L’ITC EINAUDI SENZA STUDENTI: NESSUNA ISCRIZIONE ALLA PRIMA CLASSE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO. PER CHIUSI UN ULTERIORE SEGNALE DI DECLINO

giovedì 22nd, maggio 2014 / 17:23
L’ITC EINAUDI SENZA STUDENTI: NESSUNA ISCRIZIONE ALLA PRIMA CLASSE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO. PER CHIUSI UN ULTERIORE SEGNALE DI DECLINO
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CHIUSI – Per anni ci è mancato un soffio e la cosa  è stata scongiurata all’ultimo momento. Stavolta sembra proprio che non ci sia rimedio. Lo storico Istituto Tecnico per Ragionieri Einaudi di Chiusi a settembre non allestirà nemmeno una prima classe… Nemmeno una iscrizione.

Difficile anche l’ipotesi di una prima congiunta ragionieri-geometri, perché anche i geometri rischiano di non farcela ad assicurare il numero legale per una classe scolastica: le iscrizioni infatti sarebbero solo 12.

Si profila insomma un epilogo amaro per una  scuola superiore che per decenni ha formato centinaia di impiegati di banca e non solo. La scuola chiusina sconta un trend negativo a livello nazionale, ma evidentemente anche alcuni fattori locali, visto che istituti analoghi, come l’ITC  Redi di Montepulciano, pur soffrendo un calo di iscritti, non sembrano nella stessa drammatica situazione.

Negli anni ’60-70 almeno due terzi degli studenti che dalla terza media di Chiusi andavano alle superiori, finivano all’Einaudi. Negli anni ’90 ci fu il boom della nuova sezione per geometri… poi il lento, inesorabile declino, e l’esplosione dei licei, fino alla possibilità,  a questo punto molto concreta, che quest’anno la storica “Ragioneria”, non abbia matricole…

Va un po’ meglio al Professionale ora denominato “I.I.S Valdichiana Ipsia Marconi”,  che tra qualche anno potrebbe ritrovarsi ad essere l’unica scuola superiore della città. Gli studenti che si apprestano all’esame di terza media hanno scelto i maggioranza i licei di Città della Pieve e Montepulciano, alcuni l’Alberghiero di Chianciano, qualcuno l’istituto agrario delle Capezzine (Cortona) o l’Artistico di Orvieto e appunto il Professionale.

Vero che in banca adesso è difficile entrare (le banche licenziano), che le piccole e medie aziende artigiane sono in difficoltà, che l’edilizia è ferma e quindi per ragionieri e geometri sono tempi bui, ma la crisi dell’ITC Einaudi sembra derivare anche da una perdita di “appeal” della scuola in sé e anche – forse – da problemi logistici: i treni che non si fermano o non arrivano in orario congruo, per esempio. Fino a una decina di anni fa molti studenti arrivavano a Chiusi in treno. Ora nessuno.  Probabilmente l’Einaudi non ha saputo adeguarsi e rinnovarsi abbastanza, non ha aggiornato la propria offerta formativa…  O ha dato questa impressione.

E ora Chiusi rischia seriamente di perdere la sua principale scuola superiore. Segno anche questo, inequivocabile, del declino generale della città. Un declino evidente che solo la politica e la propaganda si ostinano a mascherare.

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