COVID, 1.100 MORTI IN 3 GIORNI. A CHIUSI 350 CASI E 40 NELLE SCUOLE DELL’OBBLIGO: NON SAREBBE MEGLIO MANDARE TUTTI IN DAD?
CHIUSI – Alcuni quotidiani e testate on line riportavano ieri questi dati: 287 morti lunedì, 434 martedì, 380 mercoledì fanno 1.101 morti in tre giorni, con una media mobile a sette giorni che è triplicata nel giro di un mese esatto. Mille morti in tre giorni sono diecimila morti in un mese.
Questi sono i numeri del Covid che non esiste più, di Omicron la variante buona, che non uccide e che sta diventando sostanzialmente un’influenza. E’ vero che i morti sono quasi tutti non vaccinati o persone con altre patologie pregresse note o latenti, ma il numero è comunque alto. E non può lasciare indifferenti. “Sembra quasi che ci siamo convinti che mille morti in tre giorni siano un male necessario per evitare di chiudere le scuole, o i negozi, o di chiuderci tutti in casa”, scrive ad esempio Fanpage, una delle testate più lette sul web. Che poi così continua:
“Correremo il rischio di passare per schifosi “chiusuristi”, ma che il governo di fronte a questi dati non faccia niente, che nessun Partito in parlamento ne chieda conto, che nessuna forza sociale alzi la voce per denunciare quanto sta avvenendo lascia molto perplessi… lasciare che tutto scorra come se la pandemia fosse inarrestabile e i morti inevitabili è di sicuro la scelta peggiore”.
Anche ieri, giovedì 20 gennaio, 385 decessi, 5 in più del giorno precedente. Anche nel nostro territorio negli ultimi 10 giorni ci sono stati dei morti, un uomo di 59 anni a Chiusi, una donna a Città della Pieve, per esempio.
La curva dei contagi sembra cominciare a scendere in alcuni comuni, ma molto lentamente. E non in tutti. A Cetona siamo a 60 casi, a Montepulciano a 297, a Città della Pieve a 154. A Chiusi invece sale ancora. Il report del Comune di ieri parla di 349 persone attualmente positive (+5 rispetto al giorno precedente) con 40 casi nelle scuole dell’obbligo. Ovvero tra infanzia, elementari e medie. Un po’ ovunque ci sono classi in DAD (a Chiusi una decina). Ma le scuole continuano a rimanere aperte con lezioni in presenza. Ovviamente per chi non è bloccato a casa.
Nessun provvedimento restrittivo è stato adottato, se non appunto la Dad laddove non si poteva fare a meno. Ma anche sulla didattica a distanza i numeri ballano come le ballerine della Scala e proprio ieri, su queste colonne, Lucia Annunziata, docente del Liceo Calvino di Città della Pieve, smontava pezzo a pezzo come una casetta di Lego, il sistema di calcolo escogitato dal Ministero…
Nessun comune ha chiuso le scuole. I sindaci, almeno per quanto riguarda la fascia dell’obbligo, potrebbero farlo, in autonomia, con decisione propria, senza l’input della Regione o del Governo nazionale. Se non altro per cercare di arginare il contagio ed evitare che tutto l’ingranaggio si fermi da solo per mancanza di numero legale: di studenti, ma anche di docenti, personale non docente, autisti dei pullman e degli scuolabus ecc.
L’alto numero di contagiati e le conseguenti quarantene stanno creando infatti un problema serissimo sul fronte delle attività lavorative. Qualche giorno fa a Chiusi Scalo è rimasta chiusa la filiale del Monte dei Paschi. Oggi il sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini con un post su Facebook fa sapere che “a causa di malattie e quarantene di alcuni autisti, non saranno coperte le corse di Autolinee Toscane relative alla linea FT1 – Servizio Urbano di Montepulciano – dalle ore 12:36 alle ore 15:16 di venerdì 21 gennaio”. E questo è il nocciolo della questione.
E’ vero che nonostante l’alto numero di persone positive al covid, sono rarissimi i ricoveri, che la stragrande maggioranza dei contagiati presenta sintomi lievi o nulli e per chi ha già fatto la terza dose di vaccino la quarantena in caso di contatto con un positivo è breve, ma il rischio blocco delle attività lavorative molto concreto. Oggi mancano gli autisti, vedi Montepulciano, domani possono mancare i ferrovieri, i bancari, alcuni impiegati comunali o delle poste, le commesse dei supermercati, le maestre, alcuni operai di aziende industriali o artigiane… Un po’ per paura, un po’ perché molti sono bloccati in casa, un po’ perché è freddo e anche perché i soldi in tasca sono sempre meno, in giro c’è pochissima gente. Siamo praticamente al lockdown di fatto, senza che nessuno lo abbia dichiarato.
I genitori degli alunni delle materne, elementari e medie risultati positivi debbono rimanere a casa pure loro, al di là della quarantena, non possono lasciarli soli. Le scuole non sono il primo e principale incubatore di contagio, ma possono essere un moltiplicatore, se il contagio si verifica. Forse qualche provvedimento temporaneo potrebbe favorire una gestione migliore di questa fase, uscendo dalla logica dell’autosorveglianza. Dello state attenti se potete, delegando tutto alla sensibilità, all’intelligenza e alla disponibilità dei singoli cittadini. A Chiusi, per dire, c’è gente che ha figli e nipoti a scuola, che si domanda come mai con 40 casi accertati in pochi giorni nella scuola dell’obbligo, non si sia ancora provveduto a lasciare tutti a casa, facendo ricorso alla Dad. Ma altrove è la stessa musica. Il problema non è solo di Chiusi. Tra i contagiati, poi, c’è chi fa sapere che i sintomi sono lievi, ma non lievissimi. Che pur rimanendo in isolamento a casa e non in ospedale, con il covid si sta male. Anche la variate Omicron non è un passeggiata. E se non sei vaccinato può diventare un problema molto serio.
M.L.
Qui ci sarebbe da fare una considerazione,sicuramente è un idea che rimarrà tale. L’ intento del governo sembra,dico sembra,sia quello di ” impestare ” più persone possibili così da poter raggiungerà la tanto reclamare ” immunità di gregge “.
Ripeto ancora ,invece di concentrarsi sui vaccini bisognerebbe concentrarsi sulla cura del Covid !
Invece di ” radicare dall’ ordine ” i medici di famiglia che hanno curato,con successo i loro pazienti a domicilio,il Ministero della salute,dovrebbe ascoltarli e prendere,eventualmente,in seria considerazione,il loro operato !
Di Donno insegna ! Di Bella ,fu considerato da un ministro nostro conterraneo,uno stregone ma,i suoi metodi,su alcuni casi di tumori,funzionarono e funzionano tutt’ ora !L’ unico problema era ed è che il costo delle cure non poteva essere un ” affare ” per le case farmaceutiche !
A pochi chilometri da noi,un medico che curava forme di artrite gravi,fu ammazzato e nessuno trovò mai il colpevole…..o non lo volle trovare !
…..la tanto declamata immunità…..
…..invece di radiare……
Niccolò, nel mio libricino “Voce del verbo tradire”, uscito nel 2021, c’è un capitolo dedicato a quel medico che curava le artriti e che fu ammazzato nel 1935. Un colpevole lo trovarono e lo condannarono. Ma a tutt’oggi a più di 80 anni di distanza dal fatto, quell’omicidio è considerato un delitto di regime. In quel caso del regime fascista che tentò in tutti i modi di “demolirne” e sminuirne le scoperte.
Marco ,io ti stimo ma, non diciamo stronzate!
la storia è storia