CHIUSI, NASORRI SPARA SUL PD: “LASCIAR MORIRE LA COALIZIONE SENZA REAGIRE E’ UN DELITTO, PROVIAMO A RILANCIARLA!”

venerdì 25th, novembre 2022 / 12:43
CHIUSI, NASORRI SPARA SUL PD: “LASCIAR MORIRE LA COALIZIONE SENZA REAGIRE E’ UN DELITTO, PROVIAMO A RILANCIARLA!”
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CHIUSI – Se il Pd, partito maggiore della ormai ex coalizione di centro sinistra di fronte all’uscita dalla alleanza prima del Psi, poi di Possiamo che ha costituito un gruppo autonomo in Consiglio Comunale, ha alzate spalle, limitandosi ad una presa d’atto e addossando le colpe del fallimento ad alleati poco inclini al ruolo di forza di governo, c’è chi non si rassegna e, al contrario del Pd, ritiene il “terremoto” politico un campanello d’allarme da prendere molto sul serio.

E’ il caso di Sinistra Civica ed Ecologista, altra componente della colazione nata nel 2021, che con il suo portavoce Marco Nasorri, spara a zero sul comportamento del Pd e anche del sindaco nei confronti degli alleati, in questo primo anno, ma alla fine chiede (e propone) a tutti una assunzione di responsabilità e un confronto aperto e approfondito, per portare avanti il programma amministrativo e politico concordato.

Nasorri ricorda tutti i passaggi che hanno segnato questi primi 12 mesi: le sue dimissioni da coordinatore della coalizione (senza provvedere alla sostituzione), le decisioni prese dalla giunta senza consultare le altre componenti, la mancata nomina del quarto assessore. Cita la discussione iniziale sul caso Acea come unico argomento su cui c’è stato un minimo di coinvolgimento (era l’unico su cui il “collante” dell’antibettollinismo poteva funzionare). Per il resto il portavoce di Sinistra Civica ed Ecologista fa un elenco di errori, alcuni devastanti anche a livello elettorale. Insomma non solo un cahiers de doleance, ma anche un atto di accusa al Pd, un monito a rilanciare la coalizione e non a lasciarla morire senza reazioni. 

Secondo Nasorri c’è ancora spazio e tempo per evitare un ulteriore e decisivo errore. Ma il Pd deve “cambiare verso”, come si dice da queste parti. Anche S.C.E. ci sta stretta in una coalizione gestita come un monocolore. Ed è stata la prima componente a lanciare l’allarme. I rilievi critici sono soprattutto rivolti al Pd, l’appello però è destinato anche agli altri che hanno fatto un passo indietro o di lato, come Psi e Possiamo. Se avrà successo o no, lo vedremo. Quando il coccio si rompe, è difficile poi rimettere insieme i pezzi. E a Chiusi non c’è più nemmeno il laboratorio di restauro del Museo…

Ecco, di seguito, il testo inviatoci da Marco Nasorri:

Diversi mesi fa lanciai l’allarme, indicando quali erano i rischi a cui la Coalizione di Centrosinistra per Chiusi andava incontro. Oggi siamo all’epilogo annunciato. Ci sono questioni che non si sono volute affrontare e progressivamente hanno scavato un solco che ha  minato la fiducia reciproca.

Il primo nodo riguarda lo “squilibrio” creatosi nella composizione della giunta e in parte del Consiglio comunale. Si è fatto finta che non esistesse “un’anomalia” politica, in cui 4 componenti su 5 non hanno nessuna rappresentanza nell’esecutivo. Oltretutto, malgrado la promessa di una rapida soluzione, la nomina del quarto assessore è ancora in sospeso. Perché non si è presa una decisione in merito? La coalizione ne avrebbe tratto forza e stabilità. Invece, si è preferita la via del rinvio. Di fatto, si blocca il coinvolgimento e l’assunzione di responsabilità delle diverse componenti della coalizione nel governo della città.

Sembrerebbe quasi una volontà di escludere dal governo locale le componenti minori. Un atteggiamento che sembra  volto più ad imporre il proprio ruolo di supremazia da parte del maggiore partito, anziché ad impegnarsi per dare stabilità alla coalizione, attraverso la maggiore condivisione possibile. Non è una questione di posti, ma di riconoscibilità politica, prima di tutto verso l’elettorato, oltre che di effettiva pari dignità. Il PD e il sindaco in un anno non hanno mai fatto un cenno o motivato le ragioni di tale comportamento.

Il ruolo del Coordinamento sarebbe dovuto essere ancora più determinate e divenire luogo di confronto e di sintesi politica. Purtroppo non è stato cosi: lo testimonia il fatto che dopo le dimissioni da coordinatore si è lasciato morire questo organismo senza che sia stata data nessuna risposta alle motivazioni che avevano determinato quella decisione.

E per chiarezza devo dire che non ho trovato nessuna difficoltà ad organizzare i lavori, contrariamente a quanto ha scritto il PD nella sua pagina facebook, semmai ho constatato lo scarso interesse da parte dei democratici quando si dovevano prendere decisioni o organizzare iniziative.

Per sgombrare il campo da possibili fraintendimenti, al PD era stato chiesto di assumere direttamente, in questa fase, la guida del Coordinamento, proprio per dare un segnale di convinto impegno. La risposta è stata che dovevano sentire gli organismi interni del partito. A distanza di mesi ancora non c’è stata risposta. La conseguenza è che il lavoro politico amministrativo si è rinchiuso nella giunta ed evidentemente nel partito maggiore. Ricordiamo che in questi mesi sono state assunte decisioni e compiuti atti sui trasporti, sulla stazione in linea, sulla Fondazione, sui progetti del PNRR, sul Lago, sul  ruolo politico di Chiusi  nel contesto territoriale, tra breve dovranno essere prese decisioni sulle priorità da inserire nel prossimo Bilancio. Su questi temi non c’è stato mai un confronto e non è stato possibile portare nessuna proposta. Solo inizialmente sulla vicenda Acea si è discusso nella coalizione e c’è stato il coinvolgimento di tutti i consiglieri. Infatti su questa vicenda non ci sono stati particolari problemi. Al consolidarsi di una progressiva situazione di malessere della Coalizione, in sostanza, non c’è stata sufficiente attenzione, né disponibilità.

Poiché siamo convinti che, al di là delle distinzioni che naturalmente esistono, l’alleanza è un valore di per sé, riteniamo che ci sarebbe ancora il tempo e la possibilità di recuperare  un confronto anche dopo la creazione di un nuovo gruppo da parte dei consiglieri di Possiamo, ma servirebbe che il partito maggiore e il sindaco dessero delle risposte, assumessero delle iniziative chiare e concrete. Invece dopo le dimissioni del Coordinatore, l’ uscita dei socialisti e la creazione di un nuovo gruppo è solo uscito un comunicato in cui si prende atto con rammarico di quanto accaduto.

Un partito che vuole essere il perno di una alleanza non può fermarsi  a questo livello  di riflessione. La politica è per sua natura dibattito e  mediazione. Le coalizioni vivono se riescono a interpretare pensieri diversi e farne sintesi.

La coalizione di Chiusi è nata per operare un cambiamento nel modo di governare il paese, cercando di portare innovazione e maggiore coinvolgimento. Un impegno per tutti, invece, troppe volte ha prevalso l’ostinazione di una conduzione preoccupata più a difendere la continuità di alcune scelte fatte in passato, anziché progettarne di nuove. Abbiamo visto troppi atteggiamenti autoreferenziali, confidando nella sola forza dei numeri. È lo stesso errore fatto a livello nazionale che ha portato alla disastrosa sconfitta delle politiche.

La Sinistra e il Centrosinistra dovrebbero essere impegnate nella propria ricostruzione. Lo stesso PD è immerso in un congresso decisivo e difficile. Stupisce la rigidità politica, l’inerte rassegnazione nel vedere la coalizione costruita un anno fa spegnersi senza reazione.

Sinistra Civica Ecologista  crede ancora nel valore della coalizione e soprattutto nell’urgenza di tenere unito un tessuto sociale e politico, Che non si rassegna ad essere rappresentato in modo frammentato e votato alla sconfitta. Crediamo nella necessità di un sussulto prima di dare per scontato che le divisioni e i contrasti andati in scena in questo anno siamo senza uscita. L’ esito del voto nazionale di due mesi fa a Chiusi  dovrebbe accendere un campanello di allarme. I consensi ottenuti delle singole componenti è  molto deludente. Ancora una volta abbiamo avuto la conferma che divisi si perde, l’autorefetenzialita e gli uomini soli al comando  non sono compresi dall’elettorato di Centrosinistra. Per questo proveremo ad organizzare incontri con tutte le componenti, chiedendo a ciascuno un’assunzione di responsabilità e comportamenti correnti con quanto promesso un anno fa, a cominciare da un confronto approfondito sul prossimo bilancio e la conferma dell’impegno per realizzare il programma amministrativo nell’interesse della città.

Marco Nasorri – Sinistra Civica ecologista Chiusi.

 

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