la credibilità e l’attendibilità dell’Italia, che scena gli sarebbe stata fatta vedere chè dopo le elezioni non si possa formare un governo che governi ? E’ il fatto caro Roberto che tutti questi altri erano stati abituati male,molto male,a governare a suon di cambiali non pagate e fumo negli occhi alla gente,con la sicumera posizione di chi avrebbe comunque mantenuto il potere e soprattutto l’indirizzo economico politico. Invece la gente italiana ha detto di no e lo ha detto a chiare note, con più del 50% dei consensi.Ma mica si deve rispettare la democrazia e la volontà popolare a seconda di come convenga? Tutte queste storie sono scomparse, non se ne è più parlato di cosa avrebbero voluto fare i defenestrati.Ma si sà bene quello che avrebbero voluto fare e cioè quello che avevano fatto per ben 4 governi prima. Ed allora, prima di dire ed inveire anche verso la Lega che non ho mai votato personalmente e questo credo che lo si possa capire ,ma dico che il realismo politico non lo si possa applicare alternativamente un giorno si e l’altro no,ed è stato deciso di sottoscrivere un contratto di governo da rispettare e questo è stato fatto. Ti ricordi le facce degli esclusi ma non solo le facce bensì quello che dissero?: ”Il peggior governo di destra dell’italia”e tali reazioni hanno avuto il sapore di chi è abituato ad avere sempre lo scettro del comando e quando lo perde perchè governa male e riduce il paese allo stremo,si fa da allora ad oggi fuoco e fiamme.Ma in fondo di cosa si stà parlando? Hanno perso sonoramente ed aiutami a dire sonoramente le elezioni e credevano che con la legge capestro elettorale voluta da loro sarebbe stato difficile per tutti governare ed allora ci speravano che fossero anche sempre loro a decidere dentro un governo fantoccio a disprezzo di chi aveva votato, oppure con alchimie politiche si vuole dire il contrario?Da quel momento si sono scatenati ed hanno sollevato questioni all’infinito che riguardavano i diritti umanitari per i migranti e l’ho detto molte volte ma lo voglio ripetere ancora una volta se talmente non fosse entrato nella capoccia di chi sbraita sotto le navi delle Onlus e della Marina Militare come è successo, da parte delle Parrocchie e delle Cooperative e questo sia chiaro una volta per tutti: in un sistema dei soldi, se si rompe la macchinetta che li produce istituzionalmente con le disposizioni di legge (parlo dei 35 euro a migrante se davvero non si capisse) c’è tutto un mondo che insorge ed è quel mondo caro Roberto che non viene mai nominato ma si sà bene che c’è e meglio di tutti lo sanno quelli che erano maggioranza relativa in tutto il paese che adesso piano piano gli viene sottratto l’osso dalla bocca e bada bene, nulla c’entra l’umanitarismo e l’assistenza ai disperati perchè politicamente quando si procuravano le tragedie da dove provenivano i disperati li hai visti mai scendere in strada questi di cui si parla ? Li hai visti mai insorgere quando la Libia veniva bombardata?Perchè non si accettano più critiche su questo e non è mai comparso nei media od almeno quelli principali che fanno opinione? Allora questi la credibilità l’hanno venduta al migliore offerente ed a loro preme solo una cosa: riprendersi quello che loro considerano il ”maltolto”, questo e basta anche se marginalmente intorno ti fanno vedere che si distrugga l’integrazione.Io quando ci sono i soldi e quindi gli interessi guardo a seguire dove vanno a finire tali soldi che senz’altro non vanno nelle tasche dei migranti questo è poco ma sicuro.C’è stato quindi un contratto di governo che è cosa ben diversa dall’alleanza perchè l’alleanza normalmente si fa con coloro che condividono sia le idee sia gli indirizzi ed il contratto lo si fa fra quelli che decidono di realizzare delle cose in comune stabilendolo prima e concordandolo dove possano e sia lecito per la natura del contratto stesso arrivare..Ma davvero si crede che uno sia nato ieri quando ci fanno vedere tutto il mondo che insorge, tutti i voti erosi dalla lega ai 5 Stelle, e tutto quel mondo che da destra a sinistra scalpita per ritornare al voto perchè dicono che l’italia vada a sbattere ? Tu concludi il tuo ragionamento con l’asserzione”tutto qui”.Mi sembra un po’ superficiale perchè come vedi c’è dell’altro, che stranamente come tutti sai che c’è e che si è verifivcato poi nessuno ne parla.Non ti sembra strana questa cosa mentre si dice strano un contratto di governo ? A chi ha governato per 70 anni cambiando sempre veste e faccia non vorrai mica insegnargli anche come si fa a reggere un paese ? Le sue capacità di resistenza sono quasi infinite….se si capisce questo credo si capiscano anche molte altre cose, quasi tutte….