LA EMMA VILLAS PERDE A CATANIA E SALTA LA PANCHINA. BAGNOLI SI DIMETTE…
SIENA – Era senza dubbio una partita non facile. In trasferta non è mai facile. Ma non era una gara decisiva. Sarà invece ricordata come la partita della “svolta”. O della scossa. La Emma Villas perde ancora in trasferta, nell’occasione a Catania. E salta la panchina. L’allenatore dei senesi “dopo un confronto con la società ha deciso di rassegnare le dimissioni”. Un gesto da signore, peraltro con una squadra che non ha fatto tracollo come la Nazionale di calcio e non sta annaspando nelle sabbie mobili come il Chiusi calcio (per dire)…
Evidentemente coach Bruno Bagnoli si è reso conto che lo spogliatoio non lo seguiva più. In trasferta la formazione senese ha raccolto poco o niente. Per una squadra che è partita con l’obiettivo di vincere il campionato o comunque di ottenere la promozione in Superlega, non è certo il massimo. Se si tratti di dimissioni spontanee o “indotte” dal citato confronto con la società, probabilmente non lo sapremo mai. Fatto sta che Bruno Bagnoli non è più da oggi l’allenatore della Emma Villas Siena.
La formazione senese al giro di boa delle regular season resta nei piani alti della classifica ed ha comunque centrato il primo obiettivo stagionale: la qualificazione alla Coppa Italia di A2. Il che non è poco.
Tra dieci giorni prima gara di Coppa contro Tuscania. Sulla panchina senese ci sarà qualcun altro, non più Bagnoli.
La squadra è forte, ha in rosa giocatori di primissima fascia per la A2, forse anche di categoria superiore come Nemec, Fedrizzi, Melo, Giovi, Ferreira… Ma anche a Catania, ieri, il migliore è stato Filippo Vedovotto, uno che sembrava destinato al campionato riserve… E poi Spadavecchia. Per quanto riguarda il resto della truppa comprese le star, tutti sotto la media. Nel prossimo turno di campionato la Emma Villas riposa… C’è tempo per metabolizzare il cambio di manico. Poi ci sarà la coppa e lì son tutte gare da dentro o fuori. Gli attributi, se ci sono, non possono rimanere in naftalina…
Ad occhio e croce però sembra che il messaggio lanciato dalla società sia chiaro: qui non è ammesso vivacchiare. Si gioca per vincere. Stop.
m.l.