CHIUSI: ADDIO A ROBERTO ROSATI, IL SIGNOR FORD CHE AMAVA LO SPORT
CHIUSI – Un altro pezzo di storia che se ne va. Si dice sempre così, quando muore un personaggio significativo. Nel caso di Roberto Rosati, morto ieri all’età di 90 anni, è certamente così. Non era una figura esuberante, di quelle sopra le righe, presenzialiste. Tutt’altro. E’ stato sempre piuttosto schivo, poco incline, quasi allergico, alla luce dei riflettori, ma ha sicuramente segnato l’epoca d’oro dell’imprenditoria chiusina da quando negli anni ’60 rilevò e continuò l’attività del padre Artemio, che aveva un’officina con distributore di benzina e magazzino ricambi, a Chiusi scalo, all’incrocio tra via Cassia Aurelia e via Leonardo da Vinci, di fianco alla chiesa.
Erano gli anni del boom e la ditta Rosati cominciò a crescere dando lavoro a decine e decine di persone, diventando una delle più importanti concessionarie Ford della provincia di Siena e del centro Italia. I fratelli Gilberto e Roberto Rosati diventarono in poco tempo veri e propri punti di riferimento con aziende a Chiusi, Siena e Perugia… Da queste parti, la Ford era sempre associata al marchio “Rosati” e di Ford a Chiusi e in tutti paesi del comprensorio se ne vedevano parecchie, più che da altre parti, dai tempi delle mitiche e stralunate Anglia e delle Cortina che piacevano ai tassisti, di quelle Taunus che non finivano mai, come le molto “american style” Capri, fino alle più recenti Mondeo, Fiesta, Focus, Kuga… Macchine del popolo e per il popolo, ma anche motori e vetture più potenti targate Lotus o Cosworth…
Roberto Rosati amava i motori, gli piacevano le corse e ha sempre avuto nella sua officina meccanici e preparatori molto bravi che allestivano, un po’ per lavoro e un po’ per passione, anche auto da gara. Ma gli piaceva lo sport in genere e fu grazie proprio a Roberto Rosati e alla sponsorizzazione della sua concessionaria Ford, appena trasferita da Chiusi Scalo a Po’ Bandino, che la storica squadra di pallavolo della Vitt Chiusi cominciò a giocare nel campionato umbro e divenne però, da squadre parrocchiale, una società sportiva strutturata e stimata, con buoni risultati peraltro: tanti dignitosi campionati di serie C sia maschile che femminile…
Purtroppo la vicenda imprenditoriale dell’azienda Rosati a Po’ Bandino non è finita bene. Ma è stata una vicenda importante per Chiusi, per Città della Pieve e per tutto il territorio…
Con i funerali tenutisi questa mattina nella Chiesa di Santa Maria della Pace, a pochi metri dalla sua abitazione, Chiusi ha reso omaggio al concittadino e imprenditore Roberto Rosati, il sig. Ford che amava lo sport.
Nella foto: la vecchia officina Rosati, con distributore, a Chiusi Scalo, nel dopoguerra
Ho saputo casualmente della sua scomparsa solo stamattina stessa ed ho partecipato anch’io ai funerali come hanno fatto molti cittadini di Chiusi, facendo le condoglianze a sua figlia Rossella. Roberto era amico di tutti, una persona molto schiva dei riflettori dell’attualità, lavorava e progettava in silenzio ed è vero ciò che hai detto che per lunghissimi anni la Concessionaria Rosati della Ford ha rappresentato ”una istituzione” nel territorio.Era la fine degli anni ’60 ma ricordo molto bene infatti che quando qualche tassista del piazzale della stazione comperava qualche tipologia di macchina Ford, si vedevano gruppetti di persone che riunite intorno alla nuova auto ne scandagliavano visivamente i comandi e le finiture,poi furono molti ad usufruire di dette auto per il loro lavoro.E’ da quegli anni che si è avuta l’espansione della Ford nei nostri territori ed è vero che per una piccola parte del proprio lavoro la Ditta Rosati s’interessava anche dello sport automobilistico, soprattutto assistendo le varie auto per quelle che erano le corse in salita al ridosso del nostro territorio. A tal proposito ricordo che trattò anche una macchina straordinaria che fu la Cortina Lotus di un certo Gambone (un pugliese che credo studiasse a Siena) che a Chiusi fece storia a quei tempi poichè fu acquistata all’epoca da un giovane chiusino che vinse la scommessa della Chiusi – Perugia in una corsa nel cuore della notte con il tempo di percorrenza di circa 20 minuti.Un mostro meccanico elaborato proprio per le gare di velocità,cosa questa che farla oggi sarebbe da arresto sicuro con trasferimento alle patrie galere…. Roberto insomma ha lasciato il segno nella nostra comunità e la sua attività ha dato lavoro e possibilità di vita migliori a molti operai. Per questo motivo soprattutto oggi la Chiesa di Chiusi Scalo era piena di gente che non dimentica e che l’ha voluto salutare.
È stato un grande imprenditore e grande commerciante di auto.
Aveva la testa sulle spalle.
Con il fratello Gilberto avevano saputo cavalcare il momento opportuno mettendo a frutto l’ esperienza del padre Artemio.
Se ne va un personaggio del mondo imprenditoriale al quale si doveva tanto di cappello.
Di imprenditori come lui a Chiusi se ne contavano pochi,anzi pochissimi. Forse il migliore che ha saputo sfruttare a pieno il boom economico del dopoguerra.
In questo caso, anche se appare una frase fatta, è quantomai opportuno dire che un pezzo di storia se ne va. In tanti anni poi da parte sua mai mezza parola o atteggiamento fuori posto, cosa da rimarcare perchè al giorno d’ oggi la sobrietà e signorilità sono virtù rare.