IL PD SENESE NON E’ PIU’ RENZIANO. I CIRCOLI LANCIANO VALENTI. PER IL SEGRETARIO NECESSARIO IL BALLOTTAGGIO IN ASSEMBLEA IL 29…
SIENA – E’ finita la “conta” nei circoli del Pd senese. E il risultato, ancora ufficioso, ma piuttosto attendibile dato che è stato riferito sia da Andrea Valenti, candidato della sinistra che da Juri Bettollini sindaco di Chiusi e uno dei principali sostenitori del candidato Massimo Bernazzi, dice che nessuno dei 3 aspiranti al ruolo di segretario ha raggiunto il 50%, quindi nessuno è stato eletto al primo turno e la partita si deciderà ai supplementari, nell’assemblea provinciale del Partito in programma domenica prossima.
Saranno dunque i “grandi elettori”, ovvero i componenti del parlamentino Pd, eletti anche loro in base alla conta a decidere chi sarà il segretario. Però, al di là dell’impasse, il risultato dice anche un’altra cosa: dice che il candidato della componente di sinistra Andrea Valenti ha preso più voti del candidato dei renziani Bernazzi. E che la candidata della cosiddetta “ala Monaci” Raffaella Senesi ne ha presi molti meno di entrambi. Il dato ufficioso registra 1.612 preferenze per Valenti, 1.478 per Bernazzi e 450 per Raffaella Senesi. Questo significa che – forse per un gioco di dispetti e veti incrociati più che per reale collocazione politica – il Pd senese non è più renziano o lo è molto meno di prima. Significa che nel Pd senese la parola “sinistra” non è più bandita come un ferrovecchio. E significa anche che la maggioranza relativa degli iscritti che hanno partecipato ai congressi non ha gradito la divisione e la guerra fratricida tra i renziani e ha premiato il candidato della componente avversa. Tra due litiganti…
Probabile che Valenti abbia ottenuto voti “per dispetto” anche dall’area di Dallai, Grazi, Cortonicchi (gli esclusi), ma alla fine la sostanza non cambia.
E vedere Andrea Valenti che festeggia il risultato salutando a pugno chiuso (insieme ad una tavolata di giovani supporters) fa pensare ad epoche passate e a qualche fischio di vento che soffia in direzione diversa dal recente passato.
Va detto che Valenti e Bernazzi non si sono scannati o accusati a vicenda. Tra loro hanno mantenuto un profilo di confronto sobrio e sereno. Peggio, molto peggio, il clima da guerra per bande e notti dei lunghi coltelli (al plurale, perché ce n’è stata più d’una) all’interno della componente renziana, con la candidatura in extremis di Cortonicchi, l’esclusione dello stesso Cortonicchi e la sanzione a Grazi per irregolarità nelle firme, i ricorsi e controricorsi, la richiesta di dimissioni anche dalla giunta di Torrita di Grazi e Cortonicchi, avanzata da Bettollini (poi ripresa anche da Sinistra Italiana e 5 Stelle, che ovviamente hanno colto la palla la balzo, sfruttando l’assist del sindaco di Chiusi per stoppare la fusione del comune con Montepulciano).
Adesso tutto è rimandato all’assemblea provinciale dove Valenti potrà contare su 110 grandi elettori, Bernazzi su un centinaio, mentre una ventina saranno quelli eletti in quota Senesi. Più ci sono i membri di diritto: consiglieri regionali, presidente della Provincia, parlamentari ecc. I “monaciani” potrebbero essere dunque l’ago della bilancia. Ma anche i membri di diritto potrebbero spostare gli equilibri. Perché sono parecchi.
Stefano Scaramelli, capo dei renziani e sponsor numero uno di Bernazzi ha già fatto sapere che “se vincerà Bernazzi, nel futuro governo del Pd ci sarà posto anche per Valenti; se invece vincerà Valenti, un minuto dopo sarà considerato il segretario di tutti”. Una dichiarazione di apertura e “non belligeranza”. Del resto la prima battaglia che Scaramelli voleva vincere era quella contro Dallai, e l’ha vinta. Se perderà il congresso con Bernazzi, sarà uno smacco, indubbiamente, ma meglio mostrarsi sportivi…
Nell’ottimo e in qualche modo inusitato risultato di Valenti ha pesato soprattutto Poggibonsi. Prima del congresso nel capoluogo della Valdelsa, era in testa Bernazzi… Lì c’è stato il sorpasso. Per la cronaca: a Poggibonsi c’è anche un circolo Pd con 100 iscritti senegalesi e segretario senegalese. L’integrazione non solo a parole…
Nel momento in cui Jeremy Corbyn esorta i partiti socialisti europei ad abbandonare le politiche neoliberiste per tornare a vincere, il vantaggio (non ancora la vittoria) di Andrea Valenti contro il “liberaldemocratico” dichiarato Bernazzi a Siena, è un piccolo segnale che anche nel Pd qualche ripensamento c’è…
Quella che si apre oggi e terminerà domenica prossima sarà una settimana lunga in casa Pd. I membri di diritto dell’assemblea provinciale che sono un centinaio abbondante (120 circa), più i 20 seguaci di Raffaella Senesi rappresentano un bel “pacchetto” di voti che possono andare da una parte o dall’altra. Le diplomazie sono certamente già al lavoro, ma nel frattempo i “genieri” e i “guastatori” stanno già scavando trincee e minando ponti. E i franchi tiratori sono già appostati, pronti a sparare. Il bersaglio può cambiare anche all’ultimo momento…
m.l.
ANDREA VALENTI, Giacomo Grazi, JEREMY CORBYN, Juri Bettollini, Massimo Bernazzi, PD SIENA, RAFFAELLA SENESI, Stefano Scaramelli
Sarà. Io però sono stato riconvocato per il 30 ottobre per rivotare per il segretario provinciale del PD
Vero. Ma il “cambio di programma” è successivo all’articolo. Le informazioni contenute nell’articolo sono frutto di dichiarazioni, commenti, post ecc dei candidati Bernazzi e Valenti e anche di Bettollini, Scaramelli, Agnoletti e altri militanti Pd di vari comuni. Solo che la Commissione di Garanzia nazionale pur confermando l’esclusione di Cortonicchi dalla corsa ha deliberato ieri che “i congressi svolti durante il periodo di sospensione di 72 ore disposto dalla CRG Toscana, devono essere nuovamente convocati per la sola votazione relativa al Territoriale”. Quello di Chiusi Saclo è tra questi. Così come gli altri 4 circoli chiusini, un circolo a Piancastagnaio,1 a Sovicille, 1 a Buonconvento e 1 a Torrenieri. Ma il voto sarà sempre su 3 candidati.Ovvio che l’assemblea provinciale che avrebbe dovuto eleggere il segretario, convocata per il 29, slitterà di almeno una settimana. Da notte dei lunghi coltelli a barzelletta…
Voler votare a tutti costi in quelle date è stata una forzatura che ha poi determinato un ritardo invece che un anticipo. Per me cambia poco, ho letto i tre programmi e il mio voto per Valenti rimarrà. Debbo però sottolineare che il ritardo causato da questa operazione ci porterà a votare in giorni di elezioni (Sicilia e Ostia).
Non solo ci sarà un ritardo, ma si rivoterà conoscendo il risultato complessivo provvisorio, qualcuno potrebbe aggiustate il tiro… Ma poi, se i candidati in lizza sono i soliti perché rivotare? Se fosse stato riammesso Cortonicchi allora sì, ma così che senso ha? Sembra un “segnale” per dire a Scaramelli & c che hanno fatto una cazzata pure loro, non solo Grazi e Cortonicchi…. Veramente un partito da operetta…
Secondo me è stata una decisione giusta quella della commissione nazionale. Come ho avuto modo di scrivere io le piattaforme programmatiche le ho ricevute DOPO il voto. I programmi non contano niente?
dovrebbero contare, ma la riconvocazione è solo per votare il segretario provinciale, non per ridiscutere i programmi. Gli iscritti torneranno in sezione lunedì 30, voteranno e andranno via… E comunque tra ricorsi, controricorsi, ripicche, veti incrociati, fughe in avanti e marce indietro la situazione appare grave ma non seria… Comunque io non sono iscritto al Pd, quindi osservo e basta, la questione mi interessa, ma non mi riguarda.
Leggere i programmi per capire chi scegliere è una condizione. D’altra parte la foto di Bernazzi in camicia rossa anche qui è stato inizialmente classificato come il nuovo Corbyn del senese.
Non riguarda nemmeno a me ma tante le volte tutto sto’ casino servisse a fa un po’ di soldi ben venga….io domani giuoco al Lotto sulla ruota di Napoli i numeri 14,16,17,23,27 ,il 79 ed infine il 71. Forse torno a casa con diversi soldi….
Paolo, non esattamente. Ho scritto che il Pd, forse, con Bernazzi, cercava il Corbyn senese. E Bernazzi a scanso di equivoci ha smentito di sentirsi tale, pensandola diversamente. Amen. Vediamo Valenti…
E su quale base Bernazzi era stato inizialmente considerato il Corbyn senese?
Sulla base di una dichiarazione nella quale esprimeva concetti e apertura non scontate alla sinistra… Come era scritto nell’articolo.