MARASMA PD SULLA CANDIDATURA GIANI IN TOSCANA E SUL SEGRETARIO REGIONALE IN UMBRIA: COME FARSI MALE DA SOLI
Il Pd proprio non ce la fa a stare e mostrarsi unito e compatto. E’ un partito in perenne lotta con sé stesso. Ha smesso di fare le primarie per scegliere i candidati, perché le perdeva tutte. Nel senso che a vincere era quasi sempre l’outsider, mai il candidato ufficiale del partito. Quindi meglio soprassedere. Ma anche senza primarie le cose non è che vadano benissimo.
In Toscana a 4 mesi dalle Regionali, il partito si è incartato sulla ricandidatura del governatore Eugenio Giani. Prima sì, poi “forse meglio di no”, poi ni, poi… Un marasma che ha indotto lo stesso Giani a prendere il toro per le corna e a mettere tutti davanti al fatto compiuto. Con una lettera al segretario regionale Emiliano Fossi ha infatti annunciato a Fossi e tut le monde che si ricandiderà a presidente della Toscana, con o senza l’imprimatur del Pd. 
Un Pd, che a forza di indugiare si ritrova adesso con le spalle al muro. E in mezzo ad un gioco al massacro.
Se la segretaria nazionale Elly Schlein avesse voluto ripresentare Giani lo avrebbe già deciso e comunicato, invece ha continuato a tergiversare. Le voci di corridoio dicono che avrebbe preferito e preferirebbe un candidato più vicino alle sue posizioni e non uno della componente “riformista” come Giani e come altri candidati di altre regioni, vedi Ricci nelle Marche o De Caro in Puglia. E questo anche se Giani, risulta nei sondaggi tra i governatori più apprezzati d’Italia. Sarebbe una questione non personale, ma di ridisegno degli equilibri interni al partito.
Come avevamo già anticipato qualche settimana fa, il candidato alternativo a Giani, più allineato con Schlein, poteva essere proprio Emiliano Fossi, però si è scatenata subito la contraerea, che ha cominciato a parlare di un Fossi “assopigliatutto” (segreteria regionale, seggio parlamentare, candidaura a presidente regionale…). Come se in tutta la Toscana, che è una regione grande, non ci fosse altro.
Ma ora la mossa del cavallo di Giani cambia tutto. Tra l’altro il governatore si è già mosso sul piano delle alleanze, strizzando l’occhio a sinistra (Avs) e anche al M5S, che attualmente sono fuori dalla coalizione o all’opposizione. Con Italia Viva sullo sfondo. Adesso il partito di Renzi e Scaramelli è in maggioranza, insieme al Pd. Una disponibilità ad appoggiare Giani, l’aveva data, si tratta di capire se la manterrà, nel caso entrassero Avs e M5s. Non è detto.
Certo, adesso per Elly Schlein sarà più difficile cambiare cavallo. Il rischio sarebbe una implosione devastante del partito, e anche del campo più o meno largo del centro sinistra che i sondaggi danno, ad oggi, avanti di 20 punti rispetto al centro destra. Poi, Giani è al primo mandato, con quale motivazione il Pd potrebbe negargli la possibilità di fare il secondo?
Il tempo per recuperare e presentarsi con la faccia sorridente forse c’è (forse), ma al momento il Pd toscano sta mostrando parecchie crepe e la segretaria nazionale Schlein invece di ricomporre il puzzle, tiene tutte le tessere in mano e non si pronuncia, alimentando malumori e offrendo il fianco a gomitate e fughe in avanti. “Questa è la strada più sicura per perdere elezioni che sembravano già vinte” dice qualcuno, temendo un harakiri da clown del circo.
In Umbria, dove si è votato l’anno scorso per la Regione, la situazione interna al Pd non è molto migliore. Il partito si è appena dato un nuovo segretario regionale. Ma non è quello uscito vincitore dalla conta congressuale una settimana fa, ovvero Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno. Paquali su cui pende una vicenda giudiziaria, che era nota anche al momento del congresso e della candidatura, ha deciso di fare un passo indietro per non creare problemi al partito. L’Assemblea Regionale preso atto di ciò ha eletto Damiano Bernardini, giovane sindaco di Baschi, comune dell’orvietano, con con 190 voti su 209.
Bernardini prende il posto di Tommaso Bori, attuale vicepresidente della Regione e anche di Pasquali che si è fatto da parte prima di cominciare. Il nuovo segretario è della stessa “componente” di Pasquali, ovvero “Passione Democratica” ed è stato il sindaco di Passignano ad indicarlo come candidato alla guida del partito in Umbria.
Un po’ come in Toscana, un epilogo che forse si poteva evitare solo giocando un po’ meglio la partita: una figura non proprio brillante quella fatta dal Pd Umbro che tiene un congresso, elegge un segretario che sapeva avere una spada di Damocle sulla testa e poi deve fare marcia indietro, vanificando il voto degli iscritti, con una soluzione trovata a tavolino a posteriori.
L’epilogo nella scelta del segreario regionale apre adesso anche un’altra questione interna, quella diciamo così territoriale. Bernardini infatti è sì della “corrente” di Pasquali, ma dello stesso territorio del suo competitor Trappolino. L’orvietano, come area, ha perso il congresso, ma ha adesso il segretario del partito; l’area del Trasimeno con Pasquali aveva vinto la conta e sembrava pronta a riprendersi almeno una porzione della scena, adesso invece si ritrova punto e capo con un pugno di mosche in mano.
In molti, anche nelle fila del partito, si chiedono quanta “democrazia interna” ci sia in tutto ciò. E se qualcuno chiederà scusa per quanto accaduto. E soprattutto se adesso il Pd umbro troverà una linea unitaria e condivisa o al contrario rimarrà un contenitore di correnti l’una contro l’altra armata e tutte protese ad annullarsi a vicenda più che a trovare strade comuni e meno accidentate.
C’è chi spinge, sul piano organizzativo, per un partito “meno liquido”, in cui le sezioni e i militanti – oggi ridotti a presenze aleatorie e virtuali – riaquistino peso, capacità di elaborazione e potere decisionale, mentre sul piano dei contenuti resta in piedi e senza soluzione la dicotomia tra chi vorrebbe ritrovare una collocazione più marcatamente di sinistra, laica e antiliberista e chi invece guarda essenzialmente al “governismo”, alla gestione dell’esistente senza mettere in discussione il modello dominante di società, né gli equilibri tra poteri e tra territori… 
Così come Pasquali anche Bernardini viene dalla periferia. Da un’area interna marginale e marginalizzata: la settimana scorsa c’era anche lui come sindaco di Baschi, a Roma a protestare con le Fs e il ministero dei Trasporti, per i tagli ai treni e il progressivo impoverimento del trasporto ferroviario, insieme ai sindaci di Orvieto, Chiusi, Città della Pieve, Cortona, Amelia, Cetona, Panicale, Parrano ecc. mentre Pasquali e altri primi cittadini del Trasimeno non hanno fatto parte della spedizione. Su questo tema il neo segretario Pd umbro si è schierato a fianco dei pendolari, dei cittadini, delle istituzioni dei territori. al pari ad alcuni parlamentari toscani e umbri. Alcuni dei quali ne hanno subito salutato l’elezione: vedi Anna Ascani.
Resta però il nodo Pd. E l’immagine che il partito sta dando di sé stesso in questo momento in Umbria e in Toscana, che sono due delle regioni dove al di là degli alti e bassi è più forte e radicato.
Sono ormai quasi 20 anni che esiste il Pd e ancora non ha trovato una identità: continua a muoversi come un partito che è tutto e niente; che è un po’ sinistra e un po’ centro (a volte anche un po’ destra); che è laico, ma anche cattolico e a volte bigotto; che è pacifista, ma vota per il riarmo e per la fiducia a Ursula Von der Leyen; che parla di genocidio dei palestinesi, ma al suo interno ha pure la “sinistra per Israele”.
Del resto è anche il partito che in Toscana candida Giani, ma anche no, o forse sì, mo’ vediamo… e traccheggia finché Giani non si candida da solo. E’ il partito che in Umbria fa un congresso, fa votare i militanti, elegge segretario Pasquali, che però una settimana dopo si scanza, come era prevedibile e quindi è costretto a nominare un segretario a tavolino, tirandolo fuori dal cilindro come fosse un coniglio.
E tra i militanti e gli elettori un po’ sbigottiti c’è chi da un lato (quello toscano) pensa che forse era meglio puntare sul Giani bis senza tanti traccheggiamenti e chi, sul lato umbro, con un punta di scarasmo sottolinea che il coniglio, in Umbria lo fanno a porchetta, la domenica…
m.l.










Evidentemente è troppo autonomo per il Pd,troppo passato riformista,troppo appoggiato da Cgil,Sindacati ed AVS.
Quando si è cosi -e non lo metto in dubbio perchè i fatti li hai detti e descritti in maniera riassuntiva,concisa ma essenziale a darne una visione al pubblico – come partito di massa si diventa corresponsabili dello sfascio d’italia- ,salvo poi sfornare un risultato ed indirettamente essere utilizzati dalle destre che non chiedono altro che il progressivo disfacimento della sinistra.Allora mi domando-riferendomi a quanto detto da te su ‘i venti anni” che il Pd esiste: chi l’abbia ideato dopo il crollo del Muro di Berlino ben sapendo che la creatura non era come il PCI ma un misto di assocazionismo di forze che venivano da sinistra con una visione di sinistra dove sarebbe penetrata sin da subito una visione riformista tipica dell’universo culturale Cattolico dei vari padri Prodi,Veltroni,Franceschini, e tutti gli esponenti di quella che è stata La Margherita, che tanto hanno pesato sulla politica italiana e su quella sindacale come strumento di visione economica riformista, keynesiana, ed anche profondamente mascherata progressista ma in effetti conservatrice e non innovatrice nei rapporti economici che hanno deciso di far pesare il piatto della bilancia come politica industriale non dalla parte dei ceti popolari ma di quelli imprenditoriali, fatta però progressivamente ed in maniera larvata, ERODENTE, sapendo che tale era e che si è sposata benissimo soprattutto a livello mediatico con quanto avveniva nel mondo, allora mi domando se non sia stato questo lo strumento per bastonare la sinistra e ridurla a pezzetti tali da non farla più pesare, alienando partecipazione e simpatia politica alla sinistra e che questo non sia stato UN PERCORSO STUDIATO,BEN CONSAPEVOLE,ELABORATO DA QUELL’ ”INTELLIGHENZIA” DI LIVELLO SUPERIORE CHE HA FATTO SI DI FAR PARTECIPARE A QUESTO PROCESSO ANCHE TUTTA L’ORGANIZZAZIONE POLITICA, MORALE,RELIGIOSA CHE HA TROVATO IL MODO SICURO DIRETTO ED INDIRETTO DI REGOLARE I CONTI COL SUO ANTICO NEMICO ? Faccio notare a tal proposito che già un piede non piccolo ma quasi tutta la gamba, tale complesso di forze aveva messo tutti e due gli arti inferiori dentro lo Stato appropriandosi e combattendo sia il principio della laicità su cui si fondava sia intromettendosi nella formazione del complesso legislativo che regolava la vita delle persone sia alleandosi in tal processo col berlusconismo strisciante prodotto dal sostentamento politico dei media.Il risultato eccolo, guardiamolo se non sia questo che vediamo oggi intorno a noi, della compressione delle esigenze popolari, della ristrettezza economica privando lo Stato di risorse, della risoluzione tendenziale dell’interesse privato prevalente sul pubblico. In politica internazionale della costruzione progressiva di un fronte europeo che non è stato quello dell’interesse dei popoli ma di quello dei mercanti.”Banche e comparti finanziari” dipendenti in gran parte dal burattinaio che tirava le fila oltre atlantico e che teneva tanto ad apparire che politicamente al proprio interno agissero due forze politiche contrapposte che si combattevano davanti agli occhi di 330 milioni di stolti e di depoliticizzati, magari anche con parecchi dollari in tasca e culturalmente percorrenti sentieri dell’utilitarismo personale o di gruppo,che facevano a gara a chi sfogasse le proprie ansie e proteste nelle valvole di sfogo fornite dal sistema (quello esaltato centinaia di volte dal giornalismo nostrano alla Rampini che tanto ascolto richiede al pubblico che guarda a sinistra e che parla tanto di ” libertà” ) ma nello stesso tempo incapaci di una visione politica ed economica complessiva per rendersi conto che venivano condotti alla catastrofe da quei due partiti così apparentemente diversi ma che erano la faccia della stessa medaglia.L’ho detto tante volte tutto questo !
Lo hanno appreso ed attaccato al proprio muro quel manifesto che recitava ” I care” ben sapendo però che era tutta una farsa, un teatro e che soprattutto sarebbe stato nel divenire una partita politica priva di risultati efficaci per riportare a galla i ceti subalterni per i quali suo padre e suo nonno si erano battuti, riuscendo anche ad essere efficaci contro ll fascismo in quel dopoguerra dove chi spingeva davvero a sinistra i risulati li faceva vedere ed apprezzare. Al culmine della crescita però altre forze latenti all’interno della società ”libera” hanno prevalso ed è spuntato il terrorismo, le associazioni segrete che non erano mai morte dal crollo del fascismo ma rimaste latenti nella condizione culturale italiana e tutto si è riconvertito e la strada è ritornata ad essere in salita ed oggi è piena di buche, non asfaltata e quel fantasma della sinistra la percorre ad un passo avanti e due indietro. QUESTO E’ STATO IL RISULTATO CHE HA VISTO E SOPPORTATO LA GENTE,TRANNE QUELLA GENTE CHE SOPRA A TUTTO QUESTO SI E’ INGRASSATA ANCHE DENTRO LA STESSA SINISTRA NELLE CITTA’ ED ANCHE NEI PAESI COME IL NOSTRO..Ed allora mi domando cosa vadano oggi a proporre all’Italia dei ceri popolari e ceti medi se non la politica asfittica e premiante di un utilitarismo carrierista degli stessi loro singoli individui che fingono la loro appartenenza culturale ad un mondo che hanno grandemente contribuito a distruggere in maniera consapevole.E dico consapevole e ribadisco consapevole poichè quella genia di gente che ha deciso la nascita di tale creatura lo sapeva bene che saremmo arrivati a tutto questo e che progressivamente lo Stato sarebbe stato disintegrato da quelle forze subalterne al capitalismo più bieco ed operante per arricchire il vertce della piramide sociale e ridurre ad oggetti tutta la base e le basi che ne stanno sotto. La fotografia dell’America è questa ma è esportabile in tutte le altre nazioni e la cosa più incresciosa e sarcastica di tutte è che oggi quelle forze che hanno fortemente contribuito a produrre tutto questo, piangono e belano come bambini neonati. C’è un bel paragone che la cultura popolare napoletana ricca e colorita di modi di dire ma talmente veritieri e personificanti la realtà che si ha davanti, evoca per tali comportamenti quando arriva a dire : ” CHIAGNONO E FOTTONO ”. Tutto il resto,-e che non sarebbe davvero poco- deriva da tutto questo stato di cose. E quindi anche le domande che spesso ci facciamo cercando di andare verso le soluzioni, anche sui problemi locali che ci riguardano più da vicino come il degrado del paese, la ferrovia, l’inquinamento che già da tempo esiste, la delinquenza piccola e grande,ma anche tutti gli altri derivano da tale status e dall’atteggiamento di una popolazione ormai prona e senza un minimo di dignità che gli possa far alzare la schiena perchè a questo è ridotta tranne singole teste pensanti ….talvolta guardando alla famosa ” teoria del metro” che è quella del metro da sarti srotolato e messo su di un tavolo dove si possa fissare un limite massimo d’età di 90 anni( posto reale e che senza dubbio oggi è grasso che cola…) e guardando a quale sia la misura attuale dove sono che è quasi di 80 perchè ne manca 1 a tale traguardo, viene da dire guardando a quanti ce ne siano per arrivare a 90 – mi si passi il francesismo…- che ho avuto un gran c…. chi non lo avrà invece di certo sono quelli che oggi piegao la testa, si arrabattano credendo che essendo vicini alla politica di qualsiasi colore essa sia, si sbattono alacremente per esserne beneficiati, magari ci credono per speranza innata di risolvere le loro ansie ed accettano tale status non alzando la testa fonendo ossigeno a chi stà sopra loro.E quell’ ossigeno è intriso di di mancanza di ideali, mancanza di idee, rinuncia a lottare e per certi profuma tanto del mestiere più antico del mondo.E allora chi ringraziare per tutto questo? C’era la canzone una volta di Giani Morandi che faceva ”uno sui mille ce la fà”, ma gli altri ? Siamo sicuri che tutto questo gli vada bene ? Karl Marx che proprio tant fesso non era -oggi se non aborrito da quella sedicente sinistra che dicevo prima – ma tenuto avvedutamente in debita disparte, diceva riferito ai fatti contemporanei alla sua epoca ” …..solo una rivoluzione in ultima istanza è capace di spezzare questo sistema”. Oggi crediamo che le differenze del mondo odierno -dominato totalmente da quello che abbiamo identificato come Capitalismo regolatore della vita -siano minori e tanto diverse in sostanza da quelle che esistevano al tempo di quel pensatore ? Qualcuno a tale domanda risponderebbe probabilmente così : ”Oggi crediamo di essere cosi tanto liberi, ma non siamo mai stati schiavi come adesso”.
Possibile che in tutto il PD toscano non si trovi una persona un pò meglio di Giani o di NARDELLA o del prepotentissimo Rossi,quello che godeva nei tagli alla sanità o nelle chiusure degli ospedali ?
Capisco che il PD centrale abbia bisogno di uno ammaestrato e che non prenda decisioni autonome.
La Toscana ha bisogno di altri personaggi,anche se del PD ma persone che facciano gli interessi di tutti i cittadini !
Basta con queste marionette !
Il presidente di una regione deve essere persona ponderata,intelligente e che sappia imporsi anche alla direzione Romana !
Oh Niccolò ma come mai dici cosi ? Mi sembreresti tanto interessato alle sorti del PD al punto che faresti pensare che tu avessi fatto domanda per richiederne la tessera…..coi tempi che corrono guarda che non ci sarebbe da meravigliarsi più di nulla eh ? In fondo mettila come la vuoi ma è il secondo partito d’italia….
Carocarlo,io mi rassegno ! So che la Toscana è la roccaforte rossa,dopo l’ Emilia Romagna!
L’ unica speranza ,o condanna, è che, almeno,ci mettano una persona con due palle come mongolfiere !…NON mi fraintendere non sto parlando di Wladimiro GUADAGNO!
Per quanto riguarda la tessera ,sicuramente,la prenderò in punto di morte ! Almeno muore uno di loro !
L’ unica tessera che non prenderò mai,mai,mai,è quella del M5s ! Mi farei troppo schifo !
Ricodati Niccolò, specialmente in politica mai dire mai….a parte gli scherzi, credo però che necessiterebbe anche poter riguardare le norme che regolano le possibilità di aderire ai gruppi misti perchè spesso i salti della quaglia sono stati sempre comuni più che altro ai partiti vassalli,inaffiati e fatti germogliare dal partito padrone delle ferriere….in quale funzione credo che tu te lo possa ricordare, perchè quella funzione era quasi unidirezionale….Ed oggi quell’area lì che è grande,molto più di quanto non si creda è pronta ad ogni evenienza…e mi sà anche che la destra di serpi in seno ce ne abbia diverse ma sono serpi che fino a che non le tocchi sulla pelle (cioè sulle poltrone e sui soldi percepiti ) non mettono in evidenza che dell’amor patrio gliene interessi il giusto. Tanto per essere ”cerchiobottista” anche la sinistra – non solo quella sedicente tale del maggior partito – in quell’ambito ma anche i suoi alleati , negli ultimi anni non mi sembra che abbia scherzato….