PD SIENA: VALENTI E’ IL NUOVO SEGRETARIO. IL RENZISMO E’ STATO ROTTAMATO

SIENA – In una recente intervista a Primapagina, Juri Bettollini si mostrava fiducioso nello scatto finale, nella possibilità di operare il sorpasso in assemblea e quindi di conquistare la segreteria del Pd senese con Massimo Bernazzi. Sperava probabilmente in un accordo in extremis con Raffaella Senesi e i suoi seguaci al candidato renziano, più affine rispetto al “sinistrorso” Andrea Valenti.
E invece il sorpasso non c’è stato. Raffaella Senesi e i suoi l’accordo lo hanno fatto, ma con Valenti e non con Bernazzi, giocando così un tiro mancino (è il caso di dirlo) a Scaramelli e Bettollini. La conta è finita così: 160 voti per Valenti, 94 per Bernazzi, una scheda bianca.
Andrea Valenti, che all’inizio della tornata congressuale era il candidato di bandiera della componente minoritaria di sinistra è il nuovo segretario provinciale del Pd senese. Che non è più una roccaforte renziana, anche se – come abbiamo già scritto in altri articoli precedenti – il voto a sostegno di Valenti non è stato solo un “voto di sinistra”, quanto piuttosto un “voto contro”. Non tanto contro Bernazzi, quanto contro Scaramelli, che in un lungo post sul suo profilo facebook riconosce Valenti come il suo segretario e “segretario di tutti”, ma annuncia opposizione senza sconti. E tra i suoi fans c’è anche chi addita Raffaella Senesi, ma anche altri (tutti quelli che dall’ala renziana sono passati alla parte avversa) come “traditori del rinnovamento” e “pugnalatori del segretario nazionale”, come novelli Bruto al cospetto del Giulio Cesare di Rignano.
Non vi è dubbio che se lo sconfitto di facciata è Massimo Bernazzi che ha perso il ballottaggio, lo sconfitto vero è Stefano Scaramelli che adesso non ha più il partito in mano, è un leader dimezzato e ferito. E con lui ha perso la partita anche Juri Bettolini, che prima si è tirato fuori dalla contesa, poi si è speso molto, ha fatto pure l’ariete in certi frangenti (come quando ha chiesto in diretta Tv le dimissioni di Grazi e Cortonicchi anche dalla giunta di Torrita di Siena). Il sindaco di Chiusi ha pagato l’ennesima cambiale di amicizia a Scaramelli.
Se sul piano della gestione amministrativa e della linea politica come sindaco Bettollini qualche atto di discontinuità rispetto al suo predecessore lo ha compiuto, nel partito gli è rimasto leale e fedele fino in fondo. Ha provato pure a torgliergli le castagne dal fuoco esponendosi parecchio. Insieme hanno condotto la battaglia e insieme hanno perso.
Anche nello sport succede che possa vincere un outsider, sopratutto se la squadra favorita litiga nello spogliatoio e in corsa non si aiuta… Andrea Valenti alla vigilia era l’ousider. Poteva vincere, dati i numeri di partenza, solo se gli altri si sbranavano tra loro. Se gli altri tiravano la corda fino a spezzarla. Questo è ciò che è successo e Valenti ha vinto. Sulla carta è una svolta a sinistra. Se lo sarà anche nei fatti si vedrà. Comunque è una svolta. Il renzismo nel Pd senese è minoranza. E’ stato rottamato. E c’è da scommetterci che Renzi una tiratina d’orecchi ai vecchi amici Scaramelli e Bettollini la darà… Così come c’è da scommettere che la componente rappresentata da Raffaella Senesi e che fa capo ai fratelli Monaci (esponenti della più classica tradizione democristiana) il suo appoggio a Valenti lo farà pesare, quantomeno ci proverà…
Quanto alla linea politica, il neo segretario scrive: “Abbiamo parlato di centrosinistra. Noi crediamo che la costruzione di un progetto nuovo sia l’ingrediente essenziale per dar vita ad un nuovo centrosinistra civico e politico. Un centrosinistra che non sia la riproposizione di schemi del passato, che si fondi su un’alleanza che guardi oltre le forze che oggi sono impegnate direttamente in politica. Non ci interessano cartelli elettorali e sommatorie di sigle, ma la realizzazione di un campo aperto, plurale e inclusivo dove trovino cittadinanza il mondo del lavoro, dell’impresa, della cultura, del volontariato e più in generale dell’impegno sociale. Il progetto nuovo per la provincia di Siena dovrebbe essere il primo obiettivo al fine di creare quel minimo comune denominatore in cui soggetti diversi possano riconoscersi”. Quanto al partito, continua Valenti: “Noi pensiamo ad un partito degli iscritti e degli elettori, ma anche capace di essere interlocutore della sinistra e delle forze riformiste tutte. È evidente che non possiamo pensare ad un partito-struttura, con politici a tempo pieno e sedi ambiziose, ma pensiamo anche che non si possa fare politica senza luoghi o senza risorse, da raccogliere in modo trasparente, tra gli iscritti, gli elettori, tra coloro che sono impegnati nelle istituzioni, attraverso momenti di aggregazione e feste come occasione politico-culturale e ricreativa, da riprendere anche a livello provinciale. Ci rendiamo conto che l’organizzazione provinciale per tante ragioni sia meno determinante di quanto non lo fosse anni fa, crediamo che il livello comunale abbia bisogno di crescere ed essere supportato, ma riteniamo che sia ancora forte l’identità territoriale delle terre di Siena, che questa identità vada ulteriormente rafforzata e si debba porre come un interlocutore, serio, affidabile, presente per i territori”.
E questa non è la fotografia del Pd senese che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Vedremo se adesso il partito saprà mettersi alle spalle le macerie di questa sfida, se marcerà unito o continuerà nella guerra per bande, tra ripicche, colpi bassi e tiri più o meno mancini tra le varie componenti. Del resto la storia avrebbe dovuto insegnare qualcosa. Renzi è fiorentino di parte guelfa. Siena invece è sempre stata orgogliosamente ghibellina…
ANDREA VALENTI, Juri Bettollini, Massimo Bernazzi, PD SIENA, Stefano Scaramelli
E tu credi che il renzismo sia rottamato,almeno in provincia di Siena perchè sia stato eletto Valenti ? Mi si dovrebbe spiegare perchè allora abbia attecchito in poco tempo, e così in poco tempo anche a livello nazionale il cui interprete e’ stato e permane Renzi.La mia riflessione da uomo della strada è quella che le condizioni di una avventura che ha ridotto in frantumi la sinistra permangano latenti nelle cose e che inglobino tutta la sinistra che gli ha dato fiducia.C’è un altro fatto poi che la base che ha determinato questo e le differenze sui voti debbano essere interpretate alla luce di quello stesso trasformismo che si produsse quasi due giorni dopo a livello nazionale nel parlamento che i Bersaniani passarono in massa a Renzi senza ostentare alcun patema d’animo.Da questa gente quindi ci si può attendere tutto ed il contrario di tutto, quindi io credo che il renzismo dentro ormai alle scelte ben note di quel partito sia un fatto stabile e latente e che è stato imposto a livello nazionale dai vertici supremi di quel partito ed il parco buoi si è adeguato.Punto.Adesso con Siena si riscontra l’inversione di tendenza e dimmi per quale motivo non si debba pensare che questa sia per autoprotezione delle poltrone, dei ruoli, degli introiti e degli incarichi dal basso verso l’alto; ma di quale tendenza si parla…. ? Tempo addietro avevano la maggioranza oggi si determina un altra maggioranza quindi di che si parla ? Chi non ha condiviso la tendenza politica di quel partito se ne è già andato( ed anche tropppo tardi perchè secondo il mio modo di vedere sono anche questi ultimi responsabili di aver retto le stampelle al renzismo ed adesso senza vergogna fanno quasi le vergini dicendo che si debba cambiare strada pena l’estinzione). Sono rimasti solo gli ex democristiani e democristiani nei fatti incalliti, cosa che sarebbero rimasti cadesse il mondo, e caro Marco questi sono, e sono questi che sono presenti adesso sotto altra veste.Adesso si dicono stanchi del renzismo e dicono loro che sono una scelta a sinistra del PD. Secondo te come ha votato la gente che io e te conosciamo in occasione del referendum compresi questi della corrente che guarderebbe a sinistra? Dimmelo spassionatamente! Ma di che si parla di rottamare il rottamatore ? Erano tutti con lui poco tempo addietro.Via, solo i gonzi abboccano….sarebbe ora veramente che chiudessero bottega perchè non sono attendibili.Le cose della vita non sono tanto complicate e nemmeno la politica dovrebbe esserlo.Così si confondono le idee alle migliaia che lo votano ancora il PD ed è questo un modo tutto di stampo democristiano.La maggioranza della popolazione del PD non solo senese ma italiana è con Renzi perchè al di là delle caratteristiche individuali che ammetto possano anche non piacere, è l’unico punto di riferimento rimasto fra una pletora di gente e che si esercita ancora a correre dietro i discorsi dell’unità a sinistra come sta facendo Fassino che fa da cerniera e che sta coinvolgendo anche Pisapia nell’operazione-ma si sapeva- che hanno BISOGNO DI ESSERE IL RIFERIMENTO DI COME NON RIESCA A PENSARE LA MAGGIORANZA DEL POPOLO ITALIANO.QUESTO DIVENTA ESSENZIALE ! L’operazione è politica ed è una operazione riuscita che abbraccia il moderatismo sotto ogni latitudine. Da Siena parte il riscatto? Ma per favore…..I senesi che plaudono a Valenti sono pulci ”che hanno la tosse” si dice dalle nostre parti….tranquillo che è così. Chi è del PD sono ormai tutte quelle categorie sociali che ritengono che ci sia bisogno di nascondere sotto le ceneri le cose come faceva la DC e sono quelle cose che sono state celate da anni come i mali dell’italia,(hai sentito Gentiloni che parla di essere fuori dalla crisi ?) e sono quelli che dicono che i loro maggiori avversari- i 5 stelle non sono affidabili e che continuano la loro tiritela non vedendo che alimenta il populismo, ma il loro…. la cura non esiste Marco,se non c’è una meteora che venga dallo spazio e si ricominci da capo.Quella sarebbe una rottamazione, ma se si crede che la rottamazione la facciano coloro che poco tempo prima mugugnavano su Renzi e che oggi a Siena hanno vinto-parlo come tipologia di elettori e di piccoli caporali, e sottotenenti ed anche di dirigenti-da loro stai sicuro attendi invano.O se tu non attendessi invano alla prossima volta li vedresti ripassare col cavallo più robusto.Noi 30-40 anni fa denigravamo i democristiani, questi sono come loro, sono gli stessi nella carne e nelle ossa, solo che si chiamano sinistra,anzi si fanno chiamare centro-sinistra.Sabato alla Leopolda Renzi chiamerà a raduno i suoi e che con le ”larghe intese” auspicherà di fare lo sforzo per mettere dentro tutti, da Pisapia a Casini passando per i soliti noti che non mancano mai in ogni occasione come il PSI che già una casa ce l’ha dentro l’alleanza larga, e come Verdini. In Papuasia hanno l’uccello del Paradiso,questi mettono il loro su un albero e lo debbono far cantare a tutti i costi pena il digiuno di becchime…..buon segno dico io,sembra di sentire la propaganda della SPES che nel 1948 agli statali gli diceva : Vota DC, se no cari statali, altro che aumenti se viene baffone”…le cose della vita Marco sono sempre le stesse…..
Solo 4 mesi fa, alla festa PD di Chiusi, Scaramelli disse “il candidato sindaco di Siena lo dobbiamo scegliere noi e deve essere dei nostri” dove noi e nostri si riferivano alla corrente renziana. Oggi non è più nelle condizioni di pretendere una cosa del genere. Qui sta la rottamazione. Che Valenti fosse il candidato della corrente di sinistra lo dicevano nelle presentazioni delle mozioni e dei candidati nelle assemblee congressuali. Non è una mia definizione… Il fatto che gli uni e gli altri siano credibili o meno è un altro discordo. Ma una cosa è la cronaca dei fatti, altra cosa è la valutazione politica che ognuno può fare.