LE RAGIONI DEL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE, SABATO 12 INIZIATIVA A CHIANCIANO CON RIMON ISSA
CHIANCIANO TERME – La situazione a Gaza e in Medio Oriente si fa ogni giorno più drammatica. L’esercito israeliano continua nel genocidio dei palestinesi. Il braccio armato di Hamas, le Brigate Al Qassam. risponde con assalti mirati e attentati contro i militari dell’Idf. Il Ministro israeliano Israel Katz ha esposto l’ultima trovata, lui l’ha chiamata “città umanitaria”, ma in realtà non sarà altro che un immenso campo di concentramento, in cui cui deportare e concentrare, appunto, la popolazione palestinesi, che da lì non potrà uscire e sarà sottoposta a controlli di sicurezza da parte dell’Idf per avere a certezza che non vi siano membri di Hamas.. Questa città-lager da 600 mila persone verrebbe realizzata sulle rovine di Rafah, al confine con l’Egitto. E sarebbe il primo passo verso la deportazione definitiva dei palestinesi fuori dalla loro terra. In altri paesi che li accolgano.
Il video postato qualche mese fa dal presiente Usa Donald Trump in cui si vedeva la Striscia di Gaza trasformata in lungomare per ricchi, tutti noi lo giudicammo una boutade di cattivo gusto, ebbene oggi Israele (con il consenso e le armi degli Usa e nel silenzio dell’Europa) sta lo sta trasformando in realtà, perché proprio quello è il piano strategico dello Stato ebraico.
“Cacciare qualcuno dalla sua patria sarebbe un crimine di guerra. Se fatto su larga scala, diventa un crimine contro l’umanità” ha scritto di recente Michael Sfard, un dei più autorevoli avvocati israeliani impegnati sul fronte dei diritti umani. Netanyahu e i suoi ministri parlano di “migrazione volontaria”, ma “la popolazione di Gaza è sottoposta a così tante misure coercitive che nessuna partenza può essere considerata consensuale in termini legali”, dice ancora l’avvocato Sfard. Un altro esponente del governo israeliano aveva propost di separare donne e bambini dagli uomin e questi sterminarli tutti… E in effetti anche questa opzione è stata messa in pratica con, senza neanche distinguere e dividere la popolazione, ma sparando nel mucchio ad ogni occasione, anche alle file per il pane e per gli aiuti.
In un quadro del genere, è difficile orientarsi. E’ difficile comprendere come uno stato che si definisce democratico, nato peraltro dalla tragedia della Shoa, possa arrivare a pianificare un genocidio e una deportazione di massa dei palestiensi, identica a quella che il suo popolo ha subito 80 anni fa…
Per capire ciò che succede adesso a Gaza in Cisgiordania e in tutto il Medio Oriente non basta ascoltare le varie “campane”, occorre anche ripercorrere la storia, indagare le cause profonde del conflitto israelo-palestinese, in una terra che le tre grandi religioni monoitesiste definiscono e considerano santa, ma nella quale non c’è mai stata pace e adesso anche la speranza di una convivenza senza spararsi sembra svanire e affievolirsi sempre di più.
In questa direzione (capire, indagare le cause profonde e lontane della guerra) va l’iniziativa che si terrà sabato prossimo 12 luglio a Chianciano Terme, nel ridotto del teatro Caos, ale ore 17,00. Titolo: “La palestina, una terra martoriatam dal 1949 ad oggi”, relatore Rimòn Issa, della Comunità palestinese di Perugia.
Una panoramica storica e sociale della Palestina, dall’occupazione sionista e dalla nascita dello Stato Ebraico di Israele, con la conseguente Prima Nabka, alla diaspora e alla nascita della Resistenza palestinese. Il dottor Rimòn Issa, già insegnante di Lingua Araba presso l’Università di Perugia e traduttore Arabo/Italiano, è considerato uno dei più stimati rappresentanti della Comunità Palestinese in Italia. L’evento è organizzato da varie associazioni (ANPI Valdichiana, Anpi Chianciano Terme, Incontriamoci onlus, Legambiente, Circolo Terra e Pace) e dal Comune di Chianciano Terme.
Nella foto (da Internazionale): una zona di Rafah, dove Israle vuol realizzare una città -lager da 600 mila perslone in cui concentrare i palestinesi.









