STRANA CITTA’ CHIUSI: NON E’ IL DESERTO CHE SEMBRA… UNA PROPOSTA AL NEO SINDACO SONNINI
CHIUSI – La narrazione generale racconta di una città di Chiusi in costante e inesorabile declino. Lo scriviamo spesso anche noi. La cosa non è una novità, è dai tempi di Dante che Chiusi è in declino rispetto ai suoi tempi migliori (“se tu riguardo Luni ed Urbisaglia come son ite e come di retro ad esse se ne vanno Chiusi e Sinigaglia… “), ma adesso, secondo molti è in declino anche rispetto a tempi recenti, senza scomodare Porsenna… Certo, rispetto alla Chiusi degli anni ’50-60-70 del ‘900 è un’altra Chiusi: meno dinamica, meno tumultuosa, meno affollata, meno vivace… Il centro storico a dispetto della gran mole di tesori storico-archeologici, alcuni di valenza inestimabile e unica, non decolla come meta turistica; Chiusi Scalo che un tempo era un punto di riferimento commerciale, il primo paese che diventava città, adesso è un “non luogo” inaridito come certe mining town americane abbandonate quando la vena aurifera si è esaurita… Di notte (ma spesso anche di giorno) una ghost town dove è difficile anche trovare un bar per prendere un gelato. Il caffè si trova, il gelato meno…
Ma, poi, a guardar bene ti accorgi che Chiusi non è tutto ‘sto deserto che sembra.
Chiusi ha una squadra di basket in serie A2. Ha dato i natali ad una squadra di volley che è anch’essa in A2 e gioca a Siena, ma resta una creatura chiusina, perché il presidente e il quartier generale della società che la gestisce sono ancora a Chiusi. L’A2 in entrambi i casi è l’anticamera della prima serie nazionale (che la squadra di volley ha anche assaggiato)… Quale altra cittadina di 8.000 abitanti in provincia di Siena, in Toscana, in Italia può vantare una situazione del genere?
Chiusi è l’unico paese dei dintorni ad avere una corsa ciclistica internazionale con partenza e arrivo nel territrio comunale e con una lunga storia alle spalle (la Coppa Bologna).
Il vicepresidente nazionale di Assopetroli si chiama Simone Canestrelli, è di Chiusi, vive a Chiusi ed è un imprenditore titolare di una azienda che ha sede a Chiusi.
Nei giorni scorsi Silva Pompili, altra imprenditrice chiusina, è stata eletta presidente nazionale di CNA Industria, una branca importante dell’Associazione di categoria degli Artigiani.
Il chiusino Giannetto Marchettini, oltre ad essere presidente della Cassa edile senese e di altri enti legati al mondo dell’edilizia è anche membro della Commissione Nazionale Ance per i rapporti sindacali ed è pure Presidente di Siena Jazz, una delle più importanti istituzioni musicali d’Italia e d’Europa…
Chiusi ha un consigliere regionale: Stefano Scaramelli (Italia Viva).
Quale altro paese delle dimensioni di Chiusi, nella zona e non solo, ha una simile rappresentanza?
Vengono da Chiusi, hanno mosso i primi passi a Chiusi, operano anche a Chiusi, attori e registi professionisti come Manfredi Rutelli, Gianni Poliziani, Silvia Frasson. Qualcuno è arrivato dopo e ci si è fermato come Alessandro Manzini e Irene Bonzi ed è stata una fortuna perché sono eccellenze vere.
Chiusi è stato inoltre il primo paese del comprensorio ad avere un giornale (Primapagina), ha sempre avuto e ha tutt’ora un parterre di teatranti, musicisti e artisti che per dimensioni del fenomeno e qualità trova pochi riscontri nei paesi limitrofi. Molti degli appassionati che fanno musica o teatro a Montepulciano, a Sarteano, ad Abbadia San Salvatore, o Castiglione del Lago vengono da Chiusi.
Non sono molte le band musicali (rock, pop, jazz…) che nel territorio propongono musica propria e non solo cover o musicisti in grado di suonare qualunque cosa e con chiunque… A Chiusi ce ne sono (Igor Abbas, Stefano Giannotti, i Dudes, i Bob, Gianluca Meconcelli… ). E ci sono anche scrittori, studiosi di archeologia, pittori e scultori, bravi fotografi…
Giacimenti sommersi. Spesso poco visibili e non connessi tra loro. Gente che per gli incarichi che ricopre, i mondi che frequenta, o per la qualità di ciò che propone può-potrebbe-dovrebbe dire la sua anche sulla programmazione sull’idea di città, sull’impostazione politica e amministrativa…
Nel 2012, all’indomani delle elezioni comunali che videro trionfare Stefano Scaramelli, ma videro anche una buona affermazione della Primavera come soggetto alternativo, da queste colonne proponemmo “gli stati generali della cultura“, con l’idea di mettere tutti intorno ad un tavolo e ragionare serenamente sul da farsi… Quella proposta cadde nel vuoto, salvo poi fare qualcosa che gli somigliasse, da parte dell’amministrazione comunale, nel 2015. Una serie di tavoli tematici, ma tutti piuttosto paludati e viziati dal concetto che cultura sia sinonimo di turismo. Concetto sbagliato e fuorviante. E infatti non diedero effetto alcuno. Forse oggi, forti delle esperienze (e non esperienze) del passato, si potrebbero riproporre gli stati generali della cultura da un lato, e quelli dell’economia dall’altro, sfruttando al massimo le competenze specifiche. E poi mettere insieme i risultati. Un confronto a ruota libera e senza rete tra i soggetti attivi nei vari ambiti per cercare soluzioni e strade da percorrere, senza star lì a farci perennemente le bucce l’un l’altro.
Il neo sindaco Gianluca Sonnini si appresta a varare la sua squadra di governo. Lo farà domani, venerdì 22 ottobre, alle ore 11, 00 nella sala consiliare. Dopo di che, da lunedì 25 lui e i suoi assessori saranno completamente operativi.
La proposta degli stati generali della cultura e dell’economia gliela giriamo immantinente. Vedremo se la terrà in considerazione o se, al contrario, riterrà sufficienti le quattro chiacchiere scambiate in campagna elettorale con qualche imprenditore e con qualche teatrante. P.S. La proposta è rivolta anche alle due forze di opposizione. Ci interessa sapere come la pensano in proposito.
m.l.
Buongiorno, non è la prima volta che intervengo su temi che riguardano il turismo: mi permetto quindi di richiamare la mia lettera gentilmente pubblicata da Primapagina il 18 giugno scorso dal titolo “cosa fare per rilanciare il turismo? una proposta”, tuttora reperibile nel sito alla voca Opinioni. Contiene delle idee che mi sembrano ancora oggi ragionevoli e pratiche, nè di destra nè di sinistra, ma facilmente realizzabili da qualunque amministrazione, solo che ce ne sia la volontà. Grazie dell’attenzione.
Luca Pedroli