CHIUSI, IL SUICIDIO KAFKIANO DEL PD

giovedì 28th, gennaio 2021 / 12:05
CHIUSI, IL SUICIDIO KAFKIANO DEL PD
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CHIUSI – Checchè ne dica il segretario provinciale Andrea Valenti (vedi la sua risposta alla domanda postagli da primapagina), il Pd a Chiusi la frittata l’ha fatta. Non è vero che non ha sfiduciato il sindaco e ha solo aperto una discussione politica al proprio interno. Il sindaco non lo ha sfiduciato in consiglio, questo è vero, ma lo ha sfiduciato nei fatti, già da quella sera in cui si tenne l’incontro con gli amministratori alla festa de l’Unità. Era il 29 luglio e Bettollini non aveva ancora annunciato di non voler rinnovare la tessera del partito.  Nei successivi 6 mesi il Pd è andato avanti con la guerra fredda e alla fine, con la consultazione di sabato scorso, ha ufficialmente aperto la crisi di governo a livello locale, esattamente come ha fatto Renzi con il governo Conte. Ma Renzi almeno la sua uscita dalla maggioranza l’ha motivata. La segretaria del Pd chiusino Cardaioali, la sfiducia a Bettolini non l’ha motivata.

Ora, per carità, in politica tutti sono necessari e nessuno è indispensabile. Di sindaci che dopo il primo mandato sono stati messi da parte ce ne sono tanti. E’ successo a Roberto Burani di Sarteano, a Di Meo e Eva Barbanera a Cetona, a Riccardo Manganello e Fausto Scricciolo a Città della Pieve… Non è che senza Bettollini o dopo Bettollini verrà il diluvio e Chiusi sprofonderà negli inferi. Ma data la situazione è molto difficile che venga di meglio.

Detto questo – e lo dico a Valenti, ma non solo a lui – il Pd chiusino si è praticamente suicidato. Perché dopo le regionali, che hanno dato il peggior risultato della storia, il minimo storico del partito di maggioranza, il gruppo dirigente del Pd invece di cercare di ricompattarsi ha continuato pervicacemente in una battaglia personale contro Bettollini, fuori dagli organismi preposti, peraltro. E il partito lo ha letteralmente spaccato in due. La riprova sta proprio nella conclusione della consultazione di sabato scorso, che ha dato come esito il 52% degli interpellati contrari alla riconferma di Bettollini, il che vuol dire che c’è un 48% su una posizione diversa. Più quelli che non sono stati chiamati alla consultazione perché per protesta non hanno rinnovato la tessera 2020 (ma in forza di un rinvio del tesseramento causa covid deciso dal Pd nazionale, sono ancora tutti formalmente iscritti, fino al 30 aprile 2021).

Già con i numeri delle regionali il Pd non ha la vittoria elettorale in tasca, se si presenterà diviso e lacerato al voto, è più facile che ne esca sconfitto che vincitore, qualunque sia l’avversario. Di fatto il Pd ha operato una rottura del quadro politico esistente – ripeto: come ha fatto Renzi con Conte –  esponendosi al rischio di una debacle epocale ed esponendo la città di Chiusi al rischio di passare in mano alla destra o ad una eventuale lista improvvisata. Con una guerra fratricida anche nelle urne.

D’altra parte non siamo più ai tempi del Pci e del centralismo democratico, quando anche la minoranza si uniformava alla linea della maggioranza, nella politica di oggi, chi non è d’accordo non si uniforma, ma fa la lista contro, o fa la fronda e ti fa perdere le elezioni. E’ successo a Città della Pieve nel 2019, quando gli scriccioliani, incazzati per la defenestrazione del sindaco uscente, hanno sicuramente contribuito alla vittoria di Risini, appoggiato dalla Lega.  Da Chiusi Città della Pieve è a meno di 10 km…  Il vento, più o meno è sempre lo stesso.

Ma non solo: il Pd chiusino sembra voler superare anche l’attuale coalizione Pd-Psi per allearsi… con chi? con le due forze di opposizione (i Podemos e i 5 Stelle), contro chi? probabilmente contro il “suo” sindaco uscente e una parte del partito, se Bettolini farà una sua lista.

Il popolo Pd si troverebbe a votare per coloro che l’hanno sbeffeggiato, accusato di voler avvelenare la gente col carbonizzatore, di essere un partito di poltronari connivente con i poteri forti, e contro il sindaco che il partito per 5 anni ha sostenuto. Roba che Kafka fa la figura di Qui Quo Qua a confronto.

La contraddizione però non sarebbe solo del Pd. Anche le due forze di opposizione, che sembrano guardare di buon occhio ad un Pd prima derenzizzato e ora anche debettolinizzato, si troverebbero alleate di un partito che somiglia molto, anche nelle facce, agli ultimi Ds, quello di Ciarini e Ceccobao. Che poi quei Ds erano il partito che fece alcune delle scelte scellerate su cui 5 Stelle e Podemos costruirono la loro la campagna elettorale del 2016: lo stadio faraonico e incompiuto, il centro merci fantasma costato 2 milioni e 800 mila euro e che mai ha visto la luce; ma anche il partito che fece la scelta di spostare il primo grande centro commerciale al Casello invece che a Chiuso Scalo;  il partito che avallò la cessione dell’acqua pubblica ai francesi, quello che lasciò in abbandono il depuratore delle Torri nuovo di zecca, che solo grazie ad una “giornalata” di primapagina venne poi ripulito, ripristinato e messo in funzione; il partito che fece di tutto per complicare l’intervento della proprietà nell’area delle ex fornace; il partito che usava il Monte de Paschi e la Fondazione Mps come una leva di consenso; il partito che aveva previsto una colata di 200 mila metri cubi di cemento nel 2010 e che, con un sindaco dell’epoca definì il depuratore Bioecologia un “giardino degli odori”.

Perché se vogliamo parlare di “magagne” e scelte scellerate, non c’è solo quella del carbonizzatore (che comunque è stato stoppato prima che partisse, mentre alcune di quelle citate sono partite eccome e sono rimaste sul groppone).

A me poi viene da pensare anche un’altra cosa. Ed questa:  se il Pd di trovasse a governare la città insieme a chi ha sempre osteggiato il Palasport di Pania,oppure vincesse la destra anch’essa ostile a quell’opera, che succederebbe? La nuova amministrazione (qualunque delle due) si attiverebbe per trovare una gestione efficace e un utilizzo al Palasport o se ne fregherebbe, magari per dimostrare che è un’opera inutile?

Stesso discorso per il festival Orizzonti o per il Lars Rock Fest, poco apprezzati dalle minoranze e dalla destra. Resterebbero in agenda oppure…

Molti detrattori di Bettollini lo accusano di essersi isolato rispetto al resto della Valdichiana. Ma rispetto ai comuni della vicina Umbria è l’unico sindaco che ha fatto qualche passo. Siamo sicuri che una amministrazione di centro destra o una coalizione Pd-5S-Possiamo avrebbe rapporti migliori con il resto del territorio?  Io, in questi 5 anni non ho visto niente, da questo punto di vista, da parte delle opposizioni e nemmeno da parte del Pd gestione Cardaioli. La destra lasciamo perdere.

Questo è il quadro. Non so se il segretario Valenti sia un seguace e fan di Kafka, credo però che farebbe bene a venire più spesso a Chiusi, a dare un’occhiata in giro, a parlare con un po’ di persone a vedere le cose fatte e le “incompiute pregresse” a capire un po’ meglio cosa significhi essere un paese “di confine”. Se vuole, gli faccio volentieri da guida turistica…

Marco Lorenzoni

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