IN MORTE DI UNA SOUBRETTE: RAFFAELLA CARRA’, ICONA DELLA TV NAZIONALPOPOLARE SI’, DEL TRASH NON TANTO

Nel film “Puerto Escondido” il fuggiasco Diego Abatantuono ad un certo punto mente cerca di liberare Claudio Bisio da una stazione di polizia in Messico spara al televisore acceso… “Ho sparato alla Carrà” gli dice… In effetti quel televisore trasmetteva uno spettacolo della soubrette italiana, già famosa anche in centro e Sudamerica… Uno sparo liberatorio. Per impaurire i poliziotti, ma anche per fare in qualche modo giustizia di una certa cultura trash, di un’Italia inguardabile agli occhi di un certo mondo (quello che era anche il nostro, di una certa generazione…).
Sì, perché, diciamolo, Raffaella Carrà era certamente un’icona della tv nazionalpopolare, certamente una showgirl bravissima e molto professionale, ma altrettanto indubitabilmente anche icona di una cultura formato famiglia, molto lontana dalla controcultura militante, impegnata
E questo anche se la Raffaella nazionale soprattutto agli inizi della carriera televisiva era stata piuttosto trasgressiva e addirittura all’avanguardia, fuori dai canoni da buoncostume che imperavano all’epoca sul piccolo schermo. Quell’ombelico di fuori e bene in vista, le minigonne cortissime e le movenze sensuali e ammiccanti dei suoi balletti hanno certamente fatto passare molte notti agitate a chi come me aveva allora 14-15 anni… Erano il massimo dell’erotismo che un adolescente potesse vedere senza doversi nascondere e chiudersi a chiave in bagno… E anche se la Carrà ha “sempre votato comunista”, come dichiarò ina intervista del 2015 e non ha mai nascosto, tutt’altro, quella sua “emilianitudine”, quelle radici affondate tra la via Emilia e il west, tra gelaterie e balere, case del popolo e feste de l’Unità…
Sentire che se n’è andata fa impressione. Perché sembrava una di quelle figure che non invecchiano mai, di quelle che ti rimangono impresse perché hanno segnato una fase delle tua vita. I sabati sera in famiglia, per esempio, nei primi anni ’70. Poi certo, le “carrambate”, le telefonate con il pubblico, quella damigiana piena di fagioli di cui chi telefonava doveva indovinare il numero, quelle sì trasmissioni trash, molto più trash di quell’ombelico. E anche di quella canzoncina, rilanciata da Sorrentino ne La Grande bellezza, in cui invita tutte le donne a fare capire ai loro amanti cosa vogliono a letto e non solo in cucina o in camera da pranzo, a scegliere loro i propri amanti e non solamente ad essere scelte, a prendersi i loro spazi e non a prendere ciò che gli viene concesso…
Un testo ammiccante, che non a caso però, le femministe hanno preso spesso come colonna sonora di certe loro rivendicazioni. “A far l’amore comincia tu”, come uno slogan di emancipazione. Chi l’avrebbe detto? L’ha detto “The Guardian” il giornale più laico e più “liberal” della Gran Bretagna, qualche anno fa, non adesso che Raffaella Carrà ci ha lasciato. “E’ stata la donna che ha insegnato all’Europa a non avere paura del sesso”, scrisse il quotidiano inglese. Visto il successo che ha avuto anche fuori dall’Europa, per esempio nei paesi di lingua e cultura ispanica dell’America latina verrebbe da dire che il suo è stato un insegnamento planetario.
Forse non è esattamente così, ma Raffaela Carrà, che in realtà si chiamava Pelloni, come il passator cortese delle sue terre, resterà per sempre un’icona della Tv e anche del costume nazionale. Una subrette brava, maniacale nel lavoro e una donna intelligente. Capace di ironia anche nel farti contare i fagioli e nel mostrare l’ombelico, quando non lo faceva ancora nessuno.
Era nata a a Bologna Raffaella Carrà, nel ’43. Era una donna emiliana di zigomo forte… Se n’è andata a 78 anni, senza mai parlare di una malattia che la stava devastando. Eppure anche se oltre i 70 e vicina agli 80 nessuno pensa a lei come a una vecchia signora dai fianchi un po’ molli… Al contrario, il pensiero se uno dice Carrà, va subito a quel casco di capelli biondi che agitava come uno strumento e a quel corpo sinuoso che ballava il tuca tuca quando la Tv era ancora in bianco e nero.
m.l.
Un amico mi invia una frase al riguardo della compianta Raffaella Carrà a proposito della dichiarazione che fosse comunista e che sottopongo alla critica del pubblico lettore:”… ma se la carrà era Comunista ed aveva tanti fans,come mai in Italia di comunisti non se ne trova più uno ? Sarei curioso di sentire le risposte.Non è che voglia aprire un dibattito su questo ma sentire cosa pensa la gente e rifletterci sopra. Grazie.
C’è tanta gente, anche famosa (del mondo dello spettacolo, della letteratura, del cinema o dello sport) che votava o “ha sempre votato comunista” almeno finché c’è stato il Pci. Poi magari ha continuato a votare per gli “eredi” sempre più distratti e sempre più distanti… In qualche caso, qualcuno ha pure cambiato sponda e direzione di marcia, qualcun altro si è invaghito e si è fatto ammaliare dal vaffanculismo eletto a programma politico o dall’onda populista… Cambiano i tempi e cambiano le persone. Comunista o no è comunque indubbio che la Carrà non solo abbia fatto sognare sogni bagnati ad una generazione, ma ha anche contribuito a suo modo a svecchiare questo Paese e la tv generalista imbalsamata dal perbenismo Dc… Può sembrare strano, ma è così…
Carocarlo,dicevano e dicono di essere di sinistra ma solamente per far carriera ,specialmente nelle tv di regime come la RAI !
Io non penso che la Carrà fosse una di questi !
Quello che dici tu è vero ma la mia osservazione era quella di far vedere le motivazioni messe sotto la lente d’ingrandimento degli italiani che votavano PCI.Lascia stare quali fosseto le mainstream che passavano dentro alla TV ma credo che dovrebbe essere messo l’accento che un sacco di persone che da ”Comunisti” sono diventati ”democristiani” e che fanno finta di non accorgersi oggi di tutto questo. Certo, i cambiamenti nel mondo sono avvenuti e finchè c’è stata l’Unione Sovietica c’erano i comunisti, dopo il 1989 hanno iniziato la discesa fino a scomparire e le cose che sono rimaste-parlo del predominio assoluto del capitalismo e della sua etica- l’ha fatta e la fa da padrone in ogni parte del mondo. Queste cose chi era stato comunista e che scendeva in piazza in occidente contro il sistema capitalista,dovrebbe averle nella propria memoria storica e davanti agli occhi…. Cosa allora è cambiato perchè quelle masse abbiano accettato in pieno l’area del ”capitalismo” e della sua etica? E’ questo che mi chiedo.E’ perchè l’ingiustizia era da una parte sola? Non mi sembrerebbe. Era perchè in Occidente si vive meglio che a te stesso fa dire ” meglio Biden che Putin?”, era forse perchè non si considerava per nulla la dominazione del colonialismo in tutta l’altra parte del mondo che invece c’era, esiste e permane ed è ancora oggi nelle mire del capitalismo e della tecnologia e delle multinalzionali dell’occidente al fine di appropriarsi del futuro ? Vorrei poterle pesare queste cose sulle ragioni di tale risposta sul quesito derivato dall’asserzione della Carrà. O le mie sono solo masturbazioni mentali e null’altro dal momento che oggi in Italia nel complesso mediatico-democratico non appaiono più tali riflessioni ma che invece sulle conseguenze di tutto questo ci battiamo la testa e la critica viene deviata? Si parla sempre delle libertà di informazione ma conoscere,a casa mia una volta significava poter parlare con cognizione di causa.Oggi sembra che non sia più così.Eppure ne paghiamo i prezzi di tutto questo ma non cambia nulla.E permettimi-poi la faccio finita- credo che su questo una delle cause principali se non proprio la prima è quella dell’etica contenuta in quel bel proverbio turco che mi piace ripetere :” …e gli alberi votarono ancora per l’ascia.Perchè l’ascia era furba e li aveva convinti che era una di loro perchè aveva il manico di legno”. E allora il mondo qui tende a dividersi in due: ” chi è con chi”, oppure vista la fotografia del mondo fatto di 7 miliardi di esseri umani e sapendo che 1 miliardo vive in condizioni decenti in occidente e 6 miliardi invece sono sotto il tallone delle istituzioni sociali ed economiche dell’occidente che hanno avviluppato il resto del mondo dividendo quelle società e spartendo la ricchezza in misura sempre meno equa, il capitalismo forse sembra l’unica cosa possibile e giusta? E pensare che di fronte a questo i comunisti non ci sono più, potrebbe anche darsi che sia questo un pensiero che ci venga raccontato e che non metta in evidenza le necessità sempre più compresse,non ti sembra? Ed allora per chi tifa per tale sistema, per i suoi equilibri indegni, per i suoi egoismi vuol dire che approva quanto scorre dentro a questa società dove tutti siamo costretti a vivere.O no ? La storia delle piante che” votano per l’ascia” è stata da almeno un secolo e mezzo analizzata dagli storici ed è la prima fonte del pensiero forte di cui si avvale il capitalismo.Tale riflessione l’ho sentita fare con parole diverse da quelle del proverbio turco ma con lo stesso significato etico e morale in casa mia,da mio zio che tu e molti hanno conosciuto. Sembrava che dicesse uno sproloquio politico, etico e storico contro le classi subalterne per le quali aveva combattuto quando diceva e ricordava che aveva preso le botte non solo dai fascisti negli anni 20 e negli anni 30 ma anche negli anni dopo la liberazione dai suoi stessi compagni quando voleva convincerli a dare i soldi per la cooperazione (la prima cosa che mi viene in mente è il Molino Popolare del Trasimeno di Pucciarelli) e loro si rifiutavano perchè avevano paura di sopportare le angherie e le rivalse dei padroni delle terre e degli agrari locali ai quali non conveniva che fosse costruita una cooperativa ed un molino popolare, dove del resto mi sembra che se non erro lavorò anche tuo padre per anni.Ecco, purtroppo nel divenire della storia lo sappiamo tutti che vi sono alti e bassi,ma spesso se non sempre, occorrerebbe tener conto della lezione che la stessa ci fornisce rispetto a principi di giustizia, di equità e di umanità e vederci chiaro dentro gli interessi che occorre saper vedere come vengano messi in luce e chi debba dirimerli ed in nome di chi e perchè.Non mi sembra che oggi i partiti che si autodefiniscono di sinistra e che spargono nebbia alla gente s’incarichino di far luce su tali principi, anzi meno se ne parla e meglio è.Se la Carrà era comunista negli anni 60 e negli anni 70 e ancor dopo, di sicuro che tali questioni le considerava.Oggi tutti a piangere-giustamente-sulla sua scomparsa ma la gente ha presente solo che era una provetta ballerina perchè tutti parlano di quello,perchè quello è apparso, perchè far cosi e pensare cosi resta cosa ”normale”.Questa è la cultura che ci viene propinata perchè questo è il fardello culturale dell’americanizzazione della società e di chi la vota.Purtroppo….
Rispetto e ammiro tutti quelli che lavorano e hanno lavorato nei mulino ma mio padre faceva l’ esattore e tesoriere comunale per diversi paesi della zona.
Detto questo c’è da dire che di buono Renzi e Berlusconi hanno fatto,secondo me,hanno portato il partito comunista,o chiamalo come vuoi,ai minimi storici( e li rimarrà se puntano su Letta,Fedez e la sardina bolognese)
La Carrà è stata un mito per gli spettatori di destra e di sinistra perché non era mai di parte,come un artista di televisione pubblica,pagata dall’ intero ” arco costituzionale” dovrebbe essere !
La Carrà era la Carrà….e basta !
Nemmeno io lo penso e penso che nel suo genere era brava ed abbia fatto carriera per questo motivo.Ma spesso alla critica ed all’informazione piace mettere in mezzo la politica per definire dipendenti dalla politica chi faccia carriera.E questo è ”un germe” che se permetti stà rintanato nella critica che viene fatta soprattutto da destra ed io quando sento queste cose mi incazzo perchè stante che tali casi esistono sia da destra che da sinistra, sembra ad ascoltare certe critiche ormai obsolete ma che hanno segnato un modo di pensare che in italia viga il comunismo, perchè negli anni 60 e 70 ( credo personalmente e meritatamente) la cultura sia stata spinta principalmente da sinistra. Poi subentrò ”l’autonomia” che dette agli anni ’80 uno scossone al sistema degli anni precedenti per poi avviluppare e galoppare sul qualunquismo immesso nella società da un sistema che tramite il complesso mediatico ha vomitato le più scellerate nefandezze e falsità e contemporaneamente alla discesa della sinistra oggi siamo arrivati al punto che non ci si fà più caso e venga ritenuto cosa normale il crollo degli ideali. Secondo te chi gode ? Gode quel centro i cui ideali si sono ben spiegati per tenere lontana la sinistra penetrata dal centro dalle leve del potere, dando e favorendo situazioni di governabilità: un partito come il PD che se te lo chiedi ti rispondono che ”amministri le diversità” e così dicendo ai cervelli vuoti e bacchettati mediaticamente ed anche ai furbi interessati, si impone come soluzione di tutti i mali. In sostanza quando la lotta dei poveri può essere fermata mascherando a loro che i partiti sedicenti di sinistra si adoperino per questi, si è raggiunto lo scopo, ma come vedi non dura, galleggiano, ma il futuro non è il loro e nemmeno spero sia della destra.Sarà della destra momentaneamente forse, ma il problema della risoluzione dei mali non lo possono eludere ed è quello della ripartizione delle risorse che ho sempre scritto nei miei interminabili discorsi.E lo sanno, ed è per questo che bleffano.E allora io credo che ci sia bisogno tutti di fare un passo indietro e nello stesso tempo avere la chiarezza dell’affermazione di principi di civismo, cosa che il capitalismo rapinatore organizzato dovunque ed anche nei territori dove la sinistra amministra venga fermato e messo in condizioni di non danneggiare più la società italiana.E tale sistema effettivo e messo in piedi secondo da cosa viene se non dall’abbandono degli ideali e da chi gioiva di questo? Dal centro e dalla destra che avevano capito che la gente dopo che fosse andata a votare se ne sarebbe riparlato dopo altri 5 o sio anni.Qui mi sembra che anche la destra sia stata vittima di tale sistema perchè i governi siano stati non più rappresentativi della societa. E chi ne è stato l’autore principale che con la pistola ancora fumante ha guardato e scientificamente studiato cosa sarebbe successo?: I comunisti ??? Non mi parrebbe proprio.Anche perchè-come ho detto-dopo gli anni 80 e90 non ce n’erano più nemmeno a cercarli col lanternino. Ecco la trasformazione del sistema dove la maggioranza del popolo italiano che votava DC si è trasformata in Partito Democratico.Talvolta davanti a chi non ragiona o ragiona per oppotunismi basta cambiare targa che il giuoco è fatto. Ed all’origine di tutto questo ci sono sempre gli ambienti dell’oltre tevere non te ne dimenticare. La religione non c’entra nulla perchè è un fatto individuale, ma quando viene organizzato nei territori come i nostri che scelgono i nominativi da mandare a produrre per loro tutto questo alla gente non appare ma il risultato è questo.Esistono da più di 2000 anni e sono sopravvissuti al crollo di imperi e di regimi ed allora secondo te qualcosa questo vorà dire oppure no? E’ una guerra sotterranea, non fatta con le bombe ma oggi fatta con l’appropriazione delle risorse pubbliche indirizzando i flussi di ricchezza nella maniera in cui amministrano e che hanno sempre amministrato,spesso anche avvalendosi di condizioni di pietismo per i più deboli a cui la gente nel suo complesso riconosce doveroso l’intervento.Ed ho detto tutto, anzi no, ma la finisco qui.
Carocarlo, non t’ arrabbiare,la vita è breve ! Come diceva la pubblicità : bevi un Cynar!
…dalla Nunziatina !
X Niccolò. Niccolò, non mi arrabbio, facevo solo delle condiderazioni che credo siano giuste. Nella tua risposta di tre giorni fa riporti che tuo padre faceva l’esattore.Lo sapevo questo ma la mia risposta alla quale ti riferisci(colpa mia che l’ho omesso dove parlo delle vicissitudini di mio zio che aveva preso le botte anche dai suoi compagni per l’edificazione e l’organizzazione per provvedere alla costruzione del Molino Popolare del Trasimeno di Pucciarelli.Era rivolta a Marco Lorenzoni e non a te. Ecco perchè parlo ” degli alberi che votano per l’ascia…” e oggi come si vede anche a Chiusi è cambiato ben poco.
Carlo, questo articolo parla della morte di una soubrette e al massimo della Tv nazionalpopolare e di quella trash… Mi fermerei lì.