CHIUSI, UN NUOVO CASO DI CONTAGIO. IL SINDACO ALLE AZIENDE ANCORA APERTE: “CHIUDETE!”

venerdì 13th, marzo 2020 / 17:20
CHIUSI, UN NUOVO CASO DI CONTAGIO. IL SINDACO ALLE AZIENDE ANCORA APERTE: “CHIUDETE!”
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“ANCHE I LAVORATORI VANNO TUTELATI!”

CHIUSI – Oggi alle 13, nella quotidiana diretta fb, il sindaco Bettollini ha raccontato di un nuovo caso di positività a Chiusi (e sono 17). Lo ha definito preoccupante perché estraneo ai cittadini già in quarantena, quindi nuova potenziale fonte di altri contagi, tanto più che la persona risultata positiva lavora presso un’azienda con un certo numero di addetti… Questo porterà ad un aumento delle ordinanze di messa in quarantena. che sono già un numero piuttosto elevato. A Chiusi siamo a 274 persone in quarantena. Di queste 12 hanno già terminato il periodo di isolamento. E 27 sono bambini residenti in altri comuni.  Dato significativo,non incoraggiante:  il 50% delle quarantene di tutta la Provincia di Siena è nel comune di Chiusi. Per questo motivo il sindaco Bettollini ha chiesto una maggiore attenzione e un aiuto particolare al Prefetto. Chiusi è non solo al fronte, ma in prima linea. Quanto ai contagiati, solo due sono in ospedale: l’86enne che è stato uno dei primissimi casi e l’ultimo, ricoverato da qualche giorno.

Detto questo, il sindaco prendendo spunto dalla decisione autonoma di alcune imprese cui l’ultimo decreto del Governo lasciava la possibilità di rimanere aperte, di chiudere ugualmente la propria attività per evitare contatti e quindi rischi di contagio, ha invitato TUTTE le imprese sia industriali, che artigianali che commerciali ancora aperte a prendere una considerazione questa opzione. “Come se fossimo ad agosto”. Le prime due imprese a decidere di chiudere sono state il centro di fisiokinesiterapia Paf di Chiusi Scalo e la ditta edile F.lli Baglioni di Cetona che ha 40 dipendenti, di cui molti anche residenti a Chiusi. Subito dopo l’appello Bettollini ha ricevuto comunicazione di chiusura anche dalla Emma Villas (tutti i dipendenti lavorano da casa), dalla Pmg (impianti elettrici), dalle imprese edili Gosti e Sam Engineering. Tutte aziende piuttosto importanti con numerosi addetti. Il sindaco ringrazia per la sensibilità e il senso di responsabilità dimostrato dalle aziende in questione. Altre probabilmente ne seguiranno l’esempio nelle prossime ore. Nella situazione in cui siamo – lo ripetiamo fino alla noia – quella dell’autoisolamento e della chiusura delle attività per evitare il più possibile contatti con conseguente rischio di contagio è l’unica cosa da fare.  Intanto le forze dell’ordine controllano il territorio per evitare  deroghe ingiustificate alla regola primaria che è quella di stare a casa e uscire solo per motivi irrinunciabili.

In effetti il decreto di ieri che ha chiuso bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, barbieri e gran parte delle attività commerciali, ha lasciato aperte un buon numero di esercizi e attività produttive, non tutte “essenziali”. Quindi l’appello di Bettollini, cioè del sindaco di un paese in trincea, a chiudere per un paio di settimane, rivolto anche a chi può stare aperto, appare sensato e giustificato. Anche per la tutela e la sicurezza sanitaria dei lavoratori di quelle aziende.

In alcune aree dell’Italia gli operai delle fabbriche hanno cominciato a scioperare. A Chiusi forse non ci sarà bisogno di arrivare a forme di protesta organizzata. Le aziende come abbiamo già detto si stanno fermando autonomamente, “per il bene di tutti”. Intanto cominciano a spuntare alla finestre, sui balconi, sulle saracinesche abbassate dei negozi, cartelli, striscioni e “lenzuoli” con l’arcobaleno e la scritta “andrà tutto bene”… E di fronte a questa nuova emergenza planetaria, alla paura del coronavirus, anche i lenzuoli “no carbonizzatore” dei mesi di novembre-dicembre, sembrano il ricordo di un gioco da ragazzi…

 

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