SALVINI A CHIUSI: “NO CARBONIZZATORE, SI’ A INCENERITORI E CENTRALI NUCLEARI”. COMUNALI, I PARTITI SI NASCONDONO…

sabato 25th, settembre 2021 / 15:36
SALVINI A CHIUSI: “NO CARBONIZZATORE, SI’ A INCENERITORI E CENTRALI NUCLEARI”. COMUNALI, I PARTITI SI NASCONDONO…
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CHIUSI – Comparsata mordi e fuggi del leader della Lega Matteo Salvini a Chiusi Scalo, per sostenere la campagna elettorale del candidato del centro destra Marrocchesi Marzi alle suppletive per il collegio 12 della Camera per il quale è candidato anche il segretario Pd Enrico Letta che a Chiusi tornerà domani.

Salvini si è manifestato come la madonna pellegrina di antica memoria nella zona industriale delle Biffe, pre la precisione nell’area-carbonizzatore. Ovvero sul retro del depuratore ex Biecologia ora Acea e davanti ai cancelli della Emma Villas. Folla poca e quasi tutta di fuori. Una cinquantina di persone, per lo più carabinieri e poliziotti in divisa e in borghese, giornalisti e un po’ di popolo leghista di tutta la provincia. Poco. Di Chiusi una decina di persone, tra cui due candidati della Lista Chiusi Futura (Francesca Capuccini, la capolista referente locale della Lega e Gaetano Gliatta, già referente di Forza Italia. Non c’era Morelli di Fratelli d’Italia) più qualche supporter e qualche familiare di altri candidati, che hanno evidentemente preferito mandare le controfigure, per non esporsi.

Salvini non ha citato neanche en passant le elezioni comunali di Chiusi. Né il nome di Massimo Tiezzi, candidato sindaco della lista sostenuta dal suo partito. Si è limitato a dire NO al carbonizzatore, aggiungendo che solo un partito come il Pd che ha svenduto la banca più antica del mondo, poteva pensare ad una scempiaggine del genere… Però ha anche ribadito di essere favorevole ad inceneritori e termovalorizzatori e pure alle centrali nucleari. Oh yes… “In Europa ce ne sono 200 – ha detto – non vedo perché solo l’Italia non le vuole”…

Ovviamente Salvini  non sapeva che il carbonizzatore non c’è, che il progetto è stato ritirato dai proponenti, prima che venisse bocciato da comune, Regione ed enti preposti… Ma questo è un dettaglio che in campagna elettorale conta poco. In campagna elettorale l’importante è alzare un po’ di fumo e cercare di accreditarsi come i difensori di qualcosa e screditare gli avversari. In questo caso Letta, definito “un candidato che a Siena non rivedrete mai più, mentre Marrocchesi Marzi ci vive, ci lavora, ci passa il suo tempo…”.

Come aveva già fatto Letta nella sua visita del 7 settembre, insieme a Sonnini, anche Salvini ha fatto visita alla sede della Emma Villas una delle aziende di eccellenza del territorio e marchio importante nel volley nazionale. Era lì davanti e ha colto l’occasione. 

La visita lampo di Salvini ha confermato come a Chiusi tutti giochino a nascondino, cercando di dissimulare il peso dei partiti in appoggio alle varie liste. Quelli di Chiusi Futura, appoggiati dalla Lega e dal resto della destra, hanno evitato di farsi vedere troppo a fianco del “capitano”. Barbanera, leader dell’altra lista civica, non cita mai Italia Viva che pure è il suo main sponsor e azionista di riferimento. I “compagnucci della parrocchietta” di Possiamo fino ad ora strenui oppositori di Bettollini e del Pd, sono visibilmente imbarazzati a ritrovarsi insieme al vituperato Pd e, a dirla tutta, insieme a quelli che nel Pd e nei Ds comandavano molto prima che arrivasse Renzi e il renzismo, cioè ai tempi di Ceccobao e addirittura di Ciarini, gente in auge 20-30 anni fa che anche loro criticavano e vedevano come il fumo negli occhi. I 5 Stelle che accusavano chiunque provasse a sostenere le posizioni o atti della giunta, noi compresi, di essere diventati “ormai governativi” adesso sono più governativi dei governativi e difendono tutto, anche il muro di Berlino.

A dire il vero un po’ di imbarazzo a trovarsi con cotanta compagnia ce lo mostrano anche i militanti del Pd, che avrebbero certamente preferito altre soluzioni e lo dicono apertamente.

Quanto a Salvini, per tornare alla cronaca, sembra passato un secolo da quel pomeriggio del 2016, quado arrivò in piazza Garibaldi  e c’era una folla plaudente ad accoglierlo. Oggi c’erano solo un po’ di caporali e qualche reparto scelto di pasdaran. Alcuni hanno chiesto un selfie con il capitano, come si fa con i calciatori o i cantanti al festivalbar, al grido “Grazie di tutto, Matteo”. Ma grazie di che?

 

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