CHIUSI: DOMENICA PROSSIMA AL MASCAGNI ARRIVA IL MINISTRO-CANDIDATO PADOAN, EX COMUNISTA, ANTILIBERISTA E DALEMIANO DI FERRO
CHIUSI – Ad un mese esatto dalle elezioni politiche del 4 marzo, domenica prossima, 4 Febbraio, alle ore 16 e 30 il Ministro dell’economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan aprirà la campagna elettorale del Pd al teatro Mascagni di Chiusi. Padoan come è noto è il candidato del Partito Democratico nel collegio uninominale di Siena. L’annuncio lo ha dato oggi il sindaco Bettollini sul suo profilo facebook. Quindi il Pd parte col botto. E parte da quella che è una delle sue più robuste roccaforti nelle “terre di Siena”. Segno che non vuole lasciare nulla al caso e che teme un flop.
“Si inizia amici, tutti insieme, senza paure, senza titubanze ma con la determinazione che ci contraddistigue dall’inizio del nostro impegno. Facciamolo come sempre, con il nostro stile, genuino ma rispettoso di tutti. La sfida vera di queste settimane sarà tra chi vuole continuare a far crescere l’Italia e chi vuole fermare questo cammino. Noi crediamo nell’Italia e crediamo in un Paese più forte e più giusto. E allora partiamo per questo viaggio e vedrete che sarà bello ed affascinante perché ci occuperemo del nostro futuro. L’Italia ha bisogno di tutti noi” scrive Bettollini invitando il suo popolo all’iniziativa con il superministro candidato.
Certo, è lui, Padoan, il front man del Pd nel collegio di Siena, anche se con Siena c’entra poco o nulla. Come dicevamo Pier Carlo Padoan è il superministro all’economia e alle finanze. L’uomo dei conti del governo in carica guidato da Gentiloni. E lo è stato anche nel governo Renzi dal 2013 al dicembre 2016.
A prima vista può sembrare un renziano di ferro. La vera “mente economica” del renzismo. L’economista liberal prestato alla politica e al centro sinistra. In realtà il suo pedigree politico dice il contrario. O comunque disegna un personaggio diverso. Nato a Roma nel 1950 Padoan si è laureato alla Sapienza e in gioventù, anche riguardo alle teorie economiche, era fortemente critico verso l’economia liberale, anzi sulla ‘Critica Marxista’ del Pci, prendeva le distanze pure dalle teorie keinesiane ritenute troppo borghesi. Questo succedeva negli anni ’70, quando lo stesso Pci berlingueriano si spostava sempre più, sul piano del pensiero economico, su sponde socialdemocratiche e, appunto keinesiane, con i vari Barca, Peggio, Reichlin…
Più tardi, tra la fine degli anni ’90 e il 2001, Padoan collaborò attivamente in veste di consigliere economico con i governi D’Alema e Amato. Non solo: indicato (anche da Wikipedia) come “molto vicino a Massimo D’Alema” è stato direttore della sua Fondazione Italianieuropei, prima di diventare direttore esecutivo per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale. Renzi forse lo ha conosciuto in quest’ultima veste e se l’è portato nel governo. Ma più che un renziano di ferro, Padoan si poteva considerare un dalemiano di ferro…
Probabilmente, una volta approdato al Fondo Monetario Internazionale, avrà abbandonato le suggestioni giovanilistiche e la critica strutturale al keininesismo e alla cultura economica liberal…
Ma il passato, neanche troppo lontano, però ci parla di un Pier Carlo Padoan in sintonia con l’uomo che Renzi ha sempre individuato nel primo esemplare della vecchia guardia da rottamare. Quel Massimo D’Alema che adesso contende al Pd la rappresentanza della sinistra con un nuovo partito, insieme a Bersani, Grasso, Boldrini, Speranza, Enrico Rossi e altri.
Ora Padoan sta con Renzi e Gentiloni. Non con D’Alema. Sarà candidato del Pd nel collegio di Siena che è considerato uno di quelli blindati e sicuri, ma non si capisce bene se sia l’alfiere dell’ala liberal sempre ligia ai diktat della Ue, del FMI, della Bce, l’uomo dei conti in ordine e del rigore, oppure se sia in effetti una sorta di infiltrato dalemiano nel Pd renzista. Uno di quelli della vecchia guardia comunista e post comunista mai arresi e decisi a rimanere nonostante tutto nel Pd, per non regalare il partito ai democristiani (che in buona parte a dire il vero se lo sono già preso). Il Padoan di oggi sembra rispondere più al primo dei due identikit. Ma in una parte di Pd, quella di estrazione ex Pci-Pds-Ds, una minima speranza che possa essere invece ancora il primo Padoan, sotto sotto c’è…
Domenica al Mascagni di Chiusi lo capiremo meglio, ascoltando ciò che dirà e soprattutto guardandolo in faccia. Perché si vede se uno crede a quello che dice oppure no…
m.l.
chiusi, Juri Bettollini, Matteo Renzi, pd, Pier Carlo padoan
Tu pensereai che io non abbia nient’altro di meglio di che fare per rispondere ed intervenire sui tuoi Post, ma in realtà è sempre il tuo modo di porre le questioni che per me risulta stimolante e spesso talmente diverso dalle sensazioni e dai principi che mi sento di avere di fronte alle questioni che tu porti in evidenza.E stimolante al punto di spingermi a fare delle riflessioni su ciò che dici.Credo comunque che valga un principio sostanziale nelle persone che è quello che in un ”intellettuale organico” per dirla alla gramsciana memoria, il pensiero venga formato dalla sua conoscenza e dalla sua evoluzione come proprio delle persone ,fino ad arrivare ad abbracciare un modello di visuale che arrivi allo schieramento finalizzato alla difesa-in questo caso citando Gramsci- delle classi non abbienti.Molta acqua sostanziale è passata sotto i ponti il cui flusso ha lavato le posizioni D’Alemiane nella cosiddetta sinistra e l’evoluzione di tal pensiero ha ormai prodotto un corpo ”a se stante, scongelato dal freezeer e bollito ” fino a fare del corpo di cui si parla un altro corpo, totalmente diverso da quello in vigore sotto il d’Alemian pensiero.Il nostro prossimo visitatore domenicale di cui tu parli ritengo che non possa che essere il risultato di tale lavaggio,proprio od improprio che sia, ma che nella sostanza delle cose abbia indiscutibilmente sposato nelle sue concezioni l’evoluzione ”in senso renziano della sinistra” e non c’è davvero bisogno a fare riferimento all’intellettuale organico per spiegarsi la sua collaborazione e quali possano essere le sue teorie dei modelli di sviluppo. i fatti lo dicono ed i fatti interpretazioni non sono, sono fatti. E sono fatti quando nella sua storia di partecipazione all’esecutivo colloca nel campo delle positività aspetti del riformismo come il Jobs Act, come il sostegno alla politica di eliminazione dell’Art. 18, e come si evinca dal suo comportamento di fronte a quella che è stata e continua ad essere l’adesione agli equilibrismi quasi impossibili dell’Italia nel contesto europeo ad avere più margini da riservare alla restrizione ed ai tagli della spesa pubblica,finalizzati tutti quanti afffinchè quella pompa aspirante-premente che è il rapporto deficit-pil consenta -secondo lui- una maggior escursione alla concessione votata ad usufruire di masse monetarie da investire a scopo di equilibri interni nazionali.Secondo il mio modesto pensiero tale adesione produce un danno che si converte in un dano strisciante e che piano piano con i minor scossoni possibili porta l’Italia verso il dramma dei ”tagli perenni” poichè propri di una teoria monetarista partorita nel ventre di una puerpera alla quale erano già state fatte le ecografie al neonato che aveva in grembo.Ed il neonato per crescere aveva bisogno di sostanze che la puerpera non aveva e che neanche e nemmeno voleva avere, e questo contestualmente all’impotenza della famiglia della stessa puerpera. La moneta è una cosa seria e non si può farla gestire con criteri sovrannazionali se già non si abbia una realtà economica parificata e di tendenza egualitaria poichè si rischia di privare il neonato delle sostanze che gli assicurino uno sviluppo normale. Difatti lo sviluppo normale non esisteva già in partenza ma questo non ha impedito agli stati sovrannazionali più forti di applicare i principi già decretati di Maastricht che si sapeva benissimo in partenza chi avrebbero privilegiato e chi no.Ed è proprio per tale appartenenza che il nostrto visitatore domenicale del Mascagni credo che non possa essere inquadrato in altro modo se non come il medico che si adoperi per la somministrazione al malato della droga a piccole dosi, mentre pensa che in tal modo il paziente possa riprendersi da un fatto negativamente strutturale.E questo sarebbe un progressista? Credo che sia giusto che l’evidenza lo segni come giustamente appartenente alla corrente renziana del PD, anche se qualche volta sembra che abbia emesso sentenze che non abbia condiviso verso la politica renziana, ma che a ben vedere sono subito rientrate e che non hanno avuto alcun effetto, anzi non hanno fatto altro che confermarne l’appartenenza e la condivisione alla politica renziana, altro che parlare di PCI, PDS, DS….quelle ormai le cose riguardano il passato e quando si sposa la giusta o meno ”rottamazione” del segretario se si vuol rimanere in ballo occorre adeguarsi, anche giocoforza talvolta. Quindi non capisco il modo di volerlo collocare come elemento d’Alemiano della politica economica, quasi a dire che quella di d’Alema quando contava nel PD sia stata una politica rivolta a sinistra…manco pel’….. ed i fatti ci sono a dimostrarlo, e sono fatti tutti di impostazione politica, errori gravissimi, dovuti diciamocelo francamente anche alla autosupervalutazione personale del ” Lider Massimo”, che iniziarono col produrre -ricordiamocelo bene- il primo dissestante fatto di essere stato preso per i fondelli da un signore che si chiamava Berlusconi sulla bicamerale, sui comportamenti del lider massimo nella sua breve parabola di capo dell’esecutivo rispetto ai venti di guerra dei balcani….storie rovinose per le quali è conseguita la rovina della sinistra, seguita poi dai fatti delle banche come MPS, ma anche di tanto altro, rottamazioni incluse, comprendendoci anche dentro l’aspetto delle primarie farsa istituzionalizzate con il silenzio assenso dei militanti inesistenti che sono stati condotti di fronte al plotone di esecuzione del loro partito accettando a capo chino e senza nulla proferire che passasse il provvedimento interno che ha prodotto il renzismo e cioè quello di accettare che alla sua elezione potessero votare cani e porci. Questo che viene a parlarci delle sue idee e dei suoi provvedimenti domenica e dei risultati del governo al quale appartiene è uno di tale schiera, senza se e senza ma. Sta alla sinistra o a chi ancora si richiama ai suoi ideali , se ha ancora un barlume dentro se stessa saper discernere se il discorso che fa l’autore del Post sia veramemnte come ci viene posto, in tutta tranquillità nella riflessione che si vuole che venga fatta fra il fatto di domandarsi ”ma sarà sempre un d’Alemiano oppure un renziano?”Come si vede si applica uno strumento del quale si pensa che tutto il quesito o quasi possa fare la differenza. Io dico che per scelta consapevole e per appartenenza alla riforme ed a quel riformismo messo in atto dai rottamatori della sinistra il
Dr. Padoan è la faccia del PD come oggi ci si presenta e cioè di quel partito di cui i media parlano e che ci dicono che ”abbia fatto tante cose positive ma che ancora tante ce ne siano da fare” e dicendo questo si spinge a sovraintendere al suo sforzo ed alla sua buonafede pulita di partito (pensate che in due giorni, dico due giorni nella sua classe dirigente in Parlamento si è passati dalla maggioranza bersaniana a quella renziana quasi nel silenzio generale) Di quel partito che sembra aver fatto delle scelte nella sua classe dirigente di uomini semprepiù spostati al centro ed al centro-destra”. Di quel partito il cui terrore di perdere il potere lo faccia irrorare di fertilizzante i suoi arbusti del sottobosco come Casini, Cesa and Co.per far numero ed attrarre centinaia di migliaia di votanti che nulla hanno mai avuto a che spartire con la sinistra.E non c’è bisogno che lo dica io in quale partito tali signori militavano.Allora, che vadano ad applaudirlo il Dr. Padoan dal momento che ci viene rappresentato portatore del d’Alemismo oppure forse chissà del renzismo rottamatore. Sono tutti film ,che un partito creatura artificiale poichè pensato a tavolino e men che mai scaturente dalle esigenze delle classi subalterne intenderebbe ancora di farci assistere e che nei rantoli della propria fine si appresta a gettare la maschera e che la manterrà finchè gli ordini di Bilderberg, delle multinazionali, e dei poteri sovrannazionali, decreterà ancora che venga applicato ancora il meccanismo che prenderà ancora del tempo- perchè i salti nel vuoto sono pericolosi per loro- affinchè tutti i poveri del mondo non avrenno ancora portato il cervello all’ammasso e non obbediscano direttamente od indiretamente alla loro stessa alienazione. Il Sig.re che parlerà domenica è una delle espressioni consapevoli di tale meccanismo, non davvero un rivoluzionario od un uomo di sinistra nell’accezione di tale significato, una pedina consapevole di una condizione e di ricette che si ripropinano ormai da 70 anni e che rispondono a quell’esigenza vitale e che ci viene fatta passare per vitale, che recita così, inevitabilmente ”facciamo le riforme, basta che non cambi nulla”. Ed allora a tutti coloro che sembra che si collochino a sinistra occorrerebbe dire che è una volgare menzogna quella che vi hanno messo dentro il cervello per anni e che sosteneva che le classi non c’erano più e che con la loro scomparsa erano scomparsi anche gli ideali per i quali avevano lottato ed erano morti i vostri nonni ed i vostri genitori e tale scomparsa era stata salutata con grande giubilo dalle classi dei nuovi ricchi e dei vecchi ricchi, ed anche da quel ceto medio di cui si diceva che occorreva salvaguardare l’esistenza perchè era il cuscinetto sociale e politico alla sicurezza di perpetuazione delle disuguaglianze. A lor signori se andiamo indietro nella storia non hanno mai interessato affatto le condizioni delle classi povere o molto povere, hanno sempre interessato le condizioni dell’esistenza del ceto medio, di cui oggi molti fanno parte e ne hanno in un recente passato fatto parte,tranne quelli che sono scivolati nel precariato e nella miseria, grazie non tanto alla loro appartenenza ma grazie ad aver creduto che in tale sistema ci fosse una soluzione per tutti. E’ questo che il sistema ha messo loro dentro il cervello ed oggi sono a sposare la sedicente sinistra perchè o si sentono rivoluzionari oppure sposano la speranza che la progressione delle riforme porti loro un po’ di benessere. errore incredibile, perchè dovranno fare i conti con la globalizzazione ed i centinaia di mlioni di migranti e di popolazioni che non si fermano e che bene o male reclamano la loro fetta di torta.e se ala tortya a cui sono stati sempre davanti attendendone la spartizione la fetta oggi garantita mi sembra evidente che non sarà più della stessa dimensione quella di domani.Ma persone come il Dr. Padoan che si dice vengano da sinistra ci dovrebbero spiegare una cosa che è quella di dirci in quale relazione si mettono i governi che applicano l’economia di fronte al problema dell’automazione e della progressiva eliminazione dai posti di lavoro delle persone e sostituiti dalla tecnologia applicata al lavoro.Non lo dico io questo, ma lo dicono osservatori consapevoli e credibili che nel giro di dieci anni centinaia di milioni-dico centinaia di milioni di persone produttrici di forza lavoro oggi – saranno espulsi dalla catena produttiva che oggi occupano in tutto il mondo.Già le aziende multinazionali si stanno preparando a tale processo in molte località e nazioni dove è gia stato concretizzato.Di fronte a tutto questo pensate che il Dr. Padoan possa dare risposte credibili delle strategie economiche dei modelli di sviluppo che amministra e che è cosa normale che non possa non avere in testa? Questi come lui -al dilàa dell’onestà intellettuale che ognuno possa rappresentare- fanno parte di coloro che non è assolutamente vero che si impegnano per cambiare il mondo, che si autoincensano essere di sinistra.Questi propendono chiaramente per il sistema in cui si applicano,ignorando volutamente di far sorgere il problema di ciò che sarà il futuro e di ciò che il futuro ci riserverà a noi come uomini in tutto il mondo. La salvezza del genere umano si potrebbe avere-e siamo anche in ritardo-con la ripartizione equa della ricchezza prodotta, ma non è davvero nell’agenda e nell’azione politica di ciò che è oggi il Partito Democratico e dei suoi alleati e dei partiti sedicenti progressisti in ogni angolo del mondo,del tipo della socialdemocrazia tedesca di Schultz che come si è visto pronta a fare il salto della quaglia non appena gli si ripropongano le condizioni, non ostante avesse poco tempo prima detto che non era più disponibile alle grandi alleanze.Si ,dica cio che gli faccia comodo il Dr. Padoan ex D’alemiano ed oggi forse Renziano a modo suo , ma non potrà non osservare che democratici e progressisti e popolari e centro destra economico si stanno costituendo in tutti i paesi per consentire l’amministrazione del mondo. E la lotta d classe che è soprattutto lotta contro l’ignoranza per il riscatto dei deboli non passa davvero per le loro fila che amministrano il sistema economico del capitalismo, ma per quelle di una diversa visione del mondo che saranno le circostanze che ci saranno imposte anche forzatamente e che vedranno popolazioni a sormontare altre popolazioni…… ed allora ma quale d’Alema o Renzi….. tutto questo è parte consapevole od inconsapevole di quel fumo i cui destinatari siete tutti voi. Questo sarebbe il problema veramente da poter superare, ma si insiste nel moto contrario proprio da parte di coloro che hanno rinunciato al cambiamento alleandosi con i suoi nemici storici che il cambiamento hanno sempre respinto anche con le guerre e le violenze….. A questo vi hanno portato. A voi destinatari del fumo,-perchè lo siete nonostante non vi piaccia- la scelta di uscire o di rimanere nella cosiddetta smoking room.
Carlo, io ho semplicemente, da cronista, riferito la notizia che domenica arriva Padoan a Chiusi ad aprire la campagna elettorale del Pd. E’ una notizia del resto. Che poi ho “condito” riferendo anche alcuni particolari del passato politico di Padoan che in qualche modo contrastano o stridono con il suo presente. Un passato da comunista, anticapitalista e antiliberista, critico addirittura con le teorie keinesiane e un presente da garante del FMI nel governo italiano… Tutto qui, Non ho certo scritto di essere un fan di Padoan né del suo sponsor attuale o di quelli precedenti. Tantomeno era mia intenzione fare – con tali considerazioni – un saggio sui limiti del capitalismo e sulla deriva della sinistra, anche se il percorso di Padoan sembra abbastanza emblematico di quella deriva…
No no per carità, nessuno ti accusa di nulla, ho voluto solo rimarcare il fatto che oggi, consequentemente a quanto dici che il Dr. Padoan sia stato nel passato un elemento vicino al modo di pensare di d’Alema (d’alemiano di ferro come dici), oggi sia non solo apparentemente ma marcatamente tutto il contrario e faccia parte della squadra di un governo Renzi,non anticapitalista, liberista, ed anche in compagnia dei rottamatori della sinistra. Allora il mio ragionamento di carattere economico anche se davvero tagliato con l’accetta che ho fatto nel precedente intervento,mi sembra che diventi prioritario riguardo a saper decifrare le idee che esprima lui soprattutto quando viene intervistato in TV. il nostro ospite di cosa parlerà se non di questo anche se in maniera articolata ? Anche perchè la sua funzione ed il suo lavoro in seno alla squadra di governo non è un lavoro isolato dove lui si batta contro i mille nemici od i mille vincoli che possano minare il valore delle sue decisioni in materia economica, ma è un consigliere ed attuatore funzionale alla direzione politica del governo. Ed allora ex comunista, antiliberista e d’Alemiano di ferro , di tutto questo è bene dirlo: oggi nessuna traccia, nemmeno l’odore….e si rientra nella normalità a validare-almeno credo- quello che ho detto nel mio primo intervento su chi e cosa rappresenti anche al riguardo dell’italia nei confronti degli equilibri europei. E credo che tu possa essere d’accordo che in tale partito siamo come in presenza di un supermarket dove ognuno possa acquistare ciò che vuole perchè la varietà dei prodotti a disposizione è talmente larga e grande che c’è la libertà di scelta di tutto ed è per questo che il titolo non mi sembra che possa essere molto azzeccato in questo caso, perchè potrebbe far pensare che si fosse in presenza di un pezzo ben distinto del meccanismo di influenza d’Alemiana dentro il PD, mentre in effetti è tutto il contrario. I vecchi del PCI, PDS, DS avrebbero di che riflettere…anche se oltre 2000 anni or sono Ovidio scrisse ”Le metamorfosi”, proprio di tanto la storia non è che sia cambiata.
Io preferisco fare qualche decina di chilometri e andare a sentire la Ministra dell’Istruzione Fedeli ! Almeno mi diverto !! E’ più migliore !!