CHIUSI: QUEI GIOVANI MIGRANTI SENZA BIGLIETTO, LA TOLLERANZA ZERO E L’UMANITA’ SVANITA. EPPURE BASTEREBBE POCO…
CHIUSI – Ieri il mio amico Luciano Fiorani ha postato su facebook un suo commento su un episodio che sarebbe avvenuto ad una fermata dell’autobus a Macciano. Tra Chiusi e Chianciano. Scriveva Fiorani: “Oggi un testimone oculare mi ha raccontato che a Macciano alcuni immigrati volevano salire sul”autobus senza pagare il biglietto. E’ intervenuta una pattuglia a dar man forte al conducente, senza successo; e l’autobus non è partito. Se si fosse trattato di qualche vecchietto senza soldi cosa avremmo detto? Trasporti gratis per tutti? Possibile non vedere certe contraddizioni? Come ovviare a queste situazioni? Questo è il problema. Invece si tuona al razzismo e al fascismo ma domani saremo di nuovo a capo. Possibile che al di la degli insulti non si riesca ad abbozzare soluzioni concrete e ragionevoli?”
Ora io non vorrei tirare in ballo fascismo e razzismo (che comunque sono due “sentimenti latenti e sempre meno celati” tra la gente, anche da queste parti), né fare il buonista a tutti i costi. Mi limiterò a capovolgere la domanda: se invece di un gruppetto di immigrati, certamente di colore, a voler salire senza biglietto fossero state persone del luogo o turisti tedeschi che magari non avevano fatto in tempo a comprarlo, l’autista sarebbe stato ugualmente inflessibile e ligio ai dettami aziendali? O avrebbe chiuso un occhio, magari invitando i viaggiatori senza titolo di viaggio a provvedere una volta arrivati a destinazione, oppure a non farlo più…
Con i neri, invece tolleranza zero. Chi è senza biglietto non sale. Punto. Certo, il biglietto va pagato se si vuole prendere l’autobus. Ma è l’inflessibilità che lascia perplessi. E provo a fare qualche altra domanda. Questi ragazzi di colore, che sono arrivati coi barconi sono “ospitati” nelle varie strutture di accoglienza, alcune delle quali si trovano a km di distanza dai centri urbani. Come possono muoversi? la macchina non ce l’hanno, la moto o il motorino nemmeno. Qualcuno ha rimediato una bicicletta, ma non tutti… E non sono in galera, hanno diritto a spostarsi. Il bus in molti casi è l’unica soluzione. Non ne hanno altre.
Ma siccome non possono lavorare e ricevono solo un contributo minino di sussistenza (i 35 euro al giorno li prendono le associazioni e gli enti che gestiscono i centri di accoglienza, non loro), anche il biglietto del bus può essere un ostacolo insormontabile. Quindi un po’ di tolleranza e umanità non guasterebbe, soprattutto da parte dei “pubblici ufficiali”, come possono considerarsi gli autisti del trasporto pubblico…
Perché per esempio ai migranti ospiti delle varie strutture non viene dato un “pass” che consenta loro di salire e spostarsi sui pullman de servizio pubblico? Avrebbe un costo insostenibile per le aziende di trasporto, per i Comuni e per le strutture di accoglienza? Non scherziamo, stiamo parlando di poche decine di persone per ogni comune (Chiusi al momento ne ha una trentina, per esempio). In questo modo si eviterebbero episodi spiacevoli come quello riportato da Luciano Fiorani. E anche il rischio che tali episodi possano trascendere e sfociare in rissa o qualcosa di peggio, con esasperazione degli animi e dei rapporti tra popolazione locale e immigrati.
Personalmente penso che dovremmo tutti quanti rifletterci un minuto e cercare di parlare con questi ragazzi, senza averne paura. Paura di che cosa? Ascoltare le loro storie, capire cosa intendano fare, dove vogliano andare può aiutare non solo l’integrazione, ma anche il superamento delle diffidenze, dei timori, di quel filo di razzismo che abbiamo dentro e che ogni tanto affiora prepotente. Se li lasciamo soli anche loro si sentiranno impauriti, isolati, circondati di ostilità e questo non aiuta… La cultura di un popolo cresce e migliora quando si mischia con altre, invece rinseccolisce se si chiude in se stessa e abbassa la saracinesca per anche il contatto…
Al di là delle norme e delle soluzioni per poter impegnare e impiegare questi ragazzi, che in qualche modo andranno trovate, il primo ostacolo da superare è quello del “contatto umano” e dell’umanità di una stretta di mano. Non è difficile in fin dei conti: molti dei giovani migranti ospiti dei nostri paesi vengono da realtà difficili, da nazioni in guerra o poverissime, ma loro parlano più lingue di noi, parecchi hanno studiato, sanno dove sono sbarcati e hanno un sacco di cose da raccontare.
A proposito dei biglietti del bus, ricordo un’usanza cubana che non so se usa ancora: lì tutti salivano sui bus e nessuno pagava un biglietto. Tutti mettevano degli spiccioli in una scatola, vicina al conducente, ognuno quelli che aveva. Se non li avevi pazienza, qualcuno aveva messo gli spiccioli anche per te…
Non era comunismo. Era semplicemente solidarietà umana. Condivisione del viaggio.
Marco Lorenzoni
Perfettamente d’accordo. L’idea di trasporti gratis per tutti è tramontata più o meno dappertutto ma forme di sussidiarietà, per fortuna, esistono.
Nei 35 euro credo che un pass gratuito per il trasporto locale ci possa stare.
Ma non bisogna mai dimenticare le contraddizioni di questa società. Quanti anziani, disoccupati o giovani (studenti) sono nelle stesse condizioni?
Dobbiamo smetterla di vedere l’immigrazione come un fenomeno a se stante. Dobbiamo armonizzare i problemi di chi arriva in Italia con chi vive ed è nato in questo paese.
Insomma un po’ di giustizia sociale non guasta mai e non può avere solo un colore.
Se le “anime belle” avessero avuto un atteggiamento più critico verso questa vile Europa e una maggiore sensibilità per chi se la passa male forse staremmo a parlar d’altro invece che di un “razzismo” che non spiega nulla o quasi.
credo che alcune categorie (anziani over 65 ecc.) già non paghino il biglietto dell’autobus o abbiano degli sconti… Ed è giusto che sia così. Per questi ragazzi sarebbe già un bel risultato un “pass” per garantire loro il trasporto tra il centro abitato e il centro di accoglienza, che spesso è lontano km. Nessuno dice di pagare loro il Tuscan Tour…
Tanto per non parlare a vuoto ci sono agevolazioni ed esenzioni sul trasporto regionale per alcune categorie. (Ultra 65enni, disabili, studenti e persone con reddito basso) nessuno se ne cura e pochi ne fanno richiesta! “Prima gli italiani” evviva! Ma vi siete accorti che quelli che si lamentano di più sono quelli che hanno entrate dignitose?
Aggiungerei che se non li vogliamo qui dovremmo smettere di depredare là.
C’è un po’ di confusione dovuta al fatto che questa discussione è stata lanciata su facebook di Luciano e su prima pagina. Su facebook avevo risposto come segue:
Paolo Scattoni Luciano non so chi fosse la persona senza biglietto. Per un richiedente asilo viene rilasciata una tessera con la quale è possibile utilizzare gratuitamente il trasporto pubblico. Questa è una misura indispensabile perché con i 2.50 euro giornalieri di paghetta non potrebbero muoversi.”
Su facebook la polemica mi sembrava chiusa.
Non vedo polemiche (salvo alcuni commenti, sempre su facebook). Quella della tessera o “pass” per utilizzare il servizio pubblico è anche l’idea proposta dall’articolo. Proprio per le ragioni che dici tu. Se già esiste tanto meglio. Magari sarà bene che i ragazzi ospiti delle varie strutture di accoglienza se la facciano dare. Quelli citati da Luciano evidentemente non ce l’avevano. E comunque, da certi commenti apparsi sui social si capisce che l’umanità e la solidarietà civile sono ormai merce rara e c’è chi pensa che si compri con un biglietto.
“Se esiste tanto meglio”? Già esiste perché riproporre la stessa discussione dopo che l’altra si era esaurita? Secondo me è assai difficile che la cosa sia successa davvero. Se fosse successa i giornali cartacei che sono sempre alla ricerca di notizie molto meno rilevanti di questa. Per discutere seriamente c’è bisogno di informazioni fondate e complete. Quindi anche in questo caso sarebbe bene che escano fuori.
Fiorani è persona credibile. E io ho ripreso quel post per fare considerazioni a margine sul clima che c’è in giro, non tanto sull’episodio in sè. Mi pare chiaro (da ciò che è scritto nell’articolo). Nessuno ha il monopolio delle notizie, e secondo me parlare di certe cose fa bene, non male.
Che Luciano sia credibile concordo. Resta da vedere quanto sia credibile la sua fonte. Ripeto: se un bus fosse stato dsvvero bloccato è difficile pensare che nessun giornale non ne avesse fatto menzione. Per questo ho choesto maggiori informazioni.
Se la fonte di Fiorani avesse messo in giro una fake new non sarebbe altro che la conferma di un certo clima, di cui è bene parlare…se altri giornali non ne parlano non è che la cosa non esista, sai di wquante cose non hanno parlato e non parlano?
Purtroppo il problema migratorio e’ sfuggito di mano al governo Renzi-Alfano ed ora ne fanno le spese le forze politiche progressiste.Troppo impegnato sul referendum istituzionale ed allo scontro interno al PD (con relativa scissione)Renzi ha curato pochissimo la sua presenza Internazionale,toppando anche sul semestre italiano alla Presidenza Europea.L’Italia ha sottovalutato il fenomeno e sopravvalutato la solidarieta’ europea che senza una grande azione diplomatica,non c’e’ mai stata,anche per la debilezza di un Alfano,senza un vero Partito alle spalle.Ci sono poi 4 Regioni del Paese sotto la pressione della malavita organizzata,in cui la presenza dello Stato e’ debole e questi Immigrati sono facile manovalenza quando non additittura galline dalle Uova d’oro,per presunte societa’di accoglienza.
Bene Marco Lorenzoni fai un’inchiesta giornalistica, invece di lanciare dibattiti su notizie probabilmente infondate.
Chi ha lanciato dibattiti? Io ho semplicemente ripreso una notizia facendo delle considerazioni e una proposta… Inchiesta giornalistica per fare cosa? per capire chi era senza biglietto? mi pare uno spreco di tempo. La notizia in se è poca cosa. Al massimo è un pretesto per “aizzare” la gente o, al contrario, per far capire che aria tira… Per ragionare sul clima generale non c’è bisogno di inchieste, basta raccontare ciò che accade e come la gente risponde. Per esempio quando è stato chiuso un centro di accoglienza a Chiusi Scalo, qualche settimana fa (cosa di cui abbiamo parlato solo noi, se non erro) le reazioni “a pelle”, raccolte per strada erano tutte del tipo “meno male”, “era ora”, “un problema in meno” e via di questo passo. A me non sembrano segnali positivi e per dirlo non c’è bisogno di andare ad ascoltare tutti gli ospiti di quel centro o di fare le bucce alla gestione…. Le inchieste sono utili, certamente, ma a volte basta anche una semplice riflessione…
Una inchiesta per sapere se la notizia c’è oppure è inventata. Per quanto riguarda la chiusura della Tavola di René la notizia l’ha data anche la Nazione. Gli ospiti di quella struttura sono stati sparsi in diverse altre strutture in sette giorni come pacchi postali. Quelli non possono essere stati. Ma poi come ti ho spiegato ognuno di loro ha una carta che permette loro di utilizzare il trasporto locale dei dintorni. Allora diciamo he la notizia è inventata fino a prova contraria.
Anche fosse, che cambia rispetto al tema dell’articolo?ovvero al “clima” generale? Ho ripreso, come pretesto, un post di una persona credibile e avveduta per ragionare sul clima, non tamto sull’episodio. Non a caso la prima domanda che l’articolo si pone è un’altra . Comunque Paolo, io vedo spesso alcuni di wuesti ragazzi che camminano a piedi o in bici sulla strada 146, tra Chiusi e Chianciano, o tra Chiusi sco e Chiusi città, o verso Po Bandino e Moiano a tutte le ore del giorno, .se avesero la tessera prenderebbero il pullman, no? Forse non tutti ce l’hanno. Forse non tutti sono richiedenti asilo, e naturalmente non tutti sono ospiti di strutture di Chiusi…ricordi la polemica per le pettorine arancione fornite ad alcuni di loro dal comune di Sarteano, per renderli visibili sulla strada?
Secondo me non si può dibattere su una notizia falsa. Va accertata. L’uso dell bicicletta fra alcuni centri dipende dagli orari dei bus. Se vengono a prenderti a Chiusi alle 6.30 e della mattina e stai a Cetona il bus non lo trovi. Se sei ospitato a Montebello l’autobus proprio non arriva. A me pare che su questo problema si ragioni per sentito dire, notizie raccatate e non verificate, e così via.
È doveroso confrontarsi su questi probkemi ma facciamolo bene. Fra qualche giorno ci sarà un sito dove un gruppo di volontari (italiani e stranieri) dovrebbero dare vita a un sito dove, fra l’altro, si informerà su questa realtà visto che altri non lo fanno.
Mi scuso per i refusi. Sono un po’ contrariato dopo quello che si è visto negli ultimi giorni.