“SALVIAMO L’OSPEDALE DI NOTTOLA DAL DECLASSAMENTO E DAL PROGRESSIVO RIDIMENSIONAMENTO!” UN APPELLO SUI SOCIAL
MONTEPULCIANO – C’è un gruppo su facebook che si chiama “Sosteniamo Nottola” e che da tempo si prefigge lo scopo di difendere l’ospedale della Valdichiana dalla politica di progressivo smantellamento o impoverimento dei servizi. Ed è da quel gruppo che Piero Cappelli, figura storica della sinistra poliziana, animatore di comitati cittadini, ha lanciato ieri un appello accorato, rivolto ai cittadini ma anche alle istituzioni, ai sindaci, affinché ci sia una sorta di “mobilitazione generale” per difendere l’ospedale dai ridimensionamenti, dal declassamento sistematico e per affermare il diritto alla salute e a un ospedale efficiente e funzionale da parte della popolazione della ValdichIana.
Ecco l’appello di Piero Cappelli:
Dopo un percorso abbastanza lungo e a volte travagliato, iniziarono i lavori per realizzare l’ospedale di Nottola, che rispetto alle opere pubbliche di quella portata, fu realizzato in breve tempo. Nel 2000-2001 fu aperta la struttura e resa operativa; fu un buon inizio che oltre a dare risposte positive alle aspettative dei Cittadini, sopì quasi totalmente le polemiche per la chiusura dei sei ospedali cittadini.
Per alcuni anni (5-6) continuò a crescere, poi assistemmo a una prima battuta d’arresto, ma non solo, iniziò un lento ma costante declino riducendone man mano le capacità operative, che secondo la mia opinione le cause di ciò vanno ricercate nella volontà politica di ridimensionare la struttura, all’indifferenza e alle decisioni dei vari direttori generali che si sono abbondantemente susseguiti, secondo me, non sempre all’altezza.
Oggi abbiamo una serie di criticità che non elencherò, perche direttamente o indirettamente ne siamo tutti più o meno a conoscenza. Se questo ospedale riesce ancora a dare un servizio decente lo dobbiamo ai Dipendenti che sono a contatto con i malati e con gli utenti in generale, che giornalmente si impegnano faticosamente per dare un servizio quantomeno dignitoso, ai quali mi sento di rivolgere un sentito GRAZIE a nome del gruppo e personale.
Detto questo penso che le denunce e le proteste sui social non siano più sufficienti, credo che si dovrebbe organizzare qualcosa di più incisivo per manifestare il nostro dissenso a questo “andazzo”. Si potrebbe iniziare con l’inviare una lettera aperta (cioè pubblica) a tutti i sindaci dei 10 comuni di riferimento chiedendogli se hanno intenzione di impegnarsi per invertire questa tendenza o se invece vogliono rimanere complici dell’indifferenza.
Nottola è il nostro ospedale! Dobbiamo difenderlo e sostenerlo, per noi tutti e per le generazioni future, non possiamo permetterci che sia ridimensionato e declassato, anzi dobbiamo unirci nel pretendere un ospedale degno di questo nome.
Aspetto che pubblicate le vostre opinioni, chiaramente con un linguaggio sobrio e non offensivo nei confronti di chicchessia.
Chi vuole contattarmi in privato e-mail picap1@inwind.it
Ma come,c’è un assessore regionale alla sanità, un presidente di cammissione del luogo,sempre presente a tutte le inaugarazioni,e bisogna convocare ed indire gruppi contro il declassamento e la chiusura di Nottala? Ma stiamo scherzando? Devono essere loro a tutelare gli interssi di chi li ha fatti,a torto o a ragione, eleggere ! È una cosa vergognosa che questi se ne freghino,addirittura c’è chi ha rinominato il nostro ospedale con Mortola ! Invece che potenziarlo si cerca in tutti i modi di chiuderlo,é una vergogna !
Ci penserà Enrico Rossi, ex assessore regionale alla sanità e attuale presidente della Regione.
Dopo essere stato l’artefice della privatizzazione della sanità in Toscana aprendo le porte ai privati, che qui si chiamano Coop e Misericordie, ora che è passato con Liberi e Uguali avrà modo di farci apprezzare la sua “rivoluzione socialista”.
C’ha pure scritto un libro!
Credo che abbiamo assistito da molto tempo a questa parte al fatto che il linguaggio sobrio spesso e volentieri produca proprio poco.Anch’io convengo che la sobrietà sia uno di quegli elementi cardini della credibilità e delle buone intenzioni ma a me sembra che di tali buone intenzioni ,chi dovrebbe decidere non abbia la strada costellata di queste buone intenzioni, anzi tutto il contrario. Peraltro un linguaggio sconveniente non è che rafforzi la credibilità e si corra il rischio che usandolo si possa passare dalla parte del giusto e corretto a quella dello sbagliato.Detto questo , l’intervento sia di Martinozzi sia di Fiorani mi sembrano plausibili e la dicono lunga sul fatto di come sia ridotta la nostra politica che prima decide di aprire certi centri, poi con la crisi della sanità che viene prodotta non dai marziani madalla loro politica che viene dal centro e che influenza direttamente ed indirettamente le decisioni regionali, restringere la spesa e mettere di fronte ad una riparametrazione di un bel numero di natura di prestazioni.Salvo restando il fatto che da qualche anno a questa parte si sia sempre più conservatori al centro e rivoluzionari in periferia. O no ? Servizio pubblico? Si ma non protetto e soggetto al mercato, diciamolo pure consapevolmente. Chi insiste sulla bontà di tali politiche si potrebbe definire come linguaggio sconveniente se dicessimo che il sostegno al pubblico sia fra le cose che gli interessi di meno? Tali sono i fatti, con le intenzioni si navigherebbe anche nel paradiso.E per dipiu ci vorrebbe un comitato di cittadini che si mettano di traverso per ristabilìre un ordine turbato proprio da quel pubblico che non adempie alle sue finalità pur essendo stato eletto da loro? Lo domando a coloro che sulla sanità hanno voce in capitolo. Non credo proprio che per essere più incisivi si possano inviare le lettere a 10 sindaci del territorio.Il 4 Marzo si può essere incisivi,al di là di quello si ricade inevitabilmente nel calderone di sempre.Questo è pur troppo quello che penso, ma chi vivrà vedrà come andrà a finire questa storia, poi ne riparleremo.Il cane non molla l’osso o non si è ancora capito.? È quello di cui loro hanno terrore o si deve dimostrare ancora qualcosa che ci convinca di più?
mi domando se l’unione dei comuni della valdichiana senese si interessa a questo problema
Vede mia moglie è un operatrice alla quale lei prima ha detto Grazie, se una parte della politica intende trasferire i propri fondi altrove bisognerebbe crocettare in modo diverso quando si vota e non per partito preso, ma soprattutto visto che anche la mia povera mamma lavorò a Chiusi i residenti erano tutti contenti prima che chiudesse, dopo però si ritrovarono con un pugno di mosche.
Per il Sig.Bonucci. Quei residenti hanno continuato a mettere la loro preferenza dove l’hanno da sempre messa poichè per il modo di vivere che c’è in italia ( anche quello non casuale senz’altro) si pensa che dopo l’essere entrati in cabina, aver apposto il segno di croce su un simbolo che crediamo rispecchi le nostre idee, i nostri impegni finiscano lì, facendo finta di non sapere che invece dovrebbero partire da quel momento e continuare,prendendo parte e non disinteressarsi come nella normalità codesta massa ha fatto, affidando i propri destini non ai più capaci ma ai più furbi. Diversamente da questo avrebbe visto allora che tanti dirigenti non avrebbero potuto far passare i loro imput poichè avrebbero avuto almeno per una certa quantità il cosiddetto ” controllo dal basso”, che oggi è diventato utopia.Oggi è una manna per tali politici eletti poichè si trovano davanti un popolo di analfabeti politici che ritengono che quando hanno pensato al loro interesse le cose e gli impegni termino lì. Ed allora io a questo popolo che è diventato preda del conformismo, della politica più abbietta e che anzi continua a dare i consensi dove li dava credendo di darli a coloro i quali si sono veramente sacrificati per portare l’italia ad un certo livello, io anche se popolo e classi subalterne, non mi riesce nè giustificarli e tantomeno rispettarli, soprattutto per il fatto che oggi ci sono strumenti per conoscere, informarsi ed essere critici e pensare con il proprio cervello.E questo non perchè tutti i bravi siano da una parte e tutti i fessi dall’altra, ma perchè ormai dovrebbere essere evidente a tutti da chi siamo governati. Se non è evidente alla maggioranza di queste persone che questi politici vota e che formano le maggioranze sia a livello centrale, regionale, provinciale e locale non opponendosi all’andazzo politico ed organizzativo di chi veramente decide le politiche, io non ci posso fare nulla.Mi resta solo il voto dato a chi ritengo di darlo, l’interesse e la partecipazione per quanto consentono i miei momenti, dopodichè credo che la storia si riproponga in tutta la sua cruda realtà e cioè quella che quando un popolo è marcio grazie al sistema economico che ha imposto chi è stato votato e spedito a contare nelle decisioni e che fra l’altro non si pone nemmeno il problema di poter cambiare, tale popolo che ha dimenticato da dove veniva e le proprie lotte, non faccia altro che confermare una bella scritta che fotografai nelle mura di una casa di Rieti qualche anno fa: ” Italia, da un popolo di lotte ad un popolo di lotterie”.Ed allora i discorsi che vengono fatti su un avvenire migliore,sul lavoro, sulle possibilità che il futuro ci riserva,sulla ripresa dell’economia che finalmente trionferà e porterà la gente a stare meglio, sono tutte baggianate e frasi sfornate appositamente per lenire le ansie del popolino, che spesso arrivano ad offendere anche il buon senso della gente, anche di quella più semplice che gli stessi politici dicono di voler rappresentare. Fino a quando la gente non si accorgerà che è stata perlopiù presa per i fondelli nulla cambierà.Andranno al voto e sarà proprio chi più è stato compresso nei bisogni che darà il consenso al sistema che lo torchia. Fine della storia.