QUANDO IL TERRITORIO SI SGRETOLA: LA FRANA DI VIA DELLA PIETRICCIA A CHIUSI, POTEVA ANDARE PEGGIO

sabato 01st, ottobre 2022 / 18:07
QUANDO IL TERRITORIO SI SGRETOLA: LA FRANA DI VIA DELLA PIETRICCIA A CHIUSI, POTEVA ANDARE PEGGIO
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CHIUSI – Dopo mesi di siccità sono bastate alcune ore di pioggia per mettere a dura prova il territorio. Che è un territorio fragile. Friabile verrebbe da dire. Prendiamo il caso di Chiusi, che ovviamente non è l’unico. Cinque giorni fa, il 25 settembre, giorno delle elezioni, il Comune si è trovato a dover chiudere alcune strade, compresa via Longobardi da poco riaperta, dopo i lavori seguiti ad una voragine apertasi due volte, l’ultima un anno fa con il sindaco Sonnini appena insediato. Ma la situazione più eclatante e pericolosa si è verificata in via della Pietriccia, la strada di accesso al centro storico per chi arriva dal lago o da via Torri del Fornello. La pioggia ha fatto crollare una grossa porzione di muro di contenimento, rovinando sulla careggiata. La frana, di proporzioni ragguardevoli ha lambito un grosso traliccio dell’energia elettrica e ha fatto scivolare sulla strada pietre, terra, detriti e parte della recinzione degli edifici soprastanti. Una cosa simile allo smottamento verificatosi in località Collazzi a Montepulciano qualche mese fa… Il traliccio è stato messo in sicurezza con dei tiranti, ma a guardare bene si intuisce che non  si è trattato di un “piccolo smottamento”, ma di una frana che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze se qualcuno si fosse trovato a passare per via della Pietriccia al momento del crollo o se fosse “collassato” anche il traliccio. Ci sono pure delle abitazioni a pochi metri dal fronte di frana. 

Territorio fragile e friabile, dicevamo, che alla prima sollecitazione anomala rischia andare in frantumi. Anzi va in frantumi.

Così come a Chiusi altre situazioni simili con frane, allagamenti, strade vicinali trasformate in torrenti, si sono verificate a Cetona, a Sarteano, a San Casciano Bagni, ma in questo caso mal comune non è mezzo gaudio.

La frana di via della Pietriccia a Chiusi è stata segnalata con un paio di post su facebook da parte del Comune che ha anche provveduto a istituire il doppio senso in via Torri del Fornello. Ma a distanza di una settimana tutto il materiale franato è ancora lì, in mezzo alla carreggiata, ovviamente e opportunamente chiusa e quell’ammasso di terra e pietre ci dice che la manutenzione del territorio, non è una cosa secondaria e che non si può prendere in esame solo quando ci scappa il fattaccio. Quel traliccio “scalfito” alla base e rimasto miracolosamente in piedi è anch’esso un altro monito su ciò che avrebbe potuto accadere. 

A Senigallia ci sono stati dei morti. A Chiusi fortunatamente no. Non è poco. Ma la frana di via della Pietriccia, così come la voragine in via Longobardi, riportano alla memoria il crollo rovinoso del muro di Via Marconi avvenuto nel 1986, dopo che per anni era rimasto transennato. Alla fine quel muro crollò, lasciando il centro storico isolato e  allora in molti puntarono il dito sull’immobilismo dell’amministrazione locale che aveva asciato incancrenire la situazione. Adesso nessuno accusa nessuno. Ed è giusto così, ma l’attenzione su deve salire. Nessuno pensi che si tratti del risultato di un po’ di pioggia in più.

 

 

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