CHIUSI, NEL VUOTO DEI PARTITI SCATTA INIZIATIVA CIVICA TRASVERSALE, FORSE TROPPO TRASVERSALE
CHIUSI – Nel vuoto della politica e negli spazi lasciati vacanti dai partiti (tutti), qualcuno alla fine si infila. O si organizza in proprio. A Chiusi mancano 4 mesi alle elezioni comunali rinviate, e ancora – dopo un anno di diatribe in casa Pd – nessuno ha cavato un ragno dal buco. Qualche giorno a dare la linea al partito di maggioranza ci ha provato Stefano Scaramelli. Oggi arriva un’altra sollecitazione. Ma apparentemente di segno diverso. E’ una “lettera aperta” ai cittadini, un appello, una iniziativa “per dare un contributo civico e oggettivo al dibattito sulla formazione della prossima amministrazione comunale e dei programmi per il rilancio di Chiusi”. IL tutto “senza condizionamenti ideologici o partitici” classica precisazione delle liste civiche, che poi, alla fine sono sempre il contrario, cioè sono più condizionate dai partiti che le appoggiano di quelle con il simbolo. L’iniziativa in questione si presenta come “trasversale” ma parte da considerazioni critiche sul passato e sul presente: prima di tutto dal fatto di considerare Chiusi “in fase decadente da troppo tempo, senza che nessuno abbia avuto la capacità di invertire a tendenza”. E questo è già un indizio pesante sul versante in cui l’iniziativa stessa si pone. Ma il discorso si fa ancora più chiaro quando nell’appello si legge che i promotori sono “un gruppo di persone stanche di:
- Amministrazioni autoreferenziali, che non hanno saputo favorire quella partecipazione politica e civica che costituisce uno degli elementi essenziali per il buon governo;
- Amministrazioni che hanno agito secondo concetti di “sudditanza civica”, ben lontani dalla nostra visione di politica trasparente, essenziale per rendere i cittadini consapevolmente attivi e per arginare episodi di disinformazione e strumentalizzazione personale di obiettivi politici;
- Amministrazioni che, dimostrando scarsa cultura politica, hanno cercato di indebolire il ruolo, e dunque la dignità, delle opposizioni consiliari e di tutti i cittadini che hanno preso le distanze da comportamenti e decisioni non condivise”
Una posizione dunque molto critica sulle ultime amministrazioni. Anche la dichiarazione di intenti è chiara sotto questo aspetto:“Il nostro unico intento, che sentiamo anche come primario dovere, è quello di metterci al servizio della comunità per promuovere un ampio dibattito che possa generare condivisioni trasversali, senza preclusioni preconcette, per poi giungere a un confronto aperto e a una dialettica costruttiva con i concittadini e con le forze politiche che abbiano la nostra stessa visione e i nostri stessi obiettivi. Siamo fortemente consapevoli che l’unica strada per costruire un futuro migliore sia quella del più ampio coinvolgimento attivo possibile, a partire dalle idee per giungere alle modalità di realizzo di quelle condivise. La storia, anche molto recente, ci ha insegnato che lo schema de “l’uomo solo al comando” non appartiene al presente ed ancor meno si concilia con il futuro. Con il nostro impegno vogliamo contribuire alla nascita di un’amministrazione formata da cittadini consapevoli e preparati che, in costante dialogo con la popolazione e con i territori circostanti, faccia rinascere questa città per farne un luogo dove poter vivere meglio, dove potersi sentire artefici del futuro dei nostri figli e del nostro habitat, inteso anche come bene ambientale”.
Il gruppo di persone stanche affronta anche temi programmatici e spiega:
Gli argomenti che vogliamo affrontare, oltre a quelli dell’innovazione politica e amministrativa, sono quelli relativi alle criticità della gestione attuale, a partire dalla pandemia, con particolare attenzione alla salute dei cittadini e alle profonde ferite economiche subite da tante persone e attività, per proseguire con il rilancio economico, pensando a una riqualificazione urbanistica che attragga nuovi abitanti nei centri storici e nelle frazioni, a un migliore utilizzo delle aree per gli insediamenti produttivi e a un serio programma di promozione turistica. Non possiamo poi dimenticarci:
La salvaguardia e la manutenzione dell’ambiente, con la questione Acea, il nostro lago, la gestione dei rifiuti e del verde pubblico; La scuola, per investire sulle generazioni future, e la cultura, ridefinendo anche il ruolo della Fondazione Orizzonti; L’utilizzo del Palapania e la trasparenza amministrativa, con la partecipazione dei cittadini alle decisioni più importanti, anche tramite la regolamentazione del referendum comunale. Naturalmente questa iniziativa può avere successo solo se supportata da un ampio sostegno e da una trasversale e significativa partecipazione. Questo è, pertanto, un accorato appello a tutti i concittadini di buona volontà che possano sentire il dovere di dare un contributo fattivo per la propria comunità in modo da, eventualmente, lamentarsi sì ma a pieno titolo per ciò che si ritenga che non venga ben amministrato”.
Fin qui il testo. Ma chi sono i promotori? Come dicevamo, l’iniziativa appare piuttosto trasversale. Tra i firmatari infatti troviamo due ex consiglieri della Primavera (Cioncoloni e Bologni), l’altra ex consigliera comunale civica centrista Rita Fiorini Vagnetti, l’ex candidato a sindaco della destra Gaetano Gliatta, poi alcuni cittadini che sono stati recentemente in area 5 Stelle e attivi nel Comitato Aria (Luciano Fiorani, Rossella Rosati e Carlo Sacco, Lucia Lelli); altri che invece sono vicini alla Lega di Salvini (Francesca Cappuccini e Francesco Sepiacci), e altri (Lorenzo Scovacricchi, Massimo Tiezzi, Paola Udris, Paola Bui, Fiamma Martinozzi, Fabrizio Nenci…).
A prima vista quindi la lettera aperta sembra essere un richiamo, più che al Pd (considerato evidentemente artefice del disastro e delle criticità passate e presenti), alle forze di opposizione, finora anch’esse incapaci di prospettare una alternativa praticabile. Sembra anche una “sconfessione” delle due opposizioni attuali M5S e Podemos. La destra a Chiusi ha sempre avuto voti, ma non una presenza reale e visibile, ed è normale che alcuni suoi esponenti aderiscano a iniziativa di questo genere. Lo ha fatto anche due anni fa a Città della Pieve appoggiando senza mezze misure, anzi promuovendo l’iniziativa di Risini, poi risultata vincente.
Ovviamente ogni iniziativa che punti ad allargare il confronto politico e ad offrire spunti di riflessione e occasioni di dibattito è un fatto positivo. Utile. Anzi necessario, data l’assenza degli attori principali. Meno positiva – a nostro avviso – è la trasversalità spinta. Il fatto di ritrovarsi tutti insieme appassionatamente, tra figure con un passato anche recente di impegno nell’area della sinistra e gente che butterebbe volentieri a mare i migranti. Dichiararsi scevri da condizionamenti ideologici e partitici, di solito è un modo per essere di destra e non darlo a vedere. Staremo a vedere.
M.L.