CHIUSI, ANCORA ATTI VANDALICI AI GIARDINI. QUALCUNO STA TIRANDO LA CORDA?

domenica 30th, luglio 2017 / 16:10
CHIUSI, ANCORA ATTI VANDALICI AI GIARDINI. QUALCUNO STA TIRANDO LA CORDA?
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CHIUSI – Ci risiamo. La mamma dei vandali è sempre incinta. Nel mese di giugno le devastazioni reiterate ai giardini pubblici di Chiusi Scalo, al Parco dei Forti e in altri spazi pubblici. Poi, il 18 luglio la “spedizione punitiva”, con devastazione pressoché totale al podere della famiglia Brignoli, in località il Colle.  I primi episodi, a danno di luoghi pubblici, erano avvenuti poco prima della festa del Tria Turris e del Lars Rock Fest. Sembrava quasi un segnale di sfida. Diverso il caso del podere Brignoli, perché a danno di un privato. E apparentemente senza alcun movente chiaro.  Roba da “Arancia meccanica” avevamo titolato. Devastazione per il gusto di devastare. Magari per gioco.

Ma nella notte tra venerdì e sabato scorso, proprio a ridosso dell’apertura del festival Orizzonti, nel centro storico, ecco un altro “attacco vandalico”. Ancora una volta a danno del parco dei Forti. Una panchina storica in pietra che era lì dagli anni ’30 è stata pressoché distrutta. Presa presumibilmente a mazzate. Perché con i calci un lavoro del genere non si può fare (vedi foto). Chi sono e quanti sono i “vandali” che si divertono a devastare il patrimonio pubblico? Sono gli stessi che sono entrati nella proprietà privata Brignoli e hanno fatto quello che hanno fatto, distruggendo porte, finestre, lampioni, lavandini, frigoriferi, utensili e quant’altro hanno trovato sul posto?

Il podere Brignoli è piuttosto isolato e decentrato, ad almeno 1 km dal paese, in aperta campagna, bisogna andarci apposta, ma il parco dei Forti è nel centro cittadino, ci sono case abitate nei pressi, possibile che nessuno abbia sentito niente? Strano.

Intanto anche a Chiusi Scalo si segnalano “lampioni rotti e danni” al giardino di Piazza XXVI giugno che dieci giorni fa non c’erano., Quindi atti recenti.

Non siamo naturalmente all’attacco al cuore dello stato, come si diceva ai tempi delle Brigate Rosse e delle stragi nere… Ma la sequenza seriale di devastazioni comincia ad essere preoccupante. Qualcuno sta tirando la corda? E a quale scopo?

Il sindaco di Chiusi Bettollini fa sapere di aver convocato per domani mattina (lunedì) il Tavolo Provinciale sulla sicurezza urbana.

A Siena si sono scatenate polemiche forti per l’accoltellamento di un autista dei pullman di linea da parte di un ivoriano, poi fermato a colpi di pistola dai carabinieri. A Chiusi potrebbe essere solo un fatto di “noia” e di baby gang. O forse no. Le concomitanze temporali con certi eventi, il danno reiterato al patrimonio comune possono far pensare anche ad altro. Quindi giusti l’allarme e l’iniziativa del sindaco. Le opposizioni e la maggioranza, finora silenti nonostante l’escalation di episodi di vandalismo, non hanno proprio nulla da dire?

Ci sta che si tratti di “ragazzate”. Ma se anche così fosse sarebbe un “problema sociale e culturale” non da poco, di certo non cancellabile con una romanzina. Neanche nel caso del danno alla proprietà privata. La questione, per il numero di episodi, per l’entità dei danni, per la qualità dell’azione distruttiva e devastatrice, per la reiterazione dell’azione, non può ridursi ad un fatto di “noia” giovanile. E non si può chiudere con il classico “non lo faccio più”.

Chiunque sia stato a sfasciare lampioni, panchine, fioriere dei parchi pubblici e di edifici privati deve essere individuato e deve risponderne di fronte alla comunità, prima ancora che di fronte alla legge.

m.l.

 

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