L’ITC EINAUDI SENZA STUDENTI: NESSUNA ISCRIZIONE ALLA PRIMA CLASSE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO. PER CHIUSI UN ULTERIORE SEGNALE DI DECLINO

CHIUSI – Per anni ci è mancato un soffio e la cosa è stata scongiurata all’ultimo momento. Stavolta sembra proprio che non ci sia rimedio. Lo storico Istituto Tecnico per Ragionieri Einaudi di Chiusi a settembre non allestirà nemmeno una prima classe… Nemmeno una iscrizione.
Difficile anche l’ipotesi di una prima congiunta ragionieri-geometri, perché anche i geometri rischiano di non farcela ad assicurare il numero legale per una classe scolastica: le iscrizioni infatti sarebbero solo 12.
Si profila insomma un epilogo amaro per una scuola superiore che per decenni ha formato centinaia di impiegati di banca e non solo. La scuola chiusina sconta un trend negativo a livello nazionale, ma evidentemente anche alcuni fattori locali, visto che istituti analoghi, come l’ITC Redi di Montepulciano, pur soffrendo un calo di iscritti, non sembrano nella stessa drammatica situazione.
Negli anni ’60-70 almeno due terzi degli studenti che dalla terza media di Chiusi andavano alle superiori, finivano all’Einaudi. Negli anni ’90 ci fu il boom della nuova sezione per geometri… poi il lento, inesorabile declino, e l’esplosione dei licei, fino alla possibilità, a questo punto molto concreta, che quest’anno la storica “Ragioneria”, non abbia matricole…
Va un po’ meglio al Professionale ora denominato “I.I.S Valdichiana Ipsia Marconi”, che tra qualche anno potrebbe ritrovarsi ad essere l’unica scuola superiore della città. Gli studenti che si apprestano all’esame di terza media hanno scelto i maggioranza i licei di Città della Pieve e Montepulciano, alcuni l’Alberghiero di Chianciano, qualcuno l’istituto agrario delle Capezzine (Cortona) o l’Artistico di Orvieto e appunto il Professionale.
Vero che in banca adesso è difficile entrare (le banche licenziano), che le piccole e medie aziende artigiane sono in difficoltà, che l’edilizia è ferma e quindi per ragionieri e geometri sono tempi bui, ma la crisi dell’ITC Einaudi sembra derivare anche da una perdita di “appeal” della scuola in sé e anche – forse – da problemi logistici: i treni che non si fermano o non arrivano in orario congruo, per esempio. Fino a una decina di anni fa molti studenti arrivavano a Chiusi in treno. Ora nessuno. Probabilmente l’Einaudi non ha saputo adeguarsi e rinnovarsi abbastanza, non ha aggiornato la propria offerta formativa… O ha dato questa impressione.
E ora Chiusi rischia seriamente di perdere la sua principale scuola superiore. Segno anche questo, inequivocabile, del declino generale della città. Un declino evidente che solo la politica e la propaganda si ostinano a mascherare.
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Purtroppo la politica in questi anni e soprattutto quella locale ha sorvolato tale problema. Fa anch’esso parte di una crisi più generale che alla fine ne determina e ne attiva un altra.La conseguenza della riduzione della mobilità ferroviaria è una causa non piccola ma la politica corre ai ripari quando i buoi sono usciti dalla stalla e finchè i ripari sono possibili si salva per il rotto della cuffia ma poi la crisi mette a nudo il fatto che ci sia un limite a tutto. Purtuttavia la politica continua ad incensarsi, a non sentirsi ”parte lesa con il sacrosanto dovere di reagire” e questo succede perchè non contiene più idealità e programmi.Perchè destra per lei è uguale a sinistra e destra, centro e sinistra sono la stessa cosa ed a tal modus ragionandi porta il cervello delle persone.Perchè fa concentrare le menti dei suoi abitanti sulle cacche dei cani anzichè concertare alternative o soluzioni a quello che è già ”un deserto dei tartari”. Il tragico è che prenda ancora applausi e che dica di Grillo che è un populista.
Questo articolo ta registrando migliaia di visualizzazioni (su facebook sono oltre 11.000) e decine di commenti, pr lo più da parte di ex allievi costernati per la possibile chiusura, a breve, della scuola, ma anche piuttosto “feroci” sull’offerta formativa e sulla qualità dei professori. Anche l’Istituto Einaudi Marconi ha commentato. Così: “Sulla scuola comunque non ci sono esclusivamente commenti negativi. Alcuni genitori infatti ci scrivono: ‘…Eravamo d’accordo di risentirci alla fine di questo mese per eventuali sviluppi riguardanti un possibile riconoscimento del Marconi come centro di formazione CISCO (in fase di riconoscimento, in quanto alla scuola è stata offerta la possibilità di divenire sede formativa CISCO) e siamo quindi a chiederLe se ci sono novità in proposito ed eventualmente portarne a conoscenza le famiglie degli allievi, così come delle altre importanti iniziative quali ad esempio le prove con lo spettrometro di massa ed il “Progetto scienza di cittadinanza”.
Riteniamo fondamentale per l’Istituto l’impegno che Lei, insieme ad altri docenti, state profondendo per mantenere la scuola adeguata ed aggiornata alle nuove tecnologie in continua e rapidissima evoluzione nel mondo d’oggi e per questo consideriamo importantissimo portare a conoscenza tutti gli sforzi e le iniziative tese alla valorizzazione dell’Istituto nonché all’arricchimento culturale dei nostri figli che lo frequentano.
vorremmo inserirvi anche alcune notizie riguardanti il corso CISCO che si è tenuto nell’Istituto e che si è concluso poco tempo fa, nonché possibili sviluppi per il prossimo anno scolastico…..’ Naturalmente fanno notizia solamente le criticità e molto meno le cose positive.”
Ringraziamo l’Einaudi-Marconi per il commento e per le informazioni sulle “buone cose fatte”. Ma qui non si tratta di dare notizia solo delle criticità… qui è in ballo il futuro di una scuola e la sua possibile (anzi, a questo punto probabile) chiusura nel giro di pochi anni… Stupisce il silenzio sull’argomento delle istituzioni della politica, dei sindacati, degli stessi docenti… L’ITC Einaudi non sarà la migliore scuola del mondo, la più aggiornata, la più moderna ed efficiente, ma quando chiude una scuola no chiude SOLO una scuola…