CHIUSI, MESSAGGI CIFRATI. IL SINDACO SONNINI STOPPA STEFANO SCARAMELLI: “OGNUNO STIA AL SUO POSTO”

lunedì 20th, dicembre 2021 / 19:04
CHIUSI, MESSAGGI CIFRATI. IL SINDACO SONNINI STOPPA STEFANO SCARAMELLI: “OGNUNO STIA AL SUO POSTO”
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CHIUSI – “Ognuno al suo posto”, sembra essere questo il messaggio inviato dal sindaco Sonnini a chi si offre di fare il soccorso rosso… o meglio il soccorso grigio, bianco, o rosa pallido (rosso no davvero) alla sua giunta.
“Ho sentito in questi giorni “politici di professione”, sempre pronti a guadagnarsi la scena, disposti ad aiutare,
pronti a dare una mano alla nostra amministrazione, qualora ce ne fosse bisogno.
Mi preme quindi fare delle precisazioni. Questa coalizione è la nostra, la sento mia, ha vinto le elezioni con un risultato indiscutibile, governa e governerà il paese per i prossimi 5 anni, i cittadini elettori ci hanno dato la loro fiducia e faremo di tutto per ripagarla.
Certo, le strade che abbiamo percorso non erano per tutti, quindi se gli stessi “politici di professione” sono rimasti delusi per un risultato elettorale che speravano arrivasse, ma non c’è stato, il problema a questo punto non è di certo il nostro, basta farsene una ragione. Stare all’opposizione, come è stato per Possiamo e il Movimento 5 stelle negli ultimi 5 anni, è un lavoro gravoso e complesso, essere in maggioranza è più stimolante e offre maggiore esposizione, ma vedere le cose da un punto di vista meno privilegiato, permette di crescere e migliorarsi.
La giunta e il gruppo consiliare di maggioranza stanno lavorando serenamente e in modo serio per costruire un futuro migliore da lasciare a chi verrà dopo di noi, ci attende un 2022 in cui la sfida del PNRR ci chiamerà a scelte importanti che tutti noi siamo pronti a prendere. C’è bisogno di tutti, questo è vero, perché saranno anni importanti e impegnativi ma, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, voi “politici di professione”, la mano usatela per portare avanti gli interessi del territorio che di bisogno mi sembra ce ne sia”. Così scrive Gianluca Sonnini.  L’innominato destinatario sembra evidente. L’unico politico di professione che non sia già in maggioranza, è Stefano Scaramelli. Che l’offerta l’ha fatta in una intervista alla Tv NTI qualche giorno fa. Alle elezioni di Chiusi Scara ha appoggiato, anzi ha creato e sponsorizzato la lista Barbanera, ma stare all’opposizione evidentemente gli pesa. E non gli garba, come si dice da queste parti.
Sonnini tiene a distanza Italia Viva e parla a Scaramelli (pur senza nominarlo), per parlare anche a Massimiliano Barbanera, che finora in Consiglio è sembrato anche lui più incline a “dare una mano” che a fare l’opposizione. Tantomeno di quella dura e senza sconti.
Il messaggio è chiaro ed evidenzia anche un po’ di vecchia ruggine per la defenestrazione del 2015, ma è anche una rassicurazione ai suoi alleati, sempre piuttosto irrequieti (Podemos, Psi, Sce e M5S) che avrebbero tutto da perdere da un ritrovato feeling tra Pd e Italia Viva. Sonnini insomma ribadisce fedeltà al progetto politico (termine un po’ esagerato) della nuova grosse koalition con le ex opposizioni.
Però il messaggio con destinatario ignoto (solo sottinteso) è allo stesso tempo anche un segnale di debolezza. Quasi di riverenza o di subalternità rispetto a Scaramelli. Se è rivolto a lui, come è evidente, perché il sindaco non ne ha fatto chiaramente il nome? Perché mandare sui social messaggi criptici, sibillini, in codice? Forse perché… non si sa mai e meglio non esporsi fino in fondo?
Fa bene Sonnini a mettere i puntini sulle i e a ribadire i ruoli di maggioranza e opposizione e a rifiutare offerte di appoggi sottobanco, ma perché non dire chiaramente a chi si rivolge? La prossima volta sia più chiaro e più preciso. Così almeno tutti potranno capire senza aver bisogno della interpretazione della stampa. La politica delle frasi dette e non dette, dei messaggi inviati a suocera perché nuora intenda o sparsi ai 4 venti senza preciso destinatario, non è buona politica. Né confronto democratico. E’ democristianismo applicato alla comunicazione o – peggio ancora – un modo sovietico, da Kominform, di affrontare le questioni. Solo che l’Unione Sovietica è finita 32 anni fa. La Dc qualche anno dopo… A Chiusi i decenni sembrano passare invano.
m.l.
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