CHIUSI SCALO, L’ESECUZIONE DEI PINI E’ COMINCIATA. MA POTREBBE NON FINIRE. A RISCHIO ANCHE QUELLI DELLE SCUOLE ELEMENTARI
CHIUSI SCALO – E’ cominciata questa mattina l’esecuzione capitale dei pini di via Oslavia. Uno ad uno li stanno tagliando tutti. La motosega opera alla base, un mezzo meccanico spinge il tronco che cade a terra, stramazzando… Poi ancora le motoseghe danno il colpo di grazia, come in ogni esecuzione che si rispetti.
Abbiamo visto persone con le lacrime agli occhi. Una bella ragazza che sussurra “ma come mai, che noia davano?”… Un uomo anziano che spiega al capannello che ha intorno che lui, quei pini li vide piantare tra il ’49 e il ’50… E gli “piange il cuore a vederli abbattere così”. Ma c’è anche chi plaude alla ruspe e alle motoseghe: “Era ora! hanno fatto solo danni ‘sti pini!” (quali danni avranno fatto poi, non è dato sapere…). Dicono che per età e altezza stavano diventando un rischio, e allora “meglio prevenire che curare”… Questo è il mantra che va per la maggiore. Quelli che piangono sono una minoranza. Quelli che non sono d’accordo nessuno li ha visti né sentiti.
Entro domani, venerdì, tutti e 25 i pini di via Oslavia saranno “giustiziati”. Mettetevi nei panni dei pini. Deve essere terribile veder cadere uno dopo l’altro i propri fratelli…
Vero che sono anzianotti, ma mica decrepiti. Hanno meno di 70 anni e a 70 anni oggi si balla il rock & roll.
Ma ormai il dado è tratto, come disse Giulio Cesare. I 25 pini messi a morte, saranno sostituiti da 13 aceri e 12 lecci che all’inizio non saranno di pari altezza (almeno 20 metri), ma non saranno nemmeno arboscelli. Così hanno assicurato in Comune. E la messa a dimora delle nuove piante avverrà contestualmente ai lavori di sistemazione della strada, quindi entro 45 giorni da oggi, al massimo entro la fine dell’anno, considerando qualche giorno di pioggia, saranno al loro posto…
La “mattanza” dei pini, però, potrebbe non finire con i 25 giustiziati nel tratto piazza XXVI Giugno – Fontina.
Il sindaco, nella conferenza stampa di presentazione del cantiere ha infatti rammentato che in Consiglio Comunale un consigliere di opposizione (Daria Lottarini dei Podemos) ha chiesto se non sia il caso di tagliare anche i pini che si trovano nel giardino delle scuole elementari, ugualmente pericolosi. Siccome quelli non sfasciano l’asfalto con le radici perché sono su un piano sopraelevato,il pericolo sta forse nelle pigne che possono cadere in testa agli alunni…
Le opposizioni non solo non hanno mosso un dito contro il taglio dei pini di Via Oslavia, tratto nord, salvo votare contro, per ragioni generali e generiche più procedurali che politiche, ma adesso si fanno promotrici di ulteriori “decimazioni”, anche laddove il rischio appare francamente minore.
I pini alle Elementari ci sono sempre stati. In quel giardino ci hanno giocato generazioni di chiusini dal 1959 ad oggi. Sono quasi 60 anni e nessuno è mai stato colpito da un pigna in testa… Se quegli alberi fossero “pericolanti” o malati, allora sì, si potrebbe pensare ad un intervento… Ma al momento non sembrano così malmessi…
Il sindaco, interpellato in proposito, risponde che “il taglio dei pini delle scuole elementari non è in programma, né è stata chiesta una verifica sulle condizioni delle piante alla Forestale…”.
Quindi al momento l’ipotesi del taglio non sussiste. In Consiglio rispose che ne avrebbe parlato con i docenti, per verificare eventuali criticità…
Senza essere tecnici ed esperti di verde pubblico, noi sommessamente consigliamo cautela. Una cosa è decidere di tagliare e sostituire degli alberi laddove creano effettivamente danni e situazioni di rischio. Altra cosa è farsi prendere dalla fregola della motosega…
Un paio di domande ci sorgono spontanee. L’idea di tagliare anche i pini delle elementari è stata gettata sul tavolo dalla consigliera Lottarini come opinione personale (legittima, per carità), magari come boutade sarcastica, o è una indicazione del gruppo Possiamo dopo attenta e ponderata riflessione collettiva? E, nel caso, dove e quando sarebbe avvenuta tale riflessione?
m.l.
Andrea Micheletti, chiusi, Daria Lottarini, Juri Bettolliini, Possiamo
innanzitutto credo che bisognerebbe ridimensionare i modi di osservare le cose, partendo soprattutto da quanto hai scritto sul post precedente quando hai dato notizia del taglio dei pini dicendo che sono ” 25 pini alti 30 metri”.Non è affatto vero, basterebbe un veloce colpo d’occhio e si vedrebbe che sono tutti inferiori a 20 metri e se qualcuno me ne trova uno che arrivi a superare i 20 metri si va a cena e pago io.Punto. Dopodichè occorre vedere se fosse plausibile e veritiera la notizia che costituiscano un pericolo, ma ammesso che lo siano e forse tale status risponde al vero per il transito sottostante , io credo che prima di abbattere tali piante occorrerebbe verificarne una per una la loro stabilità e la loro fragilità tenuto conto delle intemperie.Per le pine in testa ai ragazzi che dire?Forse si è trattato di una uscita sarcastica relativa al fatto del taglio di quelli del Montelungo…non lo sò sinceramente, ma anche a me sembrerebbe che una pina che cada da 10 metri-e non è mai caduta in testa a nessun ragazzo in 60 anni-non possa costituire un problema per il quale si abbatta un albero,semmai si trova il verso di liberarlo dalle pine ma non di abbatterlo. Forse, qualche pensiero si può affacciare alla mente e che sia quello che qualche vivaista possa godere….i pini di certo di meno del vivaista….Certo forse anche se fossero stati potati nel tempo in maniera idonea ed ammesso che lo siano stati, il problema si sarebbe presentato prima o poi decisamente.I platani? I platani sono alberi più robusti dei pini e credo che possano avere anche vita più lunga, ma forse prima del trapianto ci potevano essere altre priorità. Certo di fronte alle responsabilità anche di natura penale in caso di incidenti o cadute da parte dell’Ente Pubblico occorre monitorare la situazione prima di ogni inverno per piante che superano i 50 anni perchè si può verificare anche l’imponderabile ed è bene dover provvedere per tempo, ma è cosa certa che una decisione così radicale desti anche delle perplessità.A tal proposito ricordo che due anni or sono due esperti -credo agronomi o botannici- del Mov.5 stelle osservarono la potatura delle piante al Lago di Chiusi in località Pesce d’Oro e conclusero che gli interventi lasciavano molto a desiderare dal punto di vista dell’esecuzione e di come erano stati fatti. Non ricordo bene cosa rilevarono e quale erano state secondo loro le modalità errate a cui facevano riferimento perchè non ho alcuna conoscenza di detta materia, ma spesso occorre dire che tali interventi si basano la maggior parte delle volte sulla conoscenza superficiale di persone che non hanno alcun titolo riconosciuto per osservare e decidere se un albero possa essere potato e quali possano essere le modalità stesse attraverso le quali la potature venga fatta.
Carlo, in questo caso non si parla di potature fatte bene o male. Ma di taglio totale delle piante. Che sono pini di 70 anni. Alti venti metri e non 30? cambia qualcosa? I 5 Stelle aprirono la campagna elettorale per le comunali con una iniziativa sulle potature e sulla manutenzione del verde pubblico. Su questa vicenda mi sembra che non si siano spesi più di tanto. Probabilmente preferiscono aceri e lecci, come Micheletti e Bettollini.
La Consigliera di Possiamo Daria Lottarini invece ci fa sapere che il suo intervento in Consiglio (20.09), richiamato nella conferenza stampa del sindaco citata nell’articolo, era “provocatorio” e non sottintendeva la richiesta di tagliare anche i pini delle scuole elementari. Bene, ne prendiamo atto, ma rivedendo la diretta di quella seduta, non abbiano trovato nulla di provocatorio, sarcastico o ironico nella domanda della consigliera Lottarini, la quale ha semplicemente chiesto “come mai sono stati considerati pericolosi e si è deciso di tagliare i pini di via Oslavia e non anche quelli delle scuole elementari, ugualmente pericolosi?”. Il sindaco ha interpretato la domanda come una richiesta e ha risposto che per ora la cosa non era stata messa in preventivo, ma utilizzando i fondi ottenuti con il ribasso d’asta del 18% sul taglio dei pini di via Oslavia lato nord, si potrebbe anche ipotizzare l’intervento alle elementari, facendolo però in sicurezza e in periodo di chiusura della scuola…” Insomma il sindaco ha preso sul serio e non come una boutade sarcastica la domanda di Lottarini. E ha risposto seriamente. Se l’intento della consigliera podemos era un altro, non è stata efficace nell’esposizione. Anche noi l’avremmo presa sul serio… E non è una battuta. Comunque questa è la registrazione del Consiglio Comunale: https://www.youtube.com/watch?v=vfkov3-gKHM&feature=youtu.be.
Marco sono educata e ti dico che non ho mai chiesto di tagliare i pini alle elementari. Ho semplicemente rilevato una contraddizione, quanto alla caduta delle pigne non so da dove sia venuta fuori. Non la farò più lunga perché mi sembra che non ci sia la volontà di ascoltare ma solo di dire la propria verità.
Chiudiamola qui, ma se dici “perché quelli sì e quegli altri no?” chiaro che la cosa possa apparire come una richiesta di tagliare anche gli altri… E’ una questione di linguaggio. Poi se tu volevi dire un’altra cosa meglio, ne prendo atto e ne sono contento.
La vicenda dell’iniziativa dei 5 stelle relativa al verde pubblico era una iniziativa d tutto rispetto nella quale si fornivano informazioni e si davano consigli sulle modalità degli interventi. Io c’ero e mi ricordo bene, tu c’eri e venisti via prima della fine,magari il tuo pensiero era quello che in detta fase quell’argomento non appariva sostanziale per quanto si prospettava per Chiusi, ne potremmo discutere su questo,ma come credo tu possa immaginare non è facile il reperimento degli esperti in quella materia- e quelle due persone che intervennero esperti lo erano- poi la cosa è sfumata,ma la documentazione raccolta fu molto importante, e ritengo anche attualmente utilizzabile per chi si voglia cimentare in quella iniziativa e ricerca per dare a quello spazio una sistemazione consona ed alternativa al degrado. Anche il corredo delle immagini scattate ai bordi del lago mettevano in evidenza- posso dire- un ambiente del quale dire degradato è dire veramente poco per come era ridotto al momento di quell’ispezione.Oggi non sò, ma credo che tanto diverso non possa essere…..Le foto ci sono sempre e parlano chiaro.Ti ripeto che pur non essendo un esperto di piante a rigor di logica sò per certo che se parliamo di pini, intorno Chiusi ed anche in direzione dell’Umbria limitrofa, vi sono pini molto più vecchi di quelli che sono stati tagliati al Montelungo e che tutt’ora resistono( quelli sì veramente più alti di 20 metri) purtuttavia l’abbattimento per quelli non c’è stato. Adesso i primi che mi vengono in mente (ma è Comune di Castiglione del Lago)sono quelli sulla via Chiusi-Villastrada che sono ai lati della strada che scende ”dal Sano”. Avevo i pantaloni corti ed erano alti come lo sono adesso già al tempo,quindi hanno ben più di 60 anni e sono ai bordi di una strada transitata,ma a nessuno è venuto in mente di abbatterli, così come quelli sulla vecchia strada dopo la trincea per andare verso la Muffa ed il Rio Maggiore,che delimitano il confine della strada sulla sinistra.Eppure sono sulla strada.Credo che quelli ci fossero stati anche durante il passaggio della guerra…pensa un po’? Di sicuro c’erano agli inizi degli anni ’50 ed erano già parecchio alti.Anche se non si possa fare di tutta un erba un fascio-questo lo comprendo- io credo che prima di decidere se abbattere un albero di certe dimensioni occorra pensarci bene.Quelli dopo San litardo sulla strada per Città della Pieve hanno ricevuto una manutenzione tempo addietro, e d’accordo danno fastidio al manto stradale con le loro radici questo si vede e si ”sente” passando con la macchina, ma la riflessione sui ciò che serva a noi per farci andare in auto senza scosse ,può talvolta essere anche molto relativa e parzialmente importante nei confronti
di una logica che punti alla loro eliminazione.Non è mica detto che la natura reagisca sempre negli stessi modi se nel luogo di dove si estirpano le piante di quella grandezza, non possano essere accettate altre piante,magari anche più invasive e più pesanti ? Le radici contribuiscono a tenere stabile il terreno anche nei confronti dell’acqua piovana questo lo si sà, ma spesso è la nostra logica di rinnovamento continuo che investe anche il nostro ambiente che è sbagliata. E’ quasi per certi versi assimilabile ad un consumismo continuo e nevrotico dei prodotti e delle merci per le quali occorra sempre comprare, produrre e di nuovo comprare all’infinito. E’ sbagliato, ma purtroppo il sistema si basa su questo, produrre perchè qualcuno comperi indipendentemente dall’utilità che questo qualcuno ne possa ricavare mentre il sistema della persuasione occulta e manifesta è sempre attivo con i sussurri alle orecchie ed agli occhi. E questo spesso investe anche gli interventi sulla natura….poi magari vediamo le persone che piangono,sbraitano, entrano nella miseria da un minuto ad un altro perchè l’acqua gli porta via la casa… Mi auguro che a proposito dell’acqua col tempo ormai che non è sotto controllo ed il territorio devastato dal punto di vista idrogeologico, non succedano gli avvenimenti che sono successi qualche anno fa a Chiusi Scalo quando in piazza della stazione ci furono 35 cm d’acqua, e siccome oggi purtroppo ogni cosa si misura con i soldi che scarseggiano, io penso che la macchina pubblica debba fissare delle priorità per gli interventi strutturali alla rete fognaria soprattutto , perchè i problemi anche lì esistono e se piove un po’ di più siamo a cavallo della lama del rasoio…..poi è inutile che il Sindaco- come è successo con l’amministrazione precedente- scenda in piazza con la pala quando c’è la neve o si allaga il sottopassaggio in via Manzoni, perchè per il Teatro c’è il Mascagni……
Carlo, i pini di San Litardo sono a rischio taglio, come quelli di Villastrada. Le amministrazioni stanno solo aspettando il momento giusto. Il taglio è in agenda da tempo. A Cetona alcuni li hanno già eliminati, a Siena pure. La motivazione, sempre la stessa: sono pericolosi e rovinano le strade… Chiusi in questa guerra ai pini non è una eccezione. E le opposizioni, anche dopo lodevoli e utili iniziative sui temi del verde, non mi pare che per i pini abbiano fatto barricate o proteste, né mi sembra abbiano consigliato loro soluzioni al problema o alternative al taglio generalizzato come in via Oslavia. Può darsi che gli aceri e i lecci facciano meno danni all’asfalto e siano meno “pericolosi” dei pini ma ci vorranno altri 50-60 anni prima che diventino piante come erano i pini e nel frattempo gli abitanti di quei palazzoni di via Oslavia vedranno la collina, ma respireranno aria peggiore. A Chiusi Scalo non c’è molto da salvare dal punto di vista urbanistico, ma di sicuro i pini a lato strada erano testimonianza diretta e viva degli anni della ricostruzione post bellica, della scelta alberare le strade cittadine. Poi i palazzi sono cresciuti come funghi, la necessità di costruire marciapiedi, fognature e condotte per acqua, metano, telefoni ecc. hanno consigliato la sostituzione dei pini, prima nel centro urbano, poi nelle aree più periferiche. Ne sono stati eliminati a decine. I pini di via Oslavia erano gli ultimi. Tra un po’ toccherà anche a quelli delle scuole elementari, anche se non sono a lato strada… Scommettiamo?
Io non dico che non sono pericolosi.Da una certa età in poi tutto diventa fatiscente e pericoloso, ma credo che ci vorrebbe per determinarlo quando lo diventi una ispezione degna e meticolosa pianta per pianta.Che vuol dire poi che le amministrazioni stiano aspettando il momento giusto? Il momento giusto potrebbe essere anche già trascorso e come lo è dei pini lo è per le mura, per l’asfalto, per le strade, per le fran, ecc ecc. Non ci sono soldi per tutto questo e lo sappiamo ma per procedere su questa strada occorre cautela.Il motivo di fondo è questo credo e che riguardi probrio la storia ed il tempo: viviamo in una cultura che ancora risente della vita legata alle campagne,a come i nostri contadini amministravano e si dedicavano al territorio.Per loro era più salutare abbattere un albero perchè al suo posto ci potesse venire un sentiero o strappare un piccolo pezzo di terra che nel tempo poteva essere resa coltivabile, oppure potarli gli alberi perchè si sviluppassero in un certo modo, per fare legna od altro.Tale coltura è stata mantenuta nella mentalità nel divenire del tempo ed ancora oggi di fronte all’allargamento dell’insediamento umano con tutto quello che sta intorno,vediamo che il mantenimento delle piante cozza contro tale modificazione.Se non altro perchè le piante abbisognano di manutenzione, e quindi si parla di soldi alla fine.In pratica meglio un capannone di rimessaggio attrezzi agricoli che tre o quattro querce vicine l’una all’altra…E’ questa la mentalità che deve cambiare perchè con tale mentalità i territori vengono depauperati di tesori della natura e quando i tesori della natura non servono più, vuol dire che siamo tutti nel cosiddetto ” sunset boulevard ”, magari muniti tutti di due automobili, 5 televisori, 4 smartphone, ma percorriamo tutti appunto il viale del tramonto, perchè è quasi inutile portare le scuole a piantare gli alberi,far fare i temini ai ragazzi sull’utilità dell’albero quando poi l’organizzazione umana e la politica gli alberi li leva di mezzo anche quando non sono da abbattere, oppure peggio quando i clan mafiosi danno fuoco ai boschi e compiono danni irreparabili per quasi un secolo a venire.Quel terrirorio dove crescevano alberi dopo qualche anno diventerà fabbricabile e la sete di profitto distruggerà ogni cosa per rimpinguare i conti in banca delle varie proprietà dei suoli.Quindi l’accettazione di una logica è palese, una logica lenta ma inesorabile: quella di possedere carta (il denaro) al posto della salute e della vita vivibile per tutti.Questo produce il sistema ed anche le amministrazioni alle quali è demandato il mantenimento degli alberi il problema lo debbono affrontare con molta cautela prima di decidere l’eradicazione totale, anche se ne è prevista la sostituzione per la quale ci vorranno anni affinchè diventi come la precedente. Il problema per il mondo è l’uomo ed il sistema dei soldi che ha creato per primeggiare.Ed allora questo dei pini di Chiusi è una inezia al confronto ma è sulla stessa linea e deve essere risolto, anche senza tentennamenti una volta stabilita che vi sia la necessità. Se questa necessità esiste- ma solo dopo averla constatata in maniera inequivocabile- io credo sia giusto che si possa procedere al taglio.Ed il merito di una amministrazione sta proprio nel valutare con il metro che ho detto-che è un metro di natura sociale-se intervenire, come e quando farlo. Ma ricordiamoci che è bene anche stare alla larga da influssi e condizionamenti del ”miele” del privato la cui logica non è quella della bellezza del territorio o dell’utilità sociale della proprietà, il suo fine è la carta che giace nel deposito in banca. A quello il mondo moderno porta e spesso porta anche coloro che condizionati dal sistema dei soldi sono portati giocoforza ad agire in tale direzione.Noi che viviamo in provincia e che un po’ di memoria dovuta all’età l’abbiamo conservata, abbiamo visto e conosciamo che le grandi proprietà agricole hanno finito di esistere e si sono trasformate, anche forzatamente, quando lo sviluppo è passato dall’agricolo all’industriale con le grandi migrazioni verso il nord italia ed il nord europa, cambiando radicalmente modo di ragionare della gente che per secoli aveva mantenuto una propria mentalità ed una propria cultura. molte volte è anche la conseguenza di una cecità dovuta alla conservazione della proprietà che costringe le persone a migrare distruggendo intere economie.Quando lo stato è debole nei confronti del concetto di proprietà privata e di quanto quest’ultima imponga alle persone, le conseguenze arrivano prima o poi.Ma qui si va con la discussione in altri lidi….
Secondo me stai poco bene…
comunque sig. Lorenzo, uno che utilizza l’indirizzo e-mail papa@vaticano.org non sta tanto bene nemmeno lui… Come minimo ha qualche mania di grandezza..
Pensa a stare te come sto’ io perché ll bisogno credo che non ti manchi.Sai perché ti dico questo? Perché probabilmente il cervello che ti ritrovi ti serve a tenere in caldo i capelli e l’altra ragione è quella che se non ti vergogni di quello che dici ti firmi.Probabilmente sei solo il prodotto sfornato da quel panalo che intendi bene anche tu ed è il comportamento tipico di chi ha la lingua consumata a forza di leccare senza alcuna dignità,nemmeno di firmarsi.Pensa come sei messo bene….
X Marco. Codesta che riguarda l’altro interlocutore con mail nominata al di là del Tevere ,la definirei la legge cosiddetta dei “corpi cavernosi “.Piu l’afflusso aumenta e più parallelamente l ‘affare ingrossa ed il dottore non si vede……chissà come finirà?
Intanto è finita che i pini li hanno tagliati. Senza che nessuno dicesse una parola… E forse la mattanza continuerà, perché all’opposizione c’è chi pone delle domande che sembrano richieste e quelle “richieste” verranno utilizzate per riaccendere le motoseghe. Speriamo solo come abbiamo già scritto – che gli aceri e i lecci sostitutivi crescano bene e in fretta. Tutto il resto è contorno (poco saporito, tra l’altro)…
Se ti riferisci al fatto che le richieste verranno probabilmente utilizzate per riaccendere le motoseghe in località ”scuole elementari” mi sembrava che il fatto fosse chiarito con quanto detto dalla Daria. Se poi si voglia prendere il pretesto da tale discorso e giustificare che un Comune possa segare i pini anche dove non serva, perchè probabilmente basterebbe liberare gli alberi dalle pine come ho detto e semprechè i pini non fossero pericolanti, allora è un altro paio di maniche. Anche i rimbeccamenti servono a poco adesso. Basterebbe chiedere se le motivazioni dell’abbattimento avvenuto fossero state precedute da interventi ed ispezioni, in base ai quali è stato riconosciuto come, da chi e perchè sia stata presa la decisione di abbatterli. Se la decisione è plausibile e riconosciuta necessaria il Comune ha fatto quello che doveva fare, diversamente da questo io credo che possa anche piantato non un olmo ma una grana di certo. O no ?Solo vedi Marco che tutto questa tiritela rischia di diventare strumentale al di là di tutte le giuste cause che possano esistere sia dall’una sia dall’altra parte.
Carlo lascia perdere, è inutile spiegare, se a Lorenzoni gli piace credere che io abbia chiesto il taglio dei pini me ne faccio una ragione è un problema suo. Io più di così non posso fare. Dedichiamoci a cose più costruttive.
Eh no, Daria, tu non hai chiesto il taglio dei pini delle elementari, hai solo detto che sono pericolosi come quelli che sono tagliati… e hai chiesto come mai quelli sì e gli altri no?. Posta così, quella tua domanda è stata presa sul serio dal sindaco che in consiglio ha risposto seriamente che si può vedere di tagliare anche i pini delle scuole. Può darsi che abbia equivocato e strumentalizzato. Ma questo è successo e ci puoi scommettere che se taglieranno anche i pini delle elementari (che però non rovinano la strada), quella tua domanda tornerà utile a giustificare l’operazione. Ho già scritto che probabilmente il tuo intento era diverso e la cosa mi fa piacere. Ma questo è quello che è successo. Ed è un fatto che le opposizioni (entrambe) sul taglio dei pini non abbiano detto granché e non si siano spese più di tanto. D’altra parte la stragrande maggioranza della gente si dice favorevole e soddisfatta perché quegli alberi davano problemi.. Mi sarebbe piaciuto vedere le opposizioni dire qualcosa sul “progetto di città” e uso complessivo del verde, mi sarebbe piaciuto sentire i Podemos rilanciare – cogliendo l’occasione dei lavori in via Oslavia – l’idea delle piste ciclabili urbane che avevano messo nel programma elettorale… Non ho visto né sentito niente, se non qualche lamentela per gli articoli di Primapagina. Che francamente mi sembra un bersaglio sbagliato