LA GUERRA FRATRICIDA DI PUTIN E IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: STAMPA E OPINIONE PUBBLICA IRREGGIMENTATA

giovedì 03rd, marzo 2022 / 19:23
LA GUERRA FRATRICIDA DI PUTIN E IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: STAMPA E OPINIONE PUBBLICA IRREGGIMENTATA
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DAI NEGOZIATI LA POSSIBILITA’ DI APRIRE CORRIDOI UMANITARI PER EVACARE I CIVILI. IL CHIUSINO PAOLO BURICCA PRESTO A CASA?
Ieri sera mentre guardavo la partita Fiorentina-Juventus di Coppa Italia con un occhio alle notizie dall’Ucraina, mi è tornata in mente una storica partita della Viola, contro la Dinamo Kiev. Partita di Coppa dei Campioni, la Fiorentina era campione d’Italia, la Dinamo Kiev campione di Russia. In casa la Viola aveva pareggiato 0-0, a Kiev, in una notte freddissima, vinse 2-1 con gol di Chiarugi e Maraschi… Era il 1969, Kiev, l’odierna capitale dell’Ucraina adesso sotto assedio da parte dell’esercito russo, era Russia, come anche la Bielorussia, la Crimea, il Donbass, ma anche Lituania Estonia e Lettonia, il Kazakistan, l’Uzbekistan… Il tutto si chiamava Urss. L’impero comunista che stava al di là della cortina di ferro. Ma quei popoli erano tutti russi. Non tutti contentissimi di esserlo. L’Ucraina era molto integrata. Ed era una delle aree più produttive e importanti dell’Urss.
Mentre ripensavo a quella gara di 52 anni fa, nell’intervallo del match di Firenze, su un altro canale Tv parlavano della polemica sorta intorno alla decisione di una università di non consentire delle lezioni su Dostoevskij, perché russo… Decisione poi ritirata con richiesta di affiancare a Dostoevskij altri autori ucraini… Una toppa peggiore del buco. Ho pensato lì per lì ad una boutade: cosa può entrarci l’autore de “L’idiota”, di “Umiliati e offesi” con la guerra in atto? E’ morto 140 anni fa…  Poi pensando alla grande letteratura russa di cui Dostoevkij è e rimane uno dei massimi esponenti, il pensiero mi è caduto su Gogol e Bulgakov, altri due giganti… stai a vedere – mi son detto – che ora qualcuno bandirà anche loro da corsi, conferenze, lezioni, librerie… O forse no, perché entrambi erano russi, ma nati a Kiev o nei pressi. Quindi ucraini. Ma come sottolineava un commentatore in Tv, Gogol e Bulgakov sono meno russi di Dostoevskij? Cosa c’è di più russo, quanto a letteratura, dei libri di Gogol e Bulgakov? Eppure erano ucraini…
E allora ecco che, più di quanto non ci avessi pensato prima, la guerra in atto tra Russia e Ucraina, che più che una guerra è una invasione, una aggressione armata del più grande nei confronti del più piccolo (ma non tanto piccolo), mi è apparsa come una vera e propria guerra fratricida. Come lo fu quella dei Balcani alla fine degli anni ’90 tra Serbi, Croati e Bosniaci. Caino che prova a sottomettere e ad annientare Abele. Il quale Abele però non è del tutto senza peccato, anzi ne ha commessi alcuni piuttosto gravi e gli amici che adesso gli stanno dando una mano pure loro qualche cazzata l’hanno fatta, hanno anche fatto finta di non vedere e sono rimasti a guardare in silenzio quando Abele commetteva i suoi peccati… Ma la reazione di Caino appare del tutto spropositata, fuori da ogni logica umana e politica, dettata solo da delirio di dominio e onnipotenza. Ha ragione chi sostiene la tesi, un po’ psicanalitica, che Putin si sia comportato e si stia comportando con l’Ucriana, come l’amante tradito, l’uomo possessivo che picchia violentemente e tenta di uccidere la compagna perché lei gli ha fatto intendere che lo vuole abbandonare, che vuole scegliersi la sua strada e magari una nuova vita…  In sostanza Putin sembra considerare l’Ucraina come il fratello traditore o l’amante fedifraga…  Una lettura questa che ne dà un’immagine al limite del patologico. Il che rende il quadro ancora più preoccupante perché con soggetti patologici non è facile ragionare.
Ma d’altro canto c’è anche il rovescio della medaglia, che è la demonizzazione di Putin e della Russia tutta (compresi i suoi scrittori ottocenteschi, i giocatori e le squadre di calcio, i tennisti, i pallavolisti ecc.), l’irreggimentazione della stampa e dell’informazione social in una sorta di pensiero unico da cui non si può derogare, neanche di una virgola pena l’essere additati come “propagandisti pro-Putin”…  Basta accennare agli errori, le omissioni, i silenzi dell’Europa, degli Usa, della Nato e anche a quelli del governo Ucraino, che parte la contraerea mediatica e vieni “censurato” come è successo al corrispondente Rai da Mosca Marc Innaro che già molti etichettano come “Innaro il Russo”. Anche noi di primapagina, nel nostro piccolo abbiamo subito qualche frecciata del genere solo per aver parlato degli “Stati cuscinetto” come una possible soluzione accettabile da tutti.
Oggi sono ripresi i negoziati tra Russi e Ucraini. “È cominciato con una stretta di mano tra le delegazioni il secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina. L’incontro si svolge nella regione di Brest, in Bielorussia, al confine polacco. Kiev cercherà di ottenere la creazione di corridoi umanitari, un cessate il fuoco e il ritorno della situazione prima dell’inizio della cosiddetta ‘operazione speciale’. Mosca vuole la demilitarizzazione dell’Ucraina e ottenere il suo status di neutralità”. Così scrivono le agenzie. Forse la Russia vorrà anche la certezza di riavere le repubbliche del Donbas e l’accesso al Mar Nero. L’Ucraina potrebbe spingere per l’entrata nell’U.E. (non nella Nato).
Sembra che le due parti comincino a ragionare. E le richieste dell’una e dell’altra parte non sembrano insormontabili o inaccettabili… Una base per dialogare sembrerebbe esserci.
Solo che le bombe continuano a cadere, qualche città è già completamente in mano russa (Kershov, 300 mila abitati, a sud vicino al Mar Nero) e la possibilità che si aprano dei corridoi umanitari per evacuare i civili dalle città, che a prima vista sembra una buonissima notizia (e lo è perché consentirebbero a molte persone di mettersi in salvo) potrebbe essere in realtà l’annuncio che i russi stanno per scatenare l’attacco finale e decisivo per piegare la resistenza ucraina.  Ci auguriamo che non sia così e che i negoziati siano reali e le trattative arrivino a qualche punto di contatto e a soluzioni che portino al cessate il fuoco. Cosa ci rimetterebbe l’Ucriana dal diventare uno stato cuscinetto, smilitarizzato e neutrale che ne farebbe una sorta di Svizzera dell’est Europa? e perché alla Russia un’ipotesi del genere non dovrebbe andare bene? La smilitarizzazione dell’Ucriana, comporterebbe automaticamente anche la messa fuori gioco dei reparti filonazisti che dal 2014 ad oggi hanno fatto il lavoro sporco nel Donbas e che Zelensky, pur non essendo filonazista (è ebreo) ha inglobato nella Guardia Nazionale.
Siamo tutti con il fiato sospeso.
Un eventuale corridoio umanitario per i civili potrebbe consentire anche al nostro amico e concittadino chiusino Paolo Buricca, ancora bloccato a Kiev (l’ambasciata italiana invece si è trasferita a Leopoli) di raggiungere il confine con la Polonia o la Romania e da lì tornare a casa… Ci abbiamo parlato oggi: sta bene, è ovviamente provato e stanco della situazione, preoccupato anche, ma ha assicurato che si sta organizzando. Lo aspettiamo a Chiusi con ansia.
m.l.
Nella foto, un giovanissimo soldato russo, (ilsussidiario.net)
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