CRITICITA’ SUL PONTE DELL’ASTRONE TRA CHIUSI E CETONA. TRAFFICO REGOLAMENTATO. MA COME STA IL RESTO DI PONTI E VIADOTTI?

sabato 08th, aprile 2023 / 11:11
CRITICITA’ SUL PONTE DELL’ASTRONE TRA CHIUSI E CETONA. TRAFFICO REGOLAMENTATO. MA COME STA IL RESTO DI PONTI E VIADOTTI?
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CETONA – “Costruiamo ponti, non muri” dicono i pacifisti e tutti coloro a cui preme la vita di chi scappa da guerre, dittature e carestie, lo dice anche il papa… solo che i ponti una volta costruiti poi vanno controllati e mantenuti, affinché non crollino, come quello di Genova o quello sull’Orcia sotto Contignano…

Sono due settimane ormai che sul ponte che attraversa il torrente Astrone sulla strada 321 che collega Cetona a Chiusi Scalo il traffico è regolato da un semaforo provvisorio. Ciò perché “in seguito ad accertamenti tecnici eseguiti dalla Provincia di Siena sono affiorate criticità” che hanno consigliato l’intallazione dell’impianto per la regolazione del traffico veicolare.

“Si tratta di una misura che, secondo i tecnici incaricati dalla Provincia, garantirà la circolazione in sicurezza” ha spiegato in un comunicato il sindaco cetonese Roberto Cottini, aggiungendo che “l’Amministrazione, sin dalle prime informazioni acquisite dalla parte Provincia di Siena (ente proprietario della strada e del ponte), ha sollecitato l’esecuzione di un intervento di consolidamento provvisorio, in vista del ripristino della circolazione, a doppio senso di marcia”.
“Solo dopo l’intervento provvisorio di consolidamento, sarà possibile il recupero della circolazione a doppio senso di marcia.
Tenuto conto che si tratta di un tratto viario in cui la circolazione è più intensa (in quanto anche prossimo all’intersezione con la S.P. 20), l’Amministrazione si è premurata di chiedere una gestione del semaforo che possa favorire un rapido avvicendamento (in sicurezza) tra i veicoli provenienti dai sensi di marcia opposti”, si legge ancora nel comunicato del sindaco.
La circolazione è alternata, con la modulazione di tempi rapidi tra rosso e verde, al fine di favorire (in sicurezza) un andamento (il più possibile) regolare della viabilità. La luce semaforica rossa ha una durata di 20 secondi e quella verde di 30 (in tal modo dovrebbero essere contenuti il più possibile i disagi, fermo restando che la sicurezza è da intendersi prioritaria rispetto ad ogni altro interesse in gioco.
Possono transitare anche i mezzi agricoli. La careggiata è stata ristretta, riducendola ad un’unica corsia di marcia (alternata) nel punto che insiste sopra il ponte del torrente Astrone.
Molti cittadini e automobilisti però si pongono una domanda: se il ponte presenta delle criticità come mai viene comunque consentito il transito sopra di esso, sia pure in modalità alternata tra i due sensi di marcia? Se il ponte è a rischio, non è ugualmente pericoloso farci passare sopra dei mezzi? La riduzione del carico sulla carreggiata è sufficiente a garantire la sicurezza della struttura? Evidentemente sì, se questa è stata la decisione, ma le domande sono legittime.
A Chianciano, il viadotto Ribussolaia, certo molto più lungo, alto e imponente del ponte sull’Astrone, una volta riscontrate delle criticità è stato chiuso al transito, totalmente, nel 2018 e, dopo una serie di ulteriori verifiche, – la notizia è di due giorni fa – verrà abbattuto e ricostruito di sana pianta. E c’è chi si chiede (ma la domanda in realtà è rivolta a comuni, provincia, Anas ecc.) se anche i ponti sull’Autostrada, ce n’è uno a poche centinaia di metri dal ponte dell’Astrone, in direzione Chiusi, siano tutti in perfette condizioni o presentino invece anch’essi delle “criticità”. Sono stati realizzati nei primi anni ’60; l’auostrada fu inaugurata nel tratto Fabro-Chiusi, l’ultimo a entrare in funzione, nell’ottobre 1964, hanno dunque 60 anni. Il cemento armato dopo 60 anni qualche criticità la può presentare.
Il viadotto di Chianciano è del ’70, ha qualche annetto in meno, eppure…
Alcuni dei ponti sull’autostrada sono anche sottoposti a una discreta molte di traffico (si pensi a quello nei pressi di Acquaviva, sulla Sr 326, per esempio). Stesso discorso vale per il “cavalcaferrovia” di Chiusi Scalo, che però è un po’ più recente e ha 20 anni di meno, essendo stato inaugurato nel 1986.

Qualche verifica è stata fatta un po’ ovunque dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova nel 2018,la Provincia di Siena ha avviato un  censimento dei ponti come previsto dalle “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti”. Censimento che consiste nella caratterizzazione geometrica e strutturale di ciascuno dei ponti interessati dai controlli sul territorio provinciale. Per ognuno vengono esaminate e monitorate la totalità delle campate, oltre alla collocazione, le proprietà, le dimensioni geometriche nonché le caratteristiche costruttive. E questo va bene. Ma quanto tempo ci vorrà? E ad oggi quale è lo stato dell’arte e quale è la situazione?

Le autorità preposte dovrebbero far sapere all’utenza che paga le tasse anche per consentire la manutenzione delle strade, quali sono le condizioni reali di ponti, viadotti, cavalcavia… Viaggiare sicuri non può essere solo uno “spot pubblicitario”…
m.l.
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