CHIUSI, PERPLESSITA’ SULLA MOSTRA DEL SOLDATO OREST DA PARTE DI CHIUSI FUTURA E PARTITO COMUNISTA. MA ADESSO, UN CONSIGLIO COMUNAE APERTO SULLA GUERRA NO?

martedì 02nd, agosto 2022 / 11:02
CHIUSI, PERPLESSITA’ SULLA MOSTRA DEL SOLDATO OREST DA PARTE DI CHIUSI FUTURA E PARTITO COMUNISTA. MA ADESSO, UN CONSIGLIO COMUNAE APERTO SULLA GUERRA NO?
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CHIUSI – Dopo i Podemos, anche altre forze politiche prendono cappello sulla questione della mostra fotografica con le foto del soldato Orest del Battaglione Azov, in corso a Chiusi. Lo hanno fatto in queste ore la lista Chiusi Futura e il Partito Comunista. Entrambe le formazioni esprimono perplessità. Ecco cosa scrive Chiusi Futura:

LA MOSTRA FOTOGRAFICA DEL SOLDATO OREST: LE NOSTRE PERPLESSITÀ
Il Comune ha presentato la mostra fotografica appena ieri. Ci lascia a dir poco perplessi la sponsorizzazione da parte dell’Amministrazione e della Fondazione di una mostra fotografica che , benché racconti uno stato di guerra (di per sé crudele come ampiamente da noi ribadito anche in altro post), riporta immagini scattate da un soldato che non ha mai nascosto la propria ideologia nazista. Questo è sicuramente un elemento che non può passare inosservato e va a modificare la lettura del messaggio che quelle foto potevano trasmettere.
Non si può pretendere però nemmeno di subire passivamente questa motivazione che non regge su sé stessa e crolla al primo ragionamento sensato, e ve ne spieghiamo il perché: Il Comune mettendoci il proprio “bollino” ha dimostrato di aver pesato politicamente la questione pensando di girarla probabilmente a proprio favore in vista delle prossime votazioni. È senza dubbio una scelta calata dall’alto… L’ennesima visto che in tanti mesi l’amministrazione non si è mai espressa sulla guerra in corso in Ucraina (non si è mai fatto parola sull’invio delle armi dal nostro paese) ma , al contrario, ha glissato in favore di scelte precise già messe in atto da chi sta ben più in alto all’interno del Partito Democratico. In caso contrario dovremmo pensare che si tratti di ignoranza totale rispetto al tema il ché sarebbe (forse) quasi maggiormente imperdonabile. Se lo scopo era nascondersi dietro “il punto di vista tecnico” questo è miseramente fallito, la fotografia è uno strumento formidabile e potente per veicolare messaggi e provocare sensazioni e riflessioni in chi guarda. Ci siamo chiesti se questo scenario di guerra fosse diverso da tutte le altre guerre (esistono guerre da condannare e altre da giustificare?) E dare risalto al punto di vista di un combattente dichiaratamente nazista potesse dare una lettura diversa dei fatti che sono accaduti. Se questa mostra aveva l’obiettivo di sollevare riflessioni e dibattito, crediamo sia stata efficace. La posizione del PD riguardante questa guerra non è però stata chiarita, come pure la volontà di continuare ad armare l’Ucraina.
Quanto al PC, il segretario per la Valdichiana Nicola Bettollini scrive: Fotografare gli Azov? Un comune che condivide? Non sono Nazisti gli Azov? Dovrei fotografare una mentalità contorta, fotografando la realtà nel momento stesso che hanno bruciato vive tante persone ad Odessa nella Casa dei Sindacati e poi finite a colpi di mazza ferrata…., testimoniando una realtà nascosta, invece di una realtà talmente reale da sembrare quasi falsa…..Vorrei vedere invece una mostra sulla MORTE ORRENDA, schiacciata lentamente da un orditoio (simile ad un rullo) DELL’OPERAIA LUANA ORIOLO, “assassinata” da un sistema basato solo sul profitto. La notizia era resa ancora più orrenda dalle poche righe dedicate nelle quali si affrettarono a SPECIFICARE che LUANA NON URLÒ, come a dire che non disturbo’ neanche in quel momento….NON C’È PEGGIOR CIECO DI COLUI CHE NON VUOL VEDERE, AVENDONE LA POSSIBILITA’…
Il dibattito insomma si accende. Adesso c’è anche chi mette in discussione l’opportunità di esporre quelle foto (cosa che questo giornale, il primo a sollevare “perplessità” e a chiedere una spiegazione agli enti pubblici partners dell’iniziativa, e anche Possiamo non hanno fatto).
A questo punto si può tranquillamente affermare che la mostra un merito lo ha avuto: ha fatto riaccendere i riflettori e il dibattito su aspetti controversi della guerra in Ucraina, ha rimesso in moto una discussione sopita e tenuta volutamente sottotraccia. A Chiusi non si è tenuto nemmeno un consiglio comunale aperto sull’argomento, così come ha fatto ad esempio Montepulciano. Tranne la manifestazione, convocata dal centro sinistra nelle primissime ore della guerra, le uniche iniziative sono stati i due incontri pubblici promossi da primapagina il 15 marzo e il 14 maggio, quest’ultimo, in piazza Garibaldi, in collaborazione con Possiamo, Sinistra Italiana, Sinistra Civica ed Ecologista, M5S e Potere al Popolo. In entrambi si parlò diffusamente anche del battaglione Azov che ancora era sotto assedio e non si era arreso ad Azovstal.
Adesso, dopo la “provocazione” (non voluta, ma effettiva) della mostra open air con le foto del soldato Orest, peraltro patrocinata dal Comune, dopo le prese di posizione di alcune forze politiche sia di maggioranza che di opposizione, perché non farlo il Consiglio Comunale aperto? Non sulla mostra, ma sulla guerra, che non è finita e continua a fare morti e macerie, sugli esiti della strategia fin qui adottata dal Governo italiano, sulle prospettive per il nostro Paese e per l’Europa.
Tanto più che il 25 settembre si tornerà a votare per eleggere il parlamento e nella campagna elettorale il tema della guerra non sarà secondario. Anche se i partiti (tutti) sembrano più che altro immersi nelle beghe per trovare la quadra nella divisione di seggi e strapuntini tra possibili alleati, il tema guerra non è eludibile.
Il Pd, che da queste parti è partito egemone, per esempio, non può pensare di passare tutto il tempo, da qui al 25 settembre, a giustificare le capriole e i dietrofront di Letta e le sue strampalate idee sui campi di gioco e su chi deve giocare.
Se il Pd continuerà a non fare altro, oltre a cercare di far digerire al suo popolo l’alleanza con Calenda, Brunetta, la Gelmini, magari pure Renzi e Toti con un seggiolino anche per Fratoianni, senza parlare anche di altre cose come la guerra e le conseguenze economiche che si porta dietro, rischia che il 25 settembre diventi un 28 ottobre…
m.l.
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