RISCHIO CORONAVIRUS: ANNULLATO A CHIUSI UN CONCERTO CON MUSICISTI CINESI. I 10 PIANISTI BLOCCATI IN CINA PRIMA DELLA PARTENZA PER L’ITALIA

lunedì 03rd, febbraio 2020 / 15:15
RISCHIO CORONAVIRUS: ANNULLATO A CHIUSI UN CONCERTO CON MUSICISTI CINESI. I 10 PIANISTI BLOCCATI IN CINA PRIMA DELLA PARTENZA PER L’ITALIA
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CHIUSI –  Dopodomani, 5 febbraio, al teatro Mascagni di Chiusi avrebbe dovuto tenersi un concerto pianistico, con una decina di giovani artisti. Solo che i giovani artisti in questione sono tutti cinesi. E il concerto, organizzato nell’ambito dell’International Piano week – Montepulciano Concert Tour 2020, non si farà più. I giovani pianisti non sono stati fatti neanche partire dalla Cina, per precauzione, relativamente all’epidemia di Coronavirus che è partita dal paese asiatico e sta tenendo in allarme tutto il mondo, Italia compresa.

Sarebbe stato probabilmente un bel concerto, con brani di Chopin, Ravel, Rakhmaninov, Listz, Piazzolla… Ma più che la musica poté la paura e la psicosi del virus. E anche il principio di precauzione., unito alle misure adottate dal governo cinese. Sarà insomma per un’altra volta.

A confermare l’annullamento della serata è lo stesso direttore artistico del Mascagni Gianni Poliziani, il quale fa comunque sapere che il concerto non era una iniziativa della Fondazione Orizzonti, ma un evento esterno con “noleggio” del teatro da parte di soggetto diverso e si dice dispiaciuto per l’accaduto. Ma ovviamente l’annullamento non è stato deciso in loco, quanto dagli organizzatori che si sono ritrovati senza i musicisti, bloccati in Cina.

Già in città si era sparsa qualche preoccupazione per l’evento, con il timore di possibile contagio del coronavirus. Tutto ciò che ha a che fare con la Cina è guardato con sospetto e paura. Compresi i negozi, i bar, i ristoranti gestiti da cinesi, indipendentemente dal fatto che quei cinesi magari non vanno in Cina da anni. Siamo in presenza di una sorta di psicosi collettiva, alimentata anche dai servizi martellanti della Tv e dal tam tam sui social media, che si diffonde velocemente nonostante le misure cautelari e sanitarie attivate in tutta Italia dalle Asl.

Intanto all’Istituto Spallanzani di Roma, dove sono ricoverati i due turisti cinesi con l’infezione da nuovo coronavirus, in sigla il 2019-nCoV, una equipe di ricercatori, anzi di ricercatrici è riuscita a isolare il virus che li ha colpiti. “Ora i dati saranno a disposizione della comunità internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini. l’Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”, ha spiegato il direttore scientifico Ippolito. “Grazie all’ottimo lavoro dello Spallanzani da oggi anche l’Italia potrà cominciare a lavorare direttamente per cercare una terapia”, ha commentato Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto Superiore di Sanità nel congratularsi con il gruppo di ricercatori dello Spallanzani. “L’isolamento virale, effettuato anche in Italia dallo Spallanzani – continua Giovanni Rezza Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss – permette di sequenziare il virus e confrontarlo con i ceppi già isolati anche in Cina e al di fuori della Cina in Paesi come Francia e Australia per valutare eventuali mutazioni. In generale, l’isolamento del virus può aiutare a mettere a punto i metodi diagnostici, testare l’efficacia di molecole antivirali conosciute e identificare e potenziare eventuali punti deboli del virus al fine di consentire lo sviluppo di strategie terapeutiche e identificare eventuali target vaccinali”.

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