DA LUNEDI 6 APRILE IL CORRIERE DI SIENA CHIUDE A TEMPO INDETERMINATO… LA SOLIDARIETA’ DI PRIMAPAGINA

sabato 04th, aprile 2020 / 19:20
DA LUNEDI 6 APRILE IL CORRIERE DI SIENA CHIUDE A TEMPO INDETERMINATO… LA SOLIDARIETA’ DI PRIMAPAGINA
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SIENA –  Da lunedì 6 aprile il Corriere di Siena non sarà più in edicola. Lo ha deciso l’editore del gruppo umbro Tosi invest, che edita anche i quotidiani Libero, il Tempo, oltre che il Corriere dell’Umbria, di Viterbo, di Arezzo e di Rieti.

Le pubblicazioni del giornale saranno sospese fino a data da destinarsi.

Non è una buona notizia. Anzi è pessima. Non solo per i colleghi giornalisti e i collaboratori della testata che la decisione della Tosi Invest priva del loro lavoro. E’ una pessima notizia anche per il mondo dell’informazione locale. Si può avere qualunque opinione del Corriere si Siena e del suo modo di fare informazione, ma ogni voce che viene silenziata, ogni giornale che smette di andare in edicola, è un pezzo di democrazia in meno. 

Personalmente sono stato tra i primissimi collaboratori locali del Corriere di Siena, dalla fondazione, nel 1986, al 1988. Poi feci altre scelte. Non mi piaceva quel tipo di giornalismo, tanto che due anni dopo insieme ad altri fondai questo giornale, che voleva essere diverso. Ma per 25 anni questo giornale è stato stampato nella stessa tipografia del Corriere di Siena, a Perugia. Ho conosciuto e fatto amicizia con tipografi, tecnici, redattori…

Il Corriere di Siena  (come il Corriere dell’Umbria) fin dalla sua uscita, cambiò indubbiamente il panorama della stampa locale, che prima aveva una sola voce: la Nazione e qualche foglio paesano (tipo l’Agorà a Chiusi, la Città Valdichiana a Montepulciano).  Non portò via molti lettori a La Nazione, ma ne conquistò molti altri che un giornale forse non l’avevano mai acquistato in vita loro. Portò alla ribalta delle cronache sindaci, assessori, segretari di partito, presidenti, allenatori e giocatori delle squadre di calcio e di altri sport che prima non si sognavano nemmeno di avere quattro righe sul giornale. Non è mai stato un gran giornale il Corriere di Siena, né ha mai fatto inchieste memorabili o scoop epocali, ma ha dato voce e visibilità a tantissime realtà e a paesi che mai l’avevano avuta prima.

In questo senso la sospensione delle pubblicazione del giornale senese è una ferita che fa male anche a chi, come primapagina, ne è in qualche modo concorrente

Per questo motivo, ai colleghi e amici del Corriere di Siena va, oggi, tutta la vicinanza e solidarietà mia personale e di tutta la redazione di Primapagina. Che non è semplice solidarietà di corpo. E’ espressione di seria preoccupazione per un impoverimento, indiscutibile, del panorama informativo locale, tanto più in un momento di grande difficoltà e apprensione di tutta la popolazione per l’emergenza coronavirus.

Per ora, delle testate del Gruppo Tosinvest, la decisione di chiudere riguarderebbe solo il Corriere di Siena, per le altre è prevista solo una riduzione della foliazione con la richiesta ai giornalisti di utilizzare ferie pregresse e permessi…

Le associazioni Stampa Toscana, Stampa Umbra e Lazio ritengono “indispensabile l’apertura di un tavolo nazionale (considerato che il Gruppo Corriere è articolato su più regioni) per mettere al riparo le redazioni da provvedimenti che, se applicati, potrebbero avere conseguenze devastanti per il giornale e per chi ci lavora”.

Ma intanto da lunedì, il Corriere di Siena non sarà in edicola. A noi dispiace – sono convinto di interpretare il sentimento di tutti i redattori e collaboratoti di primapagina – anche se, come ho detto prima, quello del Corriere non è il giornalismo che preferiamo.  E dispiace assistere ancora una volta al “taglio unilaterale” di una testata da parte di editori che sembrano capaci solo di fare calcoli del portafoglio, incuranti delle ripercussioni sui loro lavoratori e sulla platea dei lettori.

Marco Lorenzoni

 

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