SAN GIOBBE DOMENICA DI NUOVO IN CASA. ARRIVA VERONA. COACH BASSI ESALTA I SUOI “GREGARI”

giovedì 18th, novembre 2021 / 11:18
SAN GIOBBE DOMENICA DI NUOVO IN CASA. ARRIVA VERONA. COACH BASSI ESALTA I SUOI “GREGARI”
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CHIUSI –  Domenica prossima la San Giobbe Chiusi giocherà di nuovo in casa, al Palapania (ore 18,00). Avversario di turno la Tezenis Verona, squadra forte che ha due punti in più in classifica. E  i “Chiusi Bulls” come qualcuno li chiama, con riferimento al logo della squadra che è un toro (e ai famosissimi Chicago Bulls dell’NBA) dovranno faticare per averne ragione. La formazione chiusina non è al meglio, ha diversi giocatori acciaccati e in condizioni precarie, ma il secondo tempo della partita di domenica contro la Stella Azzurra Roma ha fatto capire che la San Giobbe è una squadra capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di battere anche le avversità, non solo gli avversari. Coach Bassi lo sa. E non  a caso, nel commento rilasciato nel post partita dopo la vittoria sofferta con la Stella Azzurra, ha esaltato la reazione e in particolare i suoi “gregari”…
“Abbiamo avuto venti minuti di grande difficoltà, nei quali non siamo riusciti a mettere in pratica quello che avevamo preparato. Nel secondo tempo grande orgoglio e grande voglia di rientrare in partita; devo dire anche tanta confusione ma una confusione vogliosa che ci ha portato alla vittoria. Era molto importante prendere i due punti in palio in vista del prossimo calendario e anche in virtù del fatto che veramente i ragazzi si stanno allenando in condizioni difficilissime dati i problemi fisici. Tanto di cappello a loro per questi secondi venti minuti che forse vanno oltre le possibilità del momento. Nel finale ho pensato che eravamo molto stanchi, anche perché ho deciso di ruotare a sette nella seconda metà della gara. C’era qualche giocatore veramente sulle gambe, siamo stati poco lucidi, però perlomeno orgogliosi e abbiamo trovato un modo non bellissimo, ma necessario e utile alla situazione per ribaltare il risultato. Musso da grande giocatore quale è, a trentasei anni, ha ancora voglia di buttarsi sui palloni e di combattere. Ci ha dato una spinta come ce la hanno data gli altri. Pollone che gioca da due mesi con l’indice della mano destra rotto e nonostante questo non si risparmia mai, gli americani, ma tutti in generale hanno dato il loro contributo anche chi non ha giocato nel secondo tempo si è fatto sentire dalla panchina. Nello sport vince chi non molla mai o comunque chi non molla mai, anche se perde, va a casa con la coscienza tranquilla. Questo è quello che credo e oggi, senza dubbio, andiamo a casa con la coscienza tranquilla”.
Sì, uscire con la consapevolezza di aver tirato fuori l’orgoglio e gli attributi, uscire dal campo con la maglia sudata e senza fiato, al di là del risultato, ti dice che hai fatto il massimo. Nelle gare precedenti, perse, non era andata proprio così. La gara di domenica scorsa con quel finale rabbioso è stata una botta di adrenalina, una scossa elettrica. E i “Chiusi Bulls” domenica prossima con Verona possono giocarsela. Il Palasport che comincia a riempirsi darà una mano e spingerà Medford & Compagni. 
Va anche detto che nonostante Chiusi non abbia una grande tradizione nel basket, e che sia un paesotto di 8.000 abitanti che se la deve giocare con città che sono capoluoghi di provincia o hanno dai 30 mila abitanti in su e quindi sia una specie di Cenerentola, la domenica pomeriggio al Palasport a vedere una partita di A2 è un bel passatempo. Si vede un buon basket, ci si diverte e si sta bene in compagnia…
m.l.
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