26 MARZO: RIFLETTORI GIALLI SULL’ENDOMETRIOSI, MALATTIA POCO NOTA CHE COLPISCE UNA DONNA SU 10…
Ciò si verifica quando cellule dell’endometrio, il tessuto che riveste normalmente l’utero, si accumulano al di fuori della cavità uterina, come ad esempio nell’addome, nelle ovaie o nelle tube; questo accumulo anomalo reagisce alle variazioni ormonali tipiche di ogni ciclo femminile, provocando noduli, cisti, aderenze e intaccando, a volte anche in modo permanente, gli organi attaccati. Di endometriosi non si muore, è vero, eppure per le donne che ne soffrono si tratta di un disagio reale, poiché si trovano a dover convivere con un dolore più o meno severo, che può comparire solo durante il ciclo mestruale, ma anche presentarsi in modo cronico. Anche la vita sessuale può risentire dell’endometriosi, a causa del dolore avvertito durante i rapporti e le donne che ne soffrono possono anche andare incontro a difficoltà nell’avere figli. La malattia si riscontra raramente in adolescenza e in menopausa, è tipica dell’età riproduttiva. Insomma è una cosa seria.
A Chiusi, per iniziativa di Tiziana Nucera, una giovane affetta da questa patologia, e dell’associazioe Ada, è stata avanzata a Comune la proposta di un convegno sulla materia e di una iniziativa simbolica, per accendere un faro su questa malattia. E non solo in senso figurato: la proposta infatti è di illuminare di giallo un monumento, un palazzo, un luogo, come per esempio è stato fatto per l’8 marzo o in altre occasioni, tipo la giornata della lotta al tumore al seno il 26 marzo, giornata nazionae dell’endometriosi.
E oltre al “faro”, Tiziana Nucera propone anche l’installazione di una panchina gialla, tipo quella rossa posizionata in piazza XXVI giugno, per ricordare la piaga della violenza sulle donne.
Il Comune, fa sapere la stessa Tiziana Nucera, ha dato disponibilità a prendere in considerazione le due proposte: il monumento illuminato e la panchina gialla. Per quanto riguarda il monumento, sarà illuminato di giallo probabilmente quello di Piazza Vittorio Veneto (il Prato). Per la panchina il luogo non è stato ancora individuato, ma un posto si troverà, hanno assicurato in Comune.
Si tratta semplicemente di iniziative di sensibilizzazione. Ma la cittadinanza attiva si esprime anche in questo modo. Accendere i riflettori su situazioni di disagio e su patologie poco note, aiuta a debellarle.