CHIUSI: SONNINI, INVESTITURA RATIFICATA. MA IL PD VA NEL CAOS. LA SEGRETARIA PARLA DI ARMONIA E 7 DIRIGENTI SI DIMETTONO
CHIUSI – Il conclave del Pd chiusino, tenutosi ieri sera, ha confermato totalmente le anticipazione di questo giornale. La fumata bianca c’è stata. E la segretaria Simona Cardaioli conferma anche che “l’acclamazione” di Gianluca Sonnini come candidato a sindaco era avvenuta già nella seduta precedente del 9 giugno, con un applauso dei presenti al momento in cui lo stesso Sonnini diede la sua disponibilità.
La stessa Cardaioli in un post sulla pagina Fb del Pd di Chiusi parla anche di “confronto democratico ampio e costruttivo tenutosi in un clima di accordo ed armonia”. Una affermazione questa che sembra uscita dall’armadio della soffitta, dall’armamentario del Pcus. A dire il vero forse neanche i grigi funzionari brezneviani avrebbero osato tanto, dipingendo un partito unito e coeso e in armonia, quando in realtà è spaccato come una mela e ha vissuto anche questa ultima fase con tre riunioni dell’Unione comunale come una famiglia di separati in casa che si guardano in cagnesco.
Cì sono talmente tanta armonia e accordo nel Pd che oggi, a poche ore dall’incoronazione di Sonnini, 7 membri dell’Unione Comunale hanno presentato le dimissioni dall’organismo, in polemica con la segretaria che “ha deciso di intraprendere una scelta correntizia ed essere soltanto la Segretaria di una parte del PD”. Parole testuali. Fortuna l’armonia e l’accordo se no chissà cosa sarebbe successo nel Pd chiusino. Sarebbero volate le sedie e i piatti.. Oltre che gli stracci.
Fa sorridere – a guardare la cosa dall’esterno – anche l’affermazione della segretaria Cardaioli che presenta Gianluca Sonnini come figura “con esperienza amministrativa alle spalle nella giunta Scaramelli/Bettollini” e dunque come “elemento di novità, ma anche di continuità”. Evocare la continuità dopo la guerra senza quartiere mossa al sindaco uscente rasenta il comico. E questo non è un giudizio su Sonnini, tutt’altro. E’ la “motivazione” addotta dalla segretaria che fa acqua. E non regge.
I 7 membri dell’Unione che si sono dimessi oggi vanno ad aggiungersi ad altri 4 che si erano già dimessi in precedenza ( Giuliana Barni, Ernesto Avenia Enzo Bittoni e il sindaco Bettollini il quale non ha rinnovato nemmeno la tessera). Si tratta di Sara Marchini (vicesindaco), Marco Vannuccini (consigliere comunale), Carla Sarteanesi, Angelica Albolino Eleonora Mannelli, Carla Guidarelli, Francesca Barbanera.
L’assessore Daniela Masci non si è dimessa dall’organismo, ma è sostanzialmente sulle stesse posizioni. L’Unione Comunale, massimo organo del Pd a livello locale, è dimezzata o quasi: 11 dimissionari (che potrebbero anche diventare 12) su 29. Questo è il clima idilliaco di accordo e armonia che regna nel partito di maggioranza.
Qualcuno sussurra pure che per decidere la candidatura a sindaco occorreva una maggioranza di 2/3 dei componenti l’organismo, e né il 9, né ieri sera ci sarebbero stati. Però questa è una indiscrezione. La pattuglia dimissionaria in ogni caso ieri sera alla riunione dell’Unione comunale non c’era.
La segretaria Cardaioli, nel suo post segna anche i confini della possibile coalizione che “dovrà guardare al futuro di Chiusi con principi ecologisti, progressisti e riformisti”. I dimissionari dal canto loro, invece scrivono: “Ci dimettiamo perché non condividiamo la scelta di fare alleanze con altre forze politiche locali attualmente all’opposizione nella nostra Amministrazione Comunale e che per anni hanno sempre sistematicamente screditato il suo operato. Ci dimettiamo perché è evidente che è stato perseguito, nell’ultimo anno, l’obiettivo di non ricandidare per il secondo mandato il Sindaco in carica Juri Bettollini, pur avendone i meriti, come ci ha dimostrato in questi 5 anni e avendo portato egregiamente a compimento tutti i punti del programma elettorale che ci eravamo prefissati”. Posizioni lontanissime. Inconciliabili.
Che clima! Per Sonnini una bella gatta da pelare. Non deve essere una bella sensazione ritrovarsi candidato di mezzo partito, con l’altra metà sul piede di guerra. Dovrà armarsi di molta pazienza e provare lui a ricucire e a rimettere insieme i cocci, altrimenti rischia seriamente di andare a sbattere.
Il segretario provinciale Andrea Valenti, in modo del tutto acritico e probabilmente senza sapere come sono andate effettivamente le cose ha subito salutato, via social, l’investitura di Sonnini, assicurando tutto il supporto necessario da parte del partito. Forse non si è accorto che a Chiusi quasi mezzo partito è entrato in rotta di collisione con la segreteria ed è già sulla strada della secessione conclamata… Fortuna l’accorso e l’armonia, dicevamo e fortuna che Letta solo due giorni fa invitava il partito a proporre in ogni città chiamata al voto candidature autorevoli e in sintonia con la gente, possibilmente unitarie e non frutto di lotte correntizie e diatribe interne. Se viene a sapere ciò che sta succedendo nel Pd a Chiusi licenzia tutti o manda i carriarmati.