UMANA SAN GIOBBE-MANTOVA 62-59: LE PARTITE SPORCHE LE DEVI SOLO VINCERE. FATTO!

lunedì 05th, dicembre 2022 / 11:23
UMANA SAN GIOBBE-MANTOVA 62-59: LE PARTITE SPORCHE LE DEVI SOLO VINCERE. FATTO!
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CHIUSI – Ieri a Chiusi Scalo c’era la Fiera e una pioggia battente e un grigiore umido. Una domenica bestiale, uno di quei giorni che ti prende la malinconia e fino a sera non ti lascia più, per dirla con una canzone famosa di Ornella Vanoni. E ci sono partite in cui litighi con la porta se è calcio, con la rete se è volley, con il canestro se è basket. Partite fangose anche laddove il fango non c’è, come sul parquet di un palasport. Partite che devi giocare più di nervi, di tigna, che di fino puntando sulla tecnica. Partite sporche le chiamano. Nell’arco di un campionato possono capitare e di solito capitano con squadre rognose, non eccelse, ma fisiche, che abbaiano poco, ma mordono.

E le partite sporche le devi solo vincere. Non importa come. Ieri sera all’Estra Forum di Chiusi, la Umana San Giobbe si è trovata in mezzo ad una partita sporca e alla fine l’ha vinta. Con tre punti soltanto di vantaggio e all’ultimo tuffo. In gare così l’importante è portare a casa i due punti. Tutto il resto è relativo. Per la formazione chiusina è la quarta vittoria nelle ultime 5 partite, la terza consecutiva in casa.

L’avversaria di giornata era la Staff Mantova, che aveva due punti in più in graduatoria e adesso è stata agganciata, ed è dietro in virtù dello scontro diretto. La Umana San Giobbe ha insomma rimesso in sesto la classifica. Adesso è al 9° posto, a pari punti (8) con San Severo, Mantova e Ferrara, e a sole due lunghezze da Nardò (10). Un bel balzo in avanti, se si pensa che solo un mese fa la squadra era ancora a zero punti e ultima del girone.

Ma veniamo alla partita di ieri, contro Mantova. Per la serie gli incroci non finiscono mai, la formazione di coach Bassi, dopo aver “incrociato” di recente Musso e Ancellotti si trovava di fronte un altro ex: Martino Criconia, 96 presenze in tre stagioni con la maglia San Giobbe, dalla serie C gold al bel campionato scorso in A2 finito con la semifinale play off.  Applausi al ragazzo che da Chiusi è andato a giocare in Lombardia. Per lui 6 punti a referto e una gara emotivamente difficile.

Nelle file San Giobbe, assenti, come a Chieti Donzelli e Possamai, alle prese con influenza e acciacchi vari e il top player Medford in serata no. L’americano sul piano dell’impegno e della volontà ce l’ha messa tutta come sempre, ma ha litigato per tutta la partita con il canestro, spesso insistendo forse troppo nella ricerca del punto personale. Ma nonostante tutto alla fine è stato proprio Medford con tigna, esperienza e mestiere a prendere falli pesanti e a guadagnare 4 tiri liberi che hanno impedito ai mantovani di pareggiare i conti e addirittura sorpassare sul filo di lana. Con un Medford non al meglio (10 punti personali, la metà della sua media stagionale) ci hanno pensato Bolpin e Raffaelli a caricarsi la squadra sulle spalle. Prestazione da 7 e mezzo per il veneziano, che migliora di gara in gara. Ieri anche top scorer della squadra, con 15 punti personali e alcune triple da applausi a scena aperta. Partita robusta anche per Martini e Bozzetto (8 punti a testa) e per il capitano anche diversi rimbalzi (che poi è il suo mestiere).

L’altro americano Utomi, oltre all’apporto in termini di punti (10) sta aggiungendo peso anche in fase di copertura. Ci voleva un giocatore così. I due giovanissimi Candotto (2) e Porfilio, entrambi classe 2001, stanno crescendo anche sotto il profilo della personalità e dell’intraprendenza. Buon segno.

Partite sporche come quella contro Mantova dove a 30 secondi dalla fine poteva ancora succedere di tutto fanno crescere tutti. E’ anche con gare così, vinte con la sofferenza e la determinazione e con un pizzico di mestiere, che le squadre acquisiscono consapevolezza, autostima e “potere contrattuale” nei confronti degli avversari. Una partita vinta dopo un testa a testa tiratissimo vale (e pesa) di più di una dominata in lungo e in largo dall’inizio alla fine.

Nell’intervallo e a fine gara c’è stato spazio per una bella immagine di sport. L’olandese Dylan Van Eyck rimasto praticamente “fuori lista” come Benassi nella Fiorentina, per motivi di regolamento (in A2 le squadre possono schierare solo 2 stranieri tra campo e panchina e con Medford e Utomi, Van Eyck è rimasto in rosa, ma non può essere schierato se non in assenza di uno dei due) è sceso sul parquet a dare il 5 a tutti i compagni, a incoraggiarli prima, a complimentarsi poi. Una bella istantanea. Un gesto per nulla scontato quello del nazionale olandese, che magari dentro di sé è pure arrabbiato, ma da professionista serio dimostra sportività e attaccamento alla maglia e ai compagni. Un applauso se lo merita.

Con Van Eyck, in tuta sul parquet dell’Estra Forum anche un altro giocatore, il “colored” italiano Davide Raucci, che l’anno scorso militava nella Givova Scafati, la squadra che è salita in A1. Raucci, classe 1990, ala di 198 cm, si sta allenando a Chiusi da qualche settimana e potrebbe essere il prossimo rinforzo in arrivo con il mercato di gennaio. Un giocatore di esperienza che ha giocato anche a Cantù, nella Fortitudo Bologna, nella Virtus Roma e a Latina.

Adesso per i Chiusi Bulls due partite in salsa romagnola: mercoledì 7 dicembre trasferta a Forlì, contro la terza in classifica (14 punti), poi domenica 11, gara casalinga contro Ferrara che al momento è a pari punti ma dietro per la classifica avulsa. Domenica 18 trasferta lontana, a Cividale del Friuli, per l’ultima del girone di andata, contro un’altra corazzata del torneo, attualmente al 5° posto con 12 punti. A seguire mercoledì 21 dicembre, prima di ritorno, in casa contro Nardò.

Quattro gare in 14 giorni. Una ogni tre giorni. Due in casa e due fuori. Un vero e proprio tour de force pre natalizio. Poi lo stop, per tornare in campo il 4 gennaio, con la trasferta a Cento. Non c’è respiro.

Il basket è uno sport veloce, adrenalinico, e quando l’inverno mette il gelo nelle ossa, ti scalda le serate.

Soprattutto di questi tempi umidi e quando di fronte hai squadre di città importanti come Forlì o Ferrara che avranno anche la nebbia, ma  tu sei un paesotto che “sta in fondo alla campagna… che ha il sole in piazza rare volte e il resto è pioggia che ti bagna…” giocarci contro dà soddisfazione. Batterle ancora di più.

Ah le canzoni che ti sorreggono e ti vengono in aiuto anche quando scrivi di sport… E comunque la San Giobbe Chiusi dopo un avvio stentato sta tornando ad essere una bella canzone, di quelle toste con qualche chitarra solista graffiante, il basso che pulsa e la batteria che detta il ritmo…

m.l. 

Umana San Giobbe Chiusi – Staff Mantova 62-59 (18-15; 15-19; 13-12; 16-13)

San Giobbe Chiusi: Cavalloro, Utomi 10, Candotto 2, Medford 10, Bolpin 15, Braccagni, Porfilio, Martini 8, Bozzetto 8, Raffaelli 9 Capo All. Bassi Primo Ass. Piersante, Secondo Ass. Civinini

Mantova: Miles 11, Criconia 6, Veronesi 10, Palermo 1, Janelidze 6, Cortese 7, Ross 8, Calzavara, Thioune 2, Morgillo 8 Capo All. Valli, Primo Ass. Manco Secondo Ass. D’Amelio

Arbitri Tirozzi, De Biase, Calella

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