LE PROVINCE DI SIENA E GROSSETO PRESTO FUORI DALLA ZONA ROSSA? IL GOVERNATORE GIANI PRONTO A CHIEDERE LA MODIFICA DEL PROVVEDIMENTO. BETTOLLINI: “PIU’ POTERE AI SINDACI!”
CHIUSI- Qualche giorno fa quando la Toscana è stata decretata “Zona rossa” dopo solo un giorno e mezzo di arancione, da queste colonne ci chiedevamo se quella di fare zone rosse sulla base dei confini regionali e non per zone effettivamente più a rischio, fosse la scelta giusta e la più efficace. Due giorni prima, quando la Toscana e l’Umbria furono passate dal Giallo all’Arancione, ipotizzavamo per esempio “zone zosse” per comuni, o aree di più comuni. Citavamo i comuni rivieraschi del Trasimeno tutti con un numero di casi positivi tra 40 e 200, o i comuni di Montepulciano e Sinalunga, uno con 70 e l’altro con più di 100 casi. Oggi 140… Qualche perplessità sulla Toscana tutta zona rossa l’ha espressa anche il presidente della Regione Giani, e con lui l’assessore alla sanità Bezzini. Tra i sindaci del territorio solo Bettolini, di Chiusi, ha espresso finora un certo disappunto.
Questa mattina, il governatore Toscano Eugenio Giani è tornato sull’argomento e, dopo che è emersa la disponibilità da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, in coerenza con quanto previsto dall’attuale Dpcm, a differenziare le restrizioni sui territori, in una intervista a Lady Radio ha dichiarato: “Penso di chiederlo per quelle zone in cui devo valutare una certa stabilità di dati positivi da 14 giorni a questa parte. Potrebbe trattarsi delle province di Grosseto e Siena. Comunque ritengo che questo non avvenga oggi ma che possa avvenire nei prossimi giorni”.
In sostanza Giani sembra orientato a chiedere che le province di Grosseto e Siena che hanno oggettivamente numeri di contagi più bassi e un trend piuttosto stabile, siano sottratte alle restrizioni da zona rossa. Questo, se il trend della curva dei contagi si confermerà stabile o in discesa, grazie alle misure di contenimento adottate, ciò potrebbe avvenire “nei prossimi giorni” o al massimo il 3 dicembre, alla scadenza del DPCM, che però, con tutta probabilità sarà prorogato…
Torna sul tema anche Bettollini: “Credo che Giani abbia assunto una posizione giusta e di buon senso. E che sia un governatore più coraggioso di altri e modello per l’Italia: La battaglia da fare insieme è quella per riconoscere maggiori poteri ai sindaci per gestire i processi territoriali. Non tutti i comuni presentano elevate criticità sanitarie, quindi in una fase così preoccupante per la micro economia locale, il sindaco dovrebbe avere maggiori poteri per decidere su chiusure ed aperture delle attività del suo territorio. Tradotto: Sinalunga con 140 casi non può avere le medesime restrizioni di Chiusi con 14. Dieci volte di meno. Il mio appello al governatore Giani e anche al Governo è: usate i sindaci per tutelare il sistema economico locale!”
Il sindaco di Chiusi ribadisce anche l’importanza di “mantenere alta la soglia di attenzione e rispettare le regole per evitare il diffondersi del contagio” e nello stesso tempo di “non impoverire o ridurre le prestazioni sanitarie non covid negli ospedali e nelle strutture territoriali, perché ciò significa aggiungere una emergenza all’emergenza e mettere a rischio le persone affette da patologie più o meno gravi che necessitano comunque ci cure e di continuità di assistenza“.
Anche il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna (anch’egli si era esposto criticando la misura del governo) fa sapere di essere d’accordo con la posizione del governatore della Toscana: “Grosseto potrebbe uscire a breve dalla zona rossa. Il presidente Giani accoglie il mio appello. Ora tocca al governo nazionale”. “Se i dati sanitari- aggiunge – confermassero questa possibilità, ciò consentirebbe alla nostra provincia, assieme a quella di Siena, di tornare alla zona arancione, con un maggiore margine di azione per tante attività economiche che adesso sono penalizzate”.
Insomma sia Giani che i sindaci di Chiusi e Grosseto auspicano un sistema di restrizioni anti-contagio che tenga conto delle situazioni e delle specificità territoriali. Nessuno alza barricate contro il governo, anzi tutti sottolineano che le norme vanno rispettate, ma il messaggio è chiaro.
Noi – lo abbiamo già scritto più volte – siamo convinti che le zone rosse fatte su base regionale siano una semplificazione eccessiva e dannosa e per questo speriamo che Giani chieda davvero la revisione del decreto e il ritorno delle province di Siena e Grosseto in area Arancione… Sempre che i dati confermino la situazione attuale e il contagio non esploda a livelli incontrollabili, naturalmente.
m.l.
Da una parte si legge “Fuori dalla zona rossa” dall’altra valutiamo “maggiori restrizioni”
Centritalia news
Chiusi: Coronavirus; sindaco Bettollini, una guarigione e tre nuove positività.Il primo cittadino non esclude la possibilità di emanare ulteriori restrizioni rispetto a quelle emanate dal governo. Due classi della scuola media in isolamento per la positività di un docente
18 Novembre 2020 [CPD_READS_THIS]
Il sindaco di Chiusi Juri Bettollini ha dato l’annuncio sia di una guarigione di una ragazza di 16 anni di Chiusi Città sia di tre nuove positività: si tratta di due donne (46 anni e 65 anni) e di un uomo di 34 anni. “Di questi – ha aggiunto -due persone non sanno come è avvenuto il contagio, l’altra persona, invece, ha avuto contatti in ambito scolastico fuori dal nostro comune. Questo significa che il virus circola anche nella nostra Città e che non sempre è possibile risalire “la filiera del contagio” per questo motivo dobbiamo avere tanta prudenza, rispettare le distanze, l’uso della mascherina e l’igiene delle mani, uscire di casa soltanto se in perfetta salute e limitare al massimo gli spostamenti e i contatti. Stiamo seguendo attentamente l’evolversi del nostro quadro sanitario e, al fine della tutela della salute pubblica, non possiamo escludere la possibilità – ha precisato – di emanare ulteriori restrizioni rispetto a quelle emanate dal governo. Nei prossimi giorni valuteremo la necessità.A tutte le persone attualmente positive va il nostro augurio di pronta guarigione e la nostra vicinanza.Nel nostro “bollettino” aumentano sensibilmente anche le #quarantene per contatto diretto questo perché due classi della scuola media sono da oggi in isolamento per la positività di un docente, residente in altro comune, che la scorsa settimana ha svolto due ore di lezione nelle due classi. Si tratta di una prima media e di una terza, quest’ultima secondo le norme è già in dad da lunedì scorso”.
Allora come la mettiamo sta faccenda? Non si può da una parte inseguire una tendenza al consenso dei commercianti e di una parte produttiva per cercare di dare ossigeno ad una economia già disastrata di suo e dall’altra mostrarsi favorevoli a stringere il rubinetto. Personalmente come ho già da diverso tempo ripetuto credo che Bettollini abbia fatto bene a mostrarsi risolutivo a stringere il rubinetto già al tempo della prima ondata e vorrei che lo fosse come appare anche stavolta nei riguardi di questo problema, anche se Chiusi abbia mostrato di essere interessata al Covid-19 in misura minore di altre località vicine.Il perchè-mi ripeto- è presto detto: non si ha nessuna certezza che una zona che si trovi in una misura accettabile di essere esente dal virus non possa diventare il contrario ed essere evidenziata la situazione in tale processo fra 15 giorni da oggi.L’unica certezza che si debba avere è quella di sperare in una chiusura totale.Ed allora tu e Bettollini mettetevi d’accordo sennò c’è qualcosa che non va quando scrivi che Giani mugugna,le aree meno interessate mugugnano. Marco, il consenso è una cosa,la salute un altra.Se si fà da una parte la funzione di pompa aspirante-premente questo non va bene ed è indice che le affermazioni che si fanno a monte si basino sul nulla perchè si rincorre il consenso di categorie a cui stà a cuore la riapertura, ma questa non la vedo una cosa tanto favorevole poichè il rischio di propagazione aumenta. Se si chiude tutto e restano solo le aperture necessarie ai rifornimenti alimentarie farmacie si ha più probabilità che fra 15 giorni ne possiamo essere tendenzialmente e progressivamente fuori, diversamente ci pappiamo ciò che possa arrivare e le probabilità di allargare il focolaio aumentano.C’è poco da scegliere o da chiedersi se sia giusto o meno il maggior potere ai sindaci perchè sono loro che conoscono i territori e non il Governo.La conoscenza dei territori e delle situazioni locali non ferma il virus e qui il virus bisogna fermarlo.