CHIUSI, FESTIVAL ORIZZONTI: BENSERVITO A POLIZIANI, DIREZIONE ARTISTICA A MARCO BRINZI

venerdì 03rd, giugno 2022 / 17:58
CHIUSI, FESTIVAL ORIZZONTI: BENSERVITO A POLIZIANI, DIREZIONE ARTISTICA A MARCO BRINZI
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CHIUSI –  Manca poco, un paio di mesi non di più, al Festival Orizzonti, che quest’anno festeggia il 20esimo compleanno. E la Fondazione ha giusto in queste ore annunciato la nomina di un nuovo direzione artistico, al posto del chiusino Gianni Poliziani, “giubilato” più o meno come la segretaria del Pd giubilò il sindaco Bettollini prima delle elezioni comunali. A sostituire Poliziani sarà Marco Brinzi, attore diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Luca Ronconi che già ha calcato il palcoscenico del Mascagni con uno spettacolo su Glen Gold (“L’arte della fuga”) e con la “Maratona Shakespeare”, messa in scena dopo la prima ondata della pandemia, proprio per celebrare la riapertura dei teatri…

Dopo tre anni che di fatto sono stati uno solo, perché il 2020 e il 20121 sono stati segnati pesantemente dall’emergenza covid (l’anno scorso il festival Orizzonti fu addirittura sospeso in corso d’opera per alcuni casi di positività nello staff), anni nei quali Gianni Poliziani ha riportato entusiasmo e gente in platea, la Fondazione ha deciso di cambiare. Di riaffidare la direzione artistica ad una figura “esterna”, come nel 2014, quando il festival estivo fu affidato all’eclettico Andrea Cigni, personaggio vulcanico e certamente fuori dagli schemi e poco controllabile.

Evidentemente Gianni Poliziani è stato ritenuto troppo legato al teatro locale, anche se ormai praticato a livello professionistico. Forse lo stesso Poliziani è stato “giubilato” perché nominato a suo tempo dal sindaco-presidente Juri Bettollini, con il quale a Chiusi si è deciso, politicamente, di rompere tutti i ponti…

Una spiegazione ufficiale, in ogni caso, la Fondazione non l’ha data. Poliziani non è stato neanche ringraziato, come si fa di solito anche con gli allenatori esonerati, per scarsi risultati. E’ stato semplicemente portato a scadenza di contratto e poi sostituito, come avviene con i calciatori che non rientrano più nei progetti della società.

Adesso il festival è nelle mani di Marco Brinzi, che di Chiusi e del territorio conosce poco (ma non è colpa sua).

“La Fondazione Orizzonti d’Arte la immagino come una sorta di “cartina tornasole” che mostra, attraverso le sue proposte, come i linguaggi teatrali si trasformino nel tempo. È stata creata dieci anni fa per indagare e poi promuovere attività culturali nel proprio territorio. Negli anni sono passati da Chiusi artisti di altissimo livello e sarà così anche per il Festival Orizzonti 2022, creato con il contributo prezioso di Fondazione Toscana Spettacolo Chiusi ha un patrimonio artistico e naturale che sono ideali per accogliere un pubblico teatrale, la storia lo insegna. Chi vive la città in estate lo fa per regalarsi del tempo “nutrendosi”: visita posti suggestivi e ricchi di arte etrusca, si gode cibo e vini ottimi e in più, tornando a noi, può scegliere di “regalarsi” una buona domanda vedendosi uno spettacolo. L’arte esiste per poterci fare domande migliori e mai per darci risposte. Non è comodo o semplicemente evasivo come una storia sui social, richiede la nostra partecipazione in presenza come pubblico, bisogna essere attivi con l’immaginazione. Il teatro non è autoreferenziale ma un rito collettivo. Per questo ritengo necessario rilanciare il legame tra la città e il suo Festival. Immagino una comunità felice di ospitare, ma anche capace di divertirsi e di finalizzare degli introiti economici dal suo evento. Per una città, avere un festival che compie vent’anni significa non solo farsi carico di questa consapevolezza e di questa tradizione ma anche essere responsabile nel promuoverlo al meglio, vederlo come valore aggiunto alla propria ricchezza culturale e alla propria identità e sono certo che i chiusini ne saranno capaci!”.

Questa la dichiarazione di intenti di Marco Brinzi. Vedremo, cosa si inventerà.

Senza nulla togliere a Brinzi e con la speranza che faccia un bel festival, noi ci permettiamo di dire che Gianni Poliziani, se non altro per il fatto di aver preso in mano il festival e il Mascagni in un momento difficile, dopo la prematura scomparsa di Roberto Carloncelli, con il buco di bilancio dovuto alla gestione precedente da ripianare, meritava un trattamento migliore. E almeno qualche spiegazione.

Dopo alcune stagioni in cui Comune, Fondazione e direzione artistica hanno cercato di riconnettere il teatro e l’attività culturale con l’humus locale, valorizzandone le eccellenze, non solo la buona volontà, siamo di fronte ad un cambio di direzione di marcia. Ad un cambio di paradigma. Si torna al direttore artistico che arriva da fuori, calato a Chiusi come un asteroide, che proverà ad affermare il suo credo… Il Festival Orizzonti sia con Cigni per un verso, sia poi con Poliziani per un altro (per quanto è stato possibile causa pandemia), ha avuto una sua “anima“, ha tenuto la barra del timone in una certa determinata direzione… Non è stato un festival asettico, né una semplice rassegna di spettacoli estivi più o meno di qualità, un filo conduttore, un “senso”, negli ultimi anni lo ha sempre avuto. Ci auguriamo che lo abbia anche con Marco Brinzi.

m.l.

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