CASTIGLIONE DEL LAGO – Non sono più le feste de l’Unità di una volta. E l’Unità non esiste più… Ma il Pd ne ha mantenuto il marchio. E qua e là, tra tante festicciole regredite ad appuntamenti di quartiere o poco più, prova pue a fare le cose in grande, come un tempo. A Castiglione del Lago, per esempio, dal 9 al 17 settembre, con un prologo l’8 e una chiusura il 18, si terrà la Festa Regionale de l’Unità. Undici giorni di politica, musica e cucina.
Il tutto tra centro storico e rocca medievale. Spettacoli e ristorazione saranno “curati” dall’Arci Umbria, che si mette così al servizio del partito di riferimento. Ai tempi del Pci di Berlinguer l’Arci c’era sempre, come tante altre associazioni più o meno collaterali, adesso probabilmente è per il Pd , anche una necessità. Anche i volontatri sono sempre meno e anche i circuiti culturali non li controlla più… Quindi, devono aver pensato gli organizzatori, meglio farsi dare una mano. La festa in riva al Trasimeno sarà anche l’occasione per una vera e propria assemblea programmatica e organizzativa del partito, con 5 tavoli tematici, più una “scuola di formazione politica” intitolata a Edoardo Gobbini il dirigente moianese ed ex consigliere regionale morto nel 2015 a 61 anni. La scuola si chiamerà “AccaDEmia”, mentre la due giorni programmatica avrà come titolo “Stazione Pd”… Come dire: fermiamoci un attimo, scendiamo, sediamoci e riflettiamo. Tra gli ospiti previsti diversi esponenti nazionali a partire dal segretario Matteo Renzi, che ha già confermato la propria presenza per domenica 10 alle ore 18,00.
Nell’asemblea aregionale e nelle dicussioni politiche si parlerà della forma partito, del programma per l’Umbria, dell’attività svolta in questa metà legislatura in Regione, ma anche del terremoto e di ambiente e bellezza, con riferimento ai centri storici e alla qualità della vita, al paesaggio…
“Siamo evidentemente orgogliosi della storia del centrosinistra in Umbria – dice il segretario Leonelli – ma non basta più, come non basta più dirci alternativi ai populismi o raccontare le cose fatte, che ci sono e pure fatte bene, basti pensare al reddito di inclusione che per primi in Italia abbiamo introdotto e che ora è legge nazionale, o alla battaglia sul danno indiretto, con il decreto del governo che ha recepito la nostra proposta di estensione del contributo anche ai territori fuori dal cratere de terremoto. Quanto ai temi organizzativi è chiaro che l’organizzazione di un partito oggi non può essere più l’organizzazione di 20 anni fa e noi vogliamo capire cosa migliorare e cosa cambiare per saper stare sul territorio e interfacciarci adeguatamente con le realtà che quel territorio lo animano». Insomma per 11 giorni il centro storico di Castiglione del Lago diventerà una sorta di Leopolda umbra. Aperta a tutti, non solo ai militanti. I concerti e gli spettacoli si terranno invece nell’anfiteatro della Rocca. E i nomi che punteggiano il programma sono “di rango”: oltre a Renzi saranno presenti nelle varie iniziative il ministro Poletti, i vice ministri Bocci e Morando, il vicesegretario Guerini, e poi Richetti, Verini, Cucinelli,Catiuscia Marini, Anna Ascani, Fernanda Cecchini, Luigi Berlinguer, Romano, Bonafè, il segretario nazionale dei giovani Democratrici Zunino, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Sgalla, Sbarra e Bendini… Mentre per fgi spettacoli ci saranno James Senese e Napoli Centrale, Enrico Ruggeri, il comico Dado…
Vedremo se la festa regionale e la presenza di Renzi e altri dirigenti nazionali ed esponenti del governo saranno anche occasione per ribadire e rilanciare alcune battaglie territoriali, come quella per le fermate di alcuni treni ad alta velocità alla stazione di Chiusi, fatta propria recentemente dal Pd castiglionese e di Città della Pieve. Per chiarire la posizione del Pd sulle fusioni dei comuni. O sulle “alleanze” e sui rapporti con l’altra faccia della sinistra, come Mdp-Art.1 che dal 14 al 18 settembre, in concomitanza con la festa Pd, terrà la propria festa a Casa del Diavolo (vicino Perugia), con la partecipazione tra gli altri di Massimo D’Alema, Miguel Gotor, Pippo Civati, Giorgio Ariaudo, Anna Falcone… Confronto a distanza (ma non troppa). L’un contro l’altro armato?