LA VALDICHIANA SENESE SI CANDIDA A CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2025: LE CARTE SONO BUONE, ORA SERVONO GIOCATORI BRAVI

mercoledì 11th, maggio 2022 / 12:40
LA VALDICHIANA SENESE SI CANDIDA A CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2025: LE CARTE SONO BUONE, ORA SERVONO GIOCATORI BRAVI
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CHIUSI –  In questi giorni in tutti i comuni della Valdichiana senese si stanno tenendo degli incontri pubblici per presentare un’idea. Anzi una candidatura. No, non c’entrano nulla le elezioni amministrative. Si parla di una candidatura… “culturale”. Per essere precisi della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025, avanzata unitariamente dall’Unione dei Comuni della Valdichiana, che sono 10, come nella vecchia “intercomunale 31” degli anni ’70. In ordine alfabetico Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda. La candidatura è già stata deliberata dalla giunta dell’Unione composta dai sindaci ed è già stata presentata a San Casciano, Cetona, Sarteano, Chiusi, Chianciano. Questa sera sarà la volta di Pienza, il 16 di Montepulciano, il 19 ci sarà la presentazione  a Torrita e a Sinalunga, il 20 a Trequanda…
La direzione del progetto è affidata a Filippo Del Corno, compositore e docente al Conservatorio di Trieste, già assessore alla Cultura del Comune di Milano con le amministrazioni di Giuliano Pisapia e Giuseppe Sala fino all’ottobre scorso, quando non si è ricandidato.  Fa parte della segreteria nazionale del Pd con l’incarico di responsabile per la Cultura. Diciamo che l’Unione dei Comuni non ha scelto un esperto a caso o il primo che ha trovato.
Nell’attesa del bando che sarà pubblicato come di consueto dal Ministero è già stato attivato il confronto con istituzioni, associazioni e volontariato del territorio, da parte dell’unità operativa che curerà il dossier di candidatura. Insieme a Filippo Del Corno, collaborano infatti la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte e una squadra formata dalle progettiste Carolin Angerbauer e Laura Fatini, oltre che dall’esperta amministrativa Grazia Torelli, sotto l’egida istituzionale dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
Il territorio in questione conta circa 60 mila abitanti su un’area di 814 kmq e annovera 388 associazioni no profit. Oltre all’associazionismo diffuso, però la Valdichiana senese ha 7 teatri storici (Montepulciano, Chiusi, Sinalunga, Torrita, Sarteano, Acquaviva e San Casciano Bagni; una sala-teatro moderna a Chianciano; un museo archeologico nazionale (Chiusi) e importanti musei civici e diocesani a Montepulciano, Chianciano, Sarteano, Cetona, San Casciano, Chiusi, Pienza, quello della Terracotta a Petroio (Trequanda) più l’esperienza originalissima e ormai più che cinquantennale del Teatro Povero di Monticchiello; importanti siti e percorsi archeologici a Chiusi, Sarteano, San Casciano; pinacoteca e palazzi rinascimentali di grande pregio a Montepulciano; tre cattedrali (Montepulciano, Chiusi e Pienza), rilevanti pievi romaniche (Pienza, Trequanda), le catacombe paleocristiane a Chiusi (le più importanti a nord di Roma); due multisale cinematografiche (Chiusi e Sinalunga) e importanti biblioteche e sale per mostre e convegni…  Non solo: sono numerose le compagnie teatrali, le scuole di musica, alcune di ottimo livello, così come i sodalizi musicali, dalle bande e filarmoniche comunali presenti quasi ovunque, alle band rock, blues, jazz… In Valdichiana si svolgono inoltre festival estivi rilevanti (Cantiere Internazionale d’Arte, Orizzonti…), rassegne di prestigio come La Terrazza a San Casciano o i Concerti in Terra di Siena in vari comuni;  tre importanti festival musicali come il Live Rock Festival di Acquaviva, il Lars Rock Fest di Chiusi, Torrita Blues di Torrita di Siena e alcune feste paesane e rievocazioni storiche di notevole valore culturale (Bravìo delle Botti a Montepulciano e Giostra del Saracino di Sarteano, su tutte). Tutto ciò con molti punti di contatto e di interazione tra le varie realtà e le varie iniziative.
Insomma, pur essendo una zona certamente periferica, non vastissima e poco popolata, la Valdichiana senese le sue carte da giocare a sostegno della candidatura a capitale italiana della cultura 2025 ce le ha. E sono carte buone. E’ raro trovare, anche in un Paese come l’Italia, territori della provincia profonda che possano vantare un campionario simile tra reperti storici e archeologici, eccellenze architettoniche e contenitori di cultura… E contrariamente a quanto può sembrare, anche la vitalità culturale (teatro, musica, arte…) sia per numero di eventi e numero di persone coinvolte, sia per la qualità delle varie iniziative e dei luoghi stessi in cui gli eventi avvengono, la Valdichiana senese è un “unicum” piuttosto particolare.
Se ne è accorto subito anche il direttore del Progetto Del Corno: “La Valdichiana Senese può definire il suo , così da valorizzare la molteplicità del patrimonio artistico, paesaggistico, umano e creativo di un contesto tanto vitale; vorremmo metterci a disposizione della collettività per lavorare sui benefici che i servizi culturali generano nella società, anche in termini di coesione. È molto stimolante – continua Del Corno – muoversi in un ambiente dove ogni Comune ha un teatro, una biblioteca civica, un’attività di ricerca o un museo, tutti funzionanti e messi in connessione con le comunità che qui sono rafforzate dall’energia delle associazioni. La relazione diretta tra le istanze popolari e le istituzioni è una qualità decisiva che abbiamo riscontrato fin dai primi confronti con i dieci sindaci, ai quali rinnovo la mia gratitudine per questa opportunità”.
Il sindaco di Torrita di Siena, Giacomo Grazi, in veste di presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese, fa sapere che è già stato comunicato formalmente alla Regione Toscana l’avvio di questo itinerario ambizioso e “nei prossimi mesi l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese potrà dimostrare di essere motivata a costruire, nell’ambito di un piano coordinato, un’infrastruttura culturale preziosa e lungimirante per tutto il territorio.”
Certo se le carte sono buone, adesso tocca ai giocatori giocarle bene.  Per prima cosa la Valdichiana dovrà fare “squadra” e trovare il famoso “amalgama” che tutti gli allenatori cercano e che non si può comprare al mercato.  Servirà insomma coesione, unità di intenti, gioco corale, tutte cose che finora la Valdichiana non ha mai mostrato. Poi, è possibile che spuntino candidature concorrenti prestigiose e con carte altrettanto buone o anche migliori, ma provarci, costruire qualcosa intorno a quest’idea può far bene lo stesso al territorio. Certe “eccellenze” e la bella dote da sfoggiare la Valdichiana le possiede da secoli. E’ il resto che è mancato. Fosse la volta buona…
m.l.
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