ADIOS PD, STEFANO SCARAMELLI VA CON RENZI IN ITALIA VIVA
CHIUSI – E così l’aquilone vola via. Vola là dove lo porta il cuore. Stefano Scaramelli rompe gli indugi. Dopo un mesetto in cui è rimasto silenzioso e sibillino ad aspettare forse la certezza di una ricandidatura da parte del Pd, ha deciso invece di cambiare casacca. E di accasarsi anche lui nel nuovo partito di Renzi, Italia Viva. Tre giorni fa su queste colonne scrivevamo di uno Scaramelli “stretto all’uscio”. Evidentemente non se l’è sentita di rimanere ancora in quella posizione certo non comodissima. Tra Pd e Renzi ha scelto Renzi.
Lo ha annunciato questa mattina con un post sul proprio profilo facebook.
“Al passato dico #grazie, al futuro dico #sì. Io sono quello che sono. Sono quello che sono sempre stato… Per me la sinistra è cambiamento, è partecipazione, è riscatto sociale, è processo collettivo di emancipazione culturale. Da antifascista convinto, da progressista e al contempo riformista, credo che per battere le destre serva un nuovo schema di gioco. Serve un campo largo e plurale, servono alleanze stabili e strutturali, serve la possibilità di far esprimere i migliori talenti. Serve coraggio. Quel coraggio che in queste ore mi ha portato ad assumere la responsabilità di proporre ai miei colleghi del Consiglio Regionale della Toscana di dar vita ad un Gruppo Consiliare autonomo di maggioranza sotto la bandiera di #ItaliaViva. Una scelta che metto a disposizione e a servizio della visione collettiva della nostra comunità. Una scelta forte dove il cuore ha prevalso sulla mente, finalizzata a rafforzare la compagine di governo regionale insieme agli altri partiti del centro sinistra. Una scelta fatta oggi che mette le basi per vincere le prossime elezioni regionali, per andare a costruire dal basso le basi di un campo plurale sociale e culturale che sarà determinante per battere le destre nel maggio 2020″ . Così scrive Scaramelli. Che cambia partito, ma non – a suo dire -la parte della barricata.
L’ex sindaco di Chiusi e ora presidente della commissione sanità della Regione, lascia il Pd. Il partito che lo ha lanciato in orbita, che gli ha garantito 15 mila preferenze alle regionali del 2015, che lo ha coccolato, spesso come un ragazzino bizzoso. Va con Italia Viva, cioè con Renzi, e alla fine – diciamolo – è anche una scelta di coerenza. Perché Scaramelli è stato un renziano della prima ora e anche il referente e leader dei renziani senesi. Il Pd lo ha lanciato, ma è Renzi e l’onda renziana che ha creato il personaggio Scaramelli. Lo dice anche lui: “una scelta forte dove il cuore ha prevalso sulla mente”. Insomma il partito si può anche abbandonare, il proprio mentore no. Scaramelli scelse di stare con Renzi quando c’era più da perdere che da guadagnare (lo abbiamo scritto tante volte) e quella fu una scelta coraggiosa all’epoca. Poi è stato un crescendo adesione al renzismo: nel lessico, nel look, nel modo di fare politica, nella disinvoltura… No, Scara non poteva abbandonare Matteo. Ci ha pensato un po’, ha titubato e tergiversato parlando poco e parlando in modo poco chiaro. Ma alla fine non ha resistito: adios Pd!
Adesso dice di voler costituire un gruppo di Italia Viva in regione. Dice che la lui va con Italia Viva per allargare il campo del centro sinistra. Renzi però ad oggi ha detto solo che alle regionali 2020 Italia Viva sarà in corsa, non ha detto se in alleanza con il Pd o meno. Sembra volersi porre come l’ala sinistra di Italia Viva, Scaramelli. Lui che in effetti, a differenza di Renzi e di Maria Elena Boschi non viene dalla Dc e da una cultura democristiana. E’ cattolico, sì, prima di fare l’assessore a Chiusi aveva fatto esperienze solo in parrocchia e nella sua contrada (sempre emanazione della parrocchia), ma la sua provenienza politica è la sinistra giovanile, cioè la formazione “primavera” dei Ds… Adesso Stefano Saramelli è un politico navigato, anche se ancora giovane, i trucchi della politica li ha imparati tutti, anche molto in fretta. A Chiusi, in Valdichiana, in provincia di Siena un certo seguito l’ha avuto e forse ce l’ha ancora. Ma il suo addio al Pd, per molti suoi sostenitori non sarà un boccone facile da digerire. Adesso, ad esempio, la rottura che era nell’aria da tempo, con Bettolini e Micheletti, amici e sodali storici da sempre, si fa concreta e stringente. Il popolo Pd che lo ha osannato, vede volar via anche lui, come già ha fatto Renzi, che sembrava solo tre anni fa l’uomo della provvidenza, quello che faceva finalmente vincere la sinistra. Poi sappiamo come è andata…
Comunque la scelta di Scaramelli non sorprende. E in definitiva, rende il quadro politico, anche a livello locale più chiaro, meno ibrido. Qualcun altro lo seguirà, probabilmente. Il segretario del Pd di Chiusi, Cimarelli ad esempio cosa farà? E’ sempre stato un fedelissimo di Scaramelli, andrà via anche lui, o sarà il Pd a chiedergli un passo indietro?
m.l.
Nell’ultima assemblea del PD quando ho criticato una nomina di vice di un altro ex (o non ex) renziano di ferro, il segretario dell’Unione Comunale, Scaramelli, a fine assemblea, mi aggredi verbalmente dicendo che non avevo titoli per contestare quella procedura. Come si cambia alla svelta!!!