LUPI VICINI ALLA CASE. BETTOLLINI: “BISOGNA ABBATTERLI!” MA SIAMO SICURI CHE SIA IL METODO PIU’ EFFICACE?
CHIUSI – Fummo proprio noi di primapagina, il 3 gennaio scorso, a pubblicare un articolo sull’avvistamento di 4 lupi sul Sentiero della Bonifica da parte di una signora che stava facendo jogging. L’articolo registrò un numero altissimo di visualizzazioni, più di 7.000, e anche diversi commenti. Alcuni allarmati, altri ironici, altri ancora con segnalazione di avvistamenti in luoghi diversi, ma sempre nei pressi dei centri abitati.
Oggi è intervenuto sull’argomento il sindaco di Chiusi Bettollini il quale parla di “fallimento totale del Progetto introduzione #lupo e dice che “nei nostri territori, bisogna abbatterli“.
In un post sul proprio profilo facebook Bettollini scrive: “Qualche giorno fa, la stampa locale aveva raccontato di persone impaurite dopo aver avvistato #lupi durante una passeggiata lungo il sentiero della bonifica. Mi ero promesso di commentare quella notizia, poi non ho avuto modo di farlo prima di oggi. In realtà la presenza dei lupi a Chiusi è accertata già da qualche anno; ci dicono che sono stati introdotti per cercare di contrastare la proliferazione di cinghiali e caprioli; ma come si suol dire, secondo me, “la toppa è stata peggio del buco”; e adesso i rischi sono elevati anche per l’uomo.
Guardate queste foto (Sono un po’ crude, scusate): si riferiscono ad un attacco di lupi avvenuto la scorsa notte a delle capre domestiche all’interno di un cortile di una villetta nel centro abitato della nostra Città. Praticamente dentro casa. Vi pare normale che a Chiusi possano succedere queste cose? Io penso di no. Mi giungono voci anche da altre parti della provincia di attacchi simili se non addirittura più gravi.
A mio giudizio, il nostro territorio non può ospitare questa specie; non è assolutamente compatibile.
Il lupo deve essere eradicato con ogni mezzo. Serve una legge speciale che consenta a personale qualificato di procedere all’abbattimento. Non possiamo aspettare che succedano fatti ancora più gravi per correre poi a rimedi improvvisati; si stanno avvicinando sempre di più alle nostre abitazioni e pertanto forte vuole essere il mio appello alle istituzioni sovracomunali affinché procedano con determinazione a legiferare, quanto prima, normative per consentire interventi di abbattimento”.
Il post ha, come prevedibile, scatenato subito un certo dibattito e il sindaco di Chiusi precisa, in un commento successivo che “il problema non è il numero in eccesso degli esemplari, ma la presenza in ambienti inidonei, come i centri abitati e le immediate vicinanze”.
Tra i vari commenti ce ne son alcuni che confermano la presenza di lupi e attacchi a pecore, capre e altri animali domestici o da cortile. Lo stesso Bettollini riferisce di un ragazzo attaccato in provincia di Siena…
Che il problema esista è fuori di dubbio. Non tanto per gli umani (il lupo difficilmente attacca l’uomo), quanto per le greggi e altri animali come capre e cani. Ma è un problema anche la proliferazione di cinghiali e caprioli, anch’essi sempre più frequentemente avvistati vicini alle case.
Bettollini è notoriamente un cacciatore ed è probabile (lo ammette sotto al post in questione) che quella dell’abbattimento è una sua opinione. La misura a suo giudizio più efficace allo stato delle cose. E comprendiamo anche l’allarme di allevatori, contadini e cittadini che hanno animali nel giardini di casa per i danni che possono subire e anche per l’aspetto della “sicurezza” e dell’incolumità delle persone e degli animali stessi.
E’ evidente, come dice Bettollini, che le politiche venatorie (sopratutto quelle su cinghiali, caprioli e lupi) si sono rivelate errate e disastrose così come quelle per la “selezione naturale delle specie animali”, non è che abbiano funzionato granché. Il lupo, ad esempio in questo territorio non c’era più dalla fine dell’800, è stato reintrodotto proprio per ridurre la presenza di caprioli e cinghiali, ma l’esito è che sono aumentati tutti e tutti si sono avvicinati ai centri abitati. Detto questo, però, ora che la frittata è fatta, noi ci chiediamo, se esistano e siano stati sperimentati metodi diversi, meno cruenti, meno drastici dell’abbattimento a fucilate.
Secondo gli studi citati, il miglior deterrente contro l’attacco dei lupi e altri predatori selvatici al bestiame domestico, alla fine della fiera, è costituto dai cani da pastore.
Tutto ciò è, ovviamente, una campana. Occorrerebbe sentirne altre, per avere un quadro più esauriente. Chiaro che per aprire la caccia ai lupi, occorre una legge apposita, in deroga alla legge europea che protegge la specie. Cosa più semplice a dirsi che a farsi.
Da incompetente della problematica se posso dire la mia dico che Bettollini abbia perfettamente ragione. Come in tutte le cose trattate in Italia purtroppo ci si organizza solo dopo che il danno è stato fatto. E siccome si tratta finora di danno agli allevatori che prima esisteva in maniera trascurabile, adesso mi sembra che le possibilità si siano rafforzate. Credo che il rischio soprattutto per l’uomo sia quello di incontrare non un singolo lupo ma un branco, dal quale può senz’altro venire l’attacco che può benissimo essere anche letale,anche se c’è chi dice che i lupi non attacchino gli uomini.Non ho ben capito la ragione per la quale Treves dica che aumentare la caccia al lupo possa aumentare gli episodi di bracconaggio ed anche quella che il lupo essendo un bene pubblico i metodi non letali efficaci proteggano il bestiame privato.pensiamo veramente che se un branco di lupi abbia fame non possa entrare in un recinto delimitato da un filo con strisce rosse appese ? Questa riflessione che ha fatto Treves trova tutta la mia perplessità, ma l’ho detto prima,noi potremo ragionare finchè vogliamo ma credo che di lupi ce ne siano abbastanza in italia e quindi proprio non mi sembra un animale a pericolo di estinzione ma il pericolo per l’uomo invece esiste e purtroppo anche se fortunatamente fin’ora non si sono registrati attacchi credo che è bene che tale possibilità non si verifichi.Ed il fatto per non farla verificare o per ridurne le possibilità è solo uno,almeno in un area dove la popolazione di questi canidi è accertata essere fuori norma. La foto poi che è stata riportata e del fatto che si sia verificato l’accaduto alle porte di Chiusi stà lì a dimostrare la destrezza predatoria di tali animali, intelligentissimi, che sanno giudicare quale possa essere il momento più opportuno per attaccare e nello stesso tempo rischiare il meno possibile. E chi l’ha detto che non possa qualche volta al cospetto di un branco esserci un ragazzo al posto di una pecora ?
Credo che l’utilizzo dei segnali ottici ( flandries) con il condimento di qualche fucilata per chi può utilizzare il fucile o petardo per chi non può, possano effettivamente far capire al lupo dove può o non può andare. Il lupo è intelligente però deve associare il segnalatore ad un effettivo pericolo. Se non si fa questo dopo un po’ capisce che è posticcio e se ne frega.
Sì, ma le fucilate non si possono tirare. Serve apposita legge, in deroga a quella europea… Certo, i lupi sono animali da bosco e da montagna… in pianura e vicino alle case non ci dovrebbero stare. Gli studi indicati nel’articolo indicano alcune possibili soluzioni, sia per gli allevatori, sia per chi ha animali da cortile. Poi se incontri un branco di lupi mentre fai jogging o vai in bici su una pista pedonale o ciclabile il discorso cambia. E in tal caso servono soluzioni diverse, a monte…