DAL 23 AL 25 MARZO SI RIUNISCE A CHIUSI IL CONSIGLIO NAZIONALE SLOW FOOD. LA LUMACHINA DEL “CIBO BUONO E GIUSTO” INCONTRA GLI ETRUSCHI E LA GASTRONOMIA LOCALE
CHIUSI – La lumachina di Slow Food, emblema del cibo buono, pulito e giusto, fa tappa a Chiusi. I vertici dell’associazione internazionale del “mangiare lento” fondata da Carlo Petrini nel 1986, si riuniscono per una tre giorni per addetti ai lavori durante i quali si parlerà del futuro dell’associazione stessa. Ma ci sarà modo anche di visitare le bellezze del territorio di Chiusi. Si svolgerà infatti nella cittadina etrusca il Consiglio nazionale di Slow Food. L’appuntamento è per questo week end (da domani 23 a domenica al 25 marzo).
In particolare grazie ad un protocollo recentemente siglato tra Comune, Polo Museale e Condotta Montepulciano – Chiusi la tre giorni sarà una occasione per conoscere la cultura, il territorio e le produzioni locali in occasione dell’Anno del Cibo Italiano ed anche Anno Europeo del patrimonio culturale.
Proprio queste due ricorrenze porteranno Slow Food e Comune di Chiusi a collaborare nell’organizzazione di mostre mercato sul territorio, eventi enogastronomici volti alla divulgazione delle produzioni all’insegna della filosofia manifesto di “buono, pulito e giusto”. Gli stessi eventi saranno occasione per la promozione del territorio agroalimentare integrata alle politiche di promozione sugli Etruschi e sul ‘brand’ Chiusi, inserita nei più ampi contesti Valdichiana, Toscana ed Etruria Meridionale.
La condotta Slow Food Montepulciano-Chiusi rappresenta sul territorio chiusino una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. “Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi del mondo per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti. Slow food promuove la cultura enogastronomica per andare oltre la ricetta, perché mangiare è molto più che alimentarsi e dietro il cibo ci sono produttori, territori, emozioni e piacere. Slow Food protegge inoltre la biodiversità e un’agricoltura equa e sostenibile con eventi che favoriscono l’incontro, il dialogo, la gioia di stare insieme, e nondimeno valorizza le produzioni e i produttori che rispettano i ritmi delle stagioni e del convivio”. Così si legge nel “manifesto programmatico” dell’associazione.
Altre occasioni per la valorizzazione del territorio saranno il progetto di valorizzazione enogastronomica storica locale sul tema, durante il Simposio su Graziano da Chiusi il 13 e 14 aprile prossimo, la 1ª edizione del Festival delle birre artigianali “Slow Beer” e delle produzioni locali a Chiusi nel luglio prossimo, e nel mese di dicembre le iniziative “Il Gusto del Natale” per la valorizzazione e promozione integrata tra cultura ed enogastronomia.
Nel corso della tre giorni dei lavori uno dei momenti clou sarà la cena con Educational all’interno del Museo Etrusco dove i Cuochi dell’Alleanza Toscana di Slow Food, Tiziana Tacchi de “Il Grillo è Buoncantore” di Chiusi, Massimo Rossi del Ristorante Belvedere, in località Bano 226 a Monte San Savino (Ar), Larissa Mascioni dell’Osteria “Il Ristoro” di Ville di Corsano, a Monteroni d’Arbia, e Roberto Croscenzi del ristorante “Da Roberto” in Montisi, prepareranno la cena che sarà accompagnata dai 10 vini della neonata Associazione Produttori “TerraNobile Montepulciano”. Una Associazione che si ritrova nei principi e nei valori di Slow Food sulla etica della produzione e che proprio per questo ha posto alla base del proprio operato un regolamento che i produttori aderenti devono seguire tra cui la ecosostenibilità attraverso una “drastica riduzione del ricorso alle molecole di sintesi chimica”. I soci si sono infatti impegnati a non utilizzare diserbanti chimici e a procedere gradualmente entro l’annata agraria 2020 verso una conduzione priva di antiparassitari sistemici e concimi chimici. Inoltre non utilizzano pratiche enologiche come: dealcolizzazione, trattamenti termici shock, concentrazione ad osmosi, acidificazione e disacidificazione, elettrodialisi, scambiatori di cationi e l’eliminazione della solforosa attraverso procedimenti fisici. Sono inoltre previste altre pratiche tecnico produttive come le rese di vino ammesse e le componenti ampelografiche e/o specifici periodi di maturazione in legno e bottiglia.
Slow Food Toscana ha siglato un accordo anche con l’Associazione Produttori “TerraNobile Montepulciano” poiché si riconosce nei principi ispiratori del regolamento attivato.
Carlo Petrini, chiusi, Museo nazionale Archeologico, Slow Food
Grazie Msrco articolo molto interessante. Peccato che nella nostra zona Slow Food è poco conosciuto, spero che con questa iniziativa si inizi a fare qualcosa. Non sarebbe male richiedere il presidio per il nostro Brustico. Speriamo che sia un modo per far conoscere il nostro paese. A chiusi abbiamo due chiocciole tra le osterie ed una stella Michelin