LA SAN GIOBBE CHIUSI AL PALADOZZA DI BOLOGNA: LA BELLEZZA DI GIOCARE IN UN TEMPIO DEL BASKET
CHIUSI – Un salto nella storia. E’ solo una partita di basket, ma di quelle che una cittadina come Chiusi non avrebbe nemmeno sognato di trovarsi a giocare. Domani, sabato 22, alle ore 18,00, la Umana San Giobbe Chiusi giocherà contro la Fortitudo Bologna al PalaDozza del capoluogo emiliano. Un tempio della pallacanestro e una squadra che ha vinto due scudetti, una coppa Italia e due Supercoppe italiane.
“I ragazzi lavorano duramente in settimana, stiamo facendo la cose giuste e non ho nessun tipo di critica da fare al gruppo. Stiamo tanto in palestra, lavoriamo tanto e lo facciamo anche in modo proficuo. Prima o poi i risultati arriveranno, una squadra che lavora con questa serietà poi ottiene quello che vuole. Dobbiamo restare umili, siamo consapevoli delle tre sconfitte, che nonostante siano arrivate con avversarie di alto rango, rimangono tre sconfitte. Vogliamo invertire rotta, pur sapendo della grande difficoltà anche della prossima partita”. Così presenta la gara di domani l’alenatore della San Giobbe Giovanni Bassi.
Ala domanda se paradossalmente è meglio avere adesso le migliori del campionato e poi sfidare le dirette avversarie, Bassi risponde così: “Ogni moneta ha due facce. Una è questa ed è condivisibile. Ci siamo confrontati subito con le favorite di questo campionato, ma dall’altra parte quando arriveremo a giocare le partite con le squadre del nostro livello potremmo avere un livello di fiducia non troppo alto. Quindi meglio non fare calcoli, quelli lasciamoli a chi deve vincere il campionato. Noi dobbiamo salvarci e dobbiamo pensare a una partita alla volta. Adesso abbiamo la testa esclusivamente alla Fortitudo”.
La formazione bolognese e la San Giobbe si sono incontrate già un mese fa, in Supercoppa. Ma adesso è deverso, dice Bassi: “Rispetto a un mese fa in Supercoppa loro sono ancora più solidi. Eravamo entrambi alla prima uscita, noi giocammo venticinque minuti eccellenti, poi ci perdemmo un po’ anche per la qualità della Fortitudo. La partita del PalaDozza sarà diversa, giocheremo in un posto magico della nostra pallacanestro, con un pubblico straordinario e contro una squadra fortissima e allenata ottimamente. Tutto ciò deve essere uno stimolo e non un peso e con questo spirito affronteremo la partita. Noi dobbiamo ripartire dalle nostre cose, cercare di essere noi stessi, molto aggressivi in difesa, cercare di limitarli e sapere che nonostante i nostri possessi difensivi importanti loro potrebbero segnare canestri ugualmente con i loro giocatori di grande classe. Questo non deve frustrarci, dobbiamo continuare a difendere e in attacco cercare di muovere la palla il più possibile cercando di non farci stritolare dalla loro solidità”.
Insomma Bassi sembra voler dire ai suoi ragazzi che la Fortitudo è più forte, ma non sempre il più forte vince, se l’avversario fa bene quello che sa fare e resta concentrato e determinato. Rispetto per il blasone e per la qualità di Bologna, ma paura o rassegnazione no.
La San Giobbe , è vero, ha perso finora tre gare su tre, ma la prima a Nardò l’aveva praticamente in pugno, nelle altre due contro Cento e Udine, ha avuto di fronte due avversarie fortissime sia sul piano fisico che su quello tecnico. Il fattore campo in certe situazioni conta poco. Ma con l’allenamento e giocando, partita dopo partita, i “torelli” di Bassi cresceranno di condizione e di convinzione e anche nell’intesa tra giocatori che giocano insieme da un mese… Bologna, il Paladozza, il nome Fortitudo sulla carta sono un tabù, ma possono anche regalare stimoli inusitati… Battere la Fortitudo o comunque metterle la paura addosso, sarebbe una bella soddisfazione. Nella scorsa stagione partite sulla carta proibitive (Torino, Pistoia, Treviglio…) la San Giobbe le vinse contro ogni pronostico. Chissà… Nel basket, più che in altri sport, nulla è preventivamente scontato.
*ha collaborato Lorenzo Trabalzini