NOMINE ALLA FONDAZIONE ORIZZONTI, MARCO NASORRI SPARA SU SINDACO E PD: “ENNESIMA OCCASIONE SPRECATA”
CHIUSI – Sulle nomine alla Fondazione Orizzonti, la coalizione di centro sinistra che sostiene Gianluca Sonnini rischia di perdere un altro pezzo. E’ di oggi, infatti la dura presa di distanze circa metodo e merito delle nomine stesse da parte di Sinistra Civica ed Ecologista, il movimento capeggiato da Marco Nasorri, che finora è rimasto, seppur a denti stretti, dentro l’alleanza con Pd e M5S, mentre Podemos e Psi se ne sono andati sbattendo la porta.
“Le decisioni prese dalla maggioranza di Centrosinistra per Chiusi che hanno riguardato la Fondazione Orizzonti non ci convincono e le riteniamo l’ennesima occasione riperduta“, comincia così la nota di Sinistra Civica ed Ecologista e la critica è chiara e senza mezzi termini. E Marco Nasorri, che firma il documento, ricorda che proprio la questione Fondazione fu uno dei motivi delle sue dimissioni da coordinatore della coalizione di maggioranza. Scrive Nasorri:
“Dopo le elezioni amministrative del 2021 Sinistra Civica Ecologista propose di aprire un confronto sulle politiche culturali e definire una nuova missione per la Fondazione. Questo nella convinzione che una vera crescita culturale di una comunità passa dalla condivisione delle scelte e da come vengono fatte vivere nel tessuto sociale. La mancanza di volontà nel realizzare il percorso proposto fu come si ricorderà una delle motivazioni che indussero il sottoscritto a dimettersi da Coordinatore della coalizione.
Da allora non abbiamo partecipato alle poche riunioni che hanno riguardato questo tema, nella constatazione che si stava facendo una discussione inutile, dall’esito scontato e nell’impossibilita di fare una seria riflessione rispetto ad alcune scelte che stavano maturando riguardanti le modifiche statutarie che non ci convincevano”.
Qui Nasorri fa riferimento espresso alla decisione di cancellare la norma statutaria che prevedeva la presidenza dell’ente in capo al sindaco pro tempore . E il riferimento non è… benevolo. Tutt’altro:
“Sostenere, ad esempio, che esistesse un conflitto di interessi causato dalla posizione del Sindaco come Presidente della Fondazione appare cosa priva di senso, soprattutto, considerando la delicata fase che sta vivendo l’Ente. Una decisione che può essere interpretata come un disimpegno da parte del comune. Dispiace dover constatare che si è preferito restare nel chiuso delle stanze finendo per prendere decisioni dal respiro corto, all’insegna della continuità e limitandosi al rassicurante coinvolgimento di amici e compagni. Anche il bando per la manifestazione di interesse per la nomina del Consiglio di amministrazione, senza nessuna discussione pubblica e senza una chiara missione della Fondazione, ha finito per limitare le scelte, anziché favorire una reale apertura. Crediamo che dopo gli errori del passato si è perso un’altra occasione per superare la solita autoreferenzialità e aprirsi invece al coinvolgimento delle molte esperienze associative della nostra realtà”.
Insomma mentre il nuovo Cda appena nominato (Giannetto Marchettini, Simone Agostinelli, Maria Pace Ottieri e Paola Petraccelli) sta per riunirsi giovedì prossimo, per decidere presidenza e incarichi, ecco l’ennesimo siluro politico, all’indirizzo del sindaco, perché le nomine sono prerogativa sua, e del resto della maggioranza che le ha avallate. Ed è un siluro dall’interno della coalizione, fuoco amico verrebbe da dire. Marco Nasorri non le manda a dire e ormai anche lui sembra con un piede fuori dalla coalizione, su posizione molto più vicine a quelle espresse in un commento ad un articolo di primapagina da Daria Lottarini (Possiamo) che non a quelle del Pd, che anche su questo argomento è rimasto sottocoperta, sena proferir parola. Al di là dei nomi sui quali Nasorri esprime perplessità parlando di “amici e compagni”, il problema che egli solleva è soprattutto “di metodo” e di “impostazione strategica”, quindi è un problema politico. E non sarà facile nasconderlo, come la polvere, sotto il tappeto. La Fondazione Orizzonti, rinnovata nell’organismo direzionale, parte dunque sotto le cannonate e con il vento contrario.
m.l.