TEMPIO CREMATORIO A CHIUSI, IL SINDACO BETTOLLINI SPIEGA…
CHIUSI – In seguito all’articolo uscito ieri a proposito del progetto di un “tempio crematorio” presso il cimitero di Chiusi, in discussione oggi 20 settembre, in Consiglio Comunale, il sindaco Juri Bettollini ci ha inviato una breve nota nella quale spiega alcuni passaggi relativi alla vicenda.
“La procedura è iniziata il 3 maggio scorso con una delibera della Giunta comunale che dava mandato agli uffici comunali di verificare l’opportunità e la fattibilità tecnica dell’opera. Tale delibera fu inviata ovviamente a tutti i capigruppo. C’è stata poi a giugno una Conferenza dei Servizi preliminare, per capire quale procedura tecnica si dovesse mettere in piedi. Il Consiglio Comunale di oggi dunque non decide nulla, è solo il primo passo e anche il primo momento d discussione. Per poter lavorare sul progetto occorre infatti avviare la procedura (cosa che è chiamato a fare il Consiglio) e modificare il piano delle opere pubbliche. Fatto tutto questo la questione dovrà tornare in Consiglio Comunale per fare la Variante al PRG e quello sarà un secondo momento di confronto e discussione. Poi, se la cosa andrà avanti, il progetto dovrà ottenere tutti i pareri necessari da parte dei vari enti preposti,ovvero Asl, Arpat, Autorità di Bacino dell’Appennino,Regione, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, Regione, Unione dei Comuni. Ottenuti i pareri si tornerà ancora in Consiglio per la valutazione degli stessi e l’approvazione definitiva. Naturalmente i pareri dovranno essere tutti favorevoli, altrimenti non si potrà fare nulla. Insomma -dice Bettollini – mi pare proprio che la discussione e le occasioni di confronto sul tema non mancheranno. Quanto alle caratteristiche e dimensioni della struttura ipotizzata dall’azienda privata proponente, la struttura prevede un solo locale con due forni (la possibilità di realizzarne tre o quattro è una bozza standard). La superficie ipotizzata è di 900 mq di cui la metà (450) completamente interrata, con la parte fuori terra appena visibile oltre il muro di cinta. Certo, la zona del cimitero è zona a vincolo paesaggistico, ma una struttura del genere dove la vai a fare, se non lì? Credo che sia la più indicata. Ammesso che arrivino tutti i pareri favorevoli. Per altri luoghi avrei personalmente delle perplessità”.
Fin qui la nota del sindaco.
Un’altra cosa che appare abbastanza ovvia è che l’ipotizzato “Tempio Crematorio” nei pressi del cimitero di Chiusi non sarebbe a servizio del solo comune di Chiusi, ma di tutto il territorio circostante che oggi si rivolge per la pratica della cremazione a Siena o Perugia. Parliamo di un’area di circa 60-80 mila abitanti, tra Valdichiana, Valdorcia, Trasimeno, alto Orvietano. Ed è altrettanto chiaro che il “consumo di suolo” per realizzare il Tempio (900 mq) limiterebbe alla lunga ampliamenti dei cimiteri. Il problema del traffico indotto dalla struttura in una zona delicata (centro storico e strada del cimitero) e del possibile inquinamento andrà valutato attentamente. Ma i pareri richiamati dal sindaco dovrebbero garantire l’attenzione necessaria. Ovvio infine che una struttura del genere, a servizio di un territorio più ampio, porterebbe anche un certo business al Comune di Chiusi, non solo al gestore. E questo è un altro parametro da tenere in considerazione, oltre al fatto che l’aumento della pratica della cremazione è una risposta avanzata al problema della manutenzione e gestione dei cimiteri e pure una risposta avanzata in termini etico-culturali.
Si al tempuo crematorio che va fatto però in qualche area dismessa delle zone industriali o artigianali, la zona del cimitero è molto delicata, e la funzione crematoria non è un luogo di culto in senso stretto la parola tempio è leggermente impropria. Centro crematorio è più adeguata a definire aspetti logistici di accesso. Comunque si che si faccia.
ma la zona industriale o la piana di Montallese non andrebbero meglio?
qualcuno tra i commenti sui social ha proposto anche l’area del cimitero di Montallese, meno delicata di quella del cimitero di Chiusi. E comunque cimiteriale…
Sentito il dibattito in Consiglio comunale secondo me non ci sono le condizioni per discutere di una così strampalata proposta.
Personalmente penso che un centro crematorio si può fare nella zona ma è affare da discutere con i comuni dell’Unione proprio perché non è un impianto comunale.
Certo che la localizzazione non può essere accanto al cimitero di Chiusi, zona di pregio e particolarmente delicata sotto molteplici aspetti.
Certo che è una attività redditizia nel tempo visto che sempre più si preclude a questa ultima scelta ma lasciamo le cose ben divise in quanto il territorio del cimitero e dintorni non venga deturpato da ingombri edili o murari che siano è l’unica collina o Poggio che non ha avuto impatti ambientali manteniamolo tale X il futuro non non mancheranno di certo siti più appropriati . Poi c’è il problema traffico ,o di transito con quelle strade che ci sono ? O MEGLIO CHE NON CI SONO cordiali saluti a tutti i componenti del COMUNE di CHIUSI
X Mario. Come si fa a dire che sia una attività redditizia nel tempo se non si ha la sicurezza che affluiscano salme in una certa quantità visto che statisticamente i decessi a Chiusi siano circa se non vado errato 150 all’anno e visto anche che esistono forni nelle località come Perugia, Arezzo, Viterbo ed anche in altre? Ma chi muore per esempio a Magione per quale motivo si debba far cremare a Chiusi mi si deve spiegare.Mi sembra anche di aver capito che se non si ragiungano un certo numero di cremazioni all’anno(quindi circa 4 al giorno per lo meno feste escluse farebbe circa 1200 salme all’anno più o meno ) il Comune debba comunque riconoscere alla ditta una cifra da stabilire ma che senz’altro non sarà come i 20.000 euro che il Comune introiterà dalla stessa. In questo caso chi pagherà ? Risposta: i cittadini frugandosi le tasche oppure mi sbaglio e prendo una cantonata? Inoltre come si fa a prevedere se nei prossimi diciamo 20 anni a Chiusi per esempio possa aumentare la popolazione straniera la cui religione obblighi la cremazione ? Oggi per il momento non vedo tutte quelle famiglie buddiste od induiste a fare la fila per cremare il proprio defunto.Forse fra 20-30 anni vi saranno ed incrementeranno anche le famiglie di residenti cristiani, ma sinceramente non mi sembra davvero un introito per il comune.Il traffico senz’altrto ne risentirà e con esso anche la qualità della vita degli abitanti.C’è veramente questa esigenza? Oppure potremmo anche ragionare sulla fondatezza o meno del fatto che un investimento di un privato di qualche milione di euro possa ripagare a questi in poco tempo tale esborso? Da uomo della strada a me certe cose non sembrano chiare se non altro perchè mi sembra che ogni tanto si faccia avanti qualcuno che peschi sopra un tombino aperto con la canna da pesca ed a quello che gli passa davanti e che lo apostrofa:” abboccano ? ” gli risponda di rimando : ” con te è il terzo fin’ora….”Ma il terzo in questo caso sarebbe il Comune,cioè i cittadini.O no ? Quindi caro MARIO introito od altro debito ? Io credo che non si possano fare le cose in questo modo, mi sembrano avventate.E se sono avventate c’è bisogno che i cittadini di chiusi esigano con forza che a fronte di proposte che in futuro possono condizionare la loro vita, vi possano essere dati certi a conforto di tali scelte.Senza questi è bene che- con tutto il rispetto di chi muore- ” la cremazione” alias ” crematura” la faccia il pasticcere……
Come ho già scritto nei due articoli sul tema, la cremazione è anche una scelta di civiltà delle persone, che alla lunga può far risparmiare il comune e la collettività sulla manutenzione e gestione dei cimiteri e può evitare o limitare altro consumo di suolo per ampliarli. Non vorrei apparire arido e cinico, ma la ditta proponente un minimo di “ricerca di mercato” l’avrà fatta. Saprà quante sono le cremazioni nel territorio limitrofo a Chiusi (Magione magari no, ma Cetona, Sarteano, san Casciano, Montepulciano, Pienza, Torrita, Sinalunga, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Panicale, Fabro sì), avrà calcolato quanto potrebbero aumentare se ci fosse una struttura che adesso non c’è. E se ha fatto la proposta evidentemente pensa di rientrare dell’investimento. A mio avviso il nodo più controverso è quello dell’ubicazione e dell’accessibilità. Anche se il traffico indotto non credo che sarebbe esorbitante, visto che si parla di 3-4 salme al giorno. Non tutte e non sempre accompagnate da cortei funebri, ma da poche persone. In consiglio comunale il sindaco ha detto che chiamerà le opposizioni a partecipare all’apposita commissione, in modo che possano seguire l’iter e dare il loro contributo, anche se hanno votato contro… mi sembra una posizione ragionevole. Il progetto va senz’altro valutato attentamente ma dire che sia una fregatura a prescindere mi pare una cazzata.
“Certo, la zona del cimitero è zona a vincolo paesaggistico, ma una struttura del genere dove la vai a fare, se non lì?” dice il sindaco.
Io non sono d’accordo.
Si può fare, ad esempio nel cimitero (o accanto) di Montallese.
Se ne può ragionare o la decisione è stata già presa sulla testa di tutti, come al solito?
Quanto ai vantaggi per il comune…lo schema di convenzione prevede ovviamente anche degli obblighi. Se una calamità naturale danneggia l’impianto chi paga? Noi cittadini di Chiusi, dice la convenzione. Se l’impianto si rivela un flop che succede? Lo smontano e se lo riportano via?
Se ne può discutere a livello di Unione dei comuni visto che l’impianto servirà tutta la zona e trovare un’ubicazione più idonea?
Possibile che in questo paese non si riesca mai a ragionare con calma e per tempo su questioni così importanti?
E’ in casi come questo che si misura la qualità di un’Amministrazione e di una comunità e francamente mi pare che il tempo passi inutilmente.
A Chiusi siamo sempre all’anno zero: ci penseranno loro…che hanno deciso stavolta?
Poi però i risultati si vedono.O bisogna rifare l’elenco tutte le volte?
Una scelta di civiltà non è la cremazione in sé, ma consentire questa possibilità Ci sono religioni come quella islamica che non la consentono. Così come gli induisti non ammettono la sepoltura.
Di seguito una parte del nostro comunicato stampa (Movimento 5Stelle Chiusi)
Chi gestirà l’impianto potrà recedere dal contratto anche per cause di forza maggiore: guerra, sommossa o simili, reperti archeologici, atti di vandalismo, dissesto naturale, aumento anomalo dei costi di costruzione a carico del concessionario (cfr. art. 14). Da notare il caso di dissesto naturale a quale rischio espone il Comune dal momento che la zona del cimitero di Chiusi è classificata ad alto rischio frane. In tutti questi casi il Comune sarà a obbligato a pagare un indennizzo pari a:
Tutti gli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati
Tutti i costi sostenuti o da sostenere per effetto della risoluzione e delle penali eventualmente dovute a terzi
Risarcimento per mancato guadagno pari al 10% del residuo periodo della convenzione venticinquennale.
Anche nel caso in cui la revoca intervenga prima che il Concessionario abbia avviato i lavori per realizzare l’opera, quest’ultimo avrà diritto all’ indennizzo di cui sopra. Praticamente per chi vincerà il bando il rischio di impresa sarà pari a ZERO. Ed in ogni caso spetterà al Comune caricarsi il pesante fardello”.