STEFANO SCARAMELLI E LE TENTAZIONI DI UN “RAGAZZO DI CAMPAGNA”
CHIUSI – Il “ragazzo di campagna” Stefano Scaramelli ha annunciato che non si candiderà a sindaco di Siena. Già qualche settimana fa una sua possibile candidatura per la guida della città del Palio, era stata bocciata e stoppata dall’ex sindaco e probabile candidato Pierluigi Piccini, proprio con l’argomento forte che “Scaramelli ha lo stesso problema di Ceccuzzi, viene dalla campagna.” Non usò il termine contado, Piccini, che forse sarebbe stato più appropriato per rendere l’idea che a Siena il sindaco deve essere uno che vive dentro le mura… Per un certo periodo, un lungo periodo, per fare il sindaco di Siena dovevi essere anche massone. E infatti nonostante il partito dominante fosse il Pci, i sindaci erano quasi sempre socialisti. E non a caso l’attuale Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia è un senese (Stefano Bisi, già direttore del Corriere di Siena e con un passato nel Psi pure lui).
Scaramelli, dicevamo non correrà alle prossime comunali senesi. Ma ancora una volta, in una intervista ad un quotidiano, boccia il sindaco attuale Valentini, la gestione del Pd cittadino e pure quella delle Scotte, dato che lui adesso è Presidente della Commissione Sanità in Regione, quindi quello è il suo pane quotidiano…
Per la verità il giovane Scara non è nuovo a sparate del genere. Ciclicamente le fa. E’ quasi un orologio in questo. La prima volta che sparò sulla “casta di Siena e del Pd senese” lo fece a Città della Pieve, in occasione di Cronache Italiane, il forum nazionale della stampa locale e autogestita, organizzato da Primapagina. Era l’ottobre del 2011 e Scaramelli era da poco diventato sindaco di Chiusi. Non aveva ancora abbracciato la causa renziana, ma già sgomitava contro Ceccuzzi & C.
Poi, via via si è ripetuto più volte, anche in relazione alla crisi Montepaschi, di cui è dipendente in aspettativa, come del resto Valentini. Piccini è in pensione.
E ogni volta il giovane Scara, “ragazzo di campagna”, ma ambizioso, lo ha fatto con gli stessi argomenti: rottamazione dei vecchi arnesi, più spazio ai giovani e alle nuove leve (meglio se renziane, naturalmente), la parola meritocrazia ripetuta come un mantra, salvo poi piazzare ovunque i fedelissimi più che i migliori… “Noi-non-siamo-come-loro” è stato lo slogan che ha usato nella campagna elettorale per le regionali, nella quale ottenne 15 mila preferenze, risultando il secondo degli eletti del Pd…E quel ‘loro’ era riferito ai vari Bezzini (candidato ed eletto nella stessa lista), Ceccuzzi, Valentini, Spinelli, Starnini, Cenni e compagnia cantante. La vecchia guardia insomma…
Nella citata intervista, Scaramelli, pur declinando l’ipotesi di una candidatura a sindaco di Siena non esclude di tentare un salto ancora più impegnativo e clamoroso. Passata in cavalleria la possibilità di andare a fare il senatore come consigliere regionale designato (la riforma della Costituzione non è passata al referendum), ecco che l’ambizioso ragazzo di campagna guarda al 2020 e ad una candidatura a presidente della Regione… Lo dice senza alcuna titubanza. Come fosse una cosa del tutto normale, una sorta di approdo naturale. Prima però ci sarà il Congresso Nazionale del Pd e la resa dei conti tra i renziani e la minoranza Dem. L’attuale governatore della Toscana Rossi potrebbe essere uno dei candidati alla leadership del partito in alternativa a Renzi. Scaramelli oltre che ambizioso si è mostrato spesso anche impaziente. Ce la farà ad aspettare il 2020? Sta’ a vedere che ce lo ritroviamo pure in corsa per la guida del Pd. Bomba o non bomba arriveremo a Roma…
m.l.
Bruno Valentini, Matteo Renzi, pd, Pier Luigi PIccini, siena, Stefano Scaramelli
Ma in quale situazione avrebbe ipotizzato questa candidatura?
Quale?
Per la presidenza della giunta della regione.
“… E tra le righe non esclude per il futuro una sua candidatura a presidente della Regione Toscana”, da Corriere di Siena di due giorni fa a commento dell’intervista di Scaramelli… E’ stato evidentemente Scaramelli a lanciare l’ipotesi, confidando altrettanto evidentemente nella forza della propria leadership all’interno della componente renziana del Pd senese e regionale. Mi dicono che abbia ribadito il concetto anche in una intervista ad una Tv regionale…
Ma di che stiamo parlando? Mi sembra strano che per un verso questo discorso desti meraviglia(Paolo Scattoni) e per un altro forse un celato diniego e non condivisione su tanti aspetti( il tono del post dice questo secondo me) Come se il problema fosse Scaramelli.Il problema non è Scaramelli che farà le considerazioni che ritiene più opportune per se stesso e per gli altri; il problema è il suo partito, un partito che ha perso i riferimenti e giuoca da anni ormai le carte dell’apparenza.Ma perchè, pensiamo che chi governa adesso la Regione abbia della carte in più od in meno di Scaramelli ? Certo, le differenze fra le persone ci sono e ci sono sempre state ma la pasta da maneggiare è sempre quella, soprattutto quella che faccia dire e parlare dei risultati a chi la politica dovrebbe rendere conto, che è la gente. Ma la gente abbiamo visto e sentito ormai da cosa è comandata e quali siano le sue pulsioni.La gente non è che ci voglia tanto ad indirizzarla ed a farla votare in un senso o nell’altro.Le diversità ed i distacchi dal risultato del referendum già non ci sono più, nessuno ne parla più, ed abbiamo sentito quest’oggi Gentiloni che ha portato la critica di quei risultati nel campo della istituzionalità prescindendo,nemmeno tanto copertamente e furbescamente, dal segno politico che ha fornito lo stesso referendum. Continuità con Renzi ha detto,politica di continuazione del suo mandato, esaltando il job act e tutte quelle controriforme tanto care ai Marchionne di turno, lasciando lo spiraglio aperto per Ala di Verdini ma nello stesso tempo inviando un messaggio subliminale- ma anche espresso – al Cavaliere sulla legge elettorale.Ma cosa credete che altri al posto di Renzi, sia i vari Rossi che altri, avrebbero detto cose diverse da Gentiloni-che mentre lo ascoltavo mi sembrava di risentire quando parlava Andreotti……anche nei modi e non solo sulla sostanza….se lo pensate siete degli illusi. Loro devono innanzitutto scongiurare il pericolo dei 5 stelle, e per scongiurarlo, il Mattarellum e le sue future modifiche andranno più che bene. Cosa credete che Berlusconi li contrasti fino al punto di rottura per far loro perdere la guida ? Una alleanza anche sul filo di lana non guasterà perchè si autoproteggono. E’ li lo scandalo di questa classe dirigente che in mancanza di chi gli risenta le tabelline( una sinistra autorevole e compatta e numerosa) si può permettere di far passare sotto silenzio della gente tali controriforme.Lo scandalo non è Scaramelli, lui studia il modo per scalare la montagna, con Renzi lo ha trovato, ma se finisca lì la cosa o non finisca lì credo che interessi a pochi oltre che a lui stesso.
Il problema che l’elaborazione della politica è fatta da gente senza ideali di fondo e che agli ideali ha anteposto il proprio successo personale che ha individuato nel connubio con la corrente del proprio partito un acceleratore ed un cavallo da cavalcare verso futuri traguardi personali.il fine è quello, se poi nel fine ci sia compreso anche il benessere della gente che crede in loro questa è una variabile dipendente ma è sempre una priorità di secondo livello.Così funziona la politica oggi a causa soprattutto non tanto dai leaders(loro non sono altro che l’espressione dell’uso che si fa fare di se stessa la gente) ma di quello che è contenuto sotto i capelli della gente, e spesso è un contenuto-si parla di quella massa che è sotto la calotta cranica- fatto apposta per tenerli in caldo.Parlavo dei capelli……
perfetto non credo si possa inquadrare la situazione meglio di così..complimenti Marco