CHIUSI, ANCORA UNA BATTUTA DI CACCIA AL CINGHIALE NELL’AREA EX FORNACE. IERI ABBATTUTI 20 CAPI. PIU’ DI 50 IN UN MESE…

CHIUSI SCALO – Una domenica mattina movimentata e rumorosa quella di ieri, in via Oslavia e dintorni. Urla, guaiti e spari… sembrava una battaglia. E in un certo senso lo è stata. Si è trattato infatti di una battuta di caccia al cinghiale, ancora una volta nell’area della ex fornace e immediate vicinanze. Come era sucesso a settembre. Molte persone avevano segnalato la presenza di cinghiali vicino alle case e ieri ci ha pensato la squadra “Zanna”, con un dispiegamento di forze superiore a quello della battuta di fine estate. In quel caso fu una “girata con cane limiere” (un solo cane) e 20 cacciatori. Stavolta è stata fatta una “braccata”, con 6 cani e 50 cacciatori.
In entrambi i casi si è trattato comunque di “caccia controllata” con la presenza di una guardia volontara e le forze dell’ordine a presidiare e strade del paese limitrofe all’area interessata. La “braccata è durata 5 ore, dalle 10 alle 15. Ed è finita con un bel numero di… vittime. Sono stati abbattuti 20 cinghiali di cui 11 nell’area della fornace propriamente detta, tra le scuole elementari e il vecchIo opificio ormai cadente e 9 subito oltre la ferrovia (nel fosso della Boncia attiguo alla fornace e alle ferrovia). Il sindaco Juri Bettollini che a settembre era il “canaio”, ieri ha anche sparato e ne ha abbattuti due in prima persona. Evidentemente ha buona mira. Resta se mai da stabilire se è più di sinistra lui o Tex Willer….
Battute a parte, venti capi abbattuti significa che ce ne erano almeno tre volte tanti. E infatti è dall’inizio di gennaio che le squadre di cinghialai battono la zona a monte della Fornace: domenica scorsa sulla collina di Ficomontano ne hanno abbattuti 15, due settimane fa sempre nella stessa zona 11, poi in altra occasione altri 5… Insomma nell’area sopra alla fornace sono stati uccisi in un mese 51 cinghiali. Il che significa che ce n’erano in quantità superiore al centinaio di capi. Qualche giorno fa un cittadino segnalava, con foto, un cinghialotto che attraversava la strada 146, tra Chiusi Scalo e Chiusi città, a pochi metri dal distributore Agip.
Chiaro che la “mattanza” può suscitare sentimenti contastanti e anche una certa ripulsa. Vedere animali uccisi non è mai un bello spettacolo. E’ normale, comprensibile e giusto che si evochino soluzioni alternative alla “braccata”, laddove possibile. Però, d’altro canto, è innegabile che centinaia di cinghiali (centinaia!) ormai in forma stanziale intorno alle case e alle scuole e a pochissima distanza da strade fortemente trafficate, rappresentino un problema di sicurezza. Per gli abitanti, per i bambini delle scuole, per gli automobilsti, per gli agricoltori che subiscono danni alle colture, per le decine di persone che ogni giorno percorrono per sport e svago a piedi o in bicicletta le strade di campagna come quelle della Boncia, di Ficomontano, ecc. E’ vero che i cinghiali si muovono soprattutto di notte, ma quando la quantità è così elevata tutto può succedere.
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Ma non era proibito farsi fotografare con la preda abbattuta?
È COMUNQUE DI CATTIVO GUSTO.
che brutta cosa!
Scusatemi ma io su tale tema non la penso come voi….la morte degli animali non è mai bella di sicuro, seppure in gioventù -ma solo per un anno- chi scrive aveva fatto la licenza di caccia che poi non ho più rinnovato proprio perchè provavo fastidio ad abbattere una vita per divertimento.Lo confesso,molte volte non si ragiona come si dovrebbe ragionare. Non si può giustificare chi ammazza per sport.Questo è il mio pensiero, soprattutto dal momento che la specie umana ha altri modi per soddisfare i bisogni alimentari.Ma qui non si tratta di sport bensì si tratta di sicurezza pubblica e di fronte alla sicurezza pubblica, cioè di tutti, trovo lecito l’intervento per limitare la diffusione e scongiurare i pericoli. E’ l’uomo che invade l’abitat degli animali non viceversa, e costringe gli animali a comportarsi secondo un modo innaturale alla loro vita ed ai loro istinti.La responsabilità di questo và ricercata nell’organizzazione umana,che costringe le specie inferiori a comportamenti che vengono in palese contrasto con la prepotenza umana che appare naturale allo sviluppo del mondo fatto dagli uomini.
Qui però è in ballo la sicurezza dei nostri cittadini e secondo me degli interventi ci volevano e bene ha fatto il Sindaco a far espletare quello che per la sua veste è un dovere pubblico. Già dall’altra volta mi espressi su questa falsariga riguardo a tale problema.Il fatto di mostrare le prede rientra in un altro ambito, magari etico e di altra natura e posso capire che a molti dia fastidio ma non esprimo giudizi perchè credo che sia regolamentato da precise disposizioni.Di solito però- e mi piace notarlo- molta gente oggi s’incazza e si risente per la sorte degli animali,durante il rapporto di amicizia che intrattiene con loro li bacia, si fa annusare ed anche leccare,nele mano, nel viso, dappertutto, dimenticando ogni principio di igiene e vivendo in mezzo ad altri, questo secondo me è una pura manifestazione di ignoranza ed inciviltà,ed oggi- diciamolo pure- il mondo è pieno di queste categorie di persone ed in genere sono proprio quelle che quando la morte e la guerra cancellano vite umane non muovono foglia, quello diventa normalità a cui ci si assuefà velocemente. Il mondo è pieno all’inverosimile di gente che odia gli umani e consacra la propria vita agli animali, fa loro testamento devolvendo loro tutte le proprie sostanze,e sfoga così le proprie ansie e frustrazioni.E’ un aspetto del rapporto uomo-animale che è diventato il simbolo della nostra inciviltà, veicolato anche dai media,soprattutto anche dalla pubblicità che rappresenta come ”normalità” il fatto di andare al letto col gatto oppure di farsi leccare il viso dal proprio cane.Gli animali sono animali ed è bene non far loro dei torti od avere comportamenti che vadano contro il loro modo di vita, ma le condizioni del vivere in un mondo plasmato dagli uomini restringono la vita dei nostri amici animali e squilibrano i loro comportamenti.Talvolta purtroppo fino a compromettere la vita di persone innocenti.
Come è scritto nell’articolo, i cinghiali si sno motiplicati a dismisura, hanno scacciato i caprioli e si sono avvicinati, anche come habitat stanziale al centro abitato: la zona oggetto della battuta di domenica dista poche decine di metri a Via Oslavia (la strada più trafficata di Chiusi Scalo)è a pochi metri (neanche decine) dal giardino delle scuole elementari e da alcuni palazzi, abitati per lo più da anziani… 200 cinghiai (non due o tre) in una zona così vicina all’abitato sono un problema da affrontare e risolvere. Le foto? Anche questo l’ho scritto: quegli animali ammazzati non sono un bello spettacolo e possono generare senso di ripulsa… Ma alla fine foto o non foto, che cambia? E’ vietato fotografare le prede? Su facebok circolano migliaia di foto di animali catturati e uccisi, di pesci pescati, i cacciatori e i pescatori lo hanno sempre fatto… Fa parte del loro gioco…
Purtroppo siamo sempre li ! La politica di sinistra,anche e soprattutto a livello regionale e provinciale, ha sempre sbagliato ! Ha voluto creare carrozzoni di potere,infischiandosene di chi metteva a capo di certe organizzazioni ! Chianciano insegna ! Ora danno del ” populista ” a tutti,quasi come un’offesa,ma loro lo sono stati più di altri ! Pur di mantenere tessere e voti,sbagliavano sapendo di sbagliare e ora anche con la caccia siamo nei guai! Siamo nei guai perchè per compiacere alcune associazioni venatorie,ora siamo invasi da caprioli e cinghiali,ma quello sarebbe nulla, siamo invasi dai loro parassiti,zecche e pulci che prima erano stagionali ora ci sono tutto l’anno,i danni che questi animali fanno mettono gli agricoltori nei guai,gli automobilisti pure,e nessuno paga i danni ! Con la scusa dell’interpretazione tra ” Res nullius e Res pubblica” ci sono grossi problemi per i pagamenti,e da parte di chi li deve fare : Regione o Provincia ? ! Si sono finanziati corsi per la caccia di selezione,(condotti a senso unico) ,costati un bel po di soldi,che a detta di molti non servono a nulla ! Ci vogliono gli abbattimenti tutto l’anno per riportare questo tipo di fauna a livelli sostenibili ! Basta con le scelte sbagliate ! Gli abbattimenti alla Fornace sono una scelta sbagliata ma ci sono alternative ? Siamo arrivati a ” lanciare” i lupi,credendo che questi predatori avrebbero limitato il proliferare di caprioli e cinghiali ! Scelta sbagliate i lupi vanno a mangiare nelle discariche,non si rompono le scatole a rincorrere le prede ! Nei boschi di Buonconvento,si dice che tempo fa, sia stato ritrovato un lupo morto di fame. Anche questa un’altra scelta sbagliata,talvolta i lupi si avventano su greggi procurando danni ai pastori che alla fine finiscono per dargli la caccia e ammazzarli! La caccia deve essere guidata dal buon senso e non da interessi.La caccia intesa come sport sta morendo per colpa di tante scelte sbagliate ! Oggi tutti si chiamano cacciatori ma una minima parte si può chiamare tale ,tutti gli altri sono sparatori e stragisti !La caccia è un’altra cosa ! Usiamo buon senso e torniamo alla caccia vera !
A me sembra che non si legga con la dovuta attenzione. Nessuno (almeno io non l’ho fatto) mette in dubbio l’utilità di controllare anche con l’abbattimento la diffusione di animali nocivi o pericolosi. Il mio commento si riferiva al contenuto propagandistico delle foto. Punto.
Per quanto mi riguarda ho solo pubblicato una foto relativa alla “braccata” di domenica,a corredo di un articolo di cronaca. Il che mi sembra assolutamente normale e pure doveroso… D’ltro canto essendo stata la zona interessata alla battuta “interdetta” agli estranei per ovvii motivi di sicurezza, è anche normale l’utilizzo di una foto diffusa dai cacciatori stessi. Che poi i cacciatori si facciano fotografare con le prede abbattute può anche essere “propaganda”, ma non è certo una novità…
Marco, il problema diventa tale quando è il sindaco che si fa propaganda. Mi pare ovvio.
Paolo ma non mi sembra questo il problema! Propaganda non propaganda ! Il loro ” Maestro ” è questo che gli insegna : andate e propagandatevi ! Che sia giusto o sbagliato,l’importante è farsi vedere !!
E’ vero che la foto pubblicata ritrae tra gli altri anche il sindaco, ma in veste di cacciatore. Del resto, è noto, Bettollini fa parte di una squadra di caccia al cinghiale da prima che diventasse assessore e poi sindaco. Sul proprio profilo ha postato questa volta solo foto scatate prima della battuta. Un minimo di propaganda se l’è fatta, ma è stato più cauto, insomma. E si è anche beccato qualche battuta sarcastica, diversi improperi e pure una vignetta di Marco Burchielli che lo ha ribattezzato Bettollix, ritraendolo come il gallo Obelix che esce dalla Fornace con due cinghali sottobraccio… Per la cronaca lo stesso Bettollini ha postato anche alcune foto sulla cena con tutti i volontari che hanno lavorato all’organizzazione del Carnevale, cena “rigorosamente a base di cinghiale”(parole sue)… Chissà se tra i commensali c’era anche qualcuno di quelli che hanno protestato per il sangue versato alla Fornace…
La foto auto celebrativa non è il massimo…chissà se finirà anche questa nel book fotografico di Chiusi Informa. Per il resto c’è poco da dire…la colpa, ancora una volta è della specie uomo e non già della specie animale e non lo dico perchè ho il cuore tenero e voglio schierarmi per forza dalla parte dei cinghiali. Ma vorrei dire due cose in merito: come tutti i selvatici di casa nostra, non sono una minaccia, ma chiaramente se si sentono in pericolo o sentono pericolo per la prole possono aggredire anziché fuggire. Da piccoli andavamo continuamente nel boschetto dietro casa, dove sapevamo ci fossero i cinghiali, non sono mai stata attaccata, trovavamo escrementi freschi, segno del loro passaggio pochi minuti prima.
Vero è invece che i cinghiali arrecano danni alle colture e mentre le aggressioni fanno notizia, i danni non lo fanno tanto sono numerosi. Ma puntare l’attenzione esclusivamente su aggressioni e danni, è un po’ come guardare il dito e non la luna.
Dire intanto che non esiste praticamente più il cinghiale autoctono, ma quelli che troviamo in circolazione sono per lo più ibridi con specie provenienti dall’Europa dell’est, quando non sono addirittura ibridi derivanti da accoppiamenti fra cinghiali e suini lasciati al pascolo, definiti “porcastri”. Purtroppo, questi hanno dimensioni maggiori rispetto al cinghiale nostrano e sono molto più prolifici, parliamo di cucciolate che hanno almeno il doppio dei cuccioli rispetto a prima e il cinghiale non ha altri predatori che il lupo (che prolifica molto meno e che spesso viene uccisi e fatto sparire, ecco perchè l’idea dell’abbattimento, mi sembra una specie di condono…vabbè).
Ma da dove provengono questi cinghiali alloctoni? Qui sta il nocciolo della questione, da immissioni – autorizzate o no – effettuate in questi decenni da enti che hanno assecondato le richieste delle associazioni venatorie, appunto a scopo di caccia, ma anche da allevamenti non autorizzati, che aprono i cancelli rilasciandoli in natura. Se, ipoteticamente, il cinghiale fosse rimasto in questo periodo quello autoctono, autorizzandone la caccia, esso sarebbe rimasto in numero contenuto. Con le immissioni, ripeto, autorizzate o clandestine, il numero dei cinghiali è aumentato in maniera drastica. Lo stesso vale per i daini, so benissimo che un allevatore in zona, quando ne ha troppi, apre il recinto e li libera in natura, c’è qualcuno che controlla? Non stiamo parlando di leggende metropolitane…
Come ricorda giustamente il biologo Francesco Petretti: “La falla è rappresentata dai ripopolamenti che ancora oggi vengono fatti annualmente a ritmo di decine di migliaia di capi. Inutile pensare di risolvere il problema del sovrannumero dei cinghiali se prima non si tappa la falla, arrestando questo fiume di esemplari liberati ogni anno dalle strutture pubbliche e private per alimentare una crescente domanda venatoria”.
Eppure, nonostante i danni perpetrati al territorio, le associazioni venatorie continuano ad avere ascolto presso le istituzioni, tanto che ultimamente in alcuni casi si è parlato di un neanche tanto tacito accordo fra mondo venatorio, Federparchi e Legambiente per autorizzare la caccia all’interno dei parchi. Appare singolare che proprio i cacciatori, che sono responsabili delle immissioni dei cinghiali, poi vengano addirittura premiati lasciandoli cacciare nelle aree protette.
Per i lupi invece mi sembra che non ci sia stato il giusto coordinamento e una mancata comunicazione sul territorio e con le aziende soggette ad attacchi. Da qui il caos… Sostengo gli allevatori delle nostre zone, ma credo anche che con poco si possano risolvere problemi, evitando una mattanza di lupi. I pastori nei sibillini sono muniti di feroci cani pastore maremmani, una volta era una prassi anche da noi, per chi aveva capi al pascolo, poi finiti i lupi spariti i cani. Trovare un equilibrio è fondamentale, peccato che non ci sia la voglia di farlo, gli spazi in natura sono sempre più ristretti per la fauna selvatica,considerata di serie B, che ha tutto il diritto di esistere, mi sembra incredibile pensare a delle aree recintate per dividere il nostro dal loro mondo. Personalmente ho più paura dei cacciatori, che dopo le forze armate, sono gli unici a poter entrare in qualsiasi proprietà armati, senza chiedere il permesso e senza un controllo e che spesso e volentieri non rispettano le regole base. Non ce l’ho con la categoria, (in famiglia ho un paio di ex cacciatori) ma devo dire che con alcuni di loro ho avuto esperienze da brivido, che non vi sto a raccontare.
PS: ieri mattina ho comunicato ai vigili di Chiusi, che un simpatico cacciatore / bracconiere, viaggia indisturbato con la propria jeep sul percorso ciclo-pedonale della bonifica, aprendo le barre di protezione come se fosse a casa sua, purtroppo non è la prima volta e non sono riuscita a prendere il numero di targa, inviate una segnalazione ai vigili non solo quando vedete i cinghiali o i lupi, ma anche quando vedete qualche furbacchone sconfinare in zone protette dove vanno a fare i cavoli propri, grazie!
Per non parlare del business della carne di cinghiale non tracciata e del pericolo sanitario, questo articolo spiega qualcosa in più. http://www.h24notizie.com/2017/01/il-business-del-cinghiale-un-mercato-enorme-e-non-tracciato/
non avevo riguardato i commenti a questo articolo, perciò mi erano sfuggiti gli ultimi due a firma Francesca T.
Due commenti non faziosi e seriamente documentati. Ancora c’è in giro qualcuno che allo show preferisce i ragionamenti.