Sabato 30 aprile, ore 15.30 a Pienza, Conservatorio sala San Carlo Borromeo si terrà una conferenza sul “caso della centrale geotermica Le Cascinelle” che dovrebbe sorgere tra Amiata e Valdorcia. All’iniziativa parteciperanno Monica Barni segretaria regionale di Sinistra Civica ed Ecologista, Marco Rizzo, segretario nazionale del Partito Comunista, i sindaci di Pienza, Castiglione d’Orcia e Radicofani, Garosi, Galletti e Fabrizi; il capogruppo di Fratelli d’Itralia in Provincia di Siena, Gianfranco Maccarone, consiglieri comunali delle liste civiche di Abbadia San Salvatore, San Quirico d’Orcia, Radicofani e Castiglione d’Orcia, imprenditori, comitati ambientalisti e tematici, oltre a numerosi tecnici ed esperti.
Gli organizzatori intendono parlare della centrale in questione e dei rischi ad essa connessi, ma senza perdere di vista il quadro più generale: 
“Pochi sanno – scrive il comitato promotore – che il piano energetico regionale prevede 16 centrali tra Val d’Orcia e Amiata. Tra i comuni interessati da un permesso di ricerca ci sono San Quirico (l’ubicazione è tra Ripa d’Orcia e Bagno Vignoni, due location molto delicate, oltre che di altissimo pregio storico-ambientale-architettonico), Montalcino con una centrale fra Torrenieri e San Giovanni d’Asso, Buonconvento, Monteroni d’Arbia, insieme a tutti i comuni dell’area amiatina senese e grossetana, Radicofani e Abbadia S. Salvatore in testa”.
E a questo proposito, i promotori della conferenza di sabato 30, sottolineano che “le centrali geotermiche a ciclo binario non producono emissioni nell’aria ma funzionano con la riniezione dei fludi nel sottosuolo. Il rischio di effetti sismici è reale e ammesso anche dal proponente del progetto, Sorgenia. A Basilea, dove ne era stata realizzata una qualche anno fa, l’hanno dovuta chiudere in gran fretta per via degli effetti sismici che provocava. Oltre al rischio sismico le centrali geotermiche possono causare danni irreversibili al bacino idrotermale e provocare l’abbassamento del livello delle falde acquifere vitali come già successo sul Monte Amiata.
La conferenza di Pienza, servirà non solo a puntualizzare questi aspetti, cioè le controindicazioni al progetto Sorgenia, ma anche e soprattutto a far sentire forte e chiara la voce del territorio ai politici della Regione Toscana. “Se la battaglia de Le Cascinelle sarà  aprirà la strada a una costellazione di centrali nel nostro territorio” scrivono i promotori che raccomandano e si aspettano una folta partecipazione.
Certo, la guerra in Ucraina sta catalizzando l’attenzione generale e le preoccupazioni per le questioni ambientali possono apparire in un momento come questo tema di seconda fascia. Gli organizzatori sono consapevoli di questo, ma allo stesso tempo non intendono in nessun modo abbassare la guardia, anche per evitare che qualcuno se ne esca con l’argomentazione che la centrale va fatta perché servono fonti energetiche alternative al gas russo. Sfruttando quindi la situazione per portare acqua al mulino di Sorgenia.
Un invito caloroso a partecipare alla conferenza del 30 lo fa anche il Comitato Il Bersaglio di Montepulciano: “è importante partecipare ed informarsi per tutelare gli interessi presenti e futuri della nostra collettività”.
m.l.