A PO’ BANDINO (MA A RIDOSSO DI CHIUSI) CI SON CAMIN CHE FUMANO… TUTTO A NORMA? IL COMUNE PIEVESE FORNISCA SPIEGAZIONI

venerdì 16th, dicembre 2022 / 15:00
A PO’ BANDINO (MA A RIDOSSO DI CHIUSI) CI SON CAMIN CHE FUMANO… TUTTO A NORMA? IL COMUNE PIEVESE FORNISCA SPIEGAZIONI
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Di questi tempi se apre un’azienda che produce qualcosa è un evento da salutare facendo suonare le campane. Se poi l’azienda produce qualcosa di utile, che ha pure molta richiesta sul mercato meglio ancora. Da circa un mese a Po’ Bandino, a ridosso del supermercato Eurospin ha aperto i battenti e avviato la propria attività una impresa che produce pellet.

Come sappiamo, data la crisi energetica e il costo esorbitante delle bollette per corrente elettrica e metano, il pellet va a ruba anche se ha subito anch’esso un bell’aumento di prezzo. Avere un’azienda che produce e vende sul posto tale materiale però può essere un fattore di convenienza. “Dal produttore al consumatore” è uno slogan commerciale che ha sempre funzionato. E in questo caso parliamo di pellet a km 0. La nuova azienda, come dicevamo è a Po’ Bandino, nel comune di Città della Pieve, ma di fatto a ridosso del “confine” con Chiusi.

La proprietà ha esperienza nel settore avendo impiantato alcuni anni fa una centrale a biomasse in località San Donnino, sempre in territorio pievese, ma verso sud, zona Poggiovalle direzione Fabro. Una centrale che fece molto discutere all’epoca e che scatenò anche forti polemiche tra alcuni comitati ecologisti e l’amministrazione comunale che la autorizzò. Erano i primi tempi dell’era Scricciolo.

Con l’avvio della produzione di pellet l’azienda ha voluto evidentemente cogliere al volo una opportunità di mercato, dare una risposta ad una domanda crescente, fiutando l’aria che tira. E’ così che fanno gli imprenditori.  E se ha cominciato a lavorare e a produrre, avrà ovviamente tutti i requisiti e tutte le autorizzazioni necessarie.

Però l’azienda emette copiose quantità di fumo, che in questi giorni di pioggia resta basso, ma con l’alta pressione si spande facilmente o verso l’area commerciale e l’abitato di Po’ Bandino o verso Chiusi Scalo. La ferrovia è a 300 metri. Le prime case anche più vicine.

Alla nostra redazione sono arrivate decine di segnalazioni, foto, video fatti col cellulare su “quei camìn che fumano” a ridosso di un supermercato, di alcune altre aziende (una impresa di trasporti, una immobiliare, un veterinario), di un palazzo residenziale e, appena al di là della rotonda, di altri supermercati, bar, negozi vari… Nella foto a fianco, scattata da via Mameli a Chiusi Scalo, si vede il fumo bianco alzarsi dietro la stazione ferroviaria…

Per la verità, anche nei momenti di fuoriuscita intensa di fumo non si avvertono particolari esalazioni e odori molesti, neanche a pochi metri di distanza, ma questo vorrebbe dir poco. Anche il famigerato carbonizzatore Acea, secondo i promotori, avrebbe dovuto rilasciare dai camini poco più che vapore acqueo, eppure si sa come fu presa quella storia e come è finita.

E’ noto che il pellet si produce utilizzando legname ridotto a segatura. E che un buon pellet deve essere fatto con legna vergine che ha subìto soltanto trattamenti di tipo meccanico, ma non chimico, come incollature, verniciature oppure contatto con solventi. Durante la combustione è infatti indispensabile che non si sprigionino esalazioni pericolose per la salute e che il materiale costitutivo del combustibile non contenga nessun prodotto di sintesi.

Nel piazzale della ditta in questione, a Po’ Bandino, c’è del legname vergine. Tronchi tagliati e stoccati in attesa di essere ridotti a… segatura, che poi attraverso vari processi diventa pellet da ardere. E’ noto anche che il pellet migliore e più idoneo all’uso è quello certificato dal marchio ENplus® che fa riferimento alla normativa ISO 17225-2.

Per tranquillizzare i cittadini e gli operatori che vedendo il fumo sprigionarsi dai camini dell’azienda produttrice si sono allarmati, crediamo che da un lato l’azienda stessa e dall’altro il Comune di Città della Pieve e i vari enti preposti ai controlli ambientali forniscano dei chiarimenti sul processo produttivo, sulle emissioni in atmosfera, sulla tipologia del prodotto finito che esce fuori a Po’ Bandino.

D’altra parte ai tempi della vicenda Acea a Chiusi, il Comune di Città della Pieve, con il sindaco Risini in prima persona, i chiarimenti li chiese eccome e si schierò, come il comitato ecologista pievese Il Riccio, contro quel progetto. Adesso potrebbe essere il comune di Chiusi a chiedere spiegazioni e assicurazioni ai colleghi oltre Chianetta.

Stupisce un po’ il silenzio del Comitato Aria, che all’epoca si avvalse di un tecnico pobandinese (marito dell’allora vicesindaca di Città della Pieve, Lucia Fatichenti) per smontare il progetto Acea, e di tutti coloro che si mobilitarono esponendo pure i lenzuoli alle finestre. Molti chiusini vanno a fare la spesa all’Eurospin e quel fumo lo avranno visto… Nessuno si è fatto domande? Strano.

Se è solo vapore acqueo non c’è problema.

E’ probabile (abbiamo usato il termine ovvio), come dicevamo in apertura, che la nuova azienda che produce pellet sia perfettamente in regola (altrimenti come potrebbe lavorare?) ed emetta solo fumi innocui o comunque a norma. Ci mancherebbe non fossero a norma… Ma è buona norma che a dirlo siano gli enti competenti, quelli che hanno rilasciato le autorizzazioni. Così stiamo tutti più tranquilli e l’azienda può lavorare serenamente senza sentirsi sotto tiro.

m.l.

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