MASSIMO RINALDI, MEDICO CHIUSINO VOLONTARIO IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA AL COVID 19

martedì 07th, aprile 2020 / 10:28
MASSIMO RINALDI, MEDICO CHIUSINO VOLONTARIO IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA AL COVID 19
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CHIUSI – La  Protezione Civile aveva richiesto 300 medici e 500 infermieri volontari per far fronte all’emergenza Covid 19. Hanno risposto  7.200 dottori e 9.400 infermieri. Più di 20 volte la richiesta. Un esercito di volontari per la prima linea.
Tra i medici partiti alla volta delle zone più colpite dall’epidemia, c’è anche Massimo Rinaldi, 61 anni, oncologo di Chiusi, che svolge il suo lavoro anche attraverso agopuntura, ipnosi medica e altre pratiche non proprio convenzionali. Ed è anche ricercatore presso l’Università di Chieti.
Per la verità Rinaldi è napoletano, ma vive e lavora nella cittadina etrusca da più di 30 anni. Sua moglie è Bonella Martinozzi, consigliera comunale di opposizione, del Movimento 5 Stelle. Rinaldi adesso è in Valle d’Aosta, una regione piccola ma con una percentuale tra le più alte sia di casi che di decessi, da coronavirus, con l’11% di tasso di letalità. Quinto posto in Italia.
Non ci ha pensato più di tanto, ha detto ai familiari “io parto” ed è partito. Per dare una mano laddove c’è più bisogno. “Ho comunicato semplicemente loro la mia intenzione. Non si sono opposti, sanno come sono fatto. Mi hanno solo chiesto di fare attenzione” ha dichiarato il medico chiusino ad un giornale della Vallée…  Infatti Massimo Rinaldi non è nuovo ad esperienze di volontariato attivo. Ha già partecipato a missioni umanitarie, più volte, in Albania nei primi anni ’90 e poi in Africa, anche in tempi più recenti.
In Valle d’Aosta adesso sta prestando la sua opera nelle strutture territoriali. Anzi nelle microcomunità del territorio. “Si convive con la paura, ma ho visto tanta dedizione. Non possiamo guarire tutti, ma proviamo a prenderci cura di tutti, anche soltanto entrando in relazione con loro. Bastano pochi minuti, incrociare il loro sguardo che ti chiede aiuto e fargli capire che noi ci siamo. Questo è fondamentale”.  Diversi anziani si sentono abbandonati dai propri cari. “Ognuno ha la propria storia, cerchiamo di aiutarli mantenendo i contatti con i familiari con una telefonato o videochiamata”.

Il dott.Rinaldi rimarrà in Valle d’Aosta fino al 21 di aprile, in seguito tornerà a casa, ma prima di riabbracciare la propria famiglia dovrà stare due settimane in quarantena precauzionale.

Cosa rimarrà di questa esperienza? “Sicuramente dovremo cambiare le nostre abitudini. I virus sono su questo pianeta da prima di noi, dobbiamo essere noi ad adattarci. Il futuro può essere positivo, se da una società con una competizione sfrenata, come quella attuale, si arriva ad una società di cooperazione”.

Quindi oltre alla fiducia nella scienza e nella medicina, il medico volontario Massimo Rinaldi vede la sconfitta delle pandemia anche nell’impegno solidale e in un “cambio di modalità” nella vita quotidiana e nelle scelte economiche e sociali. Detto da una persona che ha scelto di andare al fronte a combattere in prima persona il nuovo nemico globale e invisibile, ha ancora più valore.

A presto dottore, ci vediamo a Chiusi!

m.l.

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