SOLDATI ITALIANI IN LETTONIA, AL CONFINE CON LA RUSSIA… E LA TENSIONE SALE

Due giorni fa, su queste stesse colonne, davamo notizia di come la Russia si stia preparando ad affrontare un eventuale conflitto nucleare con “paesi ostili”, ovvero con gli Usa e i loro satelliti (questa la definizione usata in un manifesto affisso a Mosca), quindi con l’Occidente. Ci siamo limitati a ciò che stanno facendo i russi: scorte di cibo, costruzione di rifugi antiatomici, corsi di sopravvivenza curati dalla Protezione civile ecc. Ci domandavamo infine se fosse una preoccupazione vera o un gioco di propaganda per mostrare i muscoli e per dimostrare che loro, i russi, sanno come affrontare anche le più terribili delle emergenze e ci chiedevamo anche come mai sulla questione regnasse una quasi totale indifferenza generale nel nostro Paese. Come mai il ministero degli esteri e quello della difesa non avessero detto una parola a riguardo. E non perché l’Occidente non abbia le sue responsabilità nell’escalation della tensione e nel creare un clima di nuova guerra fredda, ma perché la questione ci sembrava e ci sembra serissima. La risposta è arrivata oggi. E se anche il ministro Gentiloni ha detto che si tratta di decisione presa da tempo dalla Nato e non legata alle vicende di queste settimane, ci sembra una risposta che va, inevitabilmente ad acuire la tensione e non a smontarla. La risposta è che la Nato sta ammassando truppe ai confini con la Russia. Precisamente in Lettonia. Quanto al silenzio italiano di cui parlavamo nel precedente articolo, la risposta è ancora peggiore, perché delle truppe Nato schierate in Lettonia, faranno parte anche soldati italiani. Quindi anche il nostro Paese è pienamente coinvolto nell’escalation della tensione tra Occidente e Russia.
I soldati italiani saranno 140 circa. Una sola compagnia. Ma ci saranno. Lo ha confermato oggi il ministro della difesa Pinotti. Naturalmente la reazione russa non si è fatta attendere: “La politica della Nato è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato”. Lo ha dichiarato all’ANSA la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
L’invio di soldati italiani in Lettonia influirà negativamente sui rapporti finora buoni tra Italia e Russia? la portavoce del ministero degli Esteri russo a questa domanda ha risposto in modo gelido: “Sia Roma a rispondere al segretario Nato Stoltenberg”… Come dire, se i rapporti peggioreranno, ringraziate Stoltemberg…
L’invio di soldati italiani in ambito Nato al confine orientale dell’Europa “non è una politica di aggressione nei confronti della Russia, ma di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa insieme a Stoltemberg. E lo ha detto con la faccia e l’espressione di Sancho Panza al cospetto di Donchisciotte.
Qualcuno spieghi alla Pinotti, a Gentiloni e al girovago Renzi che i soldati non sono soldatini e i confini d’Europa non sono quelli del Risiko. E qualcuno gli rammenti pure l’art.11 della Costituzione. Che peraltro non è tra quelli sottoposti a referendum. Quindi è e resterà in vigore…
m.l.
Il fare parte di una alleanza non significa l’essere proni ad ogni circostanza sugli interessi del più forte. L’autonomia all’interno della NATO di ogni paese dovrebbe tener presente prima di tutto l’interesse che ogni paese dovrebbe manifestare nelle scelte rispetto alla protezione dei suoi cittadini.Se si parte dalle sanzioni inflitte alla Russia per la decisione presa riguardo della Crimea, passando per il sostegno dato dagli Stati Uniti e dall’Europa al colpo di stato-perchè il colpo di stato è avvenuto davvero-sull’occupazione del potere ed il sostegno economico che ha seguito, fatto di ben 20 miliardi di dollari alle forze che hanno preso il potere a Kiev-(fra l’altro nazionalisti e fascisti in buona ricordanza di quanto successe durante l’occupazione hitleriana dell’operazione barbarossa che vide il governo ucraino organizzato dai nazisti tedeschi invasori),oggi ecco la nuova ”pressione” dalla quale può scaturire in un prossimo futuro la scintilla d’innesco di confronti a livello più alto.L’ho detto nell’altro post di cui ho contestato il titolo, quale possa essere la fotografia della situazione e questa è che la tendenza veloce è quella di circondare la Russia, stringerla in una morsa composta da paesi amici degli Stati Uniti a cominciare da quelli baltici dove già da un anno e mezzo si ammassano truppe della NATO.Da lì a provocare qualcosa alle frontiere ci vuole poco…..La differenza dal 1941 è quella che oggi ci sono armi letali, definitive per il genere umano da ambo le parti, ed il dovere di un paese è quello di proteggere i propri cittadini. Gli americani al di là dell’oceano hanno sempre vissuto in un limbo, protetti dagli oceani e da una fortezza militare super efficente di individuazione delle avanches e dei tentativi offensivi di guerra diretta, credendosi quasi invulnerabili. Se la fecero sotto appena dopo Pearl Harbour ma mi domando come reagirebbe un popolo così diviso all’interno in caso di accelerazione di ostilità? Vi ricordo che molti americani pensavano nella guerra dell’Irak che Saddam Hussein avrebbe attaccato gli Stati Uniti anche se l’80% degli americani non sapeva nemmeno dove era l’Irak. Il nazionalismo Russo probabilmente farebbe ancora di più compattare il popolo, per etica, tradizione, cultura. Ricordiamoci che una guerra sul suo territorio l’ha già provata con 20 milioni di morti dal 1941 al 1945.Gli americani invece no.Quello americano il sistema alle prime avvisaglie forse avrebbe dei sintomi di crollo e tali sintomi sarebbero molto pericolosi per una escalation fatta di forza muscolare espressa, dove non ci sarebbero più le guerre per delega che abbiamo visto nel ‘900.La mia considerazione finale e dove approdo è la seguente: la torta mondiale da dividere in tema di risorse è sempre più esigua e gli imperi che hanno storicamente succhiato risorse da tutto il modo vedono assottigliarsi e scomparire quel percorso per il quale avevano instaurato la continuità di succhiare.Con la globalizzazione che è stata la cosa più devastante applicata ai mercati, le risorse non appaiono per tutti, ed allora si creano quelle condizioni per le quali gli elefanti si leticano la pozza dell’acqua.In tale lite ogni confronto è possibile, ed è possibile anche che si giunga a punti di non ritorno, che sarebbero devastanti per tutti, non solo per l’italia..Ritengo che possa essere problematico per l’Italia ma anche per l’Europa svegliarsi al mattino e non vedersi nè sapersi più al centro del mondo, e che fosse normale tirare la cinghia mangiando con la tessera annonaria.Una volta si usava così, ma adesso credo che servirebbe a poco.Ecco perchè prima di seguire al 100 % le direttive dell’alleanza che in Occidente è rimasta la sola ad imperare sul mondo (tant’evvero che la proverbiale inadeguatezza dell’Onu cede il posto alla NATO per far risolvere i problemi ” manu militari” dove serve alla NATO essere presente). Tenuto anche conto che il patto di Varsavia non esiste più,anzi molti di quegli stati stati sono amministrati dalle destre nazionaliste e fasciste come Ungheria, Polonia, Bulgaria e stati baltici che scalpitano sia per idee revansciste che hanno verso la ex unione Sovietica, sia perchè quelle popolazioni sono state nel passato prone alla Germania nazista prima ed agli Stati Uniti dopo( come i paesi baltici) poi. Per l’italia quindi non sembrerebbe proprio conveniente prendere la parte del barboncino che abbaia dietro al molosso made in USA. Anche perchè il primo ad essere azzannato dall’orso sarebbe il barboncino.ma si sà, i governi di centro destra in Italia formati dagli assi Berlusconi-Casini ed accoliti prima, ed ora quelli di centro sinistra che per certi versi sono più proni degli altri agli interessi USA per le loro compagini neo-democristiane che si dicono di sinistra,sarebbe un miracolo ed anche un dramma il dover mostrare un grammo di autonomia dal molosso, quello al di là dell’oceano….ed allora la subordinazione continua fra gli scongiuri che non si tratta di benzina gettata nel fuoco la presenza di soldati italiani fra le truppe ai confini con la Russia.Sia Napoleone Buonaparte che Von Paulus vedevano con i binocoli le guglie dorate del Kremlino, ma gli disse male, e disse male anche ai 40 mila dell’Armir.Dovrebbe essere un monito, ma ai ministri dell’Italietta vediamo che serve a poco.Si dicono di sinistra e sono per la Costituzione.Loro.