CROCEFISSO NELL’AULA CONSILIARE, CHIANCIANO TORNA AL MEDIOEVO…
“Il Crocifisso nella nostra sala consiliare come simbolo di PACE. Tutto quello che succede intorno a noi, come dice Papa Francesco, non può essere guerra di religione perché tutte le religioni vogliono la Pace. Il Crocifisso come simbolo di Servizio ci ha detto oggi Don Carlo nella cerimonia di benedizione: così come Gesù indica ai suoi discepoli il servizio come la via da percorrere il Comune deve essere al servizio del cittadino, con la propria struttura organizzativa, con il personale professionalmente qualificato, con gli amministratori pubblici che non possono non porsi in ascolto e in dialogo con chi formula motivate richieste rispetto ai servizi stessi“.
Così il sindaco di Chianciano, Andrea Marchetti, commenta la cerimonia che ha accompagnato l’apposizione di un crocifisso nella sala consiliare del paese termale.
Se si può concordare sul fatto che sia un simbolo di pace, certo il crocefisso, nell’aula consiliare, luogo in cui si esercita il potere laico della città, il servizio della politica alla comunità, è un elemento che stona. E che contrasta con la laicità dello Stato italiano sancita dalla Costituzione (la riforma Renzi-Boschi non prevede cambiamenti su questo aspetto)…
La cerimonia di quest’oggi fa ripiombare Chianciano, città di forti tradizioni laiche risorgimentali e poi antifasciste, in un medioevo che francamente pensavamo superato da un pezzo.
Andrea Marchetti, sindaco sostenuto dal centro destra si è pure distinto in questi due anni di governo locale, per un certo pragmatismo, per una certa apertura, per posizioni non precostituite, in qualche caso anche basate su una rivendicazione di autonomia di giudizio e di “laicità”, appunto verso gli tessi poteri superiori (vedi la polemica con Scaramelli sul comune unico con Chiusi)… Ma la posa del Crocifisso nella sala consiliare è uno scivolone che forse indulge e strizza l’occhiolino alla parte più conservatrice e più retriva della sua maggioranza che è e resta di centro destra. E’ anche un messaggio ai “buonisti” rispetto al momento particolare, alla guerra con l’Islam? Può darsi… anche se lo stesso Papa Francesco l’ha definita una guerra per soldi e non di religione…
Forse non sarà richiesto ai consiglieri di dire “sia lodato Gesù Cristo” e fare il segno della croce ogni volta che entrano in aula, né di dire “sempre sia lodato” ogni volta che ne escono… Però quel crocifisso è una presenza ingombrante della quale lo stesso Nazareno forse avrebbe fatto volentieri a meno. E noi osservatori esterni pure.
Brutti tempi! Il problema è che lo stato italiano non è mai stato veramente laico . I francesi non se la sognerebbero nemmeno una cosa del genere
i francesi hanno fatto la rivoluzione
stiamo lentamente tornando al medio evo e alla lunga l’ipotesi finale sulla obbligatorietà di alcune formule da pronunciare potrebbe diventare plausibile… ma l’Illuminismo e la laicità dello Stato..?
Gli italiani di rivoluzione hanno fatto quella fascista.Qualcosa vorrà dire,se non altro il pensare dove hanno attecchito le regole e più che altro l’etica di detto stato autoritario, e cosa abbia rappresentato per la cultura della gente.
Infatti dice che sia previsto il rogo per chi scrive questi titoli assurdi.
Assurdo è il titolo o il crocifisso nell’aula consiliare? Se prima non c’era una ragione ci sarà…
In nome del crocefisso e della religione cattolica fino a 150 anni fa a Roma (non a Istanbul) i dissidenti venivano decapitati in piazza da Mastro Titta, boia del papa re… Lo Stato della Chiesa della Rivoluzione Francese solo la ghigliottina apprezzava e infatti la adoperava spesso…
Andrea, mi può spiegare perchè il titolo è assurdo? Il crocifisso è un simbolo religioso che nulla c’entra con la laicità dello stato.Se a lei non sembra una forzatura, a me cittadino laico, dico subito che provoca un senso di fastidio e che mi fa pensare ad una intromissione indebita finalizzata a scopi di altra natura e questo mi procura fastidio, e l’intromissione indebita riguarda proprio un fatto di natura etica e che è quello di avvisare tutti senza distinzione alcuna della presenza di Cristo che per chi crede può essere un fatto normale(ma sempre un potere esercitato in casa di altri)mentre per chi non crede rappresenta una invadenza.E questo riguarda tutte le religioni, di ogni tipo. Il credo religioso è libero ed è un fatto personale, tanti credi religiosi di tante persone riguardano il loro rapporto personale con la fede e con il loro bisogno di credere, perchè è un bisogno con il quale gli uomini stemperano le loro ansie e se accettano la fede perche secondo loro così campano meglio tutto questo nè un fatto lecito..Non ci vedo nulla di strano, una persona se ha bisogno è libera di credere e di professare il proprio credo(lo dice anche la Costituzione della Repubblica italiana)ma senza invadere gli spazi di altri che nello stato laico sono spazi comuni.In casa propria o nei luoghi di culto ognuno può fare e può ostentare ciò che vuole, vorrei vedere. Anche i fedeli fanno parte dello Stato che è laico e ritengo sia bene che se sentono il bisogno della presenza del crocefisso lo possono liberamente fare, nei loro spazi però e non imponendolo a chi non crede.E scomodando anche la Storia, ciò che dice Lorenzoni sono fatti veri e non credo che occorra pensare che oggi non possano più succedere, perchè quelle cose nel civile occidente(si parla di poco più di un secolo fa) dipendevano soprattutto dai rapporti di forza e quelle che io chiamo congreghe,se i sudditi di comportavano in modo da contraddittorio alle gerarchie ecclesiastiche per fatti di fede, si rischiava anche la pelle,sicchè anche coloro che pensano spavaldamente che oggi tali cose non possano più succedere nel nostro emisfero,dovrebbero anche pensare che tali cose dipendono dai rapporti di forza,che guarda caso per fortuna e con le lotte di intere generazioni hanno fatto prevalere la ragione sulla barbarie psicologica e sul ricatto morale.Questo tanto per ribadire il senso.Se poi lo desiderasse -a me dilungarmi mi riesce bene- le spiego anche perchè ho parlato di ricatto morale, soprattutto verso i deboli di ogni genere.Quando regna la laicità dello stato lei è stato libero ed è di pensarla come vuole, quando hanno comandato tali congreghe,se non si piegava al volere loro, anche rinnegando la realtà, glielo avrebbero fatta pagare cara.Questa è storia, e c’è poco da dire.Quindi il crocefisso è un simbolo che assomma anche tutto questo grande aspetto valoriale in se,ed è bene secondo me che non figuri nelle stanze dello stato laico.Chi ne sente il bisogno, e lo sente personalmente e ritiene che debba anche essere patrimonio di altri uomini, lo esponga in casa propria. Lì può fare tutto ciò che ritiene, la polizia politica ancora nello stato laico non c’è. In quella di stati dove comanda la religione invece tale polizia politica esiste,(ne vediamo le estremizzazioni in luoighi come l’Irak, la Siria, l’Afganistan ed il Pakistan ed altri ).Li se esponi in casa un crocifisso puoi rischiare la vita probabilmente, o vieni cacciato via con famiglia e figli da quei territori.Si parla sempre di una cosa che è la Religione. A mitigare tali aspetti nella storia è stata la lotta ed il pensiero laico, per il diritto delle persone a pensarla come desideravano pensare.Non è stato la stessa cosa negli stati dove hanno dominato ed ancora oggi dominano i preti.Quelli di ogni religione.
a me personalmente il crocefisso, come simbolo in sé, non dà fastidio, anche perché ricorda il sacrificio di un perseguitato per le sue idee, ma ritengo che i luoghi della democrazia in uno stato laico debbano rimanere sgombri da simboli religiosi. C’è gente di sinistra che va in chiesa, ma nessuno credo abbia mai chiesto di mettere bandiere rosse o falci e martello accanto all’altare per sentirsi più rappresentato…
La grande assurdità è affermare che tutte le religioni vogliono la pace. La maggior parte delle guerre in passato e nel presente sono state e sono guerre di religione. così come i veri e propri genocidi perpetrati ad esempio contro i nativi americani o le crociate. La religione è un fatto assolutamente personale, in casa propria o nei luoghi di culto ognuno può pregare quanto e come vuole, la cosa grave è che invece, come avviene ogni giorno nel nostro paese, la religione entra nei luoghi istituzionali della politica, nelle scuole e nei letti delle persone.
Caro Marco, detto così come lo dici è una mezza verità e tutte le mezze verità sono tali perchè si prescinde dall’uso consapevolmente poi che ne viene fatto. Che rappresenti uno morto per le proprie idee sono d’accordo ma in 2000 di organizzazione umana sai quanti soprusi si sono fatti sotto quel nome da coloro che si sono autoproclamati in sua rappresentanza? Ed allora a me dà fastidio il fatto che possa essere accoppiato con la laicità dello Stato che è ben altra cosa, ed accoppiato lo è perchè chi lo accoppia sa benissimo che poi nella genesi materiale e politica tutto quello ha un peso e tale peso influenza la politica stessa e quindi la cosa assume un valore di parte.Le persone che si sentono in diritto di essere rappresentate da quel simbolo lo possono fare nei luoghi deputati all’osservanza delle regole e della contemplazione religiosa, chi glielo vieta? Semmai è proprio il contrario ciò che è successo in passato e che in base ai rapporti di forza avveniva che era reputato un danno alla legge chi si opponeva in virtù della ragione alle leggi promulgate dai preti. Rimasugli cospiqui ve ne sono anche oggi di stati a natura confessionale, e detto fra noi sono i peggiori esempi di democrazia, poichè questi sono stati dove vige l’oscurantismo perchè il potere dei preti di quelle confessioni si basa sull’ignoranza e quindi sul bisogno della gente, e loro incarnano tale bisogno e non si fanno scrupoli ad assurgere ed arrivare al ricatto morale promettendo ”il paradiso” se i sudditi si comporteranno nella maniera che dicono loro, perchè è quella da millenni la storia, detta in soldoni.Ed oggi miliardi di persone obbediscono a tali leggi che fanno forza sulla limitatezza umana, ma non solo ma contribuiscono a portare l’acqua al mulino dove è stata portata per millenni ma contribuiscono a rinsaldare ancora più profondamente i legami fra l’uomo ed il suo vivere con la mente e con l’energia occupate alla contemplazione del divino
Senza girarci troppo intorno, al di là del significato di quel simbolo, e anche se in Italia vige ancora un concordato tra stato laico e Vaticano, il Crocefisso non è un simbolo della Repubblica Italiana e quindi in una sala consiliare non dovrebbe esserci (come in effetti non c’era e se non c’era una ragione ci sarà…). Stop. Qui non si tratta di discutere il valore o il significato del crocefisso, ma solo della opportunità o meno di piazzarlo nella sala consiliare di un comune…
X Marco.Mi dispiace ma non sono d’accordo, perchè tu tracci una equazione che recita: ”lo stato è laico, il crocefisso è un simbolo religioso, quindi fuori dai piedi”.Punto. La tua asserzione deve essere motivata e preso in considerazione cosa rappresenta quel simbolo ed il perchè della sua presenza in una aula dello stato laico.Se si sviscera questo e si dà una risposta storica, etica, allora credo si capirà meglio il perchè non ci debba essere, e non è” girarci intorno”, ma è la spiegazione ragionevole del perchè di quell’asserzione e la gente dovrebbe capire cosa è successo nel passato di questa italia dominata dal clero e quale tipo di cultura secolare ed arretrata hanno immesso dentro la testa della gente, a pro loro,perchè i rapporti di forza pendevano appunto a pro loro.E’ questo il tentativo mai sopito della presenza penetrante nella laicità da parte di chi ha perso nel secolo passato qualche posizione, ma solo qualche.Si dovrebbe altresì immaginare quanto sia costata alla gente ed alle masse dei non abbienti l’organizzarsi ed attraverso vicissitudini immani scardinare un po’ di quel potere, che fra l’altro grondava anche di sangue,proprio per il suo fondersi con la prepotenza dei signori, dei feudatari e di chi reggeva le sorti di una grande marea di individui che erano costretti a vivere una vita a capo basso.Si, generazioni a capo basso mentre l’unica educazione e conoscenza fatta ai poveri veniva impartita dalla Chiesa.( a mio nonno successivamente socialista, la scuola nei primi anni gliel’aveva fatta il prete, com’era per tutti i poveri.da qui l’immaginare che tipo di menti sarebbero state in cantiere e programmate).Questo si deve dire e se si capisce questo allora si ha una visione completa delle ragioni, non quella che dice ” lo stato è laico quindi fuori dalle balle, mettete il vostro simbolo nei luoghi di culto perchè non fa parte dello stato laico”.Se si dice questo nasceranno sempre persone anche oneste ma che hanno una visione artefatta di questo tipo di rapporti che sono esistiti, proprio perchè è stato lo stato laico che dove ha preso le redini del comando non ha eliminato la presenza dell’istruzione religiosa, poichè il potere è sempre funzionale a chi tiene le briglie ed in tale funzione un ottimo alleato è proprio la Chiesa, perchè da sempre ha condiviso fatti e misaftti, e quando ha potuto e gli è venuto bene non ha guardato in faccia a nessuno, a cominciare dalla fine della seconda guerra mondiale quando ha procurato i lasciapassare ai gerarchi nazisti ed ai collezionisti di occhi ustascia, come Ante Pavelic.Ma l’elenco sarebbe lungo, quasi infinito, perchè in 2000 anni di storia sai quanta acqua è passata sotto i ponti, mentre oggi tendono tutti-compreso stato laico- a ridisegnargli una verginità.E per forza,dentro allo stato laico ci sono loro ed i loro partiti e la loro cultura che l’hanno occupato e di cui mai se ne parla,mentre i giovani crescono e si educano vedendo la presenza di un simbolo e la vivono come normalità e quando una pianta cresce dentro un tubo ed esce dalla fine del tubo che ha ormai assunto la direzione che lo accompagnerà tutta la vita.Quasi mai cambierà direzione di propria volontà e sarà pronto a vedere tutti gli aspetti che hanno influenzato la sua cultura, perchè la riconoscerà come normale.Ecco una delle tante ragioni per le quali quel simbolo non ci dovrebbe essere, perchè da un contributo formidabile a vedere la realtà da dentro quel tubo, che a lui parrà tanto largo, tanto capiente, tanto puro.La fabbrica è sempre aperta e la pelle l’hanno sempre venduta cara coloro che hanno deciso che era difficile se non quasi impossibile cambiare verso.Perchè se il verso fosse cambiato sul serio,loro sarebbero stati inutili.Pensate un momento dove arriva la persuasione con la quale dicono che è il mondo che è cambiato ed il vecchiume sia stato rottamato.A Montallese venendo verso Chiusi prima del semaforo, sulla destra c’era un locale con l’effige-credo al neon- dove era raffigurata la faccia sorridente di Berlinguer.Giorni addietro ho notato che c’è quella di Renzi al suo posto,non sò da quanto tempo,e la gente gli dà credito perchè pensa che sia la modernità che lo esiga.E’ un segno dei tempi dicono e chi non cambia spesso sia reputato un imbecille.Infatti di intelligenti è pieno il mondo.
Non ricordo la faccia sorridente di Berlinguer sull’insegna della sede Pd di Montallese, quella di Renzi invece è lì da quando il reuccio di Rignano vinse le primarie e diventò segretario del partito. Ma che c’entrano Renzi e Berlinguer con il crocefisso in una sala consiliare? E il valore o significato del simbolo-crocefisso credo c’entrino poco anche quelli. Nella decisione della giunta di Chianciano c’è forse solo la volontà di compiacere una certa parte che alza il crocefisso come fosse un muro contro l’orda barbarica, come fece Costantino… Ma è un errore, una forzatura, una rinuncia ai principi dello stato laico (costruito dai liberali già nel Risorgimento e “ribadito” dalla stessa Dc nn solo dai comunisti mangiapreti…). E diciamolo pure è anche la riprova di un certo modo personalistico e padronale di concepire e “gestire” le istituzioni democratiche… Non so se il Pd che a Chianciano è all’opposizione si sia opposto alla decisione di Marchetti e francamente mi interessa anche poco…Tra cani non si mordono. In molti e da più parti sembrano aver rinunciato ai principi di laicità dello Stato. E non è un bene.
Caro Marco, ”Famo a capissi”-detta alla chiusina- e non” a giracci intorno”..Cosa c’entra il paragone con Berlinguer e Renzi col crocifisso”? Detta così non c’entra nulla , ma dal momento che forse io mi esprimo non bene quando scrivo, non credo che tu non abbia gli strumenti per capire il senso del mio scritto e quanto vi sia contenuto,soprattutto quando si parla del fatto che la presenza di un simbolo induca a pensare ed anche-se mi permetti- a segnare la presenza di certi pensieri, e riesce a modificare la realtà.Non c’è bisogno che ti dica io della differenza fra Berlinguer e Renzi e dell’uso della simbologia per capire che chi osserva la presenza di certi segni inevitabilmente debba fare riferimento a fatti valoriali.Ed alora occorre metterci daccordo su questi. Se mi è concesso spingermi un po’ più in là, a me sembra che quando si vada a sfiorare l’etica ed i poteri che hanno a che fare con i simboli religiosi molti abbiano paura di dichiararsi e si affidino a posizioni vissute ”di natura di non disturbo” e non è la prima volta che lo noto anche come tua posizione, oppure mi sbaglio sulla tendenza a deviare dal merito? Hai detto -e giustamente sono con te- che in quella sala il crocefisso non dovrebbe apparire, perchè rappresenta un simbolo di un altra concezione dello Stato e non certo del Vaticano, ma ho cercato di spiegare le vicissitudini etiche e storiche che si sono avute che portano a queste ragioni che anche tu sostieni.Berlinguer e Renzi non c’entrano nulla col crocefisso(questo lo capiscono anche i polli)ma ho portato quell’esempio per far capire-secondo me- che la società italiana ha subito una involuzione di carattere politico e culturale senza precedenti in questi ultimi 30 anni, mentre oggi folle di milioni avendo odorato da quale parte possa tirare nuovamente il vento,plaudono al Presidente del Consiglio non eletto da nessuno e che dice di fare le riforme per eliminare quello che per lui è pantano e per far girare più veloce il meccanismo produttivo della politica.Solo che il pantano spesso è nella mente di quegli italiani che non si rendono conto che quando un palazzo è stato costruito,andare a scalzare le fondamenta è una funzione che si assumono coloro o che hanno capito ben poco di quale sia la lotta politica che sta dietro a codeste riforme, o che non vedono l’ora di ristabilire pezzi cospiqui di potere politico perduto, poichè per quelli passa il consenso.Che strano, hanno tutti paura della non democrazia ma producono fatti e valori che la democrazia fanno abortire.Pensano che il fronte del NO sia di coloro che resistono alle riforme perchè se perdessero perdono anche il lauto loro stipendio, come se fosse vero che sono gli stipendi dei parlamentari che affossano l’Italia.Una gran parte pensa così, ma c’è un altra parte che ha capito bene di cosa si stia parlando e punta a non farsi smontare il castello, e quello è il castello del potere, costruito TRASVERSALMENTE in 60 anni di repubblica, col peso principale di coloro che hanno votato per i simboli di cui si parlava..Si quelli che oggi vogliono mettere nelle aule pubbliche, contando sul silenzio- assenso di una pletora di milioni di lobotomizzati politici che non si curano più di nulla e che non riconoscono certi valori perchè pensano siano da rottamare.Quindi fra Renzi e Berlinguer un po’ di diversità c’è sia nell’etica sia nell’uso spregiudicato della politica. E quando rivedo Berlinguer(della cui figura si è appropriato anche Renzi diciamo lo francamente)allora il problema del simbolo e di ciò che ne sta dietro sarebbe bene spiegarlo e non dire ”ognuno a casa propria fa quello che gli pare, quella è la casa dello stato laico quindi non c’è giustificazione alcuna di tale presenza”, perchè lo stato laico è di tutti, anche dei cattolici e dei credenti a cui nessuno impedisce di professare la fede, anzi è proprio per la ragione di essere laico che lo stato permette la presenza e la libertà di manifestare anche aspetti culturali che cozzano anche contro la propria impostazione.Ecco il fondamento di un principio veramente di natura ”liberale” che credo debba appartenere a tutti.Dentro lo stato della fede o confessionale che dir si voglia tale libertà non c’è, per cultura, etica e storia e ferrea organizzazione, quasi sempre antidemocratica e fortemente controllata, anche se spesso dicono il contraio, anche se folle enormi ogni mattina acclamano un signore vestito di bianco che viene presentato come l’aggiornamento ai tempi di una Chiesa in forte tensione.Ecco quello che dovrebbe capire la gente e saper inquadrare i preti come i migliori politici di parte esistenti da 2000 anni, sopravvissuti al crollo di imperi.Questo si dovrebbe dire se non si ha paura di parlare della realtà materiale che trasforma il mondo, in cui anche loro sono immersi con una funzione ben chiara e definita.Ed è chiaro che da parte degli opposti schieramenti si tenti l’invasione di campo, giustificata al posizionamento dei simboli in casa dell’altro, perchè tutti sanno bene cosa significhi questo.Lo sanno anche coloro che facendo i sorpresi dicono candidamente”ma qual’è il problema?”.
Tu non lo dici e non l’hai mai detto e te ne rendo merito, ma parlare e spiegare il perchè di certe cose io credo che sia anche una funzione della stampa, soprattutto se come dici te guarda a sinistra, perchè quella che guarda al centro,sembra che dica le stesse cose, anzi ancora più radicali, ma la maggior parte delle volte fa e produce che la realtà sia il contrario.Che sovraintende al famoso detto di dire bene e razzolare male.