A BETTOLLE PREVISTO UN POLO LOGISTICO GRANDE COME 73 CAMPI DI CALCIO. UN COMITATO DICE NO. IL SINDACO PREDICA CALMA. E IL CENTRO INTERMODALE DI CHIUSI CHE FINE FA?

martedì 14th, novembre 2023 / 10:57
A BETTOLLE PREVISTO UN POLO LOGISTICO GRANDE COME 73 CAMPI DI CALCIO. UN COMITATO DICE NO. IL SINDACO PREDICA CALMA. E IL CENTRO INTERMODALE DI CHIUSI CHE FINE FA?
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SINALUNGA –  La questione sta facendo molto discutere nella zona di Sinaluga-Bettolle, ma non solo. Si parla di una “previsione inserita nel Piano Strutturale Intercomunale” elaborato dall’Unione dei Comuni della Valdichiana. Più precisamente del progetto di un Polo Logistico (area per lo scambio merci) da realizzarsi nei pressi del casello autostradale Valdichiana, vicino appunto a Bettolle. Le dimensioni sarebbero notevoli: 500.000 mq, una superficie pari a 73 campi di calcio che oggi è agricola e che verrebbbe trasformata in “produttiva”, e ovviamente  urbanizzata e cementificata, per ospitare piazzali, capannoni e quant’altro.
L’area in questione si trova proprio tra l’Autostrada e una strada provinciale da costruire, poco prima del casello A1, sulla destra andando in direzione nord. Non appena dato l’annuncio, si è scatenata la contraerea, come sempre accade e come è normale. Un comitato animato da un gruppo di giovani di Bettolle, parla di “consumo di suolo, incremento di traffico di mezzi pesanti  con aumento conseguente dell’inquinamento e dei rischi per la salute pubblica” e dice No al progetto.

Il sindaco di Sinalunga Edo Zacchei riferisce dell’interesse di alcuni gruppi industruali del settore produttivo e della logistica, ma dice anche che nulla è ancora deciso:

“Sulla costruzione del nuovo polo logistico siamo a fare una riflessione su un’area agricola che, attualmente, ha vari problemi. Il tema è decidere se vogliamo che il futuro rimanga agricolo, oppure urbano. È una fascia di terreno tra l’autostrada e una strada provinciale che verrà costruita: questa condizione gli farà perdere tutti gli interessi agronomici. Se questa ipotesi è interessante per il territorio che rappresento c’è una riflessione da fare. Ci sono degli investitori della logistica del produttivo che sono interessati, ma questa è una materia che viene disciplinata nei piani operativi e di quello ancora non se ne parla. Siamo ancora nella fase strategica. Siamo ben lontani dalla messa a terra dei piani attuativi. (…) Non è una cosa che verrà fatta domani. Se sarà possibile modificare la destinazione urbanistica di quei terreni, forse serviranno anni” dice Zacchei che pur ritenendo “prematura” la costituzione del comitato del NO, scrive sul suo profilo fb:  “Il percorso di elaborazione del Piano Strutturale Intercomunale è complesso ed è necessatio valutare opportunità e contrarietà di ogni azione per apportare modifiche e miglioramenti.

Ieri sera ho incontrato un gruppo di giovani di Bettolle, per ascoltare le loro riflessioni sull’ipotesi di trasformare la destinazione urbanistica di un terreno in prossimità del casello Valdichiana.
Hanno esposto le loro considerazioni in maniera convinta e documentata, elaborando oltre ad un’osservazione al PSI anche un documento articolato che sarà sicuramente utile alle valutazioni che dovremmo fare nei prossimi mesi.
Adesso siamo nella fase strategica e le loro preoccupazioni sono legittime e saranno sicuramente valutate nei prossimi mesi e nei futuri passaggi per giungere al Piano Operativo.
Rimane da sottolineare l’interesse di questi ragazzi/e allo sviluppo futuro dell’assetto del territorio. La Pubblica Amministrazione ha il compito di fare sintesi, ma è evidente che i temi che vengono posti non possono passare inascoltati. Mi auguro che anche in futuro possa alimentarsi un confronto attento e costruttivo”.
Quindi niente muro contro muro, ma confronto.

Sulla previsione dei 900 posti di lavoro, i giovani del Comitato rispondono che “il territorio non si può barattare con i posti di lavoro, il miraggio dell’occupazione non può costitire un ricatto per accettare la deturpazione di un’area del genere”. “Non si può accettare la padanizzazione della Valdichiana“, dicono con chiaro riferimento a ciò che è successo negli anni nel nord Italia (disastri e alluvioni compresi).  Parlano anche del rischio che una volta costruito il Polo Logistico possa via via perdere appeal, come è successo altrove, e la zona si ritrovi con un’area dismessa, da riconvertire ulteriormente…”.

Quello ipotizzato dal Piano Intercomunale a Bettolle sarebbe un polo logistico per lo scambio merci gomma-gomma, perché lì non ci sono infrastrutture ferroviarie. Una cosa di dimensioni maggiori, ma non molto dissimile dal Centro Intermodale Merci che avrebbe dovuto sorgere a Chiusi e che fu finanziato all’inizio degli anni 2000 dal Patto Territoriale Vato. Anzi fu anche avviato a costruzione, con una spesa intorno ai 2 milioni di euro tra espropri e prima urbanizzazione della strada di accesso, ma è rimasto lì, incompiuto. Quello previsto a Chiusi si trova, come ubicazione, a pochi metri dalla stazione ferroviaria e dai binari e avrebbe dovuto consentire lo scambio merci gomma-rotaia. Era considerato fin dalla progettazioone opera strategica e intercomunale, anzi interprovinciale e interregionale, perché al confine con l’Umbria e perché il Patto Territoriale Vato coinvolge anche comuni e istituzioni umbre.

La differenza tra i due progetti sta dunque nelle caratteristiche e nelle dimensioni, ma anche nel fatto che quello di Chiusi non è previsto nel PSI dell’Unione dei Comuni, quello di Bettolle sì.

Bettolle un comitato spontaneo si oppone al progetto del Polo Logistico, a Chiusi, il Comitato Opzione Zero che si batte contro la Stazione in Linea per l’alta velocità e per l’uso e la valorizzazione delle stazioni esistenti di Chiusi e Arezzo (con potenziamento anche della Chiusi-Siena, miglioramento della viaboilità tra Chiusi e Perugia), invece rilancia il porgetto del Centro Intermodale e ne chiede il completamento. Potrebbe anche non essere nell’area a suo tempo prevista e che qualche criticità dal punto di vista idrogeologico ce l’ha.

Anche riguardo al Polo Logistico di Bettolle però qualche criticità era emersa, già nella conferenza di copianificazione tra l’Unione dei Comuni della Valdichiana senese e la Regione Toscana del 16 marzo 2021, soprattutto la Regione aveva evidenziato delle incongruenze: “La conferenza ritiene che l’intervento comporti elevate criticità rispetto ai principi espressi in temi di sviluppo sostenibile, riduzione del nuovo consumo di suolo e valorizzazione del patrimonio territoriale, oltreché alla relativa incentivazione degli interventi di riqualificazione e rigenerazione delle aree degradate e industriali dismesse”. Tant’è che in quella sede la Regione stessa sottolineava  “la necessità di effettuare ulteriori verifiche e valutazioni rispetto alla sostenibilità e fattibilità della previsione”.

I due interventi (Polo Logistico di Bettolle e Centro Intermodale di Chiusi entrambi al momento inesistenti), ammesso che si decidesse di realizzarli, sarebbero compatibili e magari complementari oppure l’uno esclude l’altro?

Da un punto di vista “ecologico”, ovvio che il Centro Intermodale (gomma-rotaia) di Chiusi non solo avrebbe un impatto minore, ma andrebbe nella direzione della riduzione del traffico veicolare delle merci, cioè su strada e su TIR a vantaggio del più ecologico treno e nelle intenzioni del Comitato Opzione Zero andrebbe anche a valorizzare e a ridare ruolo alla stazione e al nodo ferroviario di Chiusi. Nodo che rafforzato anche da un adeguamento della Chiusi-Siena o da un treno ibrido diretto Siena-Chiusi-Roma, valorizzerebbe di fatto anche Sinalunga. che potrebbe essere una delle poche fermate, data la presenza a Sinalnga della connessione per Arezzo.

Le questioni sono dunque alquanto intrecciate e crediamo, dovrebbero essere valutate anche dalla politica e dalle istituzioni  piuttosto attentamente. E non separatamente. E non sono nemmeno avulse dalla discussione sll’alta velocità, la stazione in linea, le stazioni esistenti.

Il fatto che la gente si organizzi e scenda in campo per difendere il territorio e proporre soluzioni è certamente un fatto positivo. E’ positivo, a nostro parere, anche l’approccio che ha avuto in questa fase il sindaco di Sinalunga Zacchei che non ha alzato un muro, non si è arroccato.

Quando le questioni sono di questa portata, è chiaro che le scelte non possono passare sulla testa della gente. Il rischio è di sbatterci la propria.  Una cosa che emerge, da queste situazioni, però è anche l’impressione (questa meno positiva) che nell’Unione dei Comuni della Valdichiana non tutti contino o pesino alla stessa maniera. Montepulciano e Sinalunga son o i due comuni più grandi, questo è vero. Ma sembrano avere un potere contrattuale e decisionale maggiore rispetto ai comuni del sud della zona, che appaiono spesso a rimorchio e senza una loro voce. La presenza in campo di vari comitati (quello di Bettolle, quelo di Chiusi -che però non è solo di Chiusi, ma molto più largo – quello della Valdorcia sulla centrale geotermica, quello di Montepulciano “Il Bersaglio ecc..) può, paradossalmente aiutare la politica a ponderare le decisioni prima di fare danni. Anche a fare passi indietro, se necessario.

m.l.

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